Tygacil - Infus 10fl 5ml 50mg

Dettagli:
Nome:Tygacil - Infus 10fl 5ml 50mg
Codice Ministeriale:037046012
Principio attivo:Tigeciclina
Codice ATC:J01AA12
Fascia:H
Prezzo:810.96
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Pfizer Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

TYGACIL

Formulazioni

Tygacil - Infus 10fl 5ml 50mg

Categoria farmacoterapeutica

Tetracicline.

Principi attivi

Tigeciclina.

Eccipienti

Lattosio monoidrato; acido cloridrico, sodio idrossido (per aggiustamento del pH).

Indicazioni

Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli, escluse le infezioni del piede diabetico. Infezioni complicate intra-addominali. Fare riferimento alle linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli antibiotici.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti. I pazienti ipersensibili agli antibiotici della classe delle tetracicline possono essere ipersensibili alla tigeciclina.

Posologia

La dose consigliata per gli adulti e' una dose iniziale di 100 mg seguita da 50 mg ogni 12 ore per 5-14 giorni. La durata della terapia deveessere guidata dalla gravita', dal sito dell'infezione e dalla rispos ta clinica del paziente. Non e' richiesto alcun aggiustamento posologico nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (Child Pugh A e Child Pugh B). In pazienti con insufficienza epatica grave (Child Pugh C), la dose deve essere ridotta a 25 mg ogni 12 ore dopo una dose di carico di 100 mg. I pazienti con insufficienza epatica grave (Child Pugh C) devono essere trattati con cautela e monitorati per la risposta al trattamento. Non e' richiesto alcun aggiustamento posologico in pazienti con insufficienza renale o in pazienti sottoposti a emodialisi. Non e' necessario alcun aggiustamento posologico in pazienti anziani. Non e' raccomandato per l'utilizzo nei bambini ed adolescenti al disotto dei 18 anni per la mancanza di dati sulla sicurezza e l'efficacia. Il medicinale viene somministrato solo per infusione endovenosa, per un periodo dai 30 ai 60 minuti.

Conservazione

Conservare a o al di sotto dei 25 gradi C.

Avvertenze

Reazioni anafilattiche/anafilattoidi, potenzialmente pericolose per lavita, sono state riportate con tigeciclina. Casi di danno epatico con predominante carattere colestatico sono stati riportati in pazienti i n trattamento con tigeciclina, inclusi alcuni casi di insufficienza epatica con esiti fatali. Sebbene possa verificarsi insufficienza epatica nei pazienti in trattamento con tigeciclina dovuta a co-morbidita' latente o a trattamenti concomitanti, un possibile contributo della tigeciclina deve essere considerato. Gli antibiotici della classