Il D.M. del 10/09/1998 stabilisce in Italia i protocolli di accesso agli esami di laboratorio e di diagnostica strumentale per le donne in stato di gravidanza ed a tutela della maternità, senza partecipazione al costo.
All’inizio della gravidanza, possibilmente entro la 13ª settimana, e comunque al primo controllo:
- Esame emocromocitometrico completo: viene eseguito per valutare le condizioni sanguigne generali della donna, in particolare i valori di emoglobina (Hb);
- Gruppo sanguigno AB0 e Rh(D) qualore non eseguito in epoca preconcezionale;
- Test di Coombs indiretto: in caso di donne Rh- a rischio di immunizzazione, il test deve essere ripetuto ogni mese, in caso di incompatibilità AB0 il test deve essere ripetuto alla 34ª-36ª settimana.
Esami infettivologici:
- Anticorpi virus Rosolia (Rubeo Test): le donne non immuni dovrebbero evitare il contatto con persone infette e devono ripetere il test fino alla 17ª settimana. L’infezione da Rubeo virus, se contratta nel I Trimestre di gravidanza può determinare una grave embriopatia malformativa; se contratta dopo la fine del I trimestre può comportare invece una fetopatia evolutiva con conseguenze meno gravi.
- Anticorpi Anti Toxoplasma (EIA): in ogni caso di IgG negative bisogna ripetere ogni 30-40 giorni fino al parto. L’infezione da toxoplasma, se contratta per la prima volta in gravidanza, è responsabile di una grave fetopatia; la condizione indispensabile alla trasmissione sul prodotto del concepimento è l’esistenza di una fase parassitemica, tipica della prima infezione.
- Anticorpi Treponema Pallidum (TPHA) (Riceca quantitativa anticorpi anti-treponema pallidum mediante emoagglutinazione passiva): necessari per rilevare la presenza di sifilide, qualora non eseguite in epoca preconcezionale, esteso al partner.
- Anticorpi Anti Cardiolipina Treponema Pallidum (VDRL) (Flocculazione): necessari per rilevare la presenza di sifilide, qualora non eseguite in epoca preconcezionale, esteso al partner.
- Anticorpi Anti HIV1-2.
- Glicemia.
- Transaminasi (GOT-GPT).
- Esame delle urine.
- Ecografia ostetrica: con l’intento di determinare l’esatta datazione della gravidanza e il numero di embrioni.
Tra la 14ª e la 18ª settimana
- Esame delle urine (*).
Tra la 19ª e la 23ª settimana
- Esame delle urine (*).
- Ecografia ostetrica: con l’intento di determinare la morfologia e le biometrie fetali.
Tra la 24ª e la 27ª settimana
- Glicemia.
- Esame delle urine (*)
Tra la 28ª e la 32ª settimana
- Esame emocromocitometrico completo.
- Ferritina, in caso di riduzione del Volume Globulare Medio.
- Esame delle Urine (*)
- Ecografia ostetrica: con l’intento di valutare l’accrescimento e gli annessi fetali (liquido amniotico, placenta).
Tra la 33ª e la 37ª settimana
- Antigene HbsAg (Virus Epatite B).
- Antigene Anti HCV (Virus Epatite C).
- Esame emocromocitometrico completo.
- Esame urine (*).
- Anticorpi Anti HIV1-2.
Tra la 38ª e la 40ª settimana
- Esame urine (*).
Dalla 41ª settimana
- Ecografia ostetrica su richiesta dello specialista.
- Cardiotocografia su specifica richiesta dello specialista; se necessario monitorare fino al parto.
(*) In caso di batteriuria significativa, esame colturale dell’urina e ricerca completa di microrganismi e lieviti patogeni. Incluso la conta batterica.
Anche se non previste dalle linee guida ministeriali, al fine di valutare lo stato di salute materno-fetale, è opportuno integrare i seguenti esami:
- Elettroforesi dell’emoglobina patologica: per identificare donne affette da anemia mediterranea o talassemia. Se la donna risulta portatrice della patologia, l’esame va esteso al partner.
- Sideremia e transferrina.
- Uricemia e creatinina: per identificare precocemente un eventuale sovraccarico o danno renale in gravidanza.
- Anticorpi Citomegalovirus: l’infezione transplacentare è più frequente ed ha conseguenze più gravi quando viene contratta per la prima volta in gravidanza, in particolare nel I trimestre. Caratteristicamente il virus può riattivarsi o determinare reinfezioni (forme secondarie) con conseguenze fetali genericamente meno gravi.
- Offrire, alle donne che hanno avuto un diabete gestazionale in una gravidanza precedente, un test da carico di glucosio (OGTT) a 16-18 settimane di età gestazionale, e un ultriore OGTT a 28 settimane di età gestazionale, se la prima determinazione è risultata normale; somministrare, alle donne con uno dei fattori di rischio noti, un OGTT a 24-28 settimane.