Valexime - Im 1fl 1g/3,5ml+f 3,5
Dettagli:
Nome:Valexime - Im 1fl 1g/3,5ml+f 3,5Codice Ministeriale:035824010
Principio attivo:Ceftriaxone Disodico
Codice ATC:J01DD04
Fascia:A
Prezzo:4.96
Rimborso:4.96
Produttore:A.T.F. Farmaceutici Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Antibatterici per uso sistemico.
Principi attivi
Un flacone di polvere contiene 1,193 g di ceftriaxone bisodico 3,5 H2Opari a 1 g ceftriaxone.
Eccipienti
La fiala solvente contiene lidocaina cloridrato.
Indicazioni
Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertatao presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione, nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi delle infezioni chirurgiche.
Controindicazioni / effetti secondari
Il prodotto e' controindicato in pazienti con ipersensibilita' nota agli antibiotici beta-lattamici. Ipersensibilita' alle cefalosporine o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Nei pazienti ipersensibili alla penicillina deve essere presa in considerazione la possibilita' di reazioni allergiche crociate. Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico. I neonati iperbilirubinemici e i prematuri non devono essere trattati con ceftriaxone. Studi in vitro hanno dimostrato che ceftriaxone puo' spostare la bilirubina dai suoi siti di legame all'albumina plasmatica ed e' possibile che in questi pazienti si sviluppi un'encefalopatia da bilirubina. Trattamento con calcio, a causa del rischio di formazione di precipitazione di Sali di calcio-ceftriaxone nei nati a termine. Il ceftriaxone e' inoltre controindicato nei neonati prematuri fino ad una eta' corretta di41 settimane (settimane di gestazione + settimane di vita). Inoltre e ' controindicato nei neonati a termine (fino a 28 giorni di eta') con ittero o presenza di ipoalbuminemia o acidosi (dato che queste sono condizioni nelle quali la bilirubina potrebbe essere alterata) o che dovessero richiedere (o si pensa che possano richiedere) un trattamento IV con calcio o con infusioni che contengono calcio a causa del rischiodi precipitazione del ceftriaxone con il calcio. Quando si utilizza l a lidocaina come solvente, se ne devono escludere le controindicazioniprima di somministrare l'iniezione intramuscolare di ceftriaxone.
Posologia
Non devono essere utilizzati diluenti contenenti calcio (ad es. soluzione di Ringer o di Hartmann) per ricostituire le fiale di ceftriaxone o per diluire ulteriormente le fiale ricostituite per la somministrazione e.v., dato che puo' formarsi un precipitato. La precipitazione delceftriaxone con il calcio puo' anche avvenire quando il ceftriaxone e ' mescolato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v.. Pertanto, il ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio non devono essere mescolate insieme o somministrate contemporaneamente. >>Schema posologico generale. Per gli adulti e per i bambini oltre 12 anni la dose consigliata e' di 1 g una volta al giorno (ogni 24 ore). Nei casi piu' gravi o in infezioni causate da microrganismi moderatamente sensibili, la dose puo' raggiungere i 4 g somministrati in un'unica soluzione. Nei neonati fino a 2 settimane la dose giornaliera e' di 20-50 mg/kg di peso corporeo in monosomministrazione; a causadella immaturita' dei loro sistemi enzimatici non bisognerebbe supera re i 50 mg/Kg. Nei bambini da 3 settimane a 12 anni la dose giornaliera puo' variare tra 20 e 80 mg/Kg. Per i bambini di peso superiore a 50Kg andra' usato il dosaggio proprio degli adulti. Lo schema posologic o degli adulti non richiede modificazioni nel caso di pazienti anziani. La durata della terapia e' in funzione del decorso dell'infezione. Come tutte le terapie a base di antibiotici, in generale la somministrazione del medicinale va protratta per un minimo di 48-72 ore dopo lo sfebbramento o dopo la dimostrazione di completa eradicazione batterica. >>Profilassi delle infezioni chirurgiche. Per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati, in relazione a tipo erischio di contaminazione dell'intervento, 1 g i.m. in dose singola, un'ora prima dell'intervento. >>Posologia in particolari condizioni. In caso di isufficienza renale, in soggetti con clearance