Vimpat - Infus 1fl 20ml 10mg/Ml

Dettagli:
Nome:Vimpat - Infus 1fl 20ml 10mg/Ml
Codice Ministeriale:038919167
Principio attivo:Lacosamide
Codice ATC:N03AX18
Fascia:C
Prezzo:79.57
Produttore:Ucb Pharma Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

VIMPAT 10 MG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE

Formulazioni

Vimpat - Infus 1fl 20ml 10mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici.

Principi attivi

Lacosamide.

Eccipienti

Acqua per preparazioni iniettabili; sodio cloruro; acido cloridrico (per la regolazione del pH).

Indicazioni

Il medicinale e' indicato come terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi ad esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria inpazienti adulti ed adolescenti (16-18 anni) con epilessia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; preesistente blocco atrioventricolare (AV) di secondo o terzo grado.

Posologia

La terapia con lacosamide puo' essere iniziata sia con la somministrazione orale sia per via endovenosa. La soluzione per infusione rappresenta un'alternativa per quei pazienti in cui non e' temporaneamente possibile la somministrazione orale. La durata complessiva del trattamento con lacosamide per via endovenosa e' a discrezione del medico; durante gli studi clinici lacosamide e' stata somministrata tramite due infusioni giornaliere per un periodo massimo di 5 giorni. Lacosamide deveessere somministrata due volte al giorno (di solito una volta al matt ino ed una volta alla sera). La dose iniziale raccomandata e' di 50 mgdue volte al giorno, che deve essere incrementata fino ad una dose te rapeutica iniziale di 100 mg due volte al giorno dopo una settimana. Il trattamento con lacosamide puo' anche essere iniziato con una singola dose di carico di 200 mg, seguita, approssimativamente 12 ore piu' tardi, da una dose di mantenimento di 100 mg due volte al giorno (200 mg/die). Una dose di carico puo' essere utilizzata per iniziare il trattamento dei pazienti in quelle situazioni in cui il medico stabilisce che debba essere garantito un rapido raggiungimento della concentrazione plasmatica di lacosamide allo steady state e dell'effetto terapeutico. Questa deve essere somministrata sotto supervisione medica tenendoin considerazione il potenziale incremento dell'incidenza delle reazi oni avverse a carico del sistema nervoso centrale. La somministrazionedi una dose di carico non e' stata studiata in condizioni acute come lo status epilepticus. La dose di mantenimento puo' essere ulteriormente aumentata di 50 mg due volte al giorno ogni settimana a seconda della risposta clinica e della tollerabilita', fino ad una dose massima raccomandata di 400 mg/die (200 mg due volte al giorno). In base alla pratica clinica corrente, nel caso in cui lacosamide debba essere sospesa, si raccomanda di farlo gradualmente (es. scalare la dose giornaliera di 200 mg ogni settimana). Il passaggio dalla somministrazione endovenosa alla terapia orale o viceversa puo' essere effettuato direttamente, senza titolazione della dose. La dose complessiva giornaliera e la somministrazione suddivisa in due volte al giorno devono essere mantenute. Persone anziane (oltre i 65 anni di eta'): non e' necessaria alcuna riduzione della dose in pazienti anziani. L'esperienza con lacosamide in pazienti anziani con epilessia e' limitata. Nei pazienti anziani deve essere presa in considerazione una riduzione della clearance renale, associata all'eta', con aumento dei livelli di AUC. Insufficienza renale: non e' necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con insufficienza renale di grado lieve e moderato (CLCR > 30 ml/min). Nei pazienti con insufficienza renale di grado lieve o moderato, una dose di carico di 200 mg puo' essere presa in considerazione, ma deve essere eseguita con cautela una successiva titolazione della dose (>200 mg al giorno). Nei pazienti con insufficienza renale grave (CLCR <= 30 ml/min) e nei pazienti con insufficienza renale allo stadio finale, si raccomanda una dose massima di mantenimento di 250 mg/die. In questi pazienti la titolazione della dose deve essere eseguita con cautela. Qualora fosse indicata una dose di carico, deve essere utilizzatauna dose iniziale di 100 mg seguita da un regime di 50 mg due volte a l giorno per la prima settimana. Nei pazienti che richiedono emodialisi si raccomanda la somministrazione di una dose supplementare, fino al50% della singola dose utilizzata per raggiungere la dose giornaliera , al termine di ogni seduta di dialisi. Il trattamento dei pazienti con insufficienza renale allo stadio finale deve essere effettuato con cautela, poiche' vi e' una esperienza clinica limitata ed esiste la possibilita' di accumulo di un metabolita (privo di attivita' farmacologica nota). Insufficienza epatica: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose in pazienti con insufficienza epatica di grado da lieve a moderato. La titolazione in questi pazienti deve essere effettuata con cautela, tenendo in considerazione un'eventuale insufficienza renale coesistente. Una dose di carico di 200 mg puo' essere presa in considerazione, ma deve essere eseguita con cautela una successiva titolazionedella dose (> 200 mg al giorno). La farmacocinetica di lacosamide non e' stata studiata in pazienti con insufficienza epatica grave. Popola zione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di lacosamide nei bambinidi eta' inferiore ai 16 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: il prodotto contenente corpi estranei o con un'alterazione del colore non deve essere usato. La soluzione per infusione viene somministrata in un periodo di tempo compreso fra 15 e 60 minuti, due volte al giorno. Il farmaco soluzione per infusione puo' essere somministrata per via endovenosa senza ulteriore diluizione oppure puo' essere diluita con sodio cloruro 9 mg/ml (0,9 %) soluzione iniettabile, glucosio 50 mg/ml (5 %) soluzione iniettabile o Ringer lattato soluzione iniettabile. L'esperienza clinica e' limitata a due infusioni giornaliere di medicinale per un periodo massimo di 5 giorni.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.

