Elenchiamo la sequenza delle operazioni di rianimazione di un soggetto in stato di incoscienza.
È fondamentale ricordare che prima dell’esecuzione delle manovre bisogna essere sicuri che sia il soccorittore che il soggetto incosciente non siano in una situazione di pericolo immediato.
Come mantenere la circolazione
Se il battito cardiaco cessa, il sangue non circola più e gli organi vitali risentono della carenza d’ossigeno: prima fra tutti il cervello, le cui cellule sono incapaci di sopravvivere per più di qualche minuto senza ossigeno.
Le compressioni toraciche consentono di mantenere artificialmente l’attività circolatoria fungendo da supporto meccanico al muscolo cardiaco favoriscono la circolazione del sangue. La pressione esercitata verticalmente al centro del torace aumenta la pressione all’interno della cavità toracica, poiché stimola il deflusso del sangue dal cuore verso i tessuti. Rilasciando la pressione, il torace si espande e il cuore “aspira” una maggior quantità di sangue che defluisce dal cuore con la compressione successiva.
Si può individuare la corretta posizione delle mani per le compressioni toraciche anche senza rimuovere gli indumenti. Per aumentare l’ossigenazione del sangue alle compressioni toraciche si possono associare le insufflazioni polmonari.
Ripristino del ritmo cardiaco
Dopo un arresto cardiaco si può tentare di ripristinare il battito con un’apparecchiatura chiamata defibrillatore automatico esterno (DAE): prima lo si usa maggiori sono le probabilità di sopravvivenza del soggetto. Ogni minuto di ritardo può rivelarsi fatale.
Prima di usare il DAE sarebbe bene aver seguito nu corso specifico ed essere in grado di eseguire le operazioni di rianimazione cardiopolmonare (RCP), in particolare le compressioni toraciche.
Oggigiorno, molti luoghi pubblici come le stazioni ferroviarie, i centri commerciali, le stazioni degli autobus e gli aeroporti sono dotati di DAE, contenuti in appositi armadietti contrassegnati con un simbolo e sistemati in luoghi facilmente accessibili. Gli armadietti non sono chiusi ermeticamente, ma quasi tutti sono muniti di allarme che si attiva all’apertura della porta.
Respirazione artificiale
L’aria esalata contiene all’incirca il 16% di ossigeno (soltanto il 5% in meno dell’aria inalata) e una minima quantità di anidride carbonica. Quindi, con le insufflazioni polmonari s’introduce nei polmoni del soggetto ossigeno sufficiente anche a tenerlo potenzialmente in vita.
Con la respirazione artificiale si immette l’aria nelle vie aeree: da qui raggiunge gli alveoli polmonari e l’ossigeno viene trasferito dai vasi sanguigni nei polmoni.
Quando il soccorritore interrompe l’insufflazione, il torace del soggetto si abbassa e l’aria contenente i prodotti di scarto viene espulsa o esalata dai polmoni.
Questa manovra eseguita contestualmente alle compressioni toraciche serve a mantenere l’ossigenazione dei tessuti fino all’arrivo dei soccorsi.
Come si pratica la Respirazione Artificiale
- Porre sulla bocca della persona un Dispositivo di Protezione Individuale (DPI) se disponibile.
- Iperestendere il capo della persona, tenendo una mano sulla fronte e sollevando il mento con due dita dell’altra mano.
- Stringere il naso col pollice e l’indice della mano posta sulla fronte.
- Dopo una normale inspirazione, porre la bocca bene aperta sulla bocca della persona ed insufflare nelle vie aeree in modo da gonfiare i suoi polmoni.
- Osservare durante l’insufflazione il sollevamento del torace.
- Staccarsi dalla persona dopo l’insufflazione per consentire l’espirazione passiva.
- Osservare l’abbassamento del torace della persona durante l’espirazione.
Come si pratica la Rianimazione Cardio Polmonare
Perché la RCP sia efficace, la vittima deve trovarsi supina su una superficie piatta e rigida (meglio il pavimento che il letto). Per praticare le compressioni toraciche:
- Inginocchiatevi di lato all’altezza del torace e sistemate il palmo della mano al centro dello sterno. Anche attraverso gli indumenti è possibile individuare la corretta posizione delle mani per le compressioni toraciche.
- Sovrapponete il palmo dell’altra mano e intrecciate le dita in modo che rimangano esterne rispetto alle coste.
- Sporgendovi verso il soggetto, con le braccia distese esercitate una pressione verticale sullo sterno infossando il torace di 4-5 cm. Rilasciate la pressione senza spostare le mani. Lasciate che il torce si espanda completamente prima di praticare la compressione successiva.