della creatinina maggiore di 10 ml/min la posologia resta inalterata, ma in caso diclearance della creatinina uguale o minore di 10 ml/min si puo' sommi nistrare fino ad un massimo di 2 g una volta al giorno. In caso di insufficienza epatica la posologia resta normale. Con insufficienza renale ed epatica associate, controllare le concentrazioni plasmatiche del ceftriaxone. Nei prematuri la dose massima e' di 50 mg/kg una volta algiorno. >>Modo di somministrazione. Da un punto di vista microbiologi co il prodotto dovrebbe essere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Se non utilizzato immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima dell'uso sono responsabilita' dell'utilizzatore. La stabilita' chimica e fisica del medicinale dopo ricostituzione e' stata dimostrata per 24 ore tra +2 gradi C e +8 gradi C e per 6 ore per il prodotto conservato a temperatura inferiore a 25 gradi C. Possono variare nella colorazione da giallo pallido ad ambra in funzione della concentrazione e del periodo di conservazione; tale caratteristica nonha influenza sull'efficacia o sulla tollerabilita' del farmaco. Soluz ione per uso intramuscolare. Per praticare l'iniezione intramuscolare,sciogliere il medicinale i.m. con l'apposito solvente (soluzione di l idocaina 1%): iniettare profondamente la soluzione estemporanea cosi' ottenuta nel gluteo, alternando i glutei nelle successive iniezioni. La soluzione di lidocaina non deve essere somministrata endovena.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Avvertenze
Non puo' essere escluso shock anafilattico anche in presenza di un'accurata anamnesi del paziente. Ogni grammo contiene 3,6 mmol di sodio. E' stata riportata diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD) la cui gravita' puo' variare da lieve a una colite fatale. Il trattamentoaltera la normale flora del colon provocando la crescita eccessiva di CDAD. CDAD produce tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo di CDAD. I ceppi di CDAD produttori di ipertossina provocano un aumento di morbidita' e mortalita', poiche' queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e potrebbero richiedere colectomia. E' necessaria un'accurata anamnesi medica, poiche' sono stati riportati casi di CDAD oltre 2 mesi dopo la somministrazione di agenti antibatterici. Se la CDAD e' sospettata o confermata, potrebbe essere necessario interrompere gli antibiotici non direttamente in opposizione a CDAD. Istituire una gestione adeguata dei liquidi e degli elettroliti, l'integrazione di proteine, il trattamento antibiotico di CDAD e la valutazione chirurgica. Potrebbero verificarsi superinfezioni con microrganismi non-sensibili. Nelle ecografie della cistifellea sono state individuate ombre che sono state scambiate per calcoli biliari, in genere in seguito alla somministrazione di dosi superiori a quelle standardraccomandate. Queste ombre sono tuttavia precipitati di calcio-ceftri axone che scompaiono al termine o con la sospensione. Raramente questirisultati sono associati a sintomi. Nei casi sintomatici si raccomand a una gestione conservativa non chirurgica e l'interruzione deve essere a discrezione medica. Il prodotto viene eliminato per il 56% circa attraverso le urine e per il 44% attraverso la bile in forma microbiologicamente attiva. Nelle feci e' presente prevalentemente in forma inattiva. In caso di ridotta funzionalita' renale e' eliminato in quota piu' elevata per via biliare, con le feci. Poiche' anche in tale circostanza il tempo di emivita risulta solo leggermente aumentato, nella maggior parte dei casi non e' necessario ridurre la posologia, se la funzionalita' epatica e' normale. Solo in presenza di una gravissima insufficienza renale (clcr <= 10 ml/min) dimezzare la dose di mantenimento ogni 24 ore rispetto alla dose abituale. Il ceftriaxone puo' parzialmente interferire con i siti di legame della bilirubina con l'albumina plasmatica. Le cefalosporine di terza generazione possono indurre resistenza microbica e tale evenienza e' maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente, associando tra loro piu' betalattamine. Con trattamenti prolungati effettuare regolari controlli della