Avvertenze

Idea e comportamento suicida: sono stati riportati casi di idea e comportamento suicida in pazienti trattati con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di studi clinici randomizzati e controllati verso placebo, eseguiti con farmaci antiepilettici,ha anche evidenziato un lieve incremento del rischio di idea e compor tamento suicida. Il meccanismo di tale rischio non e' noto e i dati disponibili non escludono la possibilita' di un aumentato rischio con lacosamide. Pertanto, i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni di idea e comportamento suicida, e deve essere preso in considerazione un trattamento appropriato. Ritmo e conduzione cardiaca: durante gli studi clinici con lacosamide, e' stato osservato un prolungamento dell'intervallo PR. Lacosamide deve essere somministrata con cautela in pazienti con preesistenti difetti della conduzione cardiaca, nonche' in soggetti con gravi cardiopatie quali un'anamnesi di infartodel miocardio o insufficienza cardiaca. Lacosamide deve essere sommin istrata con cautela specialmente in pazienti anziani che potrebbero essere soggetti ad un aumentato rischio di disturbi cardiaci o quando lacosamide e' utilizzata in associazione con prodotti che notoriamente portano ad un prolungamento dell'intervallo PR. Nell'esperienza post-marketing e' stato riportato blocco AV di secondo grado o superiore. Negli studi clinici controllati con placebo con lacosamide in pazienti con epilessia, non sono stati riportati fibrillazione o flutter atriale;tuttavia, entrambi sono stati riportati negli studi sull'epilessia in aperto e nell'esperienza post- marketing. I pazienti devono essere me ssi a conoscenza dei sintomi del blocco AV di secondo grado o superiore (ad es. polso lento o irregolare, sensazione di stordimento e svenimento) e dei sintomi della fibrillazione e del flutter atriale (ad es. palpitazioni, polso rapido o irregolare, mancanza di respiro). Capogiro: il trattamento con lacosamide e' associato alla comparsa di capogiro, che puo' aumentare il rischio di lesioni accidentali o cadute. I pazienti pertanto devono essere avvisati di prestare cautela fino a quando non hanno familiarizzato con i potenziali effetti del medicinale. Questo medicinale contiene 2,6 mmol (o 59,8 mg) di sodio per flaconcino.

Interazioni

Lacosamide deve essere somministrata con cautela in pazienti trattati con medicinali che notoriamente portano ad un prolungamento dell'intervallo PR (es: carbamazepina, lamotrigina, pregabalin), ed in pazienti trattati con antiaritmici di classe I. Tuttavia, l'analisi dei sottogruppi negli studi clinici non ha evidenziato un prolungamento piu' marcato dell'intervallo PR nei pazienti in trattamento concomitante con carbamazepina o lamotrigina. Dati in vitro: i dati sperimentali suggeriscono per lacosamide un basso potenziale di interazione. Gli studi effettuati in vitro indicano che lacosamide, alle concentrazioni plasmatiche osservate negli studi clinici, non determina induzione dei citocromi CYP1A2, 2B6 e 2C9 ne' inibizione dei citocromi CYP1A1, 1A2, 2A6, 2B6, 2C8, 2C9, 2D6 e 2E1. Uno studio condotto in vitro ha dimostrato che lacosamide non viene trasportata dalla P-glicoproteina a livello intestinale. Dati in vitro dimostrano che i citocromi CYP2C9, CYP2C19 e CYP3A4 sono in grado di catalizzare la formazione del metabolita Odemetilato. Dati in vivo: lacosamide non inibisce o induce i citocromi CYP2C19 e 3A4 in maniera clinicamente rilevante. Lacosamide non ha influenzato l'AUC del midazolam (metabolizzato dal citocromo CYP3A4, lacosamidesomministrata alla dose di 200 mg due volte al giorno), ma la C max d el midazolam e' risultata lievemente incrementata (30%). Lacosamide non ha avuto effetto sulla farmacocinetica dell'omeprazolo (metabolizzato dai citocromi CYP2C19 e 3A4, lacosamide somministrata alla dose di 300 mg due volte al giorno). L'inibitore del CYP2C19 omeprazolo (40 mg q.d.) non ha dato luogo ad una variazione clinicamente rilevante dell'esposizione a lacosamide. Di conseguenza, e' improbabile che inibitorimoderati del CYP2C19 influenzino l'esposizione sistemica a lacosamide in maniera clinicamente rilevante. Si raccomanda cautela nel trattame nto concomitante con potenti inibitori del CYP2C9 (ad es. fluconazolo)e del CYP3A4 (ad es. itraconazolo, ketoconazolo, ritonavir, claritrom icina), che possono portare ad un incremento nell'esposizione sistemica a lacosamide. Tali interazioni non sono state accertate in vivo , masono possibili sulla base dei dati in vitro. Potenti induttori enzima tici quali la rifampicina o l'erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono ridurre moderatamente l'esposizione sistemica di lacosamide. Di conseguenza, ogni trattamento con questi induttori enzimatici deve essere iniziato o sospeso con cautela. Antiepilettici: negli studi di interazione, lacosamide non ha influenzato in maniera significativale concentrazioni plasmatiche di carbamazepina ed acido valproico. I livelli plasmatici di lacosamide non sono stati alterati dalla carbamazepina e dall'acido valproico. Un'analisi farmacocinetica di popolazione ha evidenziato che il trattamento concomitante con altri antiepilettici noti per essere degli induttori enzimatici (carbamazepina, fenitoina e fenobarbitale, a diversi dosaggi) ha ridotto l'esposizione sistemica complessiva di lacosamide del 25%. Contraccettivi orali: in uno studio di interazione non e' stata riscontrata alcuna interazione clinicamente rilevante tra lacosamide e i contraccettivi orali etinilestradiolo e levonorgestrel. Le concentrazioni di progesterone non hanno subito influenze quando i due medicinali sono stati somministrati contemporaneamente. Altre Studi di interazione hanno dimostrato che lacosamide non ha alcun effetto sulla farmacocinetica della digossina. Non vi e' alcuna interazione clinicamente rilevante tra lacosamide e metformina. Sebbene non siano disponibili dati riguardanti l'interazione di lacosamide con l'alcol, un effetto farmacodinamico non puo' essere escluso. Lacosamide presenta un basso legame con le proteine plasmatiche (meno del 15%). Di conseguenza, la presenza di interazioni clinicamente rilevanti con altri farmaci mediante competizione per i siti di legame con le proteine e' considerata improbabile.

Effetti indesiderati

Di seguito sono elencate per frequenza le reazioni avverse segnalate nel corso degli studi clinici controllati contro placebo (con un tasso di incidenza >=1% nel gruppo lacosamide e che sono >1% rispetto al placebo) e nell'esperienza post-marketing. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100 fino a <1/10); non comune (>=1/1000 fino a <1/100) e non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: agranulocitosi. Disturbi del sistema immunitario.Non comune: ipersensibilita' al farmaco. Disturbi Psichiatrici. Comun e: depressione, stato confusionale, insonnia; non comune: aggressivita', agitazione, umore euforico, disturbo psicotico, tentato suicidio, idea suicida, allucinazione. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiro, cefalea; comune: disturbo dell'equilibrio, coordinazione anormale, deterioramento della memoria, disturbo cognitivo, sonnolenza, tremore, nistagmo, ipoestesia, disartria, disturbo dell'attenzione. Patologie dell'occhio. Molto comune: diplopia; comune: visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigine, tinnito. Patologie Cardiache. Non comune: blocco atrioventricolare, bradicardia, fibrillazione atriale flutter atriale. Patologie Gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: vomito, stipsi, flatulenza, dispepsia, secchezza della bocca. Patologie Epatobiliari. Non comune: anormalita' nei test di funzionalita' epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, eruzione cutanea; non comune: angioedema, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: alterazione dell'andatura, astenia, affaticamento, irritabilita', dolore o fastidio in sede di iniezione, irritazione; non comune: eritema. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: cadute, lacerazione della cute. L'utilizzo di lacosamide e' associato ad un prolungamento dose-dipendente dell'intervallo PR. E' possibile il manifestarsi di reazioni avverse (es. blocco atrioventricolare, sincope, bradicardia) associate con tale prolungamento. Negli studi clinici in pazienti con epilessia, il tasso di incidenza del blocco atrioventricolare (AV) di primogrado riportato e' non comune, dello 0,7%, 0%, 0,5% e 0% nei gruppi l acosamide 200 mg, 400 mg, 600 mg o placebo, rispettivamente. Non sono stati osservati episodi di blocco AV di secondo grado o maggiore in questi studi. Tuttavia, casi di blocco AV di secondo e terzo grado associati al trattamento con lacosamide sono stati riportati nell'esperienza post-marketing. Il tasso di incidenza della sincope negli studi clinici e' non comune e non differisce nei pazienti epilettici del gruppo lacosamide (0,1%) e del gruppo placebo (0,3%). Negli studi clinici di breve durata non sono stati riportati fibrillazione o flutter atriale;tuttavia, entrambi sono stati riportati negli studi clinici in aperto in pazienti con epilessia e nell'esperienza post-marketing. Negli stu di clinici controllati con lacosamide sono state osservate anormalita'nei test di funzionalita' epatica in pazienti adulti con crisi ad eso rdio parziale che assumevano concomitantemente da 1 a 3 farmaci antiepilettici. Incrementi della ALT fino a >=3 x LSN si sono verificati nello 0,7% (7/935) dei pazienti trattati con il farmaco e nello 0% (0/356) dei pazienti trattati con placebo. In pazienti trattati con alcuni farmaci antiepilettici sono state riportate reazioni di ipersensibilita' multiorgano. Tali reazioni si manifestano in maniera variabile, ma tipicamente si presentano con febbre ed eruzione cutanea e possono essere associate con il coinvolgimento di diversi sistemi di organi. Casipotenziali sono stati riportati raramente con lacosamide; se si sospe tta una reazione di ipersensibilita' multiorgano, il trattamento con lacosamide deve essere interrotto. Popolazione pediatrica: si suppone che la frequenza, il tipo e l'intensita' delle reazioni avverse negli adolescenti di eta' compresa tra 16 e 18 anni siano le stesse degli adulti. La sicurezza di lacosamide nei bambini di eta' inferiore ai 16 anni non e' stata ancora stabilita. Non ci sono dati disponibili. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'Allegato V.

Gravidanza e allattamento

Rischio correlato all'epilessia ed ai medicinali antiepilettici in generale: e' stato dimostrato che nella progenie delle donne trattate confarmaci antiepilettici, la prevalenza di malformazioni e' da due a tr e volte superiore rispetto a quella, approssimativamente del 3%, dellapopolazione generale. Nella popolazione trattata, un aumento delle ma lformazioni e' stato osservato nelle donne sottoposte a politerapia; tuttavia, non e' stato possibile comprendere fino a che punto tali malformazioni fossero causate dal trattamento e/o dalla patologia. Inoltre, una terapia antiepilettica efficace non deve essere interrotta, in quanto una esacerbazione della malattia puo' essere nociva sia per la madre che per il feto. Rischio correlato a lacosamide: non esistono dati adeguati riguardanti l'utilizzo di lacosamide in donne in gravidanza. Dagli studi condotti sugli animali non risultano effetti teratogeni nei ratti o nei conigli, mentre sono stati osservati effetti embriotossici nei ratti e nei conigli in seguito alla somministrazione di dosi tossiche per la madre. Il rischio potenziale per la specie umana non e' noto. Lacosamide non deve essere somministrata durante la gravidanzase non in caso di effettiva necessita' (se il beneficio per la madre risulta chiaramente superiore al potenziale rischio per il feto). Se una donna sta pianificando una gravidanza, l'utilizzo di questo medicinale deve essere accuratamente rivalutato. Non e' noto se lacosamide sia escreta nel latte materno umano. Studi condotti nell'animale hanno dimostrato che lacosamide viene escreta nel latte materno. A scopo precauzionale, l'allattamento al seno deve essere interrotto durante la terapia con lacosamide. Nei ratti non sono state osservate reazioni avverse sulla fertilita' maschile o femminile o sulla riproduzione a dosi che hanno comportato una esposizione plasmatica (AUC) fino a circa 2 volte l'AUC plasmatica nell'uomo conseguente alla somministrazione della dose massima raccomandata per l'uomo (MRHD).