Zaltrap - Ev 1f 4ml 100mg25mg/Ml
Dettagli:
Nome:Zaltrap - Ev 1f 4ml 100mg25mg/MlCodice Ministeriale:042689012
Principio attivo:Aflibercept
Codice ATC:L01XX44
Fascia:H
Prezzo:625.58
Produttore:Sanofi Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi
Denominazione
ZALTRAP 25 MG/ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Formulazioni
Zaltrap - Ev 1f 4ml 100mg25mg/Ml
Zaltrap - Ev 1f 8ml 200mg25mg/Ml
Categoria farmacoterapeutica
Agenti antineoplastici.
Principi attivi
Un ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 25 mg di aflibercept.
Eccipienti
Saccarosio, cloruro di sodio, citrato di sodio diidrato, acido citricomonoidrato, polisorbato 20, sodio fosfato bibasico eptaidrato, sodio fosfato monobasico monoidrato, idrossido di sodio e/o acido cloridrico(per la correzione del pH), acqua per preparazione iniettabile.
Indicazioni
Il prodotto in combinazione con chemioterapia a base di irinotecan/5-fluorouracile/acido folinico (FOLFIRI) e' indicato nei pazienti adulti con carcinoma colorettale metastatico (MCRC) resistente o in progressione dopo un regime contenente oxaliplatino.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' ad aflibercept o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Utilizzo oftalmico/intravitreale a causa delle proprieta' iperosmotichedel medicinale.
Posologia
Il prodotto deve essere somministrato sotto il controllo di un medico esperto nell'utilizzo di medicinali antineoplastici. >>Posologia. La dose raccomandata, somministrata sotto forma di infusione endovenosa della durata di 1 ora, e' di 4 mg per kg di peso corporeo, seguita da untrattamento con regime FOLFIRI. Questo e' considerato un ciclo di tra ttamento. Il regime FOLFIRI da utilizzare consiste in una infusione endovenosa di 180 mg/m^2 di irinotecan, della durata di 90 minuti, e unacontemporanea infusione endovenosa di 400 mg/m^2 di acido folinico (r acemo DL), della durata di 2 ore, il giorno 1 mediante una linea a Y. A queste fanno seguito un bolo endovenoso di 400 mg/m^2 di 5fluorouracile (5FU) e una infusione endovenosa continua di 2400 mg/m^2 di 5- FU,della durata di 46 ore. Il ciclo di trattamento va ripetuto ogni 2 se ttimane. Continuare il trattamento con il farmaco fino a progressione di malattia o tossicita' inaccettabile. Interrompere i caso di emorragia grave, perforazione gastrointestinale (GI), formazione di fistole, ipertensione non adeguatamente controllata con terapia antipertensiva o insorgenza di crisi ipertensiva o encefalopatia ipertensiva, eventi tromboembolici arteriosi (TEA), eventi tromboembolici venosi di grado 4 (inclusa l'embolia polmonare), sindrome nefrosica o microangiopatia trombotica (MAT), reazioni di ipersensibilita' gravi (inclusi broncospasmo, dispnea, angioedema e anafilassi), compromissione del processo di cicatrizzazione che richieda intervento medico, sindrome della encefalopatia posteriore reversibile (PRES) (nota anche come sindrome dellaleucoencefalopatia posteriore reversibile (RPLS). Sospendere il farma co temporaneamente per almeno 4 settimane prima della chirurgia elettiva. Ritardare il trattamento o modificare la dose nei casi seguenti. Neutropenia o trombocitopenia: interrompere farmaco/FOLFIRI fino a quando la conta dei neutrofili non e' >=1,5 x 10^9 /L o la conta delle piastrine non e' >=75x10^9/L. Neutropenia febbrile o sepsi neutropenica: ridurre la dose di irinotecan del 15-20% nei cicli successivi. In casodi ricorrenza, ridurre anche la dose del 5-FU in bolo e per infusione del 20% ai cicli successivi. In caso di ricorrenza dopo la riduzione delle dosi di irinotecan e 5FU, si potrebbe prendere in considerazionela riduzione della dose del prodotto a 2 