Ketek - 10cpr Riv 400mg
Dettagli:
Nome:Ketek - 10cpr Riv 400mgCodice Ministeriale:035326014
Principio attivo:Telitromicina
Codice ATC:J01FA15
Fascia:A
Prezzo:29.78
Produttore:Sanofi Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Macrolidi, lincosamidi e streptogramine.
Principi attivi
Telitromicina.
Eccipienti
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, povidone K25, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: talco, macrogol 8000, ipromellosa 6 cp, titanio diossido E 171, ossido di ferro giallo E 172, ossido di ferro rosso E 172.
Indicazioni
In pazienti di 18 anni e piu': polmonite contratta in comunita', di grado lieve o moderato. Trattamento di infezioni causate da ceppi con resistenza nota o sospetta ai beta-lattamici e/o ai macrolidi (in base all'anamnesi del paziente o ai dati di resistenza nazionali e/o locali)compresi nello spettro antibatterico di telitromicina: esacerbazione acuta di bronchite cronica, sinusite acuta. In pazienti di 12 anni e piu': tonsillite/faringite, provocata da Streptococcus pyogenes , come alternativa agli antibiotici beta-lattamici, quando questi non siano adeguati in stati/regioni con prevalenza significativa di S. pyogenes con resistenza ai macrolidi mediata da ermTR o mefA.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo, agli agenti antibatterici macrolidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti; miastenia grave; storia pregressa di epatite e/o ittero associato all'uso di telitromicina; somministrazione contemporanea con prodotti medicinali che prolungano l'intervallo QT e che sono substrati CYP3A4, come cisapride, pimozide, astemizolo, terfenadina, dronadarone saquinavir; somministrazione contemporanea con alcaloidi derivati dell'ergot (ad esempio ergotamina e diidroergotamina); somministrazione contemporanea di simvastatina, atorvastatina e lovastatina; il trattamento con questi farmaci deve essere interrotto durante il trattamento con il farmaco; anamnesi di sindrome congenita da QT lungo o con anamnesi familiare di sindrome da QT lungo (senon e' stata esclusa dall'ECG) e in pazienti con noto prolungamento a cquisito dell'intervallo QT; nei pazienti con funzionalita' renale e/oepatica gravemente compromessa, e' controindicata la somministrazione concomitante del farmaco e potenti inibitori di CYP3A4, quali gli ini bitori delle proteasi o gli antifungini azolici (per es. ketoconazolo,fluconazolo).
Posologia
La dose raccomandata e' di 800 mg una volta al giorno, cioe' 2 compresse da 400 mg in unica somministrazione giornaliera. >>Pazienti di 18 anni e piu', in rapporto all'indicazione. Polmonite acquisita in comunita': 800 mg una volta al giorno per 7 - 10 giorni; esacerbazione acutadi bronchite cronica: 800 mg una volta al giorno per 5 giorni; sinusi te acuta: 800 mg una volta al giorno per 5 giorni; tonsillite/faringite causata da Streptococcus pyogenes: 800 mg una volta al giorno per 5 giorni. >>Pazienti di 12-18 anni. Tonsillite/faringite causata da Streptococcus pyogenes: 800 mg una volta al giorno per 5 giorni. Popolazione anziana: non e' richiesto alcun adattamento posologico del dosaggionei pazienti anziani che si basi solo sull'eta'. Popolazione pediatri ca: la sicurezza e l'efficacia del farmaco nei bambini di eta' inferiore ai 12 anni non e' stata stabilita'. Il medicinale non e' raccomandato in questa popolazione. Ridotta funzionalita' renale: non e' necessario alcun adattamento posologico nei pazienti con insufficienza renalelieve o moderata. Non si consiglia il medicinale come prima scelta ne i pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) o nei pazienti con insufficienza renale grave associata a coesistente insufficienza epatica, poiche' non e' disponibile una compressa con dosaggio ottimale (600 mg). Se si considera necessario il trattamento con telitromicina, questi pazienti possono essere trattati con dose giornaliera alternata di 800 mg e 400 mg, iniziando con la dose di 800 mg. Nei pazienti emodializzati, la posologia deve essere adattata in modo da somministrare il farmaco 800 mg dopo la seduta dialitica. Ridotta funzionalita' epatica: non e' necessario alcun adattamentoposologico nei pazienti con insufficienza epatica lieve, moderata o g rave, tuttavia l'esperienza nei pazienti con funzionalita' epatica ridotta e' limitata. Pertanto il medicinale deve essere usato con cautela. Le compresse devono essere inghiottite intere con una sufficiente quantita' d'acqua. Le compresse possono essere assunte a stomaco pieno ovuoto. Al fine di ridurre il possibile impatto di disturbi visivi e d ella perdita di coscienza puo' essere presa in considerazione la possibilita' di assumere il medicinlae la sera prima di coricarsi.