Zevalin - Infus 1f 2ml 1,6mg/Ml

Dettagli:
Nome:Zevalin - Infus 1f 2ml 1,6mg/Ml
Codice Ministeriale:036311013
Principio attivo:Ibritumomab Tiuxetano
Codice ATC:V10XX02
Fascia:H
Prezzo:14894.86
Produttore:Spectrum Pharmaceuticals Bv
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Precursore radiofarmaceutico
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi, al riparo dalla luce, non congelare
Scadenza:60 mesi

Denominazione

ZEVALIN 1,6 MG/ML, KIT PER PREPARAZIONI RADIOFARMACEUTICHE PER INFUSIONE

Formulazioni

Zevalin - Infus 1f 2ml 1,6mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Radiofarmaci terapeutici.

Principi attivi

Iibritumomab tiuxetano con ittrio-90.

Eccipienti

Flaconcino di ibritumomab tiuxetano: sodio cloruro; acqua per preparazioni iniettabili. Flaconcino di sodio acetato: sodio acetato; acqua per preparazioni iniettabili. Flaconcino di soluzione tampone: disodio fosfato dodecaidrato; soluzione di albumina umana; acido cloridrico diluito (per regolare il pH); acido pentetico; potassio cloruro; potassiodiidrogeno fosfato; sodio cloruro; sodio idrossido; acqua per prepara zioni iniettabili.

Indicazioni

Il farmaco e' indicato negli adulti. Il farmaco radiomarcato con [^90 Y] e' indicato come terapia di consolidamento dopo l'induzione della remissione in pazienti con linfoma follicolare non pretrattati. Il beneficio del farmaco dopo rituximab in associazione con la chemioterapia non e' stato stabilito. Il medicinale radiomarcato con [^90 Y] e' indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da linfoma non- Hodgkin (NHL) follicolare a cellule B CD20+ recidivanti o refrattari a rituximab.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' all'ibritumomab tiuxetano, all'ittrio cloruro o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; ipersensibilita' al rituximab oad altre proteine di origine murina; durante la gravidanza e l'allatt amento.

Posologia

Il farmaco radiomarcato con [^90 Y] deve essere preso in consegna, manipolato e somministrato solamente da personale qualificato e deve essere preparato in conformita' sia ai requisiti di sicurezza radiologica,sia ai requisiti di qualita' farmaceutica. Il medicinale deve essere usato dopo un pre-trattamento con rituximab. Il regime terapeutico consiste di due somministrazioni endovenose di rituximab e di una somministrazione di soluzione del farmaco radiomarcato con [^90 Y], nell'ordine seguente. Giorno 1: infusione endovenosa di 250 mg/m^2 di rituximab. Giorno 7 o 8 o 9: infusione endovenosa di 250 mg/m^2 di rituximab poco prima (entro 4 ore) della somministrazione di soluzione del farmacoradiomarcato con [^90 Y]; infusione endovenosa di 10 minuti di soluzi one del medicinale radiomarcato con [^90 Y]. Uso ripetuto: non sono disponibili dati sul trattamento ripetuto dei pazienti con il prodotto. La dose di radiazioni raccomandata del farmaco radiomarcato con [^90 Y] e': trattamento del linfoma non Hodgkin (NHL) follicolare a cellule B CD20+, recidivo o refrattario a rituximab: pazienti con >= 150.000 piastrine/mm^3: 15 MBq/kg di peso corporeo; pazienti con 100.000-150.000 piastrine/mm^3: 11 MBq/kg di peso corporeo. La dose massima non devesuperare 1200 MBq. Uso ripetuto: non sono disponibili dati sul tratta mento ripetuto dei pazienti con il farmaco radiomarcato con [^90 Y]. Terapia di consolidamento dopo induzione della remissione in pazienti con linfoma follicolare non trattati in precedenza: pazienti con >= 150.000 piastrine/mm^3: 15 MBq/kg, fino a un massimo di 1.200 MBq. Uso ripetuto: non sono disponibili dati sul trattamento ripetuto dei pazienti con il farmaco radiomarcato con [^90 Y]. Popolazione pediatrica: l'uso del prodotto non e' raccomandato nei bambini e negli adolescenti aldi sotto di 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia. Per i pazienti anziani (>= 65 anni) sono disponibili dati limitati. Nel complesso non sono state osservate differenze tra questi pazienti e i pazienti piu' giovani per quanto riguarda la sicurezza e l'efficacia. Pazienti con compromissione epatica: la sicurezza e l'efficacia non sono state studiate nei pazienti con compromissione epatica. Pazienti con compromissione renale: la sicurezza e l'efficacia non sono state studiate nei pazienti con compromissione renale. Modo di somministrazione: la soluzione del medicinale radiomarcato con [^90 Y] deve essere preparata come descritto nel paragrafo 12. Prima della somministrazione, la percentuale di radioincorporazione della soluzione preparata di farmaco radiomarcato con [^90 Y] deve essere determinata. Lapreparazione non deve essere somministrata se la purezza radiochimica media e' inferiore al 95%. La soluzione preparata deve essere sommini strata come infusione endovenosa lenta nell'arco di 10 minuti. L'infusione non deve essere somministrata come bolo endovenoso. Il prodotto puo' essere infuso direttamente interrompendo il flusso dalla sacca perinfusione e infondendolo direttamente nella linea di infusione. Un fi ltro da 0,2 o 0,22 micron a basso legame proteico deve essere inseritotra il paziente e la via di infusione. La linea di infusione deve ess ere risciacquata con almeno 10 ml di soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) dopo l'infusione del farmaco.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C); non congelare; conservare i flaconcini nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. La conservazione dei radiofarmaci deve essere realizzata in accordo alla normativa nazionale vigente per le sostanze radioattive.

Avvertenze

La soluzione del farmaco radiomarcato con [^90 Y] deve essere presa inconsegna, manipolata e somministrata solamente da personale qualifica to provvisto delle dovute autorizzazioni governative per l'uso e la manipolazione di radionuclidi in una struttura clinica appositamente designata. La ricezione, la preparazione, l'uso, il trasporto, la conservazione e lo smaltimento sono soggetti alle disposizioni e/o alle relative autorizzazioni/licenze da parte delle autorita' locali ufficiali preposte. I radiofarmaci devono essere preparati dall'utilizzatore in modo da soddisfare sia i requisiti di sicurezza radiologica, sia i requisiti di qualita' farmaceutica. Devono essere adottate appropriate misure asettiche, in conformita' alle norme di Buona fabbricazione (GMP) per i prodotti farmaceutici. Le infusioni devono essere effettuate sotto la stretta supervisione di un medico esperto e con pronta disponibilita' di misure per la rianimazione. Il farmaco radiomarcato con [^90 Y] non deve essere somministrato ai pazienti che siano a rischio di sviluppare tossicita' ematologiche pericolose per la loro vita. Il medicinale non deve essere somministrato nei casi riportati di seguito, poiche' la sicurezza e l'efficacia non sono state stabilite: pazienti neiquali piu' del 25% del midollo osseo sia infiltrato dalle cellule del linfoma; precedente radioterapia con irradiazione su oltre il 25 % de l midollo osseo attivo; conta piastrinica <100.000/mm^3 (monoterapia) e <150.000/mm^3 (terapia di consolidamento); conta dei neutrofili < 1.500/mm^3; precedente trapianto di midollo osseo o infusione di cellulestaminali. Tossicita' ematologica: e' richiesta particolare cautela r iguardo al rischio di deplezione midollare. Nella maggior parte dei pazienti, la somministrazione del farmaco (dopo pre-trattamento con rituximab) causa grave e prolungata citopenia, normalmente reversibile. Pertanto, dopo il trattamento con il prodotto, l'emocromo completo con conta piastrinica deve essere monitorato settimanalmente fino al recupero dei valori o come da indicazione clinica. Il rischio di tossicita' ematologica puo' essere aumentato dopo un precedente regime terapeutico comprendente fludarabina. Trattamento con fattori di crescita: i pazienti non devono ricevere una terapia con fattori della crescita, comeG-CSF, nelle 3 settimane precedenti la somministrazione del medicinal e e nelle 2 settimane seguenti il completamento del trattamento, in modo da poter determinare correttamente la riserva midollare adeguata e per via della potenziale sensibilita' alle radiazioni delle cellule mieloidi in rapida proliferazione. Anticorpi umani anti-murini: i pazienti che hanno ricevuto anticorpi murini prima del trattamento con il farmaco devono essere valutati per la possibile presenza di anticorpi umani anti-murini (HAMA). I pazienti che abbiano sviluppato tali anticorpi possono presentare reazioni allergiche o di ipersensibilita' quandovengono trattati con il medicinale o con altre proteine di origine mu rina. In generale dopo l'uso del farmaco, i pazienti devono essere sottoposti alla ricerca degli HAMA prima di un qualsiasi ulteriore trattamento con proteine di origine murina. Reazioni da infusione: durante odopo la somministrazione del medicinale in seguito a pre-trattamento