mg/kg. Potrebbe essere preso in considerazione l'utilizzo del fattore stimolante le colonie granul ocitarie (G-CSF). Reazioni di ipersensibilita' al farmaco da lievi a moderate (inclusi vampate, eruzioni cutanee, orticaria e prurito): sospendere temporaneamente l'infusione fino alla scomparsa della reazione.Eventualmente trattare con corticosteroidi e/o antistaminici come cli nicamente indicato. Nei cicli successivi puo' essere presa in considerazione una premedicazione con corticosteroidi e/o antistaminici. Reazioni di ipersensibilita' gravi (inclusi broncospasmo, dispnea, angioedema e anafilassi): interrompere /FOLFIRI e somministrare una terapia medica adeguata. Si deve invece ritardare e modificare la dose del prodotto nei seguenti casi. Ipertensione: sospendere temporaneamente il prodotto fino a normalizzazione dei valori pressori. In caso di ipertensione grave ricorrente, si deve sospendere il trattamento fino a normalizzazione dei valori pressori e ridurre la dose a 2 mg/kg nei cicli successivi. Proteinuria: sospendere il prodotto quando la proteinuria >=2g nelle 24 ore e riprendere quando la proteinuria <2 g nelle 24 ore. Se si ripete, si deve sospendere il trattamento fino a quando la proteinuria <2 grammi nelle 24 ore e quindi ridurre la dose a 2 mg/kg. Modificare la dose di FOLFIRI quando usato in combinazione con il farmaco nei seguenti casi. Stomatite severa ed eritrodisestesia palmo-plantare(sindrome mano-piede): ridurre il 5-FU in bolo e la dose di infusione del 20%. Diarrea severa: ridurre la dose di irinotecan del 15-20%. In caso di diarrea severa che si ripresenta ai cicli successivi, si deve ridurre anche la dose del 5-FU in bolo e per infusione del 20%. Se la diarrea severa persiste nonostante le riduzione di entrambe le dosi, interrompere FOLFIRI. Trattare con farmaci antidiarroici e reidratare al bisogno. >>Popolazioni speciali. Negli anziani non sono richiesti aggiustamenti della dose. Non sono stati fatti studi specifici in pazienti con insufficienza epatica. I dati clinici indicano che non e' necessaria alcuna modifica della dose di aflibercept in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata. Non vi sono dati riguardo la somministrazione di aflibercept in pazienti con insufficienza epatica grave. Non sono stati fatti studi specifici in pazienti con insufficienzarenale. I dati clinici indicano che non e' necessaria alcuna modifica della dose iniziale in pazienti con insufficienza renale da lieve a m oderata. Vi sono dati molto scarsi riguardo pazienti con insufficienzarenale grave, pertanto e' necessario trattare questi pazienti con cau tela. Per l'indicazione carcinoma colorettale metastatico non c'e' un uso rilevante del prodotto nella popolazione pediatrica. >>Modo di somministrazione. Somministrare unicamente sotto forma di infusione endovenosa della durata di 1 ora. A causa dell'iperosmolarita' (1000 mOsmol/kg) del concentrato, il concentrato del prodotto, non diluito, non deve essere somministrato sotto forma di iniezione endovenosa o bolo. Non somministrare sotto forma di iniezione intravitreale. Ciascun flaconcino di concentrato per soluzione per infusione e' unicamente monouso (dose singola). Le soluzioni diluite devono essere somministrate mediante set di infusione dotati di filtro di polietersulfone da 0,2 micron. I set di infusione devono essere composti da uno dei materiali seguenti: cloruro di polivinile (PVC) contenente di (2-etilesile)ftalato (DEHP), PVC privo di DEHP contenente tri-2-etilesiltrimellitato (TOTM), polipropilene, PVC con rivestimento interno in polietilene, poliuretano I filtri fabbricati in fluoruro polivinilico (PVDF) o in nylon non devono essere usati.
