Zonegran - 14cps 25mg
Dettagli:
Nome:Zonegran - 14cps 25mgCodice Ministeriale:036959017
Principio attivo:Zonisamide
Codice ATC:N03AX15
Fascia:A
Prezzo:4.99
Produttore:Eisai Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:36 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Antiepilettici.
Principi attivi
Zonisamide.
Eccipienti
Contenuto della capsula: cellulosa microcristallina, olio vegetale idrogenato, sodio laurilsolfato. Involucro della capsula: gelatina, titanio biossido (E171), gomma lacca, glicole propilenico, potassio idrossido, ossido di ferro nero (E172).
Indicazioni
Trattamento di pazienti adulti con crisi epilettiche parziali, con o senza generalizzazione secondaria.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o ai sulfamidici.
Posologia
Adulti: il prodotto deve essere aggiunto alla terapia esistente e la dose deve essere titolata in base all'effetto clinico. Dosi da 300 mg a500 mg al giorno si sono dimostrate efficaci, sebbene alcuni pazienti , soprattutto quelli che non assumono agenti induttori del CYP3A4, possano rispondere a dosaggi inferiori. La dose giornaliera iniziale raccomandata e' di 50 mg, suddivisa in due somministrazioni. Dopo una settimana e' possibile aumentare la dose fino a 100 mg al giorno e successivamente la dose puo' essere aumentata a intervalli settimanali, con incrementi fino a 100 mg. Nei pazienti con funzione renale o epatica compromessa e nei pazienti che non assumono agenti induttori del CYP3A4 deve essere preso in considerazione l'uso di intervalli di due settimane. Dopo la fase di titolazione, il farmaco puo' essere somministrato una o due volte al giorno. Anziani: occorre usare cautela all'inizio del trattamento, in quanto vi sono informazioni limitate sull'uso del prodotto. Importante tenere conto anche del profilo di sicurezza del medicinale. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del medicinale nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite. Pazienti con compromissione della funzione renale: occorre prestare cautela,in quanto vi sono limitate informazioni sull'uso in tali pazienti e p otrebbe essere necessaria una piu' lenta titolazione del farmaco. Datoche la zonisamide e i suoi metaboliti vengono escreti per via renale, il trattamento deve essere interrotto in pazienti che sviluppano insu fficienza renale acuta o laddove si osservi un aumento sostenuto, clinicamente significativo, della creatinina sierica. Nei soggetti con funzione renale compromessa, la clearance renale delle singole dosi di zonisamide era positivamente correlata alla clearance della creatinina. L'AUC plasmatica della zonisamide risultava aumentata del 35% nei soggetti con clearance della creatinina < 20 ml/min. Pazienti con compromissione della funzione epatica: l'uso non e' stato studiato. Pertanto, l'uso nei pazienti con grave insufficienza epatica non e' raccomandato. Occorre avere cautela nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata; potrebbe essere necessaria una piu' lentatitolazione del farmaco. Nel caso sia necessario interrompere il trat tamento, la sospensione deve essere effettuata gradualmente. Negli studi clinici, si e' fatto ricorso a riduzioni delle dosi di 100 mg a intervalli settimanali, con contemporaneo aggiustamento delle dosi degli altri medicinali antiepilettici. Per uso orale. Il prodotto puo' essere assunto con o senza cibo.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.