con rituximab possono verificarsi reazioni da infusione. I segni e sintomi delle reazioni da infusione possono comprendere capogiro, tosse, nausea, vomito, eruzione cutanea, prurito, tachicardia, astenia, piressia e brividi. In caso di potenziale reazione da infusione grave il trattamento deve essere interrotto immediatamente. Ipersensibilita': dopo somministrazione del prodotto si osservano comunemente reazioni di ipersensibilita'. Le reazioni di ipersensibilita' gravi, comprendenti l'anafilassi, si manifestano in < 1% dei pazienti. In caso di reazioni da ipersensibilita', l'infusione del medicinale deve essere interrottaimmediatamente. Nell'eventualita' di una reazione allergica durante l a somministrazione di rituximab o del farmaco, devono essere prontamente disponibili medicinali per il trattamento delle reazioni di ipersensibilita', quali adrenalina, antistaminici e corticosteroidi. Reazionimucocutanee gravi: sono state segnalate severe reazioni a carico dell e mucose e della cute, inclusa la Sindrome di Stevens-Johnson, talvolta ad esito fatale, associate al farmaco dopo pre-trattamento con rituximab. La comparsa delle reazioni variava da giorni a mesi. Nei pazienti che mostrano una reazione mucocutanea grave il trattamento deve essere interrotto. Contraccezione: non sono stati condotti studi a lungo termine sugli animali circa gli effetti sulla fertilita' e la funzione riproduttiva. Esiste il rischio potenziale che le radiazioni ionizzanti del farmaco radiomarcato con [^90 Y] abbiano effetti tossici sulle gonadi femminili e maschili. Per la natura del composto, le donne in eta' fertile, cosi' come gli uomini, devono adottare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento con il medicinale e fino a 12 mesi dopo il trattamento. Immunizzazione: non sono state studiate la sicurezza e l'efficacia dell'immunizzazione con alcun vaccino, in particolare quelli virali vivi, dopo la terapia con il prodotto. A causa del rischio potenziale di infezioni virali, non e' raccomandata la somministrazione di vaccini virali vivi ai pazienti recentemente trattati con ilmedicinale. La potenziale limitazione della capacita' di generare una risposta umorale primaria o anamnestica a qualsiasi vaccino dopo il t rattamento con il farmaco deve essere tenuta in considerazione. LNH con interessamento del SNC: non sono disponibili dati relativi a pazienti con linfoma del SNC, in quanto tali pazienti non sono stati inclusi negli studi clinici. Pertanto, l'uso del farmaco non e' raccomandato nei pazienti con LNH e interessamento del SNC. Stravaso: durante l'iniezione del medicinale e' necessario uno stretto monitoraggio riguardo ad un eventuale stravaso, al fine di evitare danni tissutali da radiazioni. In presenza di segni o sintomi di stravaso, interrompere immediatamente l'infusione e continuare in un'altra vena. Tumori maligni secondari: l'uso del medicinale e' associato a un aumento del rischio di tumori maligni secondari, tra cui leucemia mieloide acuta (LMA) e sindrome mielodisplastica (SMD). La soluzione finale del farmaco radiomarcato con [^90 Y] contiene fino a 28 mg di sodio per dose, a seconda dellaconcentrazione di radioattivita'. Da tenere in considerazione in pers one che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.

