Zyloric - 30cpr Div 300mg
Dettagli:
Nome:Zyloric - 30cpr Div 300mgCodice Ministeriale:021259027
Principio attivo:Allopurinolo
Codice ATC:M04AA01
Fascia:A
Prezzo:2.92
Rimborso:2.05
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Teofarma Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo dall'umiditÃ
Scadenza:60 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Antigottosi.
Principi attivi
Allopurinolo.
Eccipienti
Lattosio, amido di mais, povidone, magnesio stearato.
Indicazioni
E' indicato per le principali manifestazioni cliniche di deposito di acido urico/urato. Queste comprendono: gotta articolare, tofi e/o interessamento renale per precipitazione di cristalli o per urolitiasi. Tali situazioni si manifestano nella gotta, nella litiasi uratica e nellanefropatia acuta da acido urico, nelle malattie neoplastiche e mielop roliferative con alto turnover cellulare, nelle quali si hanno alti livelli di urato, o spontaneamente o in conseguenza di terapia citotossica ed in certi disordini enzimatici (in particolare la sindrome di Lesch-Nyhan). E' indicato inoltre per la prevenzione ed il trattamento della litiasi ossalocalcica in presenza di iperuricemia e/o iperuricuria.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' all'allopurinolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.E' controindicato nel trattamento degli attacchi acuti di gotta.
Posologia
Negli adulti la dose giornaliera media e' di 300 mg una volta al giorno. Quando i valori elevati di uricemia e/o uricuria rendono necessariedosi maggiori, si puo' aumentare la dose fino ad un massimo di 800 mg suddivisa in 2-3 somministrazioni giornaliere dopo i pasti. Al fine d i ridurre la possibilita' di attacchi acuti di gotta si consiglia di iniziare il trattamento a basse dosi (100 mg) con incrementi settimanali di 100 mg sino ad ottenere il dosaggio ottimale di mantenimento. La normalizzazione del tasso uricemico si raggiunge in un periodo di 1-3 settimane. Per la prevenzione delle nefropatie uratiche secondarie, conseguenti all'eccessivo catabolismo nucleoproteico nelle malattie neoplastiche, il trattamento deve essere praticato, quando possibile, prima della terapia citotossica al fine di correggere eventuali iperuricemia e/o iperuricuria preesistenti. La terapia puo' essere mantenuta durante la terapia antimitotica e si puo' anche protrarre a tempo indeterminato nella profilassi dell'iperuricemia eventualmente insorgente durante le crisi naturali della malattia. Nel trattamento prolungato una dose di 300-400 mg/die di allopurinolo e' di solito sufficiente a normalizzare il livello uricemico. Dal momento che l'allopurinolo ed i suoi metaboliti vengono eliminati attraverso il rene, in caso di scarsa funzionalita' di questo organo si puo' verificare un prolungamento dell'emivita plasmatica del farmaco. Per evitare possibili rischi a cio' conseguenti, si puo' iniziare il trattamento con una dose di 100 mg di allopurinolo al giorno, aumentando la dose solo se i valori dei livelli urinari o sierici di urato non si riducono adeguatamente. In alternativa al trattamento suggerito, per la posologia ci si puo' basare sui valori della clearance della creatinina (clcr). Esempio. Clcr >20 ml/min: 300 mg/die; clcr tra 10 e 20 ml/min: 100/200 mg/die; clcr <10 ml/min: 100 mg/die o a piu' lunghi intervalli. L'allopurinolo ed i suoi metaboliti sono eliminati attraverso la dialisi renale. Nei pazienti sottoposti ad emodialisi due o tre volte la settimana e' consigliabile una dose di 300-400 mg di prodotto immediatamente dopo ogni dialisi. Nessun'altra somministrazione andra' effettuata tra una seduta dialitica e l'altra. Nei pazienti anziani particolare attenzione andra' posta nel mantenere il dosaggio al minimo necessario al mantenimento di normali livelli sierici ed urinari di acido urico. Nei ragazzi e bambini al di sotto dei 15 anni la dose e' di 10-20 mg/kg di peso corporeo al giorno, ovvero 100-400 mg al giorno. L'indicazione nei bambini e' tuttavia rara (leucemie e certi disordini enzimatici come la Sindrome di Lesch-Nyhan). Assumere preferibilmente sempre alla stessa ora del giorno, dopo un pasto.