Avvertenze
In associazione alla terapia con il farmaco si verificano rash gravi, inclusi casi di sindrome di Stevens-Johnson. Prendere in considerazione la possibilita' di interrompere la somministrazione. Tutti i pazienti che sviluppano rash devono essere posti sotto attenta osservazione, con attenzione particolare ai pazienti a cui vengono somministrati concomitantemente medicinali antiepilettici. L'interruzione del farmaco nei pazienti con epilessia deve essere effettuata attraverso una graduale riduzione della dose, al fine di diminuire la possibilita' di crisiepilettiche al momento della sospensione. Vi sono dati insufficienti circa la sospensione dei medicinali antiepilettici concomitanti, una volta ottenuto il controllo delle crisi con il farmaco nella situazionedi terapia aggiuntiva, al fine di realizzare la monoterapia con il me dicinale. Pertanto, la sospensione di medicinali antiepilettici concomitanti deve essere effettuata con cautela. Il medicinale e' un derivato benzisossazolico, che contiene un gruppo sulfamidico. Vi sono informazioni inadeguate per valutare l'eventuale relazione tra dose e duratadel trattamento e questi eventi. Ideazione e comportamento suicidari sono stati segnalati in pazienti trattati con agenti antiepilettici indiverse indicazioni. Anche una meta-analisi di studi clinici randomiz zati controllati verso placebo, condotti su medicinali antiepilettici,ha dimostrato un piccolo aumento del rischio di ideazione e comportam ento suicidari. Non e' noto il meccanismo di questo rischio e i dati disponibili non escludono la possibilita' di un aumentato rischio per il farmaco. Tenere sotto osservazione i pazienti per rilevare segni di ideazione e comportamento suicidari e si deve considerare un trattamento appropriato. In pazienti trattati con zonisamide sono comparsi calcoli renali. Usare cautela nei pazienti che presentano fattori di rischio di nefrolitiasi, inclusa pregressa formazione di calcoli, storia familiare di nefrolitiasi e ipercalciuria. Tali pazienti possono presentare un maggiore rischio di calcolosi renale e segni e sintomi associati, quali colica renale, dolore renale o dolore al fianco. Inoltre, i pazienti che assumono altre terapie associate a nefrolitiasi possono presentare un rischio maggiore. Un aumento dell'assunzione di liquidi e della diuresi puo' contribuire a ridurre il rischio di formazione di calcoli. Il trattamento con il farmaco e' associato ad acidosi metabolica ipercloremica senza gap anionico. Tale acidosi metabolica e' causata da perdita di bicarbonato a livello renale, dovuta all'effetto inibitorio della zonisamide sull'anidrasi carbonica. Questo squilibrio elettrolitico e' stato osservato con l'uso del medicinale in studi clinicicontrollati verso placebo e nel periodo post-marketing. Generalmente l'acidosi metabolica indotta da zonisamide si verifica all'inizio del trattamento, sebbene possano manifestarsi casi in qualsiasi momento durante il trattamento. La riduzione dei livelli di bicarbonato e' solitamente lieve-moderata (riduzione media di circa 3,5 mEq/l a dosi giornaliere di 300 mg negli adulti); raramente nei pazienti possono manifestarsi riduzioni piu' gravi. Le condizioni mediche o le terapie che predispongono ad acidosi possono potenziare gli effetti di riduzione del bicarbonato della zonisamide. I livelli sierici di bicarbonato dovranno essere monitorati attentamente nei pazienti trattati con zonisamide a rischio di acidosi metabolica, in quelli con sintomatologia suggestiva di acidosi metabolica ed in quelli che ne presentano le conseguentireazioni.. In caso di sviluppo e di persistenza di acidosi metabolica , occorre considerare la possibilita' di ridurre la dose o di sospendere il farmaco (con una graduale riduzione del farmaco), perche' si puo' sviluppare osteopenia. Se si decide di continuare la somministrazione nonostante la persistenza di acidosi, deve essere considerato un trattamento con alcali. Usare cautela nei pazienti sottoposti a trattamento concomitante con inibitori dell'anidrasi carbonica, quali il topiramato, in quanto non vi sono dati sufficienti per escludere un'interazione farmacodinamica. Casi di riduzione della sudorazione e innalzamento della temperatura corporea sono stati segnalati principalmente nei pazienti pediatrici. In alcuni casi e' stato diagnosticato colpo di calore che ha richiesto il trattamento ospedaliero. La maggior parte delle segnalazioni si e' verificata durante periodi di caldo. I pazienti, o coloro che se ne prendono cura, devono essere avvertiti della necessita' di mantenere l'idratazione ed evitare l'esposizione a temperatureeccessive. Occorre avere cautela nel prescrivere il farmaco con altri medicinali che predispongono i pazienti a disturbi legati al caldo. N ei pazienti che sviluppano segni e sintomi clinici di pancreatite, si raccomanda di tenere sotto osservazione i livelli di lipasi e amilasi pancreatiche. Se c'e' evidenza di pancreatite, in assenza di un'altra causa ovvia, si raccomanda di considerare l'interruzione del farmaco eistituire un trattamento appropriato. Nei pazienti nei quali si svilu ppano grave dolore e/o debolezza muscolare, in presenza o assenza di febbre, si raccomanda una valutazione dei marker di danno muscolare, inclusi i livelli sierici di creatinfosfochinasi e aldolasi. In caso di innalzamento, in assenza di un'altra causa ovvia, quale trauma o crisidi grande male, si raccomanda di considerare l'interruzione del medic inale e istituire un trattamento appropriato. Le donne in eta' fertiledevono fare uso di contraccezione adeguata durante il trattamento e p er un mese dopo la sua interruzione. I medici che sottopongono i pazienti a trattamento con il medicinale devono cercare di assicurarsi che venga utilizzato un mezzo contraccettivo appropriato e di valutare, sulla base del giudizio clinico, se i contraccettivi orali, o i dosaggi dei componenti dei contraccettivi orali, sono adeguati rispetto alla situazione clinica del singolo paziente. Esistono dati limitati provenienti da studi clinici in pazienti di peso inferiore a 40 kg. Pertanto,questi pazienti devono essere trattati con cautela. Il prodotto puo' causare dimagrimento. Puo' essere considerata l'assunzione di un integratore alimentare o un maggiore apporto alimentare, se il paziente perde peso o se e' sottopeso nel corso della terapia. Se si verifica un dimagrimento indesiderato cospicuo, deve essere considerata l'interruzione.
Interazioni
Effetto di Zonegran sugli enzimi del citocromo P450 Gli studi in vitrocon utilizzo di microsomi epatici umani hanno dimostrato assenza o sc arsa (<25%) inibizione degli isoenzimi 1A2, 2A6, 2B6, 2C8, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 o 3A4 del citocromo P450, a livelli di zonisamide circa raddoppiati o superiori alle concentrazioni sieriche non legate clinicamente rilevanti. Pertanto, non si prevede che Zonegran influisca sulla farmacocinetica di altri medicinali attraverso meccanismi mediati dal citocromo P450, come dimostrato in vivo per carbamazepina, fenitoina, etinilestradiolo e desipramina. Potenziale influenza di Zonegran su altrimedicinali Medicinali antiepilettici In pazienti epilettici, la sommi nistrazione allo steady-state di Zonegran non ha prodotto effetti farmacocinetici clinicamente rilevanti su carbamazepina, lamotrigina, fenitoina o valproato di sodio. Contraccettivi orali Negli studi clinici su soggetti sani, la somministrazione allo steady-state di Zonegran nonha influito sulle concentrazioni sieriche di etinilestradiolo o noret isterone in un contraccettivo orale combinato. Inibitori dell'anidrasicarbonica Zonegran deve essere utilizzato con cautela nei pazienti so ttoposti a trattamento concomitante con inibitori dell'anidrasi carbonica, quali il topiramato, in quanto non vi sono dati sufficienti per escludere una possibile interazione farmacodinamica (vedere paragrafo 4.4). Substrati della P-gp Uno studio in vitro dimostra che la zonisamide e' un debole inibitore della P-gp (MDR1) con una CI 50 di 267 mcmol/l ed esiste il potenziale teorico che la zonisamide influisca sulla farmacocinetica delle sostanze che sono substrati della P-gp. Si consiglia cautela quando si inizia o si interrompe il trattamento con la zonisamide o quando si modifica la dose di zonisamide nei pazienti che assumono anche medicinali substrati della P-gp (ad es. digossina, chinidina). Potenziali interazioni di medicinali che influiscono su ZonegranNegli studi clinici, la co-somministrazione di lamotrigina non ha avu to effetti evidenti sulla farmacocinetica della zonisamide. L'associazione di Zonegran con altri medicinali che possono portare a urolitiasipuo' aumentare il rischio di sviluppare calcoli renali, pertanto la s omministrazione concomitante di tali medicinali deve essere evitata. La zonisamide viene metabolizzata in parte dal CYP3A4 (scissione riduttiva) e anche da N-acetil-transferasi e coniugazione con acido glucuronico; pertanto, le sostanze che possono indurre o inibire questi enzimipossono influire sulla farmacocinetica della zonisamide: - Induzione enzimatica: L'esposizione alla zonisamide e' inferiore nei pazienti epilettici che ricevono agenti induttori del CYP3A4, quali fenitoina, carbamazepina e fenobarbital. E' improbabile che questi effetti siano clinicamente significativi se Zonegran e' aggiunto alla terapia esistente; tuttavia, possono verificarsi variazioni nelle concentrazioni di zonisamide se, in concomitanza, vengono sospesi o introdotti antiepilettici o altri medicinali induttori del CYP3A4, o se ne viene aggiustato il dosaggio; in tal caso potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose di Zonegran. La rifampicina e' un potente induttore del CYP3A4. Se e' necessaria la co-somministrazione, il paziente deve essere posto sotto stretta osservazione e la dose di Zonegran e degli altri substrati del CYP3A4 aggiustata secondo necessita'. - Inibizione del CYP3A4: Sulla base dei dati clinici, sembra che gli inibitori noti del CYP3A4, specifici e non specifici, non abbiano effetti clinicamente rilevanti sui parametri di esposizione farmacocinetica di zonisamide. La somministrazione allo steady-state di ketoconazolo (400 mg/die) o cimetidina (1200 mg/die) non ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica dopo dose singola di zonisamide somministrata a soggetti sani. Pertanto, non dovrebbe essere necessaria una modificazione del dosaggio di Zonegran in caso di co-somministrazione con noti inibitori del CYP3A4.
