Unoprost - 10cpr Div 2mg
Dettagli:
Nome:Unoprost - 10cpr Div 2mgCodice Ministeriale:028652016
Principio attivo:Terazosina Cloridrato
Codice ATC:G04CA03
Fascia:A
Prezzo:2.49
Rimborso:2.06
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Laboratori Guidotti Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Antagonisti dei recettori alfa-adrenergici.
Principi attivi
Terazosina cloridrato 2 H2O 2,374 - 5,935 - 11,87 mg pari a terazosinabase 2 - 5 - 10 mg.
Eccipienti
Compresse 2 mg: lattosio, amido di mais, talco, magnesio stearato, E-110. Compresse 5 mg: lattosio, amido di mais, talco, magnesio stearato,E-132, E-110. Compresse 10 mg: lattosio, E-132, amido di mais, talco, magnesio stearato
Indicazioni
Disturbi funzionali della prima fase dell'ipertrofia prostatica benigna.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo "terazosina", ad altri chinazolinici (prazosina, doxazosina) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Soggetti con precedenti di ipotensione ortostatica. Pazienti con storia di sincope alla minzione non devono essere trattati con farmaci alfa-bloccanti.
Posologia
Il dosaggio generalmente efficace e' compreso tra 5 mg e 10 mg somministrati una volta al giorno. Il dosaggio efficace deve essere raggiuntogradualmente, partendo da 1 mg (1/2 compressa divisibile da 2 mg) da assumersi alla sera prima di coricarsi (dose starter). Successivamente, ad intervalli settimanali o bi-settimanali, la dose giornaliera puo'essere raddoppiata a 2 mg ed aumentata fino a 5 mg o 10 mg (1 compres sa da 5 mg o da 10 mg) in un'unica somministrazione giornaliera. Dopo aver assunto la dose starter, il paziente dovra' evitare cambiamenti bruschi di posizione o attivita' che possano essere influenzate da vertigini o stanchezza. Cio' vale in modo particolare per i soggetti anziani. Tale precauzione dovra' essere osservata anche quando viene assunta la prima compressa ad ogni incremento di dosaggio. Le compresse seguenti di ogni dosaggio possono essere assunte al mattino Se la somministrazione del farmaco viene interrotta per piu' giorni, la ripresa del trattamento va effettuata con le stesse modalita' ripartendo dalla dose starter. Pazienti con funzionalita' renale ridotta non richiedono alcuna modifica nel dosaggio raccomandato. Non sono stati determinati criteri di sicurezza ed efficacia nei bambini. Anziani: non e' necessaria alcuna modifica sostanziale del dosaggio raccomandato. E' comunque richiesta particolare cautela per la titolazione della dose di terazosina.
Conservazione
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
Avvertenze
Poiche' il carcinoma prostatico e l'ipertrofia prostatica benigna possono causare gli stessi sintomi, prima di iniziare il trattamento e' necessario escludere la presenza di un carcinoma della prostata. La terapia con terazosina richiede un regolare monitoraggio clinico. Il farmaco puo' dare ipotensione. Particolare attenzione, pertanto dovra' essere posta alla valutazione della pressione dei soggetti in trattamento.La terazosina, come altri farmaci ad azione alfa-bloccante, puo' caus are un abbassamento dei valori pressori, episodi di lipotimia, ipotensione ortostatica e sincope, associati soprattutto alla prima o alle prime dosi di terapia (effetto prima dose) o quando il dosaggio viene aumentato. Effetti simili possono verificarsi anche nel caso in cui la terapia sia interrotta per piu' di qualche somministrazione e quindi riavviata. Sono stati riportati, inoltre casi di sincope associati ad aumenti rapidi del dosaggio o all'introduzione in terapia di farmaci antiipertensivi. Pertanto, un eventuale trattamento antiipertensivo concomitante deve essere iniziato con cautela. L'uso concomitante di inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (ad es. sildenafil, tadalafil, vardenafil) e il prodotto puo' determinare l'insorgenza di ipotensione sintomatica in alcuni pazienti. Allo scopo di minimizzare il rischio di sviluppare ipotensione ortostatica, il paziente deve essere stabilizzato con il trattamento a base di alfa-bloccanti prima di iniziare la terapia con gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5. Poiche' la probabilita' che tali fenomeni si verifichino puo' essere sostanzialmente diminuita iniziando il trattamento con la posologia piu' bassa (1 mg) al momento di coricarsi