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Avvertenze
Prolungamento dell' intervallo QT: a causa della possibilita' di aumentare l'intervallo QT, il farmaco deve essere utilizzato con cautela inpazienti affetti da cardiopatia coronarica, con anamnesi di aritmia v entricolare, ipopotassiemia e/o ipomagnesiemia non trattate, o bradicardia (<50 bpm), durante la concomitante somministrazione del medicinale con farmaci che prolungano l'intervallo QT, o in pazienti trattati in concomitanza con potenti inibitori di CYP 3A4, come gli inibitori delle proteasi o antifungini azolici (per.es. ketoconazolo, fluconazolo). Patologie associate al Clostridium difficile: diarrea, specialmente se grave, persistente e/o con tracce di sangue, durante o dopo il trattamento con il farmaco, puo' essere causata da una colite pseudomembranosa. Se si sospetta una colite pseudomembranosa , il trattamento deveessere sospeso immediatamente e i pazienti devono essere trattati con misure di sostegno e/o con una terapia specifica. Miastenia grave: so no state segnalate riacutizzazioni dei sintomi della miastenia grave in pazienti trattati con telitromicina e qualche volta si sono manifestate entro alcune ore dalla somministrazione della prima dose. I casi segnalati includono decesso e insufficienza respiratoria acuta che insorge rapidamente e che puo' mettere in pericolo di vita. Patologie epatobiliari: negli studi clinici con telitromicina sono state comunementeosservate alterazioni degli enzimi epatici. Dopo la commercializzazio ne del prodotto sono stati riportati casi di epatite grave e insufficienza epatica, che comprendono casi fatali (che sono stati generalmenteassociati a gravi patologie di base o medicinali concomitanti). Quest e reazioni epatiche sono state osservate durante o immediatamente dopoil trattamento e, nella maggior parte dei casi, erano reversibili dop o sospensione di telitromicina. I pazienti devono essere informati di interrompere il trattamento e di contattare il medico in caso di comparsa di segni o sintomi di patologie epatiche quali anoressia, ittero, colorazione scura delle urine, prurito o addome dolente. A causa dellalimitata esperienza, il medicinale deve essere usato con cautela in p azienti con compromissione epatica. Disturbi visivi: il farmaco puo' provocare disturbi visivi, rallentando, in particolare, la capacita' diaccomodazione e di adeguare correttamente l'accomodazione. I disturbi visivi includono visione offuscata, difficolta' di focalizzazione e d iplopia. La maggior parte dei casi era di grado lieve o moderato; tuttavia, sono stati osservati casi gravi. Perdita di coscienza: dopo la commercializzazione del prodotto sono state riportate segnalazioni di reazioni avverse quali perdita transitoria di coscienza inclusi alcuni casi associati a sindrome vagale. Al fine di ridurre il possibile impatto dei disturbi visivi e della perdita di coscienza puo' essere presain considerazione la possibilita' di assumere il medicinale la sera p rima di coricarsi. Induttori di CYP3A4: il farmaco non deve essere usato durante e nelle 2 settimane successive al trattamento con induttoridi CYP3A4 (ad esempio rifampicina, fenitoina, carbamazepina, fenobarb itale, erba di San Giovanni). Il trattamento concomitante con questi medicinali puo' causare probabilmente livelli subterapeutici di telitromicina e pertanto puo' comportare il rischio di insuccesso terapeutico. Substrati del CYP3A4: il medicinale e' un inibitore di CYP3A4 e deveessere usato solo in particolari circostanze durante il trattamento