Conservazione
Conservare in luogo asciutto.
Avvertenze
Se si verificano reazioni da ipersensibilita' all'allopurinolo in qualunque momento durante il trattamento, questo deve essere sospeso immediatamente. La ri-somministrazione (re-challenge) non deve essere intrapresa in pazienti con sindrome di ipersensibilita' e SSJ/TEN. I corticosteroidi possono essere utili per superare le reazioni cutanee da ipersensibilita'. Il rischio piu' alto di insorgenza di sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN) si ha nelle prime otto settimane di trattamento. Se si verificano i sintomi o i segni di SJS o TEN (es. rash cutaneo progressivo spesso con vesciche o lesioni della mucosa) il trattamento deve essere sospeso. Se il paziente hasviluppato SJS o TEN con l'uso del medicinale, questo non deve essere piu' riutilizzato. In casi rari la reazione allergica si manifesta co me un disturbo da ipersensibilita' ritardata multi-organo (nota come sindrome da ipersensibilita' o DRESS) con febbre, vasculite, linfadenopatia, pseudo-linfoma, artralgia, leucopenia, eosinofilia, epatosplenomegalia, test di funzionalita' epatica alterati e sindrome da scomparsadei dotti biliari intraepatici in varia combinazione; anche altri org ani possono essere coinvolti. Se si manifestano anoressia, perdita di peso o prurito in pazienti in terapia, e' opportuno includere nella valutazione diagnostica un esame della funzionalita' epatica. Reazioni di ipersensibilita' possono verificarsi piu' facilmente in pazienti condisturbi della funzionalita' renale che assumano contemporaneamente c on tiazidici. E' stato dimostrato che l'allele HLA-B*5801 e' associatoal rischio di sviluppare la sindrome da ipersensibilita' correlata al l'allopurinolo e la SJS/TEN. La frequenza dell'allele HLA-B*5801 variaampiamente tra le varie etnie. Se il paziente e' un portatore noto di HLA-B*5801, l'uso di allupurinolo puo' essere considerato se si ritie ne che i benefici superino i rischi. E' richiesta una vigilanza aggiuntiva per segnali di sindrome da ipersensibilita' o SJS/TEN ed il paziente deve essere informato della necessita' di interrompere immediatamente il trattamento al primo apparire di sintomi. L'iperuricemia asintomatica non e' generalmente considerata di per se' una indicazione all'uso del medicinale. Modifiche dietetiche e nell'assunzione di fluidi, unitamente al trattamento della condizione di base, possono correggerel'uricemia. Il trattamento con allopurinolo non deve essere iniziato fino a che non sia completamente terminato un precedente attacco acutodi gotta, dal momento che il trattamento con allopurinolo puo' indurr e ulteriori attacchi. Qualora si sviluppi un attacco acuto in pazientiin trattamento con allopurinolo, la terapia deve proseguire con il me desimo dosaggio, mentre l'attacco acuto va trattato con un adeguato farmaco antiinfiammatorio. All'inizio del trattamento puo' presentarsi un attacco acuto di gotta anche in soggetti normouricemici. E' consigliabile pertanto all'inizio del trattamento, somministrare profilatticamente dosi di mantenimento di colchicina. E' inoltre consigliabile iniziare il trattamento con una dose bassa (100 mg/die) e aumentarla di 100 mg a intervalli settimanali fino a raggiungere una uricemia di 6 mg/100 ml e senza superare la dose massima consigliata (800 mg/die). Puo'essere necessario in alcuni casi l'uso di colchicina o altri antiinfi ammatori per sopprimere attacchi di gotta. Gli attacchi di solito divengono piu' brevi e meno gravi dopo alcuni mesi di terapia. La mobilizzazione degli urati dai depositi tissutali che causa la fluttuazione del livello ematico di acido urico puo' rappresentare una possibile spiegazione per questi episodi. Anche con adeguata terapia possono essere necessari molti mesi per giungere al controllo degli attacchi acuti. E' opportuno mantenere un apporto di liquidi tale da determinare un volume giornaliero di urine di almeno 2 litri, con urine neutre o leggermente alcaline per evitare la teorica possibilita' di formazione di calcoli di xantina e contribuire a prevenire la precipitazione di urati in pazienti che assumono concomitante terapia uricosurica. Una terapia adeguata comporta la dissoluzione di calcoli renali di acido urico conil rischio remoto di blocco dei medesimi nell'uretere. In alcuni pazi enti con malattie renali preesistenti o con bassa clearance degli urati e' stata riscontrata una elevazione dell'azotemia durante la terapia. Nonostante non sia stato identificato il meccanismo responsabile di cio', i pazienti con alterata funzione renale dovrebbero essere accuratamente osservati all'inizio della somministrazione del medicinael. Seil disturbo della funzionalita' renale aumenta, il dosaggio del farma co va ridotto o ne va sospesa la somministrazione. Tra i pazienti in cui la disfunzione renale e' aumentata dopo l'inizio della terapia, erano presenti malattie concomitanti quali mieloma multiplo o insufficienza cardiaca congestizia. L'insufficienza renale e' anche frequentemente associata con la nefropatia gottosa e raramente con reazioni di ipersensibilita' associata al farmaco. L'allopurinolo e il suo metabolita attivo primario ossipurinolo, sono eliminati dal rene. Per questo motivo alterazioni nella funzione renale hanno effetti profondi sul dosaggio. In pazienti in terapia e' stata riscontrata depressione midollare.La maggior parte di questi pazienti assumeva terapie concomitanti in grado di produrre questo effetto. Cio' e' avvenuto ad una distanza dall'inizio della terapia variabile tra 6 settimane e 6 anni. Raramente singoli pazienti in terapia con il solo medicinale possono sviluppare depressione midollare di grado variabile, a carico di una o piu' linee cellulari. In pazienti con ridotta funzionalita' epatica o renale va impiegato un dosaggio ridotto. I pazienti in trattamento per ipertensione o insufficienza cardiaca, ad esempio con diuretici o ACE inibitori,possono avere una concomitante insufficienza renale e pertanto in tal e gruppo di pazienti l'allopurinolo va usato con cautela. In pazienti con diminuita funzionalita' renale o con malattie concomitanti che possono ripercuotersi sulla funzionalita' renale come l'ipertensione o ildiabete mellito va periodicamente controllata la funzione renale, in particolare l'azotemia e la creatininemia o la clearance della creatinina ed eventualmente riadattato il dosaggio del farmaco. Questo medicinale contiene lattosio.
Interazioni
L'azatioprina viene metabolizzata a 6-mercaptopurina che viene inattivata dall'azione della xantino-ossidasi. In pazienti che ricevono 6-mercaptopurina o azatioprina la concomitante somministrazione di 300-600 mg di prodotto al giorno rende necessaria una riduzione della dose di 6-mercaptopurina o azatioprina a circa un terzo o un quarto di quella abituale. Cio' in quanto l'inibizione della xantino-ossidasi determinaun prolungamento dell'attivita' di questi farmaci. La dose di mercapt opurina o azatioprina verra' successivamente adeguata in base alla valutazione della risposta terapeutica ed alla comparsa di effetti tossici. In presenza di allopurinolo e' aumentata l'emivita plasmatica dellaAdenina arabinoside. E' necessario esercitare particolare attenzione quando i due prodotti sono impiegati in concomitanza al fine di evidenziare un aumento degli effetti tossici. L'ossipurinolo, principale metabolita dell'allopurinolo, anch'esso terapeuticamente attivo, viene escreto dal rene analogamente agli urati. Pertanto gli agenti uricosurici (come il probenecid od elevate dosi di salicilati) possono accelerare l'escrezione di ossipurinolo. Cio' puo' comportare una diminuzione dell'attivita' terapeutica del farmaco ma il significato clinico di cio' deve essere valutato caso per caso. La concomitante somministrazionedi agenti uricosurici e questo medicinael e' stata associata ad una d iminuzione nell'escrezione di ossipurine (ipoxantina e xantina) e ad un aumento nell'escrezione di acido urico rispetto a quelle osservate con il solo farmaco. Nonostante fino ad oggi non vi siano