- Comprimete il torace 30 volte al ritmo di 100 compressioni al minuto. La fase di compressione e quella di rilasciamento devono avere la stessa durata.
- Avvicinatevi alla testa del soggetto e verificate ce le vie aeree siano ancora pervie. Appoggiate una mano sulla sua fronte e due dita dell’altra mano sotto la punta del suo mento. Spostate la mano dalla fronte al naso, con il pollice e l’indice e chiudete le narici. Lasciate che la bocca del soggetto si apra.
- Inspirate profondamente e fate aderire la vostra bocca a quella del soggetto. Insufflate l’aria in modo che il torace si espanda. Questa manovra dura 1 secondo.
- Tenendo il soggetto con la testa iperestesa, staccate la bocca dalla sua e controllate se il torace si abbassa. Se si espande quando insufflate e scende quando vi staccate, significa che avete praticato la respirazione artificiale correttamente. Se il torace non si espande, sistemate meglio la testa del soggetto. Procedete con una nuova insufflazione.
- Eseguite 30 compressioni toraciche in rapida successione. Continuate la serie di 30 compressioni toraciche seguite da 2 insufflazioni polmonari fino all’arrivo dei soccorsi, finché il soggetto non riprende a respirare normalmente o voi non siete troppo stanchi per continuare.
Protocollo di rianimazione dell’adulto
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Cercate di ottenere una risposta ponendo delle domande e scuotendo delicatamente il soggetto.
Se risponde lasciatelo nella posizione in cui si trova, controllate e trattate le lesioni potenzialmente letali e chiedete aiuto, se necessario seguendo la sequenza ABC
Se NON risponde proseguite con il punto successivo.
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Iperestendete la testa e sollevate il mento per aprire le vie aeree. Controllate se respira spontaneamente
** Se respira** Se possibile, lasciatelo nella posizione in cui si trova. Controllate e trattate le lesioni potenzialmente letali. Sistematelo nella posizione laterale di sicurezza
** Se NON respira** proseguite con il punto successivo.
- Mandate qualcuno a chiamare i soccorsi e di portare un DAE se disponibile.
- INIZIATE La Rianimazione Cardio Polmonare: Alternare 30 compressioni toraciche e 2 insufflazioni
- Proseguite con la RCP fino all’arrivo dei soccorsi, finché il soggetto non riprende a respirare spontaneamente o voi non siete troppo stanchi per continuare.
Se il soggetto riprende a respirare normalmente, ma lo stato di incoscienza permane, è necessario sistemarlo nella posizione laterale di sicurezza
Se non si è in grado di proseguire con la respirazione artificiale si possono praticare le compressioni toraciche, 100 al minuto fino all’arrivo dei soccorsi.
Protocollo di rianimazione del bambino
Nel bambino, prima dell’adolescenza, la causa principale di arresto cardiaco è da ricercarsi nei problemi respiratori; bisogna quindi dare precedenza alle insufflazioni.
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Cercate di ottenere una risposta ponendo delle domande e battendo lievemente sulla spalla del bambino o sul piede se si tratta di un neonato.
Se risponde lasciatelo nella posizione in cui si trova, trattate le lesioni più gravi e chiedete aiuto, seguendo la sequenza ABC
Se NON risponde proseguite con il punto successivo.
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Iperestendete leggermente la testa e sollevate il mento per aprire le vie aeree. Controllate la presenza di respiro spontaneo
Se respira Se possibile, lasciatelo nella posizione in cui si trova. Controllate e trattate le lesioni potenzialmente letali. Sistematelo nella posizione laterale di sicurezza
Se NON respira proseguite con il punto successivo
- Mandate qualcuno a chiamare i soccorsi. Fate specificare che si tratta di un bambino.
- PRATICATE la respirazione artificiale: Asportate con cautela dalla bocca l’eventuale causa di ostruzione dopodicé eseguite 5 insufflazioni iniziali
- Eseguite, alternando, 30 compressioni toraciche e 2 insufflazioni fino all’arrivo dei soccorsi, finché il bambino non riprende a respirare spontaneamente o voi non siete troppo stanchi per continuare.
Se siete da soli chiamate i soccorsi solo dopo aver eseguito le insufflazioni e 1 minuto di compressioni toraciche.
Se non si è in grado di proseguire con la respirazione artificiale si possono praticare le compressioni toraciche, 100 al minuto fino all’arrivo dei soccorsi.