Zantipride - 28cpr Riv 30mg+12,5
Dettagli:
Nome:Zantipride - 28cpr Riv 30mg+12,5Codice Ministeriale:036824023
Principio attivo:Zofenopril Calcio/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09BA15
Fascia:A
Prezzo:12.41
Rimborso:10.41
Doping:Proibito in e fuori gara
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:F.I.R.M.A. Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:36 mesi
Formulazioni
Zantipride - 28cpr Riv 30mg+12,5
Categoria farmacoterapeutica
Ace inibitori, associazioni.
Indicazioni
Trattamento dell'ipertensione essenziale da lieve a moderata. Questa associazione a dose fissa e' indicata nei pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata solo con zofenopril.
Controindicazioni / effetti secondari
Secondo e terzo trimestre di gravidanza. Allattamento. Ipersensibilita' a zofenopril o verso qualsiasi altro ACE-inibitore. Ipersensibilita' ad idroclorotiazide o altre sostanze sulfonamide-derivate. Ipersensibilita' verso uno qualsiasi degli eccipienti. Storia di edema angioneurotico associato a precedente terapia con ACE-inibitori. Edema angioneurotico ereditario/idiopatico. Grave compromissione della funzionalita' epatica. Grave compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina <30 mL/min). Stenosi dell'arteria renale bilaterale o unilaterale nei casi di pazienti con un solo rene. Non deve essere impiegato nel primo trimestre di gravidanza. Se si sta pianificando una gravidanza o in caso di gravidanza accertata, il passaggio ad un farmaco alternativo deve essere iniziato il piu' presto possibile. Non sono stati condotti studi clinici controllati con ACE-inibitori nell'uomo, ma un numero limitato di casi esposti nel corso del primo trimestre non hanno manifestato malformazioni. E' controindicato nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'esposizione del feto agli ACE-inibitori durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza e' stata associata a ipotensione neonatale, insufficienza renale, malformazioni craniche o facciali e/o decesso. Viene inoltre riportato oligoidramnios nella madre conseguente alla diminuzione della funzionalita' renale nel feto. In associazione con oligoidramnios sono stati riportati anche contratture degli arti, malformazioni cranio-facciali, ipoplasia polmonare e ritardo della crescita intrauterina. In caso di esposizione dal secondo trimestre di gravidanza si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati esposti in utero agli ACE-inibitori devono essere attentamente controllati per il rischio di ipotensione, oliguria e iperkaliemia. I diuretici tiazidici attraversano la barriera placentare e sono presenti nel sangue del cordone ombelicale. Essi possono causare squilibri elettrolitici nel feto ed altre reazioni che si sono verificate negli adulti. Con la terapia tiazidica nella madre sono stati riportati casi di trombocitopenia neonatale, ittero fetale o neonatale. E' controindicato durante l' allattamento. Zofenopril ed i diuretici tiazidici vengono escreti nel latte materno. L'uso di diuretici tiazidici durante l' allattamento e' stato associato ad una diminuzione o addirittura alla soppressione della secrezione di latte ed ipokaliemia oltre al rischio di ipersensibilita' a sulfonamide-derivati ed ittero nucleare.
Posologia
Deve essere assunto una volta al giorno, con o senza cibo. Prima di passare all'associazione a dose fissa si raccomanda il raggiungimento di un adeguato dosaggio delle singole componenti (cioe' zofenopril e idroclorotiazide). Quando clinicamente appropriato, puo' essere considerato il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa. Per facilitare la deglutizione, le compresse possono essere divise in due parti e, al momento della somministrazione, assunte una meta' dopo l'altra. Adulti (da 18 a 65 anni). Pazienti non ipovolemici e senza deplezione salina. La dose solitamente efficace e' una compressa una volta al giorno. Pazienti con sospetta ipovolemia o deplezione salina. L'uso non e' raccomandato. Anziani (oltre 65 anni). Non sono necessari aggiustamenti posologici nei pazienti anziani con clearance della creatinina normale. Nei pazienti anziani con clearance della creatinina ridotta (inferiore a 45 mL/min) l'uso non e' raccomandato. La clearance della creatinina puo' essere calcolata a partire dalla creatinina sierica in base alla seguente formula di Cockroft-Gault: [(140-eta') * peso (Kg)] CrCl (mL/min) = 72 *Cr sierica (mg/dL). Tale formula fornisce la clearance della creatinina nell'uomo. Nella donna il valore ottenuto deve essere moltiplicato per 0,85. Bambini e adolescenti (sotto 18 anni). Non sono state stabilite l'efficacia e la sicurezza nei bambini e negli adolescenti. L'uso, pertanto, non e' raccomandato. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale e dializzati. Nei pazienti ipertesi con compromissione renale lieve (clearance della creatinina >45 mL/min) puo' essere usato con lo stesso dosaggio e lo stesso regime di somministrazione (una volta al giorno) dei pazienti con funzione renale normale. L'uso non e' raccomandato in pazienti con compromissione da moderata a grave (clearance dellacreatinina <45 mL/min). E' controindicato nei pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina <30 mL/min). L'uso non e' raccomandato nei pazienti ipertesi sottoposti a dialisi. Pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. Nei pazienti ipertesi con compromissione della funzionalita' epatica da lieve a moderata, nei quali si e' raggiunta in monoterapia la dose di 30 mg di zofenopril, puo' essere usato lo stesso regime posologico dei pazienti con funzionalita' epatica normale. E' controindicato nei pazienti ipertesi con compromissione della funzionalita' epatica grave.
Interazioni
ZOFENOPRIL. ASSOCIAZIONI NON RACCOMANDATE. Diuretici risparmiatori di potassio o supplementi di potassio. Gli ACE-inibitori riducono la perdita di potassio indotta dai diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio, ad es. spironolattone, triamterene, o amiloride, i supplementi di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono portare a significativi aumenti del potassio sierico. Se l'uso concomitante e' indicato a causa di ipokaliemia accertata, devono essere usati con cautela e con un frequente controllo del potassio sierico e dell'ECG. ASSOCIAZIONI CHE RICHIEDONO CAUTELA. Diuretici (diuretici tiazidici o diuretici dell'ansa). Un precedente trattamento con elevate dosi di diuretici puo' portare a deplezione di liquidi e al rischio di ipotensione all'inizio della terapia con zofenopril. Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti con la sospensione del diuretico, con l'incremento nell'apporto di liquidi e sali o iniziando la terapia con una dose bassa di zofenopril. Anestetici. Gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipotensivi di alcuni anestetici. Narcotici/Antidepressivi triciclici/Antipsicotici/Barbiturici. Puo' verificarsi ipotensione posturale. Altri farmaci antipertensivi (ad es. Beta-bloccanti, alfa-bloccanti, calcio-antagonisti). Possono verificarsi effetti ipotensivi additivi o di potenziamento. Il trattamento con nitroglicerina ed altri nitrati, o altri vasodilatatori, deve essere condotto con cautela. Cimetidina. Puo' potenziare il rischio ipotensivo. Ciclosporina. Aumento del rischio di disfunzione renale con l'uso concomitante di ACE-inibitori. Allopurinolo, procainamide, agenti citostatici o immunosoppressivi. Aumento del rischio di reazioni di ipersensibilita' con l'uso concomitante di ACE inibitori. I dati relativi ad altri ACE-inibitori indicano un aumento del rischio di leucopenia in caso di uso concomitante. Antidiabetici. Raramente gli ACE inibitori possono potenziare gli effetti ipoglicemizzanti dell'insulina e degli antidiabetici orali, come le sulfaniluree, nei diabetici. In tali casi puo' rendersi necessario ridurre la dose dell'antidiabetico durante il trattamento concomitante con ACE inibitori. Emodialisi con membrane da dialisi ad alto flusso. Aumento del rischio di reazioni anafilattoidi con l'uso concomitante di ACE-inibitori. Simpaticomimetici. Possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori; i pazienti devono essere attentamente monitorati per confermare l'ottenimento dell'effetto antipertensivo desiderato. Antiacidi. Riducono la biodisponibilita' degli ACE-inibitori. Cibo. Puo' ridurre la velocita' ma non la quantita' assorbita di zofenopril. ALTRE INTERAZIONI ENZIMI CYP. Non sono disponibili dati clinici sull'interazione di zofenopril con altre sostanze attive metabolizzate dagli enzimi CYP. Tuttavia, studi metabolici in vitro con zofenopril non hanno evidenziato interazioni potenziali con sostanze attive metabolizzate dagli enzimi CYP. IDROCLOROTIAZIDE. ASSOCIAZIONI CHE RICHIEDONO CAUTELA. Colestiramina e resine di colestipolo. L'assorbimento di idroclorotiazide viene compromesso dalla presenza di resine a scambio ionico. Dosi singole di colestiramina o resine di colestipolo si legano con idroclorotiazide e ne riducono l'assorbimento a livello del tratto gastrointestinale nella misura dell'85% e del 43%, rispettivamente. I diuretici sulfonamidici devono essere assunti almeno un'ora prima o da quattro a sei ore dopo l'assunzione di questi medicinali. Corticosteroidi, ACTH, amfotericina B (parenterale), carbenoxolone, lassativi stimolanti. Possono intensificare la deplezione elettrolitica, in particolare l'ipokaliemia nei casi di uso concomitante di idroclorotiazide. Sali di calcio. Un incremento dei livelli del calcio sierico, in conseguenza della diminuita escrezione, puo' verificarsi a seguito di somministrazione concomitante con diuretici tiazidici. Glicosidi cardiaci. L'ipokaliemia o l'ipomagnesiemia indotte dai diuretici tiazidici favoriscono l'insorgenza delle aritmie cardiache indotte da digitale. Farmaci associati a torsione di punta. A causa del rischio di ipokaliemia, si deve prestare attenzione alla somministrazione contemporanea di idroclortiazide e farmaci associati a torsione di punta, come ad esempio alcuni antiaritmici, alcuni antipsicotici, o altri farmaci a rischio noto di induzione di torsione di punta. Amine pressorie (ad es. adrenalina). Possibile riduzione della risposta alle amine pressorie, ma non sufficiente da precluderne la somministrazione con idroclorotiazide. Rilassanti muscolo-scheletrici, non depolarizzanti (ad es. tubocurarina). Possibile potenziamento della responsivita' al miorilassante in caso di uso con idroclorotiazide. Amantadina. I diuretici tiazidici possono incrementare il rischio di effetti indesiderati causati dall'amantadina. Farmaci usati nel trattamento della gotta (probenecid, sulfinpirazone, allopurinolo). L'aggiustamento del dosaggio del farmaco uricosurico puo' rendersi necessario in quanto l'idroclorotiazide puo' aumentare i livelli di acido urico sierico. Puo' essere necessario aumentare il dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. La somministrazione contemporanea di diuretici tiazidici puo' aumentare l'incidenza di reazioni di ipersensibilita' all'allopurinolo. ALTRE INTERAZIONI. Interazioni con test di laboratorio. A causa degli effetti sul metabolismo del calcio, i diuretici tiazidici possono interferire con le prove di funzionalita' paratiroidea. COMBINAZIONE ZOFENOPRIL/IDROCLOROTIAZIDE. Oltre alle interazioni relative ai monocomponenti, si devono tener presenti anche le seguenti: ASSOCIAZIONI NON RACCOMANDATE. Litio. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' da litio incrementando ulteriormente il rischio di tossicita' da litio dovuto all'uso congiunto degli ACE inibitori. Pertanto non e' raccomandato l'uso in associazione con litio e deve essere effettuato un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio qualora si renda necessaria la somministrazione concomitante. Esami di laboratorio. I diuretici tiazidici possono diminuire i valori di iodio legato alle proteine plasmatiche (PBI), in assenza di segni di disfunzione tiroidea. ASSOCIAZIONI CHE RICHIEDONO CAUTELA. Farmaci antinfiammatori non steroidei (incluso acido acetilsalicilico >=3g/die). La somministrazione di antinfiammatori non steroidei puo' ridurre l'effetto antipertensivo degli ACE-inibitori e dei diuretici. FANS e ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio sierico, mentre la funzionalita' renale puo' diminuire se funzionalita' renale compromessa. Alcol. Potenzia l'effetto ipotensivo degli ACE-inibitori e di idroclorotiazide. Trimetoprim: diuretici tiazidici con trimetoprim aumenta i rischi di iperkaliemia.
Effetti indesiderati
Molto comuni (>=1/10); comuni (>=1/100, < 1/10); non comuni (>=1/1.000, <1/100); rare (>=1/10.000, <1/1.000); molto rare (<1/10.000). Infezioni e infestazioni. Non comuni: Infezione, bronchite, faringite. Alterazioni del metabolismo e della nutrizione. Non comuni. Ipercolesterolemia, iperglicemia, iperlipemia, ipokaliemia, iperkaliemia, iperuricemia. Disturbi psichiatrici. Non comuni: Insonnia. Alterazioni del sistema nervoso. Comuni: Vertigini, cefalea. Non comuni: Sonnolenza, sincope, ipertonia. Alterazioni cardiache. Non comuni: Angina pectoris, fibrillazione atriale, infarto miocardico, palpitazioni. Alterazioni del sistema vascolare. Non comuni: vampate di calore, ipotensione, ipertensione. Alterazioni dell'apparato respiratorio. Comuni: Tosse. Non comuni: Dispnea. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale. Non comuni: Nausea, dispepsia, gastrite, gengivite, secchezza delle fauci, dolore addominale. Alterazioni della cute. Non comuni: Edema angioneurotico, psoriasi, acne, secchezza della cute, prurito, orticaria. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico. Non comuni: Mal di schiena. Alterazioni renali e delle vie urinarie. Non comuni: Poliuria. Disordini generali. Non comuni: Astenia, stati simil-influenzali, edema periferico. Disordini del sistema riproduttivo e della mammella. Non comuni: Disfunzione erettile. Indagini diagnostiche. Non comuni: Aumento della creatinina, alterazione dei test di funzionalita' epatica. Ulteriori informazioni sulle singole componenti: Durante il trattamento possono manifestarsi le reazioni avverse che sono note per ciascuna componente somministrata come monoterapia: Zofenopril. Gli effetti indesiderati piu' comuni tipici degli ACE-inibitori che si sono manifestati sono i seguenti: Alterazioni del sistema nervoso: comuni: vertigini, cefalea; Alterazioni dell'apparato respiratorio: comuni: tosse; Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: comuni: nausea/vomito; Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: non comuni: eruzioni cutanee rari: angioedema. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico: non comuni: crampi muscolari; Disordini generali: comuni: affaticamento, astenia. Sono state osservate le seguenti reazioni avverse associate alla terapia con ACE-inibitori: Alterazioni del sangue e del sistema linfatico: in pochi pazienti sono state riportate diminuzione dell'emoglobina, dell'ematocrito, delle piastrine e della conta dei globuli bianchi. Cio' comprende agranulocitosi e pancitopenia. Casi di anemia emolitica in pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi. Alterazioni del sistema nervoso/disturbi psichiatrici: occasionalmente cefalea, vertigini, raramente depressione, alterazioni dell'umore, disturbi del sonno, parestesie, disfunzioni erettili, disturbi dell'equilibrio, stati confusionali, tinnito, vista offuscata e disgeusia. Alterazioni cardiache e del sistema vascolare: ipotensione grave dopo l'inizio della terapia o l'incremento della dose, soprattutto in alcuni gruppi a rischio. Vertigini, senso di debolezza, disturbi visivi, raramente con perdita di coscienza (sincope). Casi individuali di tachicardia, palpitazioni, aritmia, angina pectoris, infarto miocardico, attacchi ischemici transitori ed emorragia cerebrale per gli ACE-inibitori in associazione con ipotensione. Raramente vampate di calore. Molto raramente edema periferico, ipotensione ortostatica e dolore toracico. Alterazioni dell'apparato respiratorio: gli ACE-inibitori possono indurre la tosse in un numero significativo di pazienti. Raramente dispnea, sinusite, rinite, bronchite e broncospasmo. In casi isolati l'edema angioneurotico ha causato una ostruzione respiratoria fatale, interessando le vie respiratorie superiori. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale e del sistema epatobiliare: raramente glossite, occasionalmente nausea, dolore addominale, vomito, diarrea, costipazione e secchezza della bocca. Casi individuali di ittero colestatico, epatite, pancreatite e ileo in associazione con ACE-inibitori. Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: in un piccolo sottogruppo di pazienti insorgenza di edema angioneurotico con interessamento del viso e dei tessuti orofaringei. Occasionalmente reazioni allergiche e di ipersensibilita' come eruzioni cutanee prurito, orticaria, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, eruzioni cutanee simil-psoriasiche, alopecia che possono essere accompagnate da febbre, mialgia, artralgia, eosinofilia e/o incrementi dei titoli-ANA. Raramente aumento della sudorazione. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico: occasionalmente mialgia e crampi muscolari. Alterazioni renali: insufficienza renale acuta. Raramente disturbi della minzione. Disordini generali: affaticamento. Indagini diagnostiche: aumenti della creatininemia e dell'urea plasmatica, reversibili con l'interruzione della terapia, soprattutto in presenza di insufficienza renale, grave insufficienza cardiaca e ipertensione renovascolare. Aumenti dei livelli sierici degli enzimi epatici e della bilirubina. Idroclorotiazide. In monoterapia includono: Alterazioni del sangue e del sistema linfatico: leucopenia, neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, depressione del midollo osseo. Disturbi psichiatrici: disturbi del sonno, depressione. Alterazioni del sistema nervoso: irrequietezza, sensazione di testa vuota, vertigini, parestesia. Disturbi oculari: xantopsia, visione offuscata transitoria. Alterazioni cardiache: aritmia cardiaca. Alterazioni del sistema vascolare: ipotensione posturale. Alterazioni dell'apparato respiratorio: distress respiratorio (incluso polmonite e edema polmonare). Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: anoressia, perdita dell'appetito, irritazione gastrica, diarrea, costipazione, sialoadenite, pancreatite. Alterazioni dell'apparato epatobiliare: ittero (ittero colestatico intraepatico). Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni di fotosensibilita', eruzioni cutanee transitorie, reazioni simil-lupus eritematoso cutaneo, riattivazione di lupus eritematoso cutaneo, orticaria, angioite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea), reazioni anafilattiche, necrolisi epidermica tossica. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico: spasmi muscolari, debolezza. Alterazioni renali e delle vie urinarie: disfunzioni renali, nefrite interstiziale. Disordini generali: febbre. Indagini diagnostiche: iperglicemia, glicosuria, iperuricemia, squilibrio elettrolitico, aumento di colesterolo e trigliceridi.