dimostrazionicliniche della precipitazione renale di ossipurine in pazienti in ter apia con il farmaco, da solo o associato a farmaci uricosurici, questapossibilita' va tenuta presente, caso per caso. Se il medicinale vien e somministrato contemporaneamente alla clorpropamide quando la funzione renale sia scarsa, puo' insorgere un aumentato rischio di prolungamento dell'attivita' ipoglicemizzante dato che allopurinolo e clorpropamide possono competere per l'escrezione nel tubulo renale. Vi sono state rare segnalazioni di aumento dell'effetto del warfarin e di altri anticoagulanti cumarinici quando somministrati contemporaneamente ad allopurinolo. Pertanto si devono monitorare attentamente tutti i pazienti che assumono anticoagulanti. L'allopurinolo puo' inibire l'ossidazione epatica della fenitoina ma il significato clinico di cio' non e' chiarito. E' stata segnalata inibizione del metabolismo della teofillina. Il meccanismo di interazione puo' trovare spiegazione nel fatto che la xantino-ossidasi e' coinvolta nel metabolismo della teofillina nell'uomo. I livelli di teofillina dovrebbero essere monitorati in pazienti che inizino la terapia con allopurinolo o debbano assumerne dosi piu' elevate. In pazienti che assumono, insieme al farmaco, ampicillina oamoxicillina e' stato descritto un aumento della frequenza di reazion i cutanee rispetto a pazienti che non ricevono alcuno dei due farmaci.La causa di questa associazione non e' nota. Tuttavia si raccomanda c he in pazienti in trattamento con allopurinolo venga adottata, quando disponibile, una terapia alternativa all'ampicillina od amoxicillina. In pazienti con malattie neoplastiche, eccetto la leucemia, e' stato descritto, durante la co-somministrazione, un aumento della depressionemidollare da ciclofosfamide ed altri citotossici, tuttavia in uno stu dio controllato su pazienti con linfoma in terapia combinata, il medicinale non ha aumentato la tossicita' midollare di ciclofosfamide, doxorubicina, bleomicina, procarbazina e/o mecloroetamina (mustina cloridrato). Alcune segnalazioni suggeriscono che la concentrazione plasmatica di ciclosporina possa essere aumentata durante il trattamento concomitante con allopurinolo. Pertanto, in caso di somministrazione contemporanea dei due farmaci, si deve tenere presente la possibilita' di un aumento della tossicita' della ciclosporina. In volontari sani ed in pazienti affetti da HIV ai quali viene somministrata didanosina, i valori plasmatici di Cmax e AUC della didanosina sono risultati approssimativamente raddoppiati con il trattamento concomitante di allopurinolo (300 mg al giorno) senza influenzare l'emivita terminale. Pertanto, possono essere necessarie riduzioni della dose di didanosina quando usata in concomitanza con allupurinolo. Le segnalazioni circa il fatto chel'uso concomitante con diuretici tiazidici puo' contribuire all'aumen to della tossicita' da allopurinolo in alcuni pazienti sono state revisionate nel tentativo di stabilire il meccanismo e il rapporto di causa-effetto. La revisione delle descrizioni dei casi clinici indica che la maggior parte dei pazienti ricevevano diuretici tiazidici per ipertensione e che spesso non erano state effettuate valutazioni che escludevano alterazioni della funzionalita' renale secondarie a nefropatia ipertensiva. Nei pazienti in cui l'insufficienza renale era documentata, comunque, la raccomandazione di diminuire la dose del medicinale, non era stata osservata. Nonostante non sia stato stabilito un meccanismo o un rapporto di causa-effetto, e' opportuno controllare la funzionerenale in pazienti in terapia con il farmaco e diuretici tiazidici, a nche in assenza di insufficienza renale e il dosaggio va ulteriormentediminuito nei pazienti in terapia combinata se si rileva una diminuit a funzionalita' renale. E' stato dimostrato che la conversione della tolbutamide a metaboliti inattivi e' catalizzata dalla xantino-ossidasidel fegato di ratto. L'eventuale rilievo sul piano clinico di queste osservazioni non e' noto.
