Verapamil Doc - 30cps 240mg Rp
Dettagli:
Nome:Verapamil Doc - 30cps 240mg RpCodice Ministeriale:034255048
Principio attivo:Verapamil Cloridrato
Codice ATC:C08DA01
Fascia:A
Prezzo:9.14
Rimborso:8.31
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Doc Generici Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Capsule rilascio prolungato
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:48 mesi
Formulazioni
Verapamil Doc - 30cps 120mg Rp
Verapamil Doc - 30cps 240mg Rp
Indicazioni
Insufficienza coronarica acuta e cronica. Trattamento dei postumi dell'infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali a risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Trattamento dell'ipertensione arteriosa di grado lieve e moderato.
Controindicazioni / effetti secondari
Il farmaco non deve essere impiegato in caso di shock cardiogeno, infarto miocardico recente complicato da bradicardia, marcata ipotensione,insufficienza contrattile del ventricolo sinistro. Gravi disturbi di conduzione dell'eccitazione come blocco AV di II e III grado, blocco senoatriale e sindrome del nodo del seno. Insufficienza cardiaca scompensata. Spiccata bradicardia (<50 battiti/ minuto). Ipotensione (pressione sistolica < 90 mm di Hg). La terapia con il farmaco e' inoltre controindicata in associazione con inibitori delle MAO e beta-bloccanti. Non sono state effettuate sperimentazioni adeguate e ben controllate in donne gravide; poiche' gli studi sulla riproduzione dell'animale nonsono sempre in grado di far prevedere la risposta nell'uomo, il farma co deve essere usato durante la gravidanza solo se e' strettamente necessario. Il verapamil viene secreto nel latte umano. a causa della possibilita' di effetti indesiderati dovuti al verapamil nei lattanti, bisogna sospendere l'allattamento durante la somministrazione di verapamil.
Uso / Via di somministrazione
Calcio-antagonista selettivo con effetto cardiaco diretto.
Posologia
Nell'insufficienza coronarica di media gravita' e per la profilassi dei disturbi tachicardici e' generalmente sufficiente somministrare 1 capsula a rilascio prolungato da 120 mg alla mattina e 1 da 120 mg allasera (240 mg/giorno). Se necessario questa dose puo' essere aumentata a 2 capsule 2 volte al giorno (480 mg/giorno). Nel trattamento dell'i pertensione arteriosa la dose da 240 mg deve essere adattata al singolo paziente mediante titolazione ed il farmaco deve essere somministrato con il cibo. La dose giornaliera abituale, nelle sperimentazioni cliniche, e' stata di 240 mg (1 capsula) somministrati per via orale una volta al giorno al mattino. Tuttavia possono essere somministrate dosiiniziali di 120 mg al giorno in pazienti che potrebbero avere una mag giore risposta al verapamil (per esempio: persone anziane, di piccola corporatura, etc.). La determinazione della dose deve basarsi sull'efficacia terapeutica e sugli effetti indesiderati che devono essere valutati circa 24 ore dopo la somministrazione del farmaco. Gli effetti antiipertensivi di verapamil sono evidenti entro la prima settimana di terapia. Se con 1 capsula da 240 mg non si ottiene una risposta adeguata, la dose puo' essere aumentata nel seguente modo: 240 mg ogni mattina piu' 120 mg ogni sera; 240 mg ogni 12 ore.
Interazioni
Digitale: l'impiego clinico del verapamil in pazienti digitalizzati hadimostrato che l'associazione e' ben tollerata se le dosi di digossin a sono adeguatamente regolate. Il trattamento cronico con verapamil puo' aumentare i livelli di digossina nel siero del 50-75% durante la prima settimana di terapia, il che puo' provocare una tossicita' digitalica. Le dosi di mantenimento di digitale devono essere ridotte quando si somministra verapamil e bisogna controllare accuratamente il paziente per evitare una iper o ipodigitalizzazione. Ogni volta che si sospetta una iperdigitalizzazione bisogna ridurre o sospendere temporaneamente la dose di digossina. Dopo la sospensione del verapamil il paziente deve essere riesaminato per evitare una ipodigitalizzazione. Farmacianti-ipertensivi: il verapamil, somministrato contemporaneamente ad a ltri farmaci anti-ipertensivi orali (per esempio: vasodilatatori, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, diuretici, beta-bloccanti), di solito ha un effetto additivo sull'abbassamento della pressione arteriosa. In uno studio la contemporanea somministrazione di verapamil e prazosina ha determinato un'eccessiva caduta della pressione. Disopiramide: fino a quando non saranno stati ottenuti dati sulle possibili interazioni fra verapamil e disopiramide, la disopiramide nondeve essere somministrata nelle 48 ore precedenti o 24 ore seguenti l a somministrazione di verapamil. Nitrati: il verapamil e' stato somministrato in concomitanza con nitrati ad azione di breve e lunga durata,senza alcuna interazione farmacologica indesiderabile. Il profilo far macologico di entrambi i farmaci e l'esperienza clinica indicano che le interazioni sono positive. Cimetidina: due sperimentazioni cliniche hanno dimostrato assenza di una significativa interazione con cimetidina. Un terzo studio ha dimostrato che la cimetidina riduceva la clearance del verapamil ed aumentava l'emivita di eliminazione. Litio: la terapia orale con verapamil puo' provocare un abbassamento dei livelli serici di litio in pazienti che ricevono una terapia orale, stabile, cronica, con litio. Si puo' rendere necessaria una regolazione della dose di litio. Carbamazepina: la terapia con verapamil puo' aumentare le concentrazioni di carbamazepina durante la terapia di associazione. Rifampicina: la terapia con rifampicina puo' ridurre notevolmente la biodisponibilita' del verapamil. Anestetici: i dati clinici e le sperimentazioni sull'animale indicano che il verapamil puo' potenziare l'attivita' di bloccanti neuromuscolari e di anestetici da inalazione.
Effetti indesiderati
Effetti indesiderati gravi sono insoliti se la terapia con verapamil viene iniziata aumentando progressivamente la dose fino alla massima dose consigliata. Le seguenti reazioni al verapamil, somministrato per via orale, si sono verificate in misura superiore all'1%, oppure in percentuali inferiori ma chiaramente in relazione con il farmaco, nelle sperimentazioni cliniche: stitichezza: 8,4%, scompenso cardiaco/edema polmonare: 1,8%, vertigini: 3,5%, astenia: 1,7%, nausea: 2,7%, bradicardia (fc< 50 battiti/min.): 1,4%, ipotensione: 2,5%, blocco av: totale del I-II-III grado: 1,3%, edema: 2,1%, solo blocco di III grado: 0,8%,cefalea: 1,9%, vampe di calore: 0,1%. In sperimentazioni cliniche rel ative al controllo della risposta ventricolare in pazienti digitalizzati che avevano fibrillazione o flutter atriali, una frequenza ventricolare inferiori a 50 battiti/min. a riposo si e' verificata nel 15% deipazienti ed ipotensione asintomatica nel 5% dei pazienti. I seguenti effetti indesiderati, riferiti nell'1% o meno dei pazienti, si sono verificati in condizioni (sperimentazioni aperte, esperienze post-marketing) in cui un rapporto causa/effetto e' incerto; essi vengono riferiti per avvisare il medico in merito ad un possibile rapporto: cardiovascolari: angina pectoris, dolore toracico, claudicatio, infarto miocardico, palpitazioni, porpora (vasculite), sincope. Sistema digerente: diarrea, secchezza delle fauci, disturbi gastrointestinali, iperplasia gengivale. Ematici e linfatici: ecchimosi o abrasioni. Sistema nervoso:accidenti cerebrovascolari, confusione, disturbi dell'equilibrio, ins onnia, crampi muscolari, parestesie, sintomi psicotici, tremore, sonnolenza. Respiratori: dispnea. Cutanei: artralgia ed eruzioni cutanee, esantemi, perdita dei capelli, ipercheratosi, chiazze, sudorazioni, orticaria. Organi di senso: offuscamento della visione. Urogenitali: ginecomastia, impotenza, aumentata frequenza della minzione, perdite intermestruali. Trattamento di effetti indesiderati cardiovascolari acuti: la frequenza di effetti indesiderati cardiovascolari che richiedano una terapia e' rara; quindi l'esperienza con il loro trattamento e' limitata. Ogni volta che si verificano una ipotensione grave o un blocco AV completo dopo somministrazione orale di verapamil, bisogna applicareimmediatamente le misure d'emergenza appropriate, per es. somministra zione endovenosa di isoproterenolo, norepinefrina, atropina (tutti alle dosi abituali) o gluconato di calcio (soluzione al 10%). Se e' necessario un ulteriore sostegno, si possono somministrare farmaci inotropinegativi (dopamina o dobutamina). Il trattamento e la dose devono dip endere dalla gravita' e dalla situazione clinica nonche' dal giudizio e dall'esperienza del medico curante. Insufficienza cardiaca: il verapamil ha un effetto inotropo negativo che, nella maggior parte dei pazienti, e' compensato dalle sue proprieta' di riduzione dell'afterload (diminuite resistenze periferiche) senza alterazione netta della funzione ventricolare. Il verapamil deve essere evitato in pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra (per esempio frazione di eiezione inferiore al 30% o sintomi gravi di insufficienza cardiaca). I pazienti con disfunzione ventricolare piu' lieve, se possibile, devono esserecontrollati con dosi ottimali di digitale e/o diuretici prima del tra ttamento con verapamil. Talvolta l'azione farmacologica di verapamil puo' produrre una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto deilivelli normali, il che puo' provocare stordimento o ipotensione sint omatica. In pazienti ipertesi e' insolita una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto della norma. Aumento degli enzimi epatici: sono stati segnalati aumenti delle transaminasi con o senza concomitante aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina. Questi aumenti sono stati talvolta transitori e possono scomparire anche continuando il trattamento con verapamil. Alcuni casi di danno epatocellulare sonostati correlati al verapamil mediante la tecnica del rechallenge; met a' di questi casi presentavano sintomi clinici (malessere, febbre e/o dolore al quadrante superiore destro) oltre ad aumento della SGOT, della SGPT e della fosfatasi alcalina. quindi consigliabile un monitoraggio periodico della funzionalita' epatica in pazienti trattati con verapamil. Via di conduzione accessoria (Wolff-Parkinson-White o Lown-Ganong-Levine): pazienti affetti da flutter o fibrillazione atriale parossistici e/o cronici con una coesistente via AV accessoria hanno sviluppato un aumento della conduzione anterograda attraverso la via accessoria che bypassa il nodo AV determinando una risposta ventricolare molto rapida o fibrillazione ventricolare dopo aver ricevuto verapamil o digitale per via endovenosa. Sebbene questo fenomeno non sia stato segnalato con verapamil per via orale, esso deve essere considerato un rischio potenziale. Il trattamento di solito consiste nella cardioversione a corrente continua. La cardioversione e' stata usata con sicurezza ed efficacia dopo la somministrazione di verapamil. Blocco atrioventricolare: l'effetto di verapamil sulla conduzione AV e sul nodo SA puo' condurre ad un blocco AV asintomatico di I grado ed a transitoria bradicardia, talvolta accompagnati da ritmi di scappamento nodale. Il prolungamento del tratto PR e' correlato con le concentrazioni plasmatichedi verapamil, specialmente durante la fase di titolazione iniziale de lla terapia. Tuttavia gradi piu' elevati del blocco AV sono stati osservati raramente. Il blocco di I grado grave o l'evoluzione progressivaal blocco AV di II o III grado richiede una riduzione della dose o, i n casi rari, la sospensione della terapia con verapamil e l'istituzione di una terapia appropriata a seconda della situazione clinica. Uso in pazienti con alterata funzione epatica: dato che il verapamil viene notevolmente metabolizzato dal fegato, esso deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione epatica. Una grave disfunzione epatica prolunga l'emivita di eliminazione del verapamil a circa14-16 ore; quindi a questi pazienti si deve somministrare circa il 30 % della dose usuale impiegata nei pazienti con normale funzionalita' epatica. Bisogna adottare un accurato monitoraggio per riconoscere un anormale prolungamento dell'intervallo PR od altri segni di effetti farmacologici eccessivi. Uso in pazienti con alterata funzione renale: circa il 70% di una dose somministrata di verapamil viene escreto sotto forma di metaboliti nell'urina. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati, il verapamil deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione renale. Questi pazienti devono essere seguiti accuratamente per accertare un eventuale prolungamento dell'intervallo PR o altri segni di sovradosaggio. Il medicinale non e' controindicato per i soggetti affetti da malattia celiaca.