Interazioni

Non ci sono interazioni conosciute con altri medicinali. Non sono stati effettuati studi d'interazione. I pazienti non devono ricevere una terapia con fattori della crescita, come G-CSF, nelle 3 settimane precedenti la somministrazione del farmaco e nelle 2 settimane seguenti il completamento del trattamento. In uno studio clinico in cui il medicinale e' stato somministrato come consolidamento dopo una precedente chemioterapia di prima linea, e' stata osservata una maggiore frequenza di neutropenia e trombocitopenia gravi e prolungate nei pazienti che avevano ricevuto il farmaco entro 4 mesi da una chemioterapia combinata di fludarabina con mitoxantrone e/o ciclofosfamide, rispetto ai pazienti sottoposti ad altra chemioterapia. Il rischio di tossicita' ematologica puo' pertanto essere superiore qualora il medicinale venga somministrato a breve distanza (< 4 mesi) da un regime terapeutico contenente fludarabina. Non sono state studiate la sicurezza e l'efficacia dell'immunizzazione con qualsiasi vaccino, in particolare con vaccini virali vivi, dopo la terapia con il medicinale.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse elencate di seguito sono classificate in base allafrequenza e per sistemi e organi (MedDRA). Le classi di frequenza son o definite secondo le seguenti convenzioni: (molto comune >=1/10, comune >=1/100, <1/10, non comune >=1/1.000, <1/100, raro >=1/10.000, <1/1.000; molto raro <1/10.000). >>Reazioni avverse osservate in studi clinici o durante la sorveglianza post-marketing in pazienti trattati conil farmaco dopo pre-trattamento con rituximab. Infezioni ed infestazi oni. Molto comuni: infezioni; comune: sepsi, polmonite, infezioni delle vie urinarie, candidiasi orale. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Comune: dolore tumorale, sindrome mielodisplastica / leucemia mieloide acuta; raro: meningioma. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: trombocitopenia, leucocitopenia, neutropenia, anemia; comune: neutropenia febbrile, pancitopenia,linfocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Comune: reazione di ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune : anoressia. Disturbi psichiatrici. Comune: ansia, insonnia. Patologiedel sistema nervoso. Comune: capogiro, cefalea. Patologie cardiache. Non comune: tachicardia. Patologie vascolari. Molto comune: petecchie;comune: emorragia con trombocitopenia ipertensione ipotensione; raro: emorragia intracranica con trombocitopenia. Patologie respiratorie, t oraciche e mediastiniche. Comune: tosse, rinite. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: vomito, dolore addominale, diarrea, dispepsia, irritazione alla gola, costipazione. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: amenorrea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, prurito; non nota: reazioni mucocutanee (compresa la sindrome di Stevens- Johnson). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia, mialgia, dolore alla schiena, dolore al collo. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia, piressia, rigidita' affaticamento; comune: dolore, sintomi simil-influenzali, malessere, edema periferico, aumentata sudorazione; non nota: stravaso con conseguente reazione nella sede di infusione, danno ai tessuti circostanti il linfoma e complicanze dovute a gonfiore del linfoma. L'elenco contiene il termine MedDRA piu' adeguato a descrivere una determinata reazione, nonche' il suo sinonimo e le condizioni correlate. Patologie del sistema emolinfopoietico: la tossicita'ematologica e' stata osservata molto comunemente negli studi clinici ed e' un fattore limitante la dose. Il tempo mediano al nadir delle piastrine e dei granulociti e' stato di circa 60 giorni dopo l'inizio del trattamento. In studi clinici con l'indicazione di LNH recidivo o refrattario e' stata osservata trombocitopenia di grado 3 o 4 con tempi di recupero mediani di 13 e 21 giorni e neutropenia di grado 3 o 4 contempi di recupero mediani di 8 e 14 giorni. In seguito alla terapia d i consolidamento con il farmaco dopo induzione della remissione di prima linea, il tempo mediano di recupero e' stato di 20 giorni e 35 giorni per la trombocitopenia di grado 3 o 4 e di 20 giorni e 28 giorni per la neutropenia di grado 3 o 4. Infezioni ed infestazioni: dati ottenuti in cinque studi condotti con 349 pazienti affetti da linfoma non Hodgkin recidivo o refrattario di basso