Effetti indesiderati
L'incidenza degli effetti indesiderati puo' variare in base alla dose ricevuta ed anche alla eventuale somministrazione concomitante di altri agenti terapeutici. Le categorie di frequenza assegnate alle reazioni avverse al farmaco riportate di seguito sono stime: per la maggior parte delle reazioni non sono disponibili dati idonei per calcolare l'incidenza. Le reazioni avverse al farmaco identificate attraverso monitoraggio post-marketing, sono da considerare rare o molto rare. Classificazione frequenze: molto comune (>=10%), comune (>=1% e <10%), non comune (>=0,1% e <1%), raro (>=0,01% e <0,1%), molto raro (<0,01%). Le reazioni avverse associate ad allopurinolo sono rare nella totalita' della popolazione trattata e sono per la maggior parte di lieve entita'.L'incidenza e' maggiore in presenza di disturbi renali e/o epatici. I nfezioni e infestazioni. Molto raro: foruncolosi Patologie del sistemaemolinfopoietico. Molto raro: agranulocitosi, anemia aplastica, tromb ocitopenia; sono stati riportati casi molto rari di trombocitopenia, agranulocitosi e anemia aplastica, particolarmente in soggetti con insufficienza renale e/o epatica; cio' determina la necessita' di prestareparticolare attenzione a questo gruppo di pazienti. Disturbi del sist ema immunitario. Non comune: reazioni da ipersensibilita'; molto raro:sindrome da ipersensibilita' o DRESS, linfoadenopatia angioimmunoblas tica. Sono state segnalate raramente gravi reazioni di ipersensibilita', compreso la sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. Un disturbo da ipersensibilita' ritardata multi-organo (nota comesindrome da ipersensibilita' o DRESS) con febbre, rash, vasculite, li nfoadenopatia, pseudo-linfoma, artralgia, leucopenia, eosinofilia, epato-splenomegalia, test di funzionalita' epatica alterati e sindrome dascomparsa dei dotti biliari intraepatici, si manifesta in varie combi nazioni. Altri organi possono anche essere coinvolti (es. fegato, polmoni, reni, pancreas, miocardio e colon). Se tali reazioni si verificano, in qualunque momento durante il trattamento, il trattamento con allupirinolo deve essere sospeso immediatamente e in modo permanente. Quando si sono verificate reazioni da ipersensibilita' generalizzate, le alterazioni renali e/o epatiche erano generalmente presenti, in particolare quando l'esito e' stato fatale. E' stato riportato molto raramente shock anafilattico. E' stata descritta molto raramente, a seguito di biopsia per linfoadenopatia generalizzata, linfoadenopatia angioimmunoblastica, che sembra essere reversibile dopo sospensione di allopurinolo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: diabetemellito, iperlipidemia. Disturbi psichiatrici. Molto raro: depression e. Patologie del sistema nervoso. Molto raro: coma, paralisi, atassia,neuropatia, parestesie, sonnolenza, cefalea, alterazioni del gusto. P atologie dell'occhio. Molto raro: cataratta, disturbi visivi, alterazioni maculari. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Molto raro: vertigini. Patologie cardiache Molto raro: angina, bradicardia. Patologievascolari. Molto raro: ipertensione. Patologie gastrointestinali. Non comune: vomito, nausea. Molto raro: ematemesi ricorrente, steatorrea, stomatite, alterazioni dell'alvo. Nei primi studi clinici, sono stati segnalati casi di nausea e vomito. Dati piu' recenti suggeriscono che tali reazioni non costituiscono un problema significativo e possono e ssere evitate assumendo allopurinolo dopo i pasti. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento asintomatico dei valori dei test di funzionalita' epatica; raro: epatite (compresa necrosi epatica ed epatite granulomatosa). E' stata riportata disfunzione epatica senza manifesta evidenza di ipersensibilita' piu' generalizzata. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash; raro: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN), angioedema, eruzione fissa da farmaco; molto raro: alopecia, scolorimento dei capelli. Le reazioni cutanee sono le reazioni piu' comuni e possono manifestarsi in qualsiasi momento durante il trattamento. Possono essere pruriginose, maculopapulari, a volte squamose, a volte purpuriche e raramente esfoliative. L'allopurinolo deve essere sospeso immediatamente quando si presentano tali reazioni. Il rischio di gravi reazioni cutanee come la SJSe la TEN non e' costante nel tempo ma appare essere limitato alle pri me 8 settimane di trattamento ed e' maggiore nei pazienti che assumevano 200 mg o piu' di allopurinolo. E' stato osservato che l'angioedema si verifica con e senza segni e sintomi di una reazione di ipersensibilita' piu' generalizzata all'allopurinolo. Patologie renali e urinarie. Molto raro: ematuria, uremia. Patologie dell'apparato riproduttivo edella mammella. Molto raro: infertilita' maschile, disfunzione eretti le, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sededi somministrazione. Molto raro: edema, malessere generale, astenia, febbre. E' stato osservato che la febbre si verifica con e senza segnie sintomi di una reazione di ipersensibilita' piu' generalizzata all' allopurinolo. Sono stati inoltre segnalati: diarrea, gastrite, dispepsia, dolori addominali intermittenti, epatomegalia, ittero, iperbilirubinemia, neuriti, insufficienza renale, miopatie, epistassi, ecchimosi,angioite necrotizzante, pericardite, disturbi vascolari periferici, t romboflebiti, vasodilatazione, ipercalcemia, iperlipemia, pancreatite emorragica, aumento di volume delle ghiandole salivari, edema della lingua, anoressia, broncospasmo, asma, faringite, rinite, irite, congiuntivite, ambliopia, paralisi, neurite ottica, confusione, capogiro, paralisi agli arti inferiori, diminuzione della libido, tinnito, insonnia, enuresi notturna, nefrite. Durante la fase iniziale di terapia come con gli uricosurici, possono verificarsi attacchi acuti di gotta articolare. Pertanto e' consigliabile un trattamento preventivo, per almenoun mese, con un antiinfiammatorio o colchicina. Quando la formazione di urati e' aumentata, si puo' avere precipitazione di xantina nel tratto urinario. In pazienti che hanno sviluppato gotta clinica in seguito a glomerulonefrite cronica o pielonefrite cronica e' stata osservataalbuminuria. L'apporto di liquidi dovrebbe essere tale da assicurare un adeguato volume urinario. Sono stati osservati cristalli di xantinanel tessuto muscolare di pazienti in terapia con allopurinolo: cio' n on sembra tuttavia avere significato clinico.
Gravidanza e allattamento
Uno studio nei topi trattati con dosi intraperitoneali di 50 o 100 mg/kg al decimo o tredicesimo giorno di gestazione ha evidenziato anomalie fetali, tuttavia in uno studio simile sui ratti trattati con 120 mg/kg al dodicesimo giorno di gestazione non sono state osservate anomalie. Ampi studi con alte dosi orali di allopurinolo nel topo fino a 100 mg/kg/die, nel ratto fino a 200 mg/kg/die e nel coniglio fino a 150 mg/kg/die dall'ottavo al sedicesimo giorno di gestazione non hanno evidenziato teratogenicita'. Uno studio in vitro effettuato adoperando ghiandole salivari fetali di topo in coltura per evidenziare eventuale embriotossicita' ha indicato che l'allopurinolo non dovrebbe causare embriotossicita' senza una concomitante tossicita' materna. In uno studio condotto con alte dosi di allopurinolo intraperitoneale nel topo, si sono osservate anormalita' fetali, ma in ulteriori studi con allopurinolo per via orale, effettuati nel ratto e nel coniglio, non si e' osservata alcuna anormalita'. Non e' disponibile un'evidenza sufficiente circa la sicurezza di impiego del farmaco nella gravidanza umana, sebbene sia stato ampiamente usato per molti anni senza che si siano manifestate conseguenze negative apparenti. L'impiego in gravidanza e' raccomandato solo quando non esista una alternativa piu' sicura e quando la malattia di per se' comporti un rischio per la madre o il feto. I datiindicano che allopurinolo e ossipurinolo sono escreti nel latte mater no umano. Concentrazioni di 1,4 mg/litro di allopurinolo e di 53,7 mg/litro di ossipurinolo sono state rilevate nel latte di una donna che assumeva 300 mg al giorno di allopurinolo. Non essendoci dati relativi agli effetti di allopurinolo o dei suoi metaboliti sul bambino allattato al seno, la somministrazione del medicinale ad una madre che allatta va effettuata con cautela.