ed incrementando le dosi progressivamente. Per minimizzare il rischio di ipotensione ortostatica, inoltre, i pazienti devono essere attentamente monitorati, soprattutto all'inizio della terapia. Il paziente va avvisato della possibile insorgenza di questi effetti e consigliato riguardo le misure da prendere per far fronte ad essi. Nell'eventualita' di un episodio sopra descritto, il pazientedeve essere posto in posizione supina e trattato - ove necessario - c on le misure di supporto adeguate. Piu' frequentemente si possono verificare altri sintomi comunque associati alla diminuzione dei valori pressori, vale a dire vertigini, senso di stordimento, sonnolenza e palpitazioni. Pazienti con occupazioni per le quali i sintomi descritti possono costituire un potenziale rischio devono essere trattati con particolare cautela. Avvertire il paziente che nel caso si avvertano i sintomi di un abbassamento della pressione e' necessario stare seduti o sdraiati; considerato che questi sintomi non sono sempre di natura ortostatica prestare molta attenzione quando insorgono da una posizione seduta o sdraiata. Dopo le prime 12 ore dall'inizio della terapia, dopo l'aumento della dose o dopo il riavvio del trattamento a seguito di interruzione i pazienti devono essere informati sulla possibilita' di sintomi di tipo sincopale e ortostatici ed evitare di guidare o impegnarsi in attivita' rischiose. A causa della sua azione vasodilatatoria laterazosina deve essere usata con attenzione in pazienti che presentin o una delle seguenti situazioni cardiache: edema polmonare dovuto a stenosi aortica o mitralica; grave insufficienza cardiaca; infarto ventricolare destro causato da embolia polmonare o versamento pericardico; infarto ventricolare sinistro con bassa pressione. Usare con particolare attenzione in pazienti con ridotta funzionalita' epatica. Poiche' non esistono dati disponibili in pazienti con disfunzione epatica grave, si raccomanda di evitarne l'uso in questi casi. Si raccomanda, inoltre, attenzione quando terazosina e' somministrata in concomitanza con farmaci che possono influenzare il metabolismo epatico. Le compresse contengono lattosio. Pertanto il medicinale non deve essere somministrato in pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi o malassorbimento glucosio-galattosio. La somministrazione a lungo termine di terazosina non ha prodotto alcuna modificazione clinicamente significativa dei principali parametri di laboratorio (glicemia, uricemia, creatininemia, azotemia e transaminasemia);il farmaco puo' quindi essere utilizzato in pazienti diabetici, iperu ricemici e negli anziani. Durante interventi di chirurgia della cataratta alcuni pazienti, precedentemente trattati o in trattamento con farmaci contenenti terazosina, hanno manifestato la sindrome dell'iride abandiera (IFIS - Intraoperative Floppy Iris Syndrome), una variante d ella sindrome della piccola pupilla. Si sono verificati casi isolati con altri antagonisti alfa-1 adrenergici e non puo' essere esclusa la possibilita' di un effetto di classe. La comparsa di tale sindrome puo'aumentare le complicanze chirurgiche durante l'intervento, il chirurg o prima di procedere con l'intervento dovrebbe essere al corrente del trattamento in corso o precedente con antagonisti alfa-1 adrenergici.
Interazioni
Nei pazienti ai quali sono stati somministrati terazosina piu' ACE-inibitori o diuretici, l'incidenza di vertigini o effetti collaterali collegati e' risultata maggiore rispetto alla popolazione totale dei pazienti sottoposti a trattamento con terazosina durante gli studi clinici. Si dovra' osservare opportuna cautela nel caso in cui la terazosina venga somministrata con altri agenti antiipertensivi (ACE inibitori, bloccanti dei beta-recettori, antagonisti del calcio e diuretici), al fine di evitare la possibilita' di ipotensione significativa. Nel caso in cui terazosina venga aggiunta a un diuretico o ad altro agente antiipertensivo, potrebbe risultare necessaria una riduzione del dosaggio e una nuova titolazione. L'uso concomitante di inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (ad es. sildenafil,tadalafil, vardenafil) e il prodotto puo' determinare in alcuni pazienti l'insorgenza di sintomi ipotensivi. Non si raccomanda l'uso combinato di terazosina con altri bloccanti alfa-recettori.