c on altri medicinali che siano metabolizzati da CYP3A4. I pazienti in trattamento concomitante con pravastatina, rosuvastatina o fluvastatinadevono essere attentamente monitorati per segni e sintomi di miopatie e rabdomiolisi. Resistenza: in aree con elevata incidenza di resisten za all'eritromicina A, e' particolarmente importante tener conto del grado di sensibilita' alla telitromicina e ad altri antibiotici. In polmonite acquisita in comunita', l'efficacia e' stata dimostrata in un numero limitato di pazienti con fattori di rischio come una batteriemiapneumococcica o l'eta' superiore ai 65 anni. L'esperienza relativa al trattamento di infezioni provocate da S. pneumoniae resistente alla p enicillina e/o all'eritromicina e' limitata, ma, finora, l'efficacia clinica e le percentuali di eradicazione sono risultate uguali rispettoal trattamento di ceppi di S. pneumoniae sensibili. Bisogna usare cau tela quando S. aureus e' il patogeno sospettato e vi e' la probabilita' di resistenza all'eritromicina in base all'epidemiologia locale. L. pneumophila e' altamente sensibile alla telitromicina in vitro, tuttavia, l'esperienza clinica nel trattamento della polmonite da legionellae' limitata. Come con i macrolidi, H. influenzae e' classificato come mediamente sensibile. Di cio' bisogna tener conto quando si trattano infezioni provocate da H. influenzae.
Interazioni
Telitromicina e' un inibitore di CYP3A4 e un debole inibitore di CYP2D6. Studi in vivo con simvastatina, midazolam e cisapride hanno dimostrato una potente inibizione di CYP3A4 intestinale e una modesta inibizione di CYP3A4 epatico. E' difficile prevedere il grado di inibizione con substrati diversi di CYP3A4. Quindi non somministrare il farmaco durante il trattamento con medicinali che siano substrati di CYP3A4, a meno che non si possano monitorare attentamente le concentrazioni plasmatiche del substrato di CYP3A4, l'efficacia o le reazioni avverse. Alternativamente, bisogna praticare un'interruzione del trattamento con il substrato di CYP3A4 durante la terapia. Ciclosporina, tacrolimus, sirolimus: la telitromicina a causa del suo potenziale di inibizione delCYP3A4, puo' aumentare le concentrazioni ematiche di questi substrati di CYP3A4. Quindi, quando si inizia la terapia con telitromicina in p azienti che gia' ricevano uno di questi immunosoppressori, i livelli di ciclosporina, tacrolimus o sirolimus devono essere accuratamente controllati e le loro dosi devono essere diminuite, se necessario. Quandosi sospende la telitromicina, bisogna controllare nuovamente ed accur atamente i livelli di ciclosporina, tacrolimus o sirolimus e aumentarela dose, se necessario. Metoprololo: quando il metoprololo (un substr ato di CYP2D6) e' stato somministrato con il farmaco, la Cmax e la AUCdel metoprololo sono risultate aumentate di circa il 38%, tuttavia no n vi e' stato alcun effetto sull'emivita di eliminazione del metoprololo. L'incremento di esposizione al metoprololo potrebbe essere clinicamente importante in pazienti con insufficienza cardiaca trattati con metoprololo. Usare cautela in questi pazienti quando si co-somministra il farmaco e metoprololo. Medicinali che possono prolungare l'intervallo QT: il medicinale puo' aumentare i livelli plasmatici di cisapride,pimozide, astemizolo, terfenadina, dronedarone, saquinavir. Cio' potr ebbe determinare un prolungamento dell'intervallo QT e aritmie cardiache comprese la tachicardia ventricolare, la fibrillazione ventricolaree "torsades de pointes". Percio' e' controindicato l'uso concomitante del farmaco e qualsiasi di questi medicinali. Alcaloidi derivati dell 'ergot: il trattamento concomitante con il farmaco e derivati alcaloidi potrebbe determinare una grave vasocostrizione ("ergotismo") con possibile necrosi delle estremita'. Pertanto, e' controindicata tale associazione. Statine: quando la simvastatina e' stata co- somministrata con il farmaco, si e' verificato un aumento di 5,3 volte del Cmax e di 8,9 volte dell'AUC della simvastatina, di 15 volte del Cmax e di 11 volte dell'AUC della simvastatina acido. Il medicinale puo' determinare un'interazione analoga