Zometa - Iv 1fl 4mg+1f 5ml Solv

Dettagli:
Nome:Zometa - Iv 1fl 4mg+1f 5ml Solv
Codice Ministeriale:035263019
Principio attivo:Acido Zoledronico Monoidrato
Codice ATC:M05BA08
Fascia:H
Prezzo:373.58
Produttore:Novartis Farma Spa
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Polvere e solvente per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ZOMETA 4 MG

Formulazioni

Zometa - Iv 1fl 4mg+1f 5ml Solv

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci che agiscono su struttura ossea e mineralizzazione.

Principi attivi

Acido zoledronico.

Eccipienti

Flaconcino polvere: mannitolo; sodio citrato. Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico (fratture patologiche, schiacciamenti vertebrali, radioterapia o interventi chirurgici all'osso, ipercalcemia neoplastica) in pazienti adulti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l'osso; trattamento di pazienti adulti con ipercalcemia neoplastica (TIH).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad altri bisfosfonati o ad uno qualsiasi degli eccipienti; allattamento al seno.

Posologia

Il medicinale deve essere prescritto e somministrato ai pazienti solo da personale sanitario professionista con esperienza nella somministrazione di bisfosfonati per via endovenosa. >>Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l'osso. Adulti e anziani: 4 mg di acido zoledronico ogni 3 o 4 settimane. Ai pazienti deve essere somministrato anche un supplemento di 500 mg/die di calcio per via orale e 400 UI/die di vitamina D. La decisione di trattare i pazienti con metastasi ossee per la prevenzione di eventi scheletrici correlati deve considerare che l'effetto del trattamento si manifesta in 2-3 mesi. >>Trattamento della TIH. Adulti e anziani: la dose raccomandata nell'ipercalcemia (calcemia corretta con albumina >= 12,0 mg/dl o 3,0 mmol/l) e' di una dose singola di 4 mg di acido zoledronico. Pazienti con compromissione renale TIH: il trattamento deve essere considerato solo dopo valutazione dei rischi e benefici del trattamento. Negli studi clinici sono stati esclusi i pazienti con valori di creatinina sierica > 400 mcmol/l o > 4,5 mg/dl. Non e' necessario alcun adattamento della dose in pazienti con TIH con valori di creatinina sierica < 400 mcmol/l o < 4,5 mg/dl. Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico inpazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato: prima di ini ziare il trattamento nei pazienti con mieloma multiplo o con metastasiossee da tumori solidi devono essere determinate la creatinina sieric a e la clearance della creatinina (CLcr). La CLcr e' calcolata dalla creatinina sierica mediante la formula di Cockcroft-Gault. Il medicinale non e' raccomandato per pazienti che presentano prima dell'inizio della terapia una grave compromissione renale, definita per questa popolazione come CLcr < 30 ml/min. Negli studi clinici con il farmaco sono stati esclusi i pazienti con valori di creatinina sierica > 265 mcmol/l o > 3,0 mg/dl. Nei pazienti con metastasi ossee che presentano compromissione renale da lieve a moderata, definita per questa popolazione come CLcr 30-60 ml/min, si raccomanda il seguente dosaggio. Clcr >60 ml/min: 4,0 mg di acido zoledronico; clcr 50 - 60 ml/min: 3,5 mg di acido zoledronico; clcr 40 - 49 ml/min: 3,3 mg di acido zoledronico; clcr30 - 39 ml/min: 3,0 mg di acido zoledronico. Le dosi sono state calco late assumendo una AUC target di 0,66 (mg-hr/l) (CLcr = 75 ml/min). Con la somministrazione della dose ridotta nei pazienti con compromissione renale si prevede di raggiungere un valore di AUC uguale a quello osservato in pazienti con clearance della creatinina di 75 ml/min. Dopol'inizio della terapia, la creatinina sierica deve essere determinata prima di ciascuna somministrazione di medicinale ed, in caso di peggi oramento della funzionalita' renale, il trattamento deve essere sospeso. Negli studi clinici, il peggioramento della funzionalita' renale e'stato definito come di seguito riportato: per i pazienti con valori b asali di creatinina sierica normali (< 1,4 mg/dl o < 124 mcmol/l), un aumento di 0,5 mg/dl o di 44 mcmol/l; per i pazienti con valori basalidi creatinina sierica anormali (> 1,4 mg/dl o > 124 mcmol/l), un aume nto di 1,0 mg/dl o di 88 mcmol/l. Negli studi clinici, il trattamento e' stato ripristinato solo quando il valore della creatinina e' ritornato ad essere non superiore del 10% rispetto al valore basale. Il trattamento deve essere ripristinato con lo stesso dosaggio utilizzato prima dell'interruzione del trattamento. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia dell'acido zoledronico nei bambini di eta' compresatra 1 anno e 17 anni non sono state stabilite. Modo di somministrazio ne: uso endovenoso. Il farmaco 4 mg polvere e solvente per soluzione per infusione, ricostituita e successivamente diluita in 100 ml deve essere somministrato come una singola infusione endovenosa in non meno di 15 minuti. Nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata, e' raccomandata una riduzione del dosaggio. >>Istruzioni per la preparazione del medicinale a dosaggi ridotti. Prelevare a seconda della necessita' un appropriato volume della soluzione ricostituita (4 mg/5 ml): 4,4 ml per la dose 3,5 mg; 4,1 ml per la dose 3,3 mg; 3,8 ml per la dose 3,0 mg. La quantita' prelevata di soluzione ricostituita deve essere diluita in 100 ml di soluzione sterile salina allo 0,9% p/v oppuredi soluzione glucosata al 5% p/v. La dose deve essere somministrata i n una singola infusione endovenosa della durata non inferiore a 15 minuti. La soluzione ricostituita del medicinale non deve essere miscelata con soluzioni per infusione contenenti calcio o altri cationi bivalenti come ad esempio la soluzione di Ringer lattato, e deve essere somministrata come una singola soluzione endovenosa in una linea di infusione separata. I pazienti devono essere mantenuti in buono stato di idratazione prima e dopo la somministrazione del farmaco.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Prima della somministrazione del farmaco, valutare i pazienti per assicurare loro un adeguato stato di idratazione. Evitare una eccessiva idratazione in pazienti a rischio di insufficienza cardiaca. Durante la terapia, e' necessario monitorare attentamente i normali parametri metabolici correlati all'ipercalcemia, quali i livelli sierici di calcio,fosfato e magnesio. Se si verificano ipocalcemia, ipofosfatemia o ipo magnesemia, puo' rendersi necessaria una terapia integrativa di breve durata. I pazienti con ipercalcemia non trattata presentano generalmente un certo grado di compromissione renale. I pazienti in trattamento con il farmaco non devono essere contemporaneamente trattati con Aclasta o qualsiasi altro bisfosfonato, dal momento che l'effetto combinatodi questi agenti e' sconosciuto. Valutare i pazienti con TIH e che pr esentano segni di peggioramento della funzionalita' renale in modo appropriato. La decisione di trattare i pazienti con metastasi ossee per la prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico deve tenere in considerazione il fatto che l'effetto del trattamento inizia a manifestarsi dopo 2-3 mesi. Il trattamento e' stato associato a segnalazioni di disturbi della funzionalita' renale. I fattori che possono aumentare il rischio di peggioramento della funzionalita' renale comprendono la disidratazione, una pre-esistente compromissione renale, cicli multipli di medicinale e di altri bisfosfonati cosi' come l'uso di altri medicinali nefrotossici. Sebbene il rischio sia ridotto con una somministrazione di acido zoledronico 4 mg nell'arco di 15 minuti, il peggioramento della funzionalita' renale puo' comunque verificarsi. Sono stati riportati peggioramento della funzionalita' renale, progressionead insufficienza renale e dialisi in pazienti dopo la prima dose o do po una singoladose di 4 mg di acido zoledronico. Un aumento della creatinina sierica si puo' anche osservare in alcuni pazienti in cui il medicinale viene somministrato a lungo termine e al dosaggio raccomandato per la prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico, sebbene tali casi siano meno frequenti. Prima della somministrazione di ciascuna dose valutare i livelli sierici di creatinina del paziente. Siraccomanda di iniziare il trattamento con acido zoledronio a dosaggi ridotti nei pazienti con metastasi ossee che presentano compromissionerenale da lieve a moderata. Nei pazienti che mostrano durante il trat tamento segni di alterazione renale, sospendere il trattamento. Ripristinare il farmaco solo quando il valore della creatinina sierica ritorna entro il 10% del valore basale. Ripristinare il trattamento con lo stesso dosaggio utilizzato prima dell'interruzione del trattamento. Inconsiderazione del potenziale impatto dell'acido zoledronico sulla fu nzionalita' renale, della mancanza di dati clinici di sicurezza in pazienti con grave compromissione renale basale e di dati limitati di farmacocinetica in pazienti con grave compromissione renale basale, l'usodel farmaco non e' raccomandato in pazienti con compromissione renale grave. I dati clinici disponibili nei pazienti con grave insufficienz a epatica sono limitati. L'osteonecrosi della mascella e' stata riportata in pazienti, soprattutto in quelli con cancro, in trattamento con medicinali che inibiscono il riassorbimento osseo come il farmaco. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. La maggioranza delle segnalazioni e' stata associata a procedure di chirurgia dentale come estrazione dentaria. Molti hanno presentato segni di infezione locale inclusa osteomielite. Durante la valutazione del rischio individuale di sviluppare osteonecrosi della mascella devono essere considerati i seguenti fattori di rischio: potenza delbisfosfonato, via di somministrazione e dose cumulativa; cancro, chem ioterapia, radioterapia, corticosteroidi, fumo; anamnesi di patologie dentali, scarsa igiene orale, malattia parodontale, procedure dentistiche invasive e protesi con scarsa aderenza. Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure dentarie invasive. Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mascella durante la terapia con i bisfosfonati, la chirurgia dentaria puo' esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili per suggerire che l'interruzione del trattamento con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mascella. Durante l'esperienza post marketing e' stato riportato dolore alle ossa, alle articolazioni e/o ai muscoli, grave e occasionalmente invalidante. Tali segnalazioni comunque sono state non frequenti. Dopo l'inizio del trattamento il tempo di insorgenza dei sintomi variava daun giorno a diversi mesi. La maggior parte dei pazienti ha avuto un'a ttenuazione dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento. Un sottogruppo ha avuto una recidiva dei sintomi quando veniva sottoposto ad unulteriore trattamento con il farmaco o con un altro bisfosfonato. Son o state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l'osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimoe alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spess o associato a evidenze di diagnostica per immagini di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. E' stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale considerare l'interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basatasul rapporto beneficio rischio individuale. Durante il trattamento co n bisfosfonati informare i pazienti di segnalare qualsiasi dolore allacoscia, all'anca o all'inguine e qualsiasi paziente che manifesti tal i sintomi deve essere valutato per la presenza di un'incompleta frattura del femore. Sono stati riportati casi di ipocalcemia in pazienti trattati con il medicinale. Sono stati riportati aritmie cardiache ed eventi avversi neurologici (comprendenti convulsioni, intorpidimento e tetania) secondari a casi di ipocalcemia grave. Sono stati riportati casi di ipocalcemia grave che hanno richiesto ospedalizzazione. In alcune circostanze, l'ipocalcemia puo' essere pericolosa per la vita.

Interazioni

Negli studi clinici il medicinale e' stato somministrato in concomitanza a farmaci antitumorali comunemente usati, diuretici, antibiotici e analgesici, senza che fossero osservate interazioni clinicamente significative. In vitro l'acido zoledronico ha dimostrato di non legarsi alle proteine plasmatiche e non inibisce gli enzimi del citocromo P450 ma non sono stati effettuati studi clinici specifici di interazione conaltri medicinali. Si consiglia particolare cautela nel caso in cui i bisfosfonati sono somministrati con aminoglicosidi poiche' entrambi i medicinali possono avere un effetto additivo che da' luogo ad una diminuzione della calcemia per periodi piu' prolungati di quanto richiesto. Si raccomanda cautela quando il farmaco viene somministrato con altri medicinali potenzialmente nefrotossici. Prestare attenzione anche all'eventuale comparsa di ipomagnesemia durante il trattamento. Nei pazienti con mieloma multiplo, il rischio di disfunzioni renali puo' essere aumentato quando il farmaco e' usato in combinazione con la talidomide. Deve essere usata cautela quando il medicinale viene somministratocon medicinali anti-angiogenici dal momento che e' stato osservato un aumento dell'incidenza di casi di ONJ in pazienti trattati in concomi tanza con questi medicinali.

Effetti indesiderati

Le seguenti reazioni avverse, sono state tratte dagli studi clinici e dalle segnalazioni post- marketing a seguito di somministrazione cronica di 4 mg di acido zoledronico. Le reazioni avverse sono classificatein ordine di frequenza decrescente utilizzando la seguente convenzion e: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia; non comune: trombocitopenia, leucopenia; raro: pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni di ipersensibilita'; raro: edemaangioneurotico. Disturbi psichiatrici. Non comune: ansia, disturbo de l sonno; raro: confusione. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa; non comune: vertigini, parestesia, alterazione del gusto, ipoestesia,iperestesia, tremore, sonnolenza; molto raro: convulsioni, intorpidimento e tetania (secondari a ipocalcemia). Patologie dell'occhio. Comune: congiuntivite; non comune: visione confusa, sclerite ed infiammazione dell'orbita; molto raro: uveite, episclerite. Patologie cardiache. Non comune: ipertensione, ipotensione, fibrillazione atriale, ipotensione che porta alla sincope o al collasso circolatorio; raro: bradicardia; molto raro: aritmia cardiaca (secondaria a ipocalcemia). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea,tosse, broncocostrizione; raro: patologia polmonare interstiziale. Pa tologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, anoressia; non comune: diarrea, stipsi, dolori addominali, dispepsia, stomatite, secchezza della bocca. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, rash (compreso rash eritematoso e maculare), aumento della sudorazione. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolori alle ossa, mialgia, artralgia, dolore diffuso; non comune: crampi muscolari, osteonecrosi della mascella. Patologie renali e urinarie. Comune: compromissione renale; non comune: insufficienza renale acuta, ematuria, proteinuria. Patologie sistemiche econdizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: Febbre, si ndrome simil-influenzale (inclusa fatica, brividi, malessere e arrossamento); non comune: astenia, edema periferico, reazioni al sito di iniezione (inclusi dolore, irritazione, gonfiore, indurimento), dolore altorace, aumento del peso corporeo, reazione/shock anafilattico, ortic aria. Esami diagnostici. Molto comune: ipofosfatemia; comune: aumento della creatininemia e dell'azotemia, ipocalcemia; non comune: ipomagnesiemia, ipocaliemia; raro: ipercaliemia, ipernatriemia. Compromissionedella funzione renale: il farmaco e' stato associato con segnalazioni di disfunzione renale. In un'analisi sui dati accorpati di sicurezza provenienti dagli studi registrativi del farmaco nella prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stato avanzato che interessano l'osso, la frequenza degli eventi avversi di compromissione renale sospettati di essere correlati all'uso del medicinale (reazioni avverse) era la seguente: mielomamultiplo, cancro prostatico, cancro mammario, tumore al polmone ed al tri tumori solidi. I fattori che possono aumentare la possibilita' di un peggioramento della funzione renale includono disidratazione, compromissione renale preesistente, cicli multipli di farmaco o di altri bisfosfonati, cosi' come l'uso concomitante di medicinali nefrotossici odi un tempo di infusione piu' breve di quello generalmente raccomanda to. Deterioramento renale, progressione verso l'insufficienza renale edialisi sono stati riportati in pazienti dopo la dose iniziale o una singola dose di 4 mg di acido zoledronico. Osteonecrosi della mascella: sono stati riportati casi di osteonecrosi (soprattutto della mascella), principalmente in pazienti con cancro trattati con medicinali che inibiscono il riassorbimento osseo, come il farmaco. Molti di questi pazienti hanno avuto evidenze di infezione localizzata, inclusa osteomielite, e la maggioranza delle segnalazioni riguarda pazienti con cancro sottoposti ad estrazioni dentarie o ad altre chirurgie dentali. L'osteonecrosi della mascella ha diversi fattori di rischio documentati che comprendono la diagnosi di cancro, le terapie concomitanti (come chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi) e le malattie concomitanti (come anemia, coagulopatie, infezione, malattia al cavo orale gia' in essere). Anche se non e' stata stabilita una causalita', e' raccomandato evitare la chirurgia dentale poiche' la guarigione potrebbe richiedere tempi piu' lunghi. Fibrillazione atriale: in uno studio della durata di 3- anni, randomizzato, controllato in doppio cieco che valutava l'efficacia e la sicurezza dell'acido zoledronico 5 mg una volta l'anno rispetto al placebo nel trattamento dell'osteoporosi postmenopausale(OPM), l'incidenza complessiva della fibrillazione atriale era 2,5% ( 96 su 3.862) e 1,9% (75 su 3.852) in pazienti in trattamento rispettivamente con acido zoledronico 5 mg e placebo. La percentuale di eventi avversi seri di fibrillazione atriale era rispettivamente pari a 1,3% (51 su 3.862) e 0,6% (22 su 3.852). Lo sbilanciamento osservato in questo studio non e' stato osservato in altri studi con acido zoledronico, inclusi quelli con il farmaco (acido zoledronico) 4 mg ogni 3-4 settimane in pazienti oncologici. Il meccanismo alla base dell'aumentata incidenza di fibrillazione atriale in questo singolo studio non e' noto. Reazione di fase acuta: questa reazione avversa al medicinale comprende una molteplicita' di sintomi che includono febbre, mialgia, mal ditesta, dolore alle estremita', nausea, vomito, diarrea e artralgia. I l tempo di insorgenza e' <= 3 giorni dopo l'infusione del medicinale ela reazione e' anche definita con i termini "sintomi simil-influenzal i" o sintomi "post-dose". >>Fratture di femore atipiche. Durante l'esperienza post-marketing sono state riportate le seguenti reazioni (frequenza rara): fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati). Reazioni avverse (ADRs) correlate a ipocalcemia: l'ipocalcemia e' un importante rischio identificato con il medicinale nelle indicazioni approvate. Sulla base della revisione dei casi derivanti sia da studi clinici sia dall'uso dopo la commercializzazione, vi e' sufficiente evidenza a sostegno di un'associazione tra la terapia con il farmaco, gli eventi riportati di ipocalcemia e lo sviluppo secondario di aritmia cardiaca. Inoltre vi e' evidenza di un'associazione tra ipocalcemia ed eventi neurologici secondari riportati in questi casi comprendenti convulsioni, intorpidimento e tetania.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso di acido zoledronico indonne in gravidanza. Gli studi sulla riproduzione effettuati con acid o zoledronico su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza. Non e' noto se l'acido zoledronico sia escreto nel latte materno. Il farmaco e' controindicato nelle donne che allattano. L'acido zoledronico e' stato studiato neiratti per i potenziali eventi avversi sulla fertilita' dei genitori e della generazione F1. Ha mostrato effetti farmacologici molto evident i considerati correlati all'inibizione del composto sul metabolismo del calcio scheletrico, determinando ipocalcemia nel periparto, un effetto della classe dei bisfosfonati, distocia e anticipata chiusura dellostudio. Per questo motivo tali risultati hanno precluso la determinaz ione definitiva degli effetti dell'acido zoledronico sulla fertilita' nell'uomo.