Effetti indesiderati
La terazosina puo' provocare sincope. Manifestazioni sincopali si sonoverificate in un intervallo di tempo compreso tra 30 e 90 minuti a pa rtire dalla dose iniziale del farmaco. La sincope si e' verificata saltuariamente in associazione con aumenti rapidi di dosaggio o con l'introduzione di un agente antiipertensivo. Si ritiene che la sincope sia dovuta ad un eccessivo effetto di ipotensione ortostatica; per quanto occasionalmente, episodi di sincope sono stati preceduti da segni di grave tachicardia sopraventricolare con frequenza cardiaca da 120 a 160battiti al minuto. In caso di sincope il paziente dovra' essere diste so e assistito con un trattamento di supporto a seconda della necessita'. Nel caso in cui il paziente passi velocemente da una posizione seduta o distesa ad una posizione eretta, potranno verificarsi episodi divertigine, stordimento o svenimento. Questi eventi avversi sono autol imitanti e, nella maggior parte dei casi, non si ripresentano dopo il periodo iniziale della terapia o durante la successiva ripetizione della titolazione. Nel corso degli studi clinici condotti sull'indicazione del trattamento dell'ipertrofia prostatica benigna (IPB), l'incidenza di eventi ipotensivi ortostatici e' stata maggiore in pazienti di eta' superiore ai 65 anni ed oltre (5,6%), rispetto a quelli di eta' inferiore ai 65 anni (2,6%). Gli eventi avversi piu' comuni sono stati astenia, palpitazioni, nausea, edema periferico, vertigine, sonnolenza, congestione nasale/rinite e ambliopia/visione offuscata. In aggiunta, sono stati segnalati i seguenti casi: dolore alla schiena, cefalea, tachicardia, ipotensione ortostatica, sincope, edema, aumento di peso, dolore alle estremita', diminuzione della libido, depressione, nervosismo, parestesia, vertigini, dispnea, sinusite e impotenza. Altre reazioni avverse segnalate in studi clinici o riportate durante la commercializzazione, ma non chiaramente associate all'uso di terazosina, comprendono le seguenti: dolore al torace, edema facciale, febbre, dolore addominale, dolore al collo, dolore alle spalle, vasodilatazione, aritmia, costipazione, diarrea, xerostomia, dispepsia, flatulenza, vomito, gotta, artralgia, artrite, disturbi alle articolazioni, mialgia, ansieta', insonnia, bronchite, epistassi, sintomi di influenza, faringite, rinite, sintomi di raffreddore, prurito, eruzione cutanea, aumento della tosse, sudorazione, visione alterata, congiuntivite, tinnito, frequenza urinaria, infezione delle vie urinarie e incontinenza urinaria rilevata principalmente nelle donne in menopausa. Sono stati registrati almeno due casi di reazioni anafilattoidi gravi in concomitanza con la somministrazione di terazosina. >>Post-marketing. Sono stati segnalaticasi di trombocitopenia e priapismo. E' stata segnalata fibrillazione atriale, tuttavia, non e' stato stabilito un rapporto causa-effetto. >>Test di laboratorio. Sono state osservate piccole ma significative diminuzioni dell'ematocrito, dell'emoglobina, dei leucociti, del contenuto proteico totale e dell'albumina. Questi risultati di laboratorio suggeriscono la possibilita' di emodiluzione. Il trattamento a base di terazosina protratta fino a 24 mesi non ha avuto effetti significativisui livelli dell'antigene prostatico specifico (PSA).
Gravidanza e allattamento
Non pertinente in quanto non e' destinato all'impiego nei soggetti di sesso femminile.