con lovastatina e atorvastatina che sono anch'esse principalmente metabolizzate dal CYP3A4. Non usare il medicinale in concomitanza con simvastatina, atorvastatina o lovastatina. Interrompere il trattamento con questi farmaci durante la somministrazione delfarmaco. La disponibilita' di pravastatina, rosuvastatina ed in misur a minore di fluvastatina, puo' essere aumentata a causa del possibile coinvolgimento delle proteine trasportatrici ma ci si aspetta che questo aumento sia minore di quello risultante dalle interazioni che coinvolgono l'inibizione di CYP3A4. Tuttavia monitorare i pazienti che assumono contemporaneamente pravastatina, rosuvastatina e fluvastatina persegni e sintomi di miopatie e rabdomiolisi. Benzodiazepine: quando mi dazolam e' stato somministrato con il farmaco, l'AUC di midazolam e' aumentato di 2,2 volte dopo somministrazione endovenosa di midazolam e di 6,1 volte dopo somministrazione orale. L'emivita di midazolam e' aumentata di circa 2,5 volte. Evitare la co-somministrazione orale di midazolam e farmaco. Regolare la dose endovenosa di midazolam se necessario ed eseguire il monitoraggio del paziente. Adottare le stesse precauzioni anche con le altre benzodiazepine che vengono metabolizzate da CYP3A4 (specialmente il triazolam, ma, in misura minore, l'alprazolam). Per quelle benzodiazepine che non sono metabolizzate dal CYP3A4 le interazioni con il farmaco sono improbabili. Digossina: il medicinale aumenta le concentrazioni plasmatiche di digossina. Non vi sono state significative modificazioni dei parametri ECG e non sono stati osservati segni di tossicita' da digossina. Tuttavia, durante la co-somministrazione di digossina e telitromicina, prendere in considerazione il monitoraggio dei livelli sierici di digossina e farmaco. Teofillina: non vi e' alcuna interazione farmacocinetica clinicamente rilevante somministrata nella formulazione a rilascio prolungato. Tuttavia, la co-somministrazione deve avvenire con un intervallo di un'ora tra l'uno e l'altro, in modo da evitare possibili effetti indesiderati gastrointestinali. Anticoagulanti orali: un'aumentata attivita' anticoagulante e' stata riportata nei pazienti trattati contemporaneamente con anticoagulanti ed antibiotici. Non si conoscono completamente i meccanismi. Sebbene il medicinale non abbia alcuna interazione farmacocinetica o farmacodinamica clinicamente rilevante con warfarina dopo la somministrazione di una dose singola, durante il trattamento concomitante prendere inconsiderazione piu' frequenti controlli dei valori del tempo di protr ombina/INR. Contraccettivi orali: non si verificano interazioni farmacodinamiche o farmacocinetiche clinicamente rilevanti. Durante la co- somministrazione di telitromicina con rifampicina a dosi ripetute, la Cmax e l'AUC della telitromicina sono diminuite in media rispettivamente del 79% e dell'86%. Pertanto, la co- somministrazione di induttori di CYP3A4 puo' causare probabilmente livelli subterapeutici di telitromicina e mancanza di effetto terapeutico. L'induzione diminuisce gradualmente durante le 2 settimane dopo la cessazione del trattamento con induttori di CYP3A4. Non usare il medicinale durante e nelle 2 settimane successive al trattamento con induttori di CYP3A4. Studi di interazione con itraconazolo e ketoconazolo, due inibitori di CYP3A4, hanno dimostrato che le concentrazioni plasmatiche massime di telitromicina erano aumentate rispettivamente di 1,22 e 1,51 volte e l'AUC rispettivamente di 1,54 e 2,0 volte. Questi cambiamenti della farmacocinetica della telitromicina non richiedono adattamenti della posologia in quanto la telitromicina resta ben tollerata. L'effetto di ritonavir non e' stato studiato e potrebbe determinare un incremento dell'esposizione alla telitromicina. Usare cautela in questa associazione. Non effettuare la co-somministrazione tra potenti inibitori del CYP3A4 e il farmaco in pazienti con grave disfunzione renale /o epatica. Ranitidina (presa 1 ora prima del farmaco) e antiacidi contenenti idrossido di alluminioe di magnesio non hanno influenza clinicamente rilevante sulla farmac ocinetica del medicinale.