Effetti indesiderati
La frequenza e' riportata secondo lo schema seguente: molto comune (>=1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); r aro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota. Infezioni ed infestazioni. Non comune: polmonite, infezioni del tratto urinario. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: ecchimosi; moltoraro: agranulocitosi, anemia aplastica, leucocitosi, leucopenia, linf oadenopatia, pancitopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Comune: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia; non comune: ipokaliemia; molto raro:acidosi metabolica acidosi renale tubulare. Disturbi psichiatrici. Mo lto comune: agitazione, irritabilita', stato confusionale, depressione; comune: labilita' affettiva, ansia, insonnia, disturbo, psicotico; non comune: rabbia, aggressivita', ideazione suicidaria, tentativo di suicidio; molto raro: allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: atassia, vertigini, deficit della memoria, sonnolenza; comune: bradifrenia, disturbo, dell'attenzione nistagmo, parestesia, disturbo del linguaggio, tremore; non comune: convulsioni; molto raro: amnesia, coma, crisi di grande male, sindrome miastenica, sindrome neurolettica maligna, stato di male epilettico. Patologie dell'occhio. Molto comune: diplopia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: dispnea, polmonite da aspirazione, disturbo respiratorio. Patologie gastrointestinali. Comune: dolori addominali, costipazione, diarrea, dispepsia, nausea; non comune: vomito; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: colecistite, colelitiasi; molto raro: danno epatocellulare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash; molto raro: anidrosi, eritema multiforme, prurito, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica. Patologiedel sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: rabdomiolisi. Patologie renali e urinarie. Comune: nefrolitiasi; non comune: calcoli urinari; molto raro: idronefrosi, insufficienza renale,anomalia nelle urine. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, sindrome influenzale , piressia. Esami diagnostici. Molto comune: riduzione dei bicarbonati; comune: dimagrimento; molto raro: aumento della creatinfosfochinasi ematica, aumento della creatininemia, aumento dell'azotemia, anomalie nei test di funzionalita' epatica. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Molto raro: colpo di calore. Inoltre, vi sono stati casi isolati di morte improvvisa inspiegata nei pazienti epilettici (SUDEP) che assumevano il prodotto. Informazioni supplementari su popolazioni speciali: il riesame dei dati post-marketing indica che, rispetto alla popolazione generale, i pazienti di 65 anni di eta' e oltresegnalano con una maggiore frequenza gli eventi seguenti: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e sindrome di ipersensibilita' da farmaci (DIHS ).
Gravidanza e allattamento
Le donne in eta' fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per un mese dopo la sua interruzione. Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso della zonisamide in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Non usare durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessita',e solo se si ritiene che il potenziale beneficio giustifichi il risch io per il feto. La necessita' di trattamento antiepilettico deve essere esaminata nelle pazienti che pianificano una gravidanza. Se viene prescritto il farmaco, si raccomanda un attento monitoraggio. Deve essere fornita una consulenza specialistica alle donne con probabilita' di iniziare una gravidanza al fine di considerare il trattamento ottimaledurante la gravidanza. Alle donne in eta' fertile deve essere fornita una consulenza specialistica riguardo ai possibili effetti del medici nale sul feto e i rischi rispetto ai benefici devono essere discussi con la paziente prima di iniziare il trattamento. Il rischio di difettialla nascita e' aumentato di 2-3 volte nei figli di madri trattate co n farmaci antiepilettici. I piu' frequentemente riportati sono labioschisi, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. Una terapia multipla con medicinali antiepilettici puo' essere associata ad un rischio di malformazioni congenite maggiore rispetto alla monoterapia. La terapia antiepilettica non deve essere interrotta improvvisamente, in quanto cio' potrebbe portare a recidiva delle crisi, che potrebbe avere gravi conseguenze per la madre e per il bambino. La zonisamide e' escreta nel latte umano; la concentrazione nel latte materno e' simile a quella del plasma materno. Occorre decidere se interrompere l'allattamento o interrompere/astenersi dalla terapia. A causa del lungotempo di ritenzione della zonisamide nell'organismo, l'allattamento n on deve essere ripreso fino a un mese dopo il completamento della terapia.