crasi ematica. In casi molto rari, a dosi elevate, l'ultrasuonografia della cistifellea ha evidenziato reperti interpretabili come ispessimento della bile. Tale condizione e' prontamente regredita all'interruzione o al termine. Si raccomanda un trattamento puramente conservativo. Sono statesegnalate in corso di trattamento positivita' dei test di Coombs (tal ora false). Prima di iniziare la terapia indagare per stabilire se il paziente ha manifestato in passato fenomeni di ipersensibilita' alle cefalosporine, penicilline ed altri farmaci. Somministrare con cautela in pazienti allergici alla penicillina poiche' sono descritti casi di ipersensibilita' crociata fra penicilline e cefalosporine. A causa dell'immaturita' delle funzioni organiche, i prematuri non dovrebbero essere trattati con dosi > 50 mg/Kg/die. L'impiego protratto puo' favorire lo sviluppo di batteri resistenti ed in caso di superinfezione occorre adottare le misure piu' appropriate. Reazioni acute di ipersensibilita' possono richiedere l'uso di adrenalina o altre misure di emergenza. Non somministrare le preparazioni contenenti lidocaina per via endovenosa ed ai pazienti allergici ad essa. In caso di segni di infezione, isolare il microrganismo responsabile e adottare una opportuna terapia, basata sui test di sensibilita'. Analisi su campioni raccolti prima dell'inizio della terapia dovrebbero venire effettuate per determinare la sensibilita' a ceftriaxone del microrganismo responsabile. Si puo' comunque iniziare la terapia in attesa delle analisi modificando iltrattamento secondo i risultati. La funzionalita' renale dovrebbe ess ere controllata attentamente. Coliti pseudomembranose sono state riportate a seguito dell'uso di cefalosporine o altri antibiotici a largo spettro. Sono stati descritti casi di reazione fatale dovuti alla presenza di precipitati di calcio-ceftriaxone nei polmoni e nei reni in neonati prematuri e a termine di eta' inferiore ad 1 mese. Almeno uno di loro aveva ricevuto ceftriaxone e calcio in tempi diversi e attraversodifferenti linee di somministrazione endovenosa. I neonati presentano un rischio aumentato di precipitazione di ceftriaxone-calcio rispetto ad altri gruppi d'eta'. Nei pazienti di qualsiasi eta' non miscelare o somministrare con qualsiasi soluzione endovenosa con calcio anche attraverso diverse linee di infusione o in differenti siti di infusione.Tuttavia, nei pazienti di eta' > 28 giorni, ceftriaxone e le soluzion i contenenti calcio possono essere somministrati uno dopo l'altra, purche' vengano utilizzate linee di infusione in siti diversi oppure se, tra un infusione e l'altra, le linee di infusione vengono sostituite olavate a fondo con una soluzione fisiologica salina, per evitare la p recipitazione. Nei pazienti che richiedono l'infusione continua con soluzioni di TNP contenenti calcio, gli operatori sanitari possono considerare l'uso di antibatterici alternativi, che non comportano un simile rischio di precipitazione. Se l'uso di ceftriaxone e' considerato necessario nei pazienti che necessitano di alimentazione continua, le soluzioni per TNP e ceftriaxone possono essere somministrati contemporaneamente, purche' attraverso linee di infusione diverse e in siti differenti. In alternativa e' possibile interrompere l'infusione di soluzioni per TNP per il periodo di infusione di ceftriaxone, osservando l'accorgimento di lavare le linee di infusione tra una somministrazione e l'altra. Sono stati osservati rari casi di pancreatite, forse dovuti aostruzione biliare. La maggior parte dei pazienti presentava fattori di rischio per stasi biliare e fango biliare. Non puo' essere escluso il ruolo scatenante o concomitante della precipitazione biliare correlata al prodotto. Nei casi di insufficienza renale ed epatica grave ridurre la dose. Ceftriaxone puo' rimuovere la bilirubina dall'albumina sierica. Non usare nei neonati (in particolare i prematuri) a rischio di sviluppare encefalopatia da bilirubina. Durante il trattamento prolungato eseguire a intervalli regolari la conta ematica completa. Se la lidocaina e' usata come diluente, somministrare le soluzioni di ceftriaxone esclusivamente per iniezione intramuscolare.