Effetti indesiderati
>>Reazione avverse. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: eosinofilia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: edema angioneurotico, reazioni anafilattiche inclusi: shock anafilattico e ipersensibilita'. Disturbi psichiatrici. Non nota: confusione, allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro, cefalea, disgeusia;non comune: vertigine, sonnolenza, nervosismo, insonnia; raro: transi toria perdita di coscienza, parestesia; molto raro: parosmia; non nota: sono stati riportati casi di rapida insorgenza di esacerbazione di miastenia grave; ageusia, anosmia. Patologie dell'occhio. Non comune: visione offuscata; raro: diplopia. Patologie cardiache. Non comune: arrossamento, palpitazioni; raro: aritmia atriale, ipotensione, bradicardia; non nota: prolungamento dell'intervallo QT/QTc. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea; comune: nausea, vomito, dolore gastrointestinale, flatulenza; non comune: candidiasi orale, stomatite, anoressia, stipsi; molto raro: colite pseudomembranosa; non nota: pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: aumento dei livelli degli enzimiepatici (AST, ALT, fosfatasi alcalina); non comune: epatite; raro: it tero colestatico; non nota: epatite grave ed insufficienza epatica. Patologie della cute e tessuto sottocutaneo. Non comune: dermatite, orticaria, prurito; raro: eczema; molto raro: eritema multiforme o polimorfo. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo.Molto rari: spasmi muscolari; non note: artralgia, mialgia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: candidiasi vagin ale. Descrizione di alcuni effetti indesiderati selezionati: disturbi visivi (<1%) associati all'uso del farmaco, inclusi la visione offuscata, difficolta' nella messa a fuoco e diplopia, erano perlopiu' lievi o moderati. Essi si sono manifestati tipicamente entro poche ore dopo la prima o la seconda dose, si sono ripetuti con le dosi successive, sono durati diverse ore ed erano reversibili sia durante la terapia chealla fine del trattamento. Questi eventi non sono stati associati con segni di anormalita' oculari. In studi clinici l'effetto su QTc era m odesto (media di circa 1 msec). In studi comparativi, sono stati osservati effetti clinici simili a quelli osservati con claritromicina con un DQTc > 30 msec rispettivamente nel 7,6% e nel 7,0% dei casi. Nessunpaziente dei due gruppi ha sviluppato un DQTc > 60 msec. Non sono sta ti riportati casi di TdP o altre serie aritmie ventricolari o sincope correlata nel programma clinico e non sono stati identificati sottogruppi a rischio.
Gravidanza e allattamento
Non sono disponibili dati sufficienti derivanti dall'impiego del medicinale in donne in gravidanza. Studi eseguiti nell'animale hanno dimostrato una tossicita' sul sistema riproduttivo. Il potenziale rischio per l'uomo e' sconosciuto. Il farmaco non deve essere impiegato in gravidanza, a meno che non sia indispensabile. Telitromicina viene escreto,nel latte animale, durante l'allattamento, a concentrazioni circa 5 v olte superiori a quelle del plasma materno. Non sono disponibili i dati corrispondenti per l'uomo. Il medicinale non deve essere usato da donne che allattano. In studi su ratti e' stata osservata una riduzione degli indici di fertilita' a dosi tossiche per la madre.