grado, follicolare o trasformato: nelle prime 13 settimane dopo il trattamento con il medicinale, molto comunemente i pazienti hanno sviluppato infezioni. Comunemente sonostate osservate infezioni di grado 3 o 4. Durante il follow up, le in fezioni si sono verificate comunemente. Tra queste, le infezioni di grado 3 sono state comuni, le infezioni di grado 4 non comuni. Dati ottenuti in 204 pazienti trattati con il farmaco come terapia di consolidamento dopo induzione della remissione di prima linea: le infezioni sono state osservate comunemente. Le infezioni possono essere batteriche,micotiche, virali e da riattivazione di virus latenti. Patologie sist emiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: sono statisegnalati casi di stravaso con conseguenti reazioni nella sede di inf usione, come dermatite, desquamazione e ulcera. Le radiazioni associate al farmaco possono causare danni ai tessuti circostanti il linfoma ecomplicanze dovute a rigonfiamento del linfoma. Disturbi del sistema immunitario: dati ottenuti in cinque studi condotti con 349 pazienti affetti da linfoma non Hodgkin recidivo o refrattario di basso grado, follicolare o trasformato: dopo somministrazione del farmaco si osservano comunemente reazioni di ipersensibilita'. Le reazioni di ipersensibilita' gravi (grado 3/4) comprendenti l'anafilassi si verificano in meno dell'1% dei pazienti . Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) - Tumori maligni secondari: in undici pazientisu 211 assegnati al trattamento con il farmaco e' stata osservata una sindrome mielodisplastica (SMD)/ leucemia mieloide acuta (LMA). Il ri schio che si sviluppi una mielodisplasia o leucemia secondaria in seguito alla terapia con agenti alchilanti e' ben noto. Dall'analisi finale dopo circa 7,5 anni di uno studio che ha esaminato l'efficacia e la sicurezza della terapia di consolidamento con il medicinale, in pazienti con linfoma follicolare in stadio avanzato che avevano risposto alla chemioterapia di prima linea (Studio 4), dei 204 pazienti che hanno ricevuto il farmaco radiomarcato con [^90 Y] dopo la chemioterapia di prima linea, 26 (12,7%) dei pazienti nel braccio del medicinale hanno sviluppato un tumore maligno secondario, rispetto a 14 (6,8%) dei pazienti nel braccio di controllo. A sette pazienti (3,4%, 7/204) e' statadiagnosticata SMD/LMA dopo il trattamento con il prodotto, rispetto a d un paziente (0,5%, 1/205) nel braccio di controllo, con un follow-upmediano di 7,3 anni. I decessi imputabili a tumori maligni secondari hanno incluso 8 (3,9%) pazienti nel braccio del farmaco, rispetto a 3 (1,5%) pazienti nel braccio di controllo. I decessi imputabili a SMD/LMA hanno incluso cinque (2,5%) pazienti nel braccio del medicinale, rispetto a nessun paziente nel braccio di controllo. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Non sono stati condotti studi sulla riproduzione negli animali con ibritumomab tiuxetano. Poiche' e' noto che le IgG passano la barriera placentare, e a causa del rischio significativo associato alle radiazioni, il farmaco e' controindicato durante la gravidanza. Prima dell'inizio del trattamento nelle donne, e' necessario escludere una gravidanza.Qualsiasi donna che abbia saltato una mestruazione deve essere consid erata in gravidanza fino a prova contraria e quindi devono essere prese in considerazione terapie alternative che non comprendano radiazioniionizzanti. Le donne in eta' fertile e gli uomini devono usare misure contraccettive efficaci durante e fino a 12 mesi dopo il trattamento con il medicinale. Non e' noto se l'ibritumomab tiuxetano sia escreto nel latte materno, tuttavia e' noto che le IgG materne sono escrete nel latte materno. Le donne devono quindi interromprere l'allattamento poiche' non e' noto il potenziale di assorbimento e di immunosoppressione nel neonato. Il farmaco deve essere usato dopo un pre-trattamento con rituximab per il quale l'allattamento non e' raccomandato durante il trattamento e nei 12 mesi successivi. Non sono stati condotti studi su animali per determinare gli effetti del farmaco sulla fertilita' maschile o femminile. Esiste il rischio potenziale che le radiazioni ionizzanti del medicinale radiomarcato con [^90 Y] abbiano effetti tossici sulle gonadi femminili e maschili. I pazienti devono essere informati che la fertilita' puo' essere influenzata e i pazienti maschi potrebbero voler considerare la criopreservazione del seme.