Conservazione
Conservare in frigorifero (2-8 gradi C). Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Avvertenze
E' stato riferito un rischio aumentato di emorragia, tra cui eventi emorragici gravi e talvolta fatali in pazienti trattati con aflibercept.Monitorare per individuare l'insorgenza di segni e sintomi di emorrag ia gastrointestinale e altre forme di emorragia grave. Non somministrare a pazienti con emorragia grave. In pazienti trattati con farmaco/FOLFIRI si e' ossevata trombocitopenia. Monitorare la conta completa delle cellule del sangue (CBC), al basale, prima dell'inizio di ogni ciclo di aflibercept e quando clinicamente necessario. Ritardare la somministrazione di farmaco/FOLFIRI in attesa che la conta piastrinica sia >=75x10^9/l. Sono stati documentati casi di perforazione gastrointestinale, inclusi degli eventi fatali. Monitorare per rilevare segni e sintomi di perforazione gastrointestinale. Interrompere aflibercept in caso di perforazione gastrointestinale. Si e' verificata formazione di fistole in siti gastrointestinali e non. Interrompere aflibercept in caso di fistole. Nei pazienti trattati con farmaco/FOLFIRI si e' osservato un incremento del rischio di ipertensione di grado 3-4 (anche ipertensione essenziale). Controllare l'ipertensione preesistente adeguatamente prima di iniziare l'uso di aflibercept. Se l'ipertensione non puo'essere adeguatamente controllata, non iniziare il trattamento. Durant e il trattamento si raccomanda di monitorare la pressione arteriosa ogni due settimane, prima di ogni somministrazione o secondo quanto clinicamente indicato. In caso di ipertensione durante il trattamento, controllare la pressione arteriosa con una adeguata terapia antipertensiva e misurare con regolarita'. Nel caso di ipertensione severa, sospendere il trattamento fino alla normalizzazione dei valori pressori e ridurre la dose di aflibercept a 2 mg/kg per i cicli successivi. Interrompere definitivamente aflibercept se l'ipertensione non possa essere adeguatamente controllata con una terapia antipertensiva appropriata o in caso di una crisi ipertensiva o un'encefalopatia ipertensiva. L'ipertensione puo' esacerbare una cardiopatia sottostante. Trattare con cautela i pazienti con una anamnesi di malattia cardiovascolare clinicamente significativa. Non trattare i pazienti con insufficienza cardiaca congestizia di classe NYHA III o IV. In pazienti trattati con aflibercept sono stati osservati eventi tromboembolici arteriosi (TEA). Interrompere in caso di TEA. Nei pazienti trattati con aflibercept sono stati riferiti eventi tromboembolici venosi (TEV) tra cui trombosi venosa profonda (TVP) ed embolia polmonare. Interrompere il farmaco nei pazienti che hanno eventi tromboembolici che causano pericolo di vita (grado 4) tra cui embolia polmonare. Trattare con anticoagulanti i pazienticon TVP di grado 3 come da indicazione clinica e interrompere afliber cept. In caso di recidiva nonostante un'adeguata terapia anticoagulante, interrompere aflibercept. Monitorare i pazienti che hanno eventi tromboembolici di grado <=3. Sono stati osservati proteinuria grave, sindrome nefrosica e microangiopatia trombotica (MAT). Monitorare la proteinuria analizzando le urine con strisce reattive e/o determinando nelle urine il rapporto proteine/creatinina (UPCR) prima di ogni somministrazione. Raccogliere le urine delle 24 ore in pazienti con un valore UPCR>1. Sospendere aflibercept in caso di proteinuria nelle 24 ore >=2g e riprendere quando il valore torna ad essere <2 g nelle 24 ore. Qu alora dovesse ripetersi, sospendere in attesa che il valore sia <2 g nelle 24 ore e quindi ridurre la dose a 2 mg/kg. Interrompere aflibercept in caso di sindrome nefrosica o MAT. Nei pazienti trattati con farmaco/FOLFIRI e' stata osservata una maggiore incidenza di complicazionineutropeniche. Si raccomanda di monitorare la conta completa delle ce llule del sangue (CBC), comprese le piastrine al basale e prima dell'inizio di ogni ciclo di aflibercept. Ritardare l'uso di farmaco/FOLFIRIin attesa che la conta dei neutrofili sia >=1,5x10^9/l. L'uso terapeu tico di G-CSF alla prima comparsa di neutropenia di grado >=3 e come profilassi secondaria puo' essere considerato nei pazienti che presentano un maggior rischio di complicanze neutropeniche. Nei pazienti trattati con un farmaco/FOLFIRI e' stata osservata una maggiore incidenza di diarrea grave. Modificare la dose del regime FOLFIRI, assumere farmaci antidiarroici e reidratare secondo necessita'. Sono state riferite reazioni di ipersensibilita' severe nei pazienti trattati con farmaco/FOLFIRI; se si verificano interrompere aflibercept e adottare appropriate misure mediche. Nel caso di una reazione di ipersensibilita' da lieve a moderata, sospendere temporaneamente aflibercept in attesa che si risolva. In base all'indicazione clinica, e' possibile iniziare una terapia con corticosteroidi e/o antistaminici. Il pretrattamento con corticosteroidi e/o antistaminici puo' essere considerato nei cicli successivi. Usare cautela quando si ritrattano pazienti con precedenti reazioni di ipersensibilita' poiche' si e' osservato il ripetersi di reazioni di ipersensibilita' nonostante la premedicazione, incluso l'utilizzo di corticosteroidi. In modelli animali si e' osservato che aflibercept pregiudica la cicatrizzazione delle ferite. E' potenzialmente associato ad un'alterazione del processo di guarigione delle ferite (deiscenza della ferita, perdita dal sito di anastomosi). Sospendere aflibercept per almeno 4 settimane prima di un intervento di chirurgia elettiva. Si raccomanda di non iniziare l'uso di aflibercept prima che siano trascorse almeno 4 settimane dopo un intervento di chirurgia maggiore e prima che la ferita chirurgica sia completamente guarita. Per gliinterventi minori l'uso di aflibercept puo' essere iniziato/ripreso q uando la ferita chirurgica e' completamente guarita. Interrompere aflibercept nei pazienti con compromissione nel processo di cicatrizzazione della ferita che necessitino di un intervento medico. In altri studinei pazienti trattati con aflibercept in monoterapia e in combinazion e con altre chemioterapie, e' stata osservata PRES (sindrome da encefalopatia posteriore reversibile). Interrompere aflibercept in caso di PRES. I pazienti anziani presentano un rischio aumentato di diarrea, vertigine, astenia, perdita di peso e disidratazione; monitorare per individuare e trattare rapidamente i segni e i sintomi di diarrea e disidratazione e ridurre al minimo il potenziale rischio. Sono disponibili dati molto limitati in pazienti con compromissione renale severa. Non e' necessario aggiustare la dose di aflibercept. I pazienti con performance status ECOG >=2 o con comorbilita' significative possono avere un rischio maggiore di esito clinico infausto; monitorare per rilevare un deterioramento clinico precoce. Il prodotto e' una soluzione iperosmotica, non formulata per essere compatibile con l'ambiente intraoculare. Non usare come iniezione intravitrea.
Interazioni
L'analisi dei dati farmacocinetici della popolazione e i confronti all'interno dello studio non hanno rivelato alcuna interazione farmacocinetica farmaco-farmaco tra aflibercept e il regime a base di FOLFIRI.
Effetti indesiderati
L'intensita' delle reazioni avverse e' classificata in base ai criteriNCI CTC versione 3.0 (grado >=3 = G >=3). Le reazioni avverse piu' co muni (tutti i gradi) sono state leucopenia, diarrea, neutropenia, proteinuria, aumento dell'aspartato aminotransferasi (AST), stomatite, spossatezza, trombocitopenia, aumento della alanina aminotransferasi (ALT), ipertensione, calo ponderale, anoressia, epistassi, dolore addominale, disfonia, aumento della creatinina serica e mal di testa. Le reazioni di grado 3-4 riferite con maggiore frequenza sono state neutropenia, diarrea, ipertensione, leucopenia, stomatite, spossatezza, proteinuria e astenia. Le reazioni avverse piu' frequenti che hanno portato a interruzione definitiva sono state disturbi vascolari tra cui ipertensione, infezioni, astenia/spossatezza, diarrea, disidratazione, stomatite, neutropenia, proteinuria ed embolia polmonare. >>Reazioni avverse di tutti i gradi. Infezioni ed infestazioni. Molto comune: infezione; comune; infezione neutropenica/sepsi, infezione del tratto urinario, nasofaringite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: leucopenia, neutropenia, trombocitopenia; comune: neutropenia febbrile. Disturbi del sistema immunitario. Comune: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: diminuzione dell'appetito, calo ponderale; comune: disidratazione. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; non comune: PRES. Patologie vascolari. Molto comune: ipertensione, emorragia; comune: tromboembolia arteriosa,tromboembolia venosa. Patologie respiratorie, toraciche e mediastinic he. Molto comune: dispnea, epistassi, disfonia; comune: dolore orofaringeo, rinorrea. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, stomatite, dolore addominale, dolore epigastrico; comune: rettorragia, fistola, stomatite aftosa, emorroidi, proctalgia, mal di denti; non comune: perforazione gastrointestinale. Patologie epatobiliari. Molto comune: aumento delle AST, aumento delle ALT. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: eritrodisestesia palmo-plantare; comune: iperpigmentazione cutanea; non comune: compromissione della cicatrizzazione della ferita. Patologie renali e urinarie. Molto comune: proteinuria, aumento creatinina sierica; non comune: sindrome nefrosica, microangiopatia trombotica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: stati astenici. >>Reazioni avverse di grado >=3. Infezioni ed infestazioni. Molto comune: infezione; comune: infezione neutropenica/sepsi; comune: infezione del tratto urinario. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune:leucopenia, neutropenia; comune: neutropenia febbrile, trombocitopeni a. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: disidratazione, anoressia, calo ponderale. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea;non comune: PRES. Patologie vascolari. Molto comune: ipertensione; co mune: tromboembolia arteriosa, tromboembolia venosa, emorragia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea, epistassi, disfonia, dolore orofaringeo. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, stomatite; comune: dolore addominale, dolore epigastrico; non comune: perforazione gastrointestinale, rettorragia, fistola, stomatite aftosa, proctalgia. Patologie epatobiliari. Comune: aumento delle AST, aumento delle ALT. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eritrodisestesia palmo-plantare; non comune: compromissione della cicatrizzazione della ferita. Patologie renali e urinarie. Comune: proteinuria; non comune: sindrome nefrosica, microangiopatia trombotica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia. Nello studio registrativo nel MCRC, anemia, nausea, vomito, stipsi, alopecia, aumento della fosfatasi alcalina e iperbilirubinemia si sono verificati in - 20% dei pazienti. Queste reazioni erano comparabili nei due gruppi e la differenzatra i gruppi non superava l'incidenza - 2% per il regime prodotto/FOL FIRI. >>Descrizione di alcune reazioni avverse. Emorragia: si riportano eventi emorragici severi e talvolta fatali. Si riportano casi di grado 3-4, tra cui emorragia gastrointestinale, ematuria ed emorragia post-procedurale. Si sono verificate emorragia intracranica severa ed emottisi/emorragia polmonare, inclusi eventi fatali. Perforazione gastrointestinale: si riportano anche casi fatali. Formazione di fistole: si e' verificata formazione di fistole sia in siti gastrointestinali che non gastrointestinali. Si sono osservate formazioni di fistole anali, enterovescicali, enterocutanee, colo vaginali, di siti intestinali. Ipertensione: si riporta anche ipertensione essenziale. E' stata riferita ipertensione di grado 3 (che ha richiesto la correzione della terapia antipertensiva esistente o il trattamento con piu' di un farmaco) e 4 (crisi ipertensiva). Eventi tromboembolici arteriosi: si riportano tra gli altri attacco ischemico transitorio, eventi cerebrovascolari, angina pectoris, trombo intracardiaco, infarto miocardico, embolia arteriosa e colite ischemica. Eventi tromboembolici venosi: sono stati riportati anche casi di trombosi venosa profonda e l'embolia polmonare. Proteinuria: sono state riportate anche sindrome nefrosica e microangiopatia trombotica (MAT). Neutropenia e complicazioni neutropeniche: la complicanza neutropenica di grado 3-4 piu' comune e' stata la comparsadi neutropenia febbrile. Si e' verificata anche infezione/sepsi neutr openica di grado 3-4. Infezioni: tra di esse infezione delle vie urinarie, infezione del tratto respiratorio superiore, nasofaringite, polmonite, infezione del sito del catetere e infezione dentali. Complicanzenel processo di cicatrizzazione delle ferite: si riportano casi di de iscenza della ferita, perdita sul sito di anastomosi. Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES): e' stata riportata sia in monoterapia che in combinazione con altre chemioterapie. Reazioni avverseaggiuntive e anomalie di laboratorio verificatisi con una differenza di incidenza >=5% (tutti i gradi): leucopenia, aumento delle AST, stomatite, spossatezza, trombocitopenia, aumento delle ALT, anoressia, calo ponderale, disfonia, cefalea, astenia, eritrodisestesia palmo-plantare e iperpigmentazione cutanea. >>Popolazione pediatrica. La sicurezzanei pazienti pediatrici non e' stata valutata. >>Anziani. I pazienti anziani (>=65 anni) hanno maggiore probabilita' di avere reazioni avverse. Monitorare per lo sviluppo di diarrea e potenziale disidratazione. >>Immunogenicita'. Il prodotto presenta un rischio potenziale di immunogenicita'. Nei pazienti risultati positivi ai test di immunogenicita' non e' stato osservato alcun impatto sul profilo farmacocinetico diaflibercept.
Gravidanza e allattamento
>>Donne in eta' fertile/contraccezione in uomini e donne. Le donne in eta' fertile devono evitare una gravidanza mentre assumono il farmaco e devono essere informate del potenziale pericolo per il feto. Le donne e gli uomini in eta' fertile devono utilizzare una contraccezione efficace durante il trattamento e per almeno 6 mesi dopo l'assunzione dell'ultima dose. >>Gravidanza. Non vi sono dati relativi all'uso di aflibercept in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita' riproduttiva. Dato che l'angiogenesi e' fondamentale per lo sviluppo del feto, l'inibizione dell'angiogenesi che si verifica in seguito alla somministrazione del prodotto puo' causare effetti dannosi sulla gravidanza. Usare in gravidanza solo se il beneficio potenziale giustifica il rischio potenziale. Se la paziente inizia una gravidanza mentre assume il farmaco, deve essere informata del potenzialepericolo per il feto. >>Allattamento. Non sono stati condotti studi p er valutare l'impatto del prodotto sulla produzione di latte, la sua presenza nel latte materno e i suoi effetti sul bambino allattato. Non e' noto se aflibercept venga escreto nel latte umano. Non si puo' escludere un rischio per i neonati. Occorre decidere se interrompere l'allattamento al seno o interrompere/astenersi dalla terapia con il medicinale tenendo conto del beneficio che l'allattamento al seno ha per il bambino e del beneficio che la terapia ha per la donna. >>Fertilita'. Sulla base di studi condotti su scimmie, e' probabile che la fertilita' sia maschile che femminile risultino compromesse durante il trattamento con aflibercept.