Interazioni
La contemporanea somministrazione di alte dosi del farmaco con diuretici ad elevata attivita' (es. furosemide) a forti dosaggi non ha sinoraevidenziato disturbi della funzionalita' renale. Non c'e' alcuna evid enza che il prodotto aumenti la tossicita' renale degli aminoglicosidi. L'ingestione di alcool successiva alla somministrazione del farmaco non da' effetti simili a quelli del disulfiram; il ceftriaxone, infatti, non contiene il gruppo N-metiltiotetrazolico ritenuto responsabile sia della possibile intolleranza all'alcool sia delle manifestazioni emorragiche verificatesi con altre cefalosporine. L'eliminazione del medicinale non e' modificata dal probenecid. In uno studio in vitro sonostati osservati effetti antagonisti con la combinazione di cloramfeni colo e ceftriaxone. E' stato dimostrato in condizioni sperimentali sinergismo d'azione tra il prodotto e aminoglicosidi nei confronti di molti germi Gram-negativi. Il potenziamento di attivita' di tali associazioni, sebbene non sempre predicibile, dovra' essere tenuto in considerazione in tutte quelle infezioni gravi, resistenti ad altri trattamenti, dovute ad organismi quali Pseudomonas aeruginosa. A causa di incompatibilita' fisiche i due farmaci vanno somministrati separatamente alle dosi raccomandate. Il farmaco non deve essere aggiunto a soluzioni che contengono calcio, quali le soluzioni Hartmann e Ringer. Non utilizzare diluenti contenenti calcio, come soluzione di Ringer o la soluzione Hartmann per ricostituire le fiale o per diluire ulteriormente una fiala ricostituita per la somministrazione e.v., poiche' puo' formarsidel precipitato. La precipitazione di calcio-ceftriaxone puo' verific arsi anche quando il medicinale viene miscelato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v.. Non deve esseresomministrato contemporaneamente con soluzioni endovenose contenenti calcio, comprese le infusioni continue contenenti calcio, come quelle usate per la nutrizione parenterale attraverso una linea a Y. Tuttavia, nei pazienti che non siano neonati, il prodotto e le soluzioni contenenti calcio possono essere somministrate in sequenza, uno dopo l'altro, purche' tra un' infusione e l'altra le linee vengano lavate a fondocon un liquido compatibile. Studi in vitro effettuati con plasma di a dulti e plasma di neonati proveniente dal cordone ombelicale hanno dimostrato che i neonati presentano un rischio aumentato di precipitazione di calcio-ceftriaxone Sulla base dei rapporti presenti in letteratura, ceftriaxone e' incompatibile con amsacrina, vancomicina, fluconazolo e gli aminoglicosidi. In rari casi nei pazienti trattati con li medicinale il test di Coombs puo' produrre falsi positivi. Il farmaco, come altri antibiotici, puo' dare risultati falso positivi nei test per la galattosemia. Parimenti, i metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono produrre risultati falsi positivi.Per questo motivo, la determinazione dei livelli di glucosio nelle ur ine durante la terapia con il prodotto deve essere effettuata a livello enzimatico. Ceftriaxone puo' compromettere l'efficacia dei contraccettivi ormonali orali. Durante il trattamento e nel mese seguente al trattamento e' pertanto consigliabile adottare misure contraccettive supplementari (non ormonali).
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono generalmente lievi e di breve durata. >>Effetti indesiderati sistemici. Disturbi gastrointestinali (circa il 2% dei casi): feci molli o diarrea, nausea, vomito, stomatite, glossitee raramente ispessimento della bile. Alterazioni ematologiche (circa 2%): eosinofilia, leucopenia, granulocitopenia, anemia emolitica, trombocitopenia. Con frequenza non nota sono stati riportati casi di agranulocitosi (< 500/mm^3 ), la maggior parte dei quali dopo 10 giorni di trattamento e dopo dosi totali di 20 g o piu'. Reazioni cutanee (circa1%): esantema, dermatite allergica, prurito, orticaria ed edema. Con frequenza non nota sono stati segnalati casi di gravi reazioni avversecutanee (eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson o sindrome d i Lyell/necrolisi epidermica tossica). Altri effetti indesiderati raririportati sono stati cefalea, vertigini e capogiri, precipitazione si ntomatica di ceftriaxone sale di calcio nella cistifellea, aumento degli enzimi epatici, glicosuria, ematuria, oliguria, aumento dei valori sierici della creatinina, micosi genitale, brividi, febbre e reazioni anafilattiche o anafilattoidi, ad esempio broncospasmo. Ceftriaxone non deve essere miscelato o somministrato contemporaneamente con soluzioni o prodotti contenenti calcio, anche se attraverso linee di infusione diverse. Raramente, sono state riportate reazioni avverse gravi, e in alcuni casi a esito fatale nei neonati prematuri e nei neonati a termine (eta' <28 giorni) che erano stati trattati con ceftriaxone e calcio per via endovenosa. Nei polmoni e nei reni sono state osservate post mortem precipitazioni di sale di calcio-ceftriaxone. L'elevato rischio di precipitazione nei neonati e' dovuto al loro ridotto volume plasmatico e alla piu' lunga emivita del ceftriaxone rispetto agli adulti.Possono svilupparsi superinfezioni causate da microrganismi non sensi bili al ceftriaxone (candida, funghi o altri microrganismi resistenti). Un raro effetto indesiderato causato dall'infezione da Clostridium difficile in corso di trattamento con il medicinale e' la colite pseudomembranoso. Pertanto nei pazienti che presentano diarrea in seguito all'uso di un agente antibatterico e' necessario considerare la possibilita' di sviluppo di questa patologia. Sono stati segnalati casi molto rari di precipitazione renale, soprattutto in bambini di eta' superiore a 3 anni e che erano stati trattati con elevate dosi giornaliere (ades. >= 80 mg/kg/die) o con dosi totali superiori a 10 grammi e che pr esentavano elevati fattori di rischio (ad esempio restrizioni di liquidi, relegazione a letto, etc.). Il rischio di formazione di precipitati aumenta nei pazienti immobilizzati o disidratati. Questo evento puo'essere sintomatico o asintomatico, puo' provocare insufficienza renal e e anuria ed e' reversibile all'interruzione del farmaco. E' stata osservata precipitazione di sali di calcio-ceftriaxone nella cistifellea, in prevalenza nei pazienti trattati con alte dosi superiori alla dose standard raccomandata. Nei bambini studi prospettici hanno mostrato un'incidenza variabile di precipitazione con somministrazione endovenosa, che in alcuni studi, e' risultata superiore al 30%. L'incidenza sembra essere inferiore con infusione lenta (20-30 minuti). Questo effetto e' generalmente asintomatico, ma in rari casi, le precipitazioni sono state accompagnate da sintomi clinici come dolore, nausea e vomito.In questi casi si raccomanda in questi casi il trattamento sintomatic o. Le precipitazioni sono generalmente reversibili dopo la sospensionedi ceftriaxone. Sono stati riportati casi isolati di pancreatite. Son o stati riportati disturbi della coagulazione come effetti indesiderati molto rari. >>Effetti indesiderati locali. In rari casi sono comparse reazioni flebitiche dopo somministrazione e.v.; tali reazioni possono comunque essere ridotte al minimo praticando un'iniezione lenta (2-4minuti). L'iniezione intramuscolare senza lidocaina e' dolorosa. In s oggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilita'.>>Influenza sui test diagnostici. Nei pazienti trattati con il medici anle il test di Coombs puo' raramente produrre risultati falsi positivi. Come altri antibiotici, puo' dare risultati falsi positivi nei testper la galattosemia. Allo stesso modo i metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono produrre risultati falso-positivi. Per questo motivo, la determinazione dei livelli di glucosio nelle urine durante la terapia con il prodotto deve essere eseguita a livello enzimatico.
Gravidanza e allattamento
Ceftriaxone attraversa la placenta. La sicurezza durante la gravidanzaumana non e' stata stabilita. Gli studi sulla riproduzione negli anim ali non hanno mostrato alcuna prova di embriotossicita', fetotossicita' o teratogenicita', ne' effetti negativi sulla fertilita' maschile o femminili, sul parto o sullo sviluppo perinatale e postnatale. Nei primati non e' stata osservata embriotossicita' o teratogenicita'. Basse concentrazioni di ceftriaxone vengono escreti nel latte umano. Si devepertanto procedere con cautela quando si somministra il medicinale a donne che allattano al seno. Nelle donne in stato di gravidanza, durante l'allattamento e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico.