Xagrid - Fl 100cps 0,5mg

Dettagli:
Nome:Xagrid - Fl 100cps 0,5mg
Codice Ministeriale:036745014
Principio attivo:Anagrelide Cloridrato
Codice ATC:L01XX35
Fascia:A
Prezzo:620.62
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Shire Italia Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:48 mesi

Denominazione

XAGRID 0,5 MG CAPSULE RIGIDE (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale).

Formulazioni

Xagrid - Fl 100cps 0,5mg

Categoria farmacoterapeutica

Antineoplastici.

Principi attivi

Anagrelide (come anagrelide cloridrato).

Eccipienti

Contenuto delle capsule: povidone (E1201); lattosio, anidro; lattosio monoidrato; cellulosa, microcristallina (E460); crospovidone; magnesiostearato. Involucro delle capsule: gelatina; diossido di titanio (E17 1). Inchiostro di stampa: gommalacca; soluzione di ammonio forte; idrossido di potassio (E525); ossido di ferro nero (E172).

Indicazioni

Il farmaco e' indicato per la riduzione della conta piastrinica elevata nei pazienti con trombocitemia essenziale (TE) a rischio, i quali mostrano intolleranza nei riguardi della loro attuale terapia, oppure lacui conta piastrinica elevata non possa essere ridotta a un livello a ccettabile con l'attuale terapia. Paziente a rischio: per paziente contrombocitemia essenziale a rischio si intende un paziente che present i una o piu' delle caratteristiche riportate di seguito: eta' > 60 anni, oppure conta piastrinica > 1.000 x 10^9 /l, oppure atoria di eventitromboemorragici.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ad anagrelide o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; pazienti con insufficienza epatica moderata o grave; pazienti con insufficienza renale moderata o grave (clearance della creatinina <50 ml/min).

Posologia

Il trattamento deve essere istituito da un medico esperto nel controllo della trombocitemia essenziale. La dose iniziale di anagrelide raccomandata e' di 1 mg/die, da somministrare per via orale in due dosi separate (0,5 mg/dose). Mantenere costante la dose iniziale per almeno una settimana. Dopo una settimana e' possibile titolare la dose, caso per caso, per pervenire alla dose minima efficace per ridurre e/o mantenere la conta piastrinica al di sotto di 600 x 10^9 /l, e se possibile a un livello fra 150 x 10^9 /l e 400 x 10^9 /l. Non aumentare la dose di oltre 0,5 mg/die nell'arco della stessa settimana; la dose singola massima consigliata non deve superare 2,5 mg. Durante lo sviluppo clinico si sono utilizzate dosi pari a 10 mg/die. Controllare regolarmentegli effetti del trattamento con anagrelide. Se la dose iniziale e' > 1 mg/die, procedere a conteggi delle piastrine ogni due giorni nella prima settimana di trattamento, e almeno una volta alla settimana in seguito, fino a giungere a una dose stabile di mantenimento. Tipicamentesi osservera' un calo della conta piastrinica entro 14 - 21 giorni da ll'avvio del trattamento. Nella maggior parte dei pazienti sara' possibile osservare una risposta terapeutica adeguata e stabile con l'assunzione di 1 - 3 mg/die. Anziani: le differenze di farmacocinetica osservate tra pazienti anziani e pazienti giovani con TE non giustificano l'uso di un diverso regime di trattamento iniziale o di una diversa fase di titolazione della dose per raggiungere un regime di anagrelide ottimizzato per il singolo paziente. Nella fase di sviluppo clinico circa il 50% dei pazienti trattati con anagrelide era di eta' superiore a 60 anni e non e' stato necessario modificare specificatamente la dose in base all'eta' in questi pazienti. Tuttavia, come previsto i pazienti in questa fascia di eta' presentavano un'incidenza doppia di eventi avversi seri (principalmente di natura cardiaca). Insufficienza renale: i dati farmacocinetici per questa popolazione di pazienti sono limitati. Prima di avviare il trattamento occorre valutare i rischi potenziali e i possibili benefici della terapia con anagrelide nei pazienti con funzione renale compromessa. Insufficienza epatica: i dati farmacocinetici per questa popolazione di pazienti sono limitati. Tuttavia, ilmetabolismo epatico rappresenta la principale via di eliminazione per anagrelide, pertanto e' prevedibile che la funzione epatica possa inf luenzare questo processo. Si consiglia pertanto di non trattare con anagrelide pazienti con insufficienza epatica moderata o grave. Prima diavviare il trattamento occorre valutare il potenziale rischio e i pos sibili benefici della terapia con anagrelide nei pazienti con funzioneepatica lievemente compromessa. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di anagrelide nei bambini non sono state stabilite. L'esperienza sull'uso di anagrelide nei bambini e negli adolescenti e' molto limitata; in questo gruppo di pazienti anagrelide deve essere usatocon cautela. In assenza di linee guida pediatriche specifiche, i crit eri diagnostici dell'OMS per la diagnosi di trombocitemia essenziale negli adulti sono considerati pertinenti per la popolazione pediatrica.Le linee guida diagnostiche per la trombocitemia essenziale devono es sere seguite accuratamente e la diagnosi deve essere rivalutata periodicamente in caso di incertezza, cercando di tra distinguerla dalla trombocitosi ereditaria o secondaria, eventualmente tramite un'analisi genetica e una biopsia del midollo osseo. Tipicamente la possibilita' diuna terapia citoriduttiva e' considerata nei pazienti pediatrici ad a lto rischio. Il trattamento con anagrelide deve essere iniziato solo quando il paziente mostra segni di progressione della malattia o in caso di trombosi. Una volta iniziata la terapia, i benefici e i rischi del trattamento con anagrelide devono essere monitorati regolarmente e deve essere valutata periodicamente la necessita' di proseguire il trattamento in corso. Stabilire i livelli piastrinici target su base individuale per il singolo paziente. Nei pazienti pediatrici che non evidenziano una risposta soddisfacente al trattamento dopo circa 3 mesi si deve considerare la possibilita' di interrompere il trattamento; non puo' essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Modo di somministrazione: per uso orale. Le capsule devono essere deglutiteintere. Non frantumare o diluire il contenuto in un liquido.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Insufficienza epatica: prima di avviare il trattamento occorre valutare il potenziale rischio e i possibili benefici della terapia con anagrelide nei pazienti con funzionalita' epatica lievemente compromessa. Il trattamento non e' raccomandato in pazienti con transaminasi elevate(> 5 volte il limite superiore della norma). Insufficienza renale: pr ima di avviare il trattamento occorre valutare il potenziale rischio ei possibili benefici della terapia con anagrelide nei pazienti con fu nzionalita' renale compromessa. Monitoraggio: la terapia richiede un'attenta supervisione clinica del paziente, inclusi esami con emocromo completo (emoglobina, conta leucocitaria e piastrinica), valutazione della funzionalita' epatica (ALT e AST), della funzionalita' renale (creatinina e azotemia) e degli elettroliti (potassio, magnesio e calcio).Piastrine: si assistera' a un aumento della conta piastrinica entro 4 giorni dalla sospensione del trattamento con anagrelide. Le piastrine si ripristineranno ai livelli pre-trattamento nel giro di 10 - 14 gio rni. Cardiovascolari: sono stati segnalati eventi avversi cardiovascolari gravi, inclusi casi di torsione di punta, tachicardia ventricolare, cardiomiopatia, cardiomegalia e insufficienza cardiaca congestizia. Anagrelide deve essere usata con cautela nei pazienti con fattori di rischio noti per prolungamento dell'intervallo QT, come sindrome congenita del QT lungo, anamnesi positiva per prolungamento acquisito del QTc, assunzione di medicinali che possono prolungare l'intervallo QTc e ipokaliemia. Occorre usare cautela anche nelle popolazioni che possonoavere una concentrazione plasmatica massima (Cmax) piu' elevata di an agrelide o del suo metabolita attivo, 3-idrossi-anagrelide, ad es. in caso di insufficienza epatica o uso di inibitori del CYP1A2. E' consigliabile un attento monitoraggio per rilevare un eventuale effetto sull'intervallo QTc. Per tutti i pazienti si raccomanda un esame cardiovascolare pre-trattamento, comprendente un ECG basale ed ecocardiogramma,prima di iniziare la terapia con anagrelide. Si devono monitorare reg olarmente tutti i pazienti nel corso del trattamento, per rilevare eventuali effetti cardiovascolari che potrebbero richiedere ulteriori esami e indagini cardiovascolari. L'ipokaliemia o l'ipomagnesiemia devonoessere corrette prima della somministrazione di anagrelide e monitora te periodicamente durante la terapia. Anagrelide e' un inibitore dellafosfodiesterasi III AMPc- dipendente, e per via degli effetti inotrop i e cronotropi positivi deve essere utilizzata con cautela nei pazienti di qualsiasi eta' con cardiopatia accertata o sospetta. Inoltre, eventi avversi cardiovascolari gravi si sono verificati anche in pazientisenza sospetta cardiopatia e con esito di esami cardiovascolari, effe ttuati precedente al trattamento, nella norma. Anagrelide deve essere utilizzata solo se i potenziali benefici della terapia superano i possibili rischi. Popolazione pediatrica: si dispone di dati molto limitati sull'utilizzo di anagrelide nella popolazione pediatrica, pertanto deve essere utilizzata con cautela in questo particolare gruppo di pazienti. Come per la popolazione adulta, prima di iniziare il trattamentoe a intervalli regolari durante il trattamento devono essere eseguiti un emocromo completo e la valutazione della funzionalita' cardiaca, e patica e renale. La malattia puo' progredire in mielofibrosi o leucemia mieloide acuta (LMA). Sebbene non si conosca il tasso di tale progressione, i bambini hanno un decorso della malattia piu' lungo e possonoquindi avere un maggiore rischio di trasformazione maligna rispetto a gli adulti. I bambini devono essere regolarmente monitorati per rilevare una progressione della malattia, secondo la pratica clinica standard, ad esempio tramite esame obiettivo, valutazione dei marcatori di malattia e biopsia del midollo osseo. Qualsiasi anomalia deve essere valutata sollecitamente e devono essere adottate le misure opportune, chepossono comprendere una riduzione della dose, la sospensione o l'inte rruzione del trattamento. Interazioni cliniche di rilievo: anagrelide e' un inibitore della fosfodiesterasi III AMPc-dipendente (PDE III). L'utilizzo concomitante di anagrelide e altri inibitori PDE III, ad esempio milrinone, amrinone, enoximone, olprinone e cilostazolo non e' raccomandato. L'utilizzo concomitante di anagrelide e acido acetilsalicilico e' stato associato a eventi emorragici maggiori. Il farmaco contiene lattosio.

Interazioni

Sono stati effettuati limitati studi farmacocinetici e/o farmacodinamici sulle possibili interazioni fra anagrelide e altri medicinali. Effetti di altri principi attivi su anagrelide: anagrelide e' metabolizzata principalmente dal complesso enzimatico CYP1A2. E' noto che il CYP1A2 viene inibito da numerosi medicinali, tra cui anche fluvoxamina ed enoxacina, e teoricamente questi farmaci potrebbero avere effetti negativi sulla clearance di anagrelide. Studi in vivo sulle interazioni negli esseri umani hanno dimostrato che digossina e warfarin non influenzano le proprieta' farmacocinetiche di anagrelide. Effetti di anagrelide su altri principi attivi: anagrelide dimostra una scarsa attivita' inibitoria nei riguardi del complesso enzimatico CYP1A2 e cio' potrebberappresentare un rischio teorico di interazione con altri medicinali somministrati in concomitanza che condividono il medesimo meccanismo di clearance, p.es. la teofillina. Anagrelide e' un inibitore della PDEIII. E' possibile che gli effetti di medicinali con proprieta' simili , ad esempio gli inotropi milrinone, enoximone, amrinone, olprinone e cilostazolo, possa venire esacerbato da anagrelide. Gli studi in vivo sulle interazioni negli esseri umani hanno dimostrato che anagrelide non influenza le proprieta' farmacocinetiche di digossina e warfarin. Alle dosi consigliate per l'uso nel trattamento della trombocitemia essenziale, anagrelide potrebbe potenziare l'effetto di altri medicinali che inibiscono o modificano la funzione delle piastrine, ad esempio l'acido acetilsalicilico. Uno studio clinico sulle interazioni, condottoin soggetti sani, ha evidenziato che la somministrazione concomitante di dosi ripetute di anagrelide 1 mg una volta al giorno e acido aceti lsalicilico 75 mg una volta al giorno puo' potenziare gli effetti di antiaggregazione piastrinica di ciascun principio attivo, rispetto allasomministrazione di acido acetilsalicilico da solo. In alcuni pazient i con TE, trattati in concomitanza con acido acetilsalicilico e anagrelide, si sono verificate emorragie maggiori. Pertanto, prima di avviare il trattamento occorre valutare i potenziali rischi dell'uso concomitante di anagrelide e acido acetilsalicilico, in particolare nei pazienti con profilo di rischio elevato per emorragia. Anagrelide potrebbe causare disturbi intestinali in taluni pazienti e compromettere l'assorbimento dei contraccettivi ormonali orali. Interazioni alimentari: l'assunzione di alimenti ritarda l'assorbimento di anagrelide, ma non altera in modo significativo l'esposizione sistemica. Gli effetti del cibo sulla biodisponibilita' non sono considerati clinicamente rilevantiper l'uso di anagrelide. Popolazione pediatrica: sono stati effettuat i studi d'interazione solo negli adulti.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse associate con anagrelide e riferite con maggiore frequenza sono state cefalea (in circa il 14% dei pazienti), palpitazioni (in circa il 9%), ritenzione di liquidi e nausea (entrambe nel 6% circa dei pazienti) e diarrea (nel 5%). Queste reazioni avverse al farmaco sono prevedibili sulla base della farmacologia di anagrelide (inibizione della PDE III). La titolazione graduale della dose puo' aiutarea ridurre questi effetti. Di seguito vengono riportate le reazioni av verse derivate da studi clinici, studi di sicurezza post-autorizzativie segnalazioni spontanee. Nell'ambito della classificazione per siste mi e organi, sono elencate sotto i seguenti titoli: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia; non comune: pancitopenia, trombocitopenia, emorragia, ecchimosi. Disturbi del metabolismo edella nutrizione. Comune: ritenzione di liquidi; non comune: edema, c alo ponderale; raro: aumento ponderale. Patologie del sistema nervoso.Molto comune: cefalea; comune: capogiri; non comune: depressione, amn esia, stato confusionale, insonnia, parestesia, ipoestesia, nervosismo, secchezza delle fauci; raro: emicrania, disartria, sonnolenza, anormalita' della coordinazione. Patologie dell'occhio. Raro: diplopia, anormalita' visive. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito. Patologie cardiache. Comune: tachicardia, palpitazioni; non comune:tachicardia ventricolare, insufficienza cardiaca congestizia, fibrill azione atriale, tachicardia sopraventricolare, aritmia, ipertensione, sincope; raro: infarto miocardico, cardiomiopatia, cardiomegalia, versamento pericardico, angina pectoris, ipotensione posturale, vasodilatazione; non noto: torsione di punta. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: polmonite, versamento pleurico, dispnea, epistassi; raro: ipertensione polmonare infiltrati polmonari; non nota: pneumopatia interstiziale incluse polmonite e alveolite allergica. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, vomito, dolori addominali, nausea, flatulenza; non comune: emorragia gastrointestinale, pancreatite, anoressia, dispepsia, stipsi, disturbi gastrointestinali; raro: colite, gastrite, sanguinamento gengivale. Patologie epatobiliari. Noncomune: aumento dei livelli degli enzimi epatici; non nota: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzioni cutanee; non comune: alopecia, prurito, depigmentazione cutanea; raro: cute secca. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: artralgia, mialgia, dolore lombare. Patologie renalie urinarie. Non comune: impotenza; raro: insufficienza renale, nictur ia; non nota: nefrite tubulo-interstiziale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: fatica; non comune: dolore toracico, stati febbrili, brividi, malessere, debolezza; raro: sindrome simil-influenzale, dolore, astenia. Esami diagnostici. Raro: aumento della creatinina ematica. Popolazione pediatrica: 48 pazienti di eta' compresa tra 6 e 17 anni (19 bambini e 29 adolescenti), nel contesto di studi clinici o di un registro di patologia, hanno ricevuto anagrelide per un massimo di 6,5 anni. La maggior parte degli eventi avversi osservati rientrava tra quelli elencati nell'RCP. Tuttavia, i dati relativi alla sicurezza sono limitati e non permettono un confronto significativo tra pazienti adulti e pediatrici. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Le donne in eta' fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con anagrelide. Non si dispone di dati adeguati sull'uso di anagrelide nelle donne in stato di gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita' riproduttiva. Il potenzialerischio per gli esseri umani e' sconosciuto. Pertanto, il farmaco non e' raccomandato durante la gravidanza. Se anagrelide viene utilizzata durante la gravidanza, o se la paziente rimane incinta mentre usa il medicinale, la si deve informare del potenziale rischio per il feto. Non e' noto se anagrelide e/o i suoi metaboliti siano escreti nel lattematerno. Dati disponibili in animali hanno mostrato l'escrezione di a nagrelide e dei suoi metaboliti nel latte. Il rischio per i neonati/lattanti non puo' essere escluso. L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con anagrelide. Nell'uomo non sono disponibili dati relativi all'effetto di anagrelide sulla fertilita'. Nei maschi di ratto, anagrelide non ha avuto alcun effetto sulla fertilita' o sulle prestazioni riproduttive. Nelle femmine di ratto, l'uso di dosi di anagrelide superiori all'intervallo terapeutico ha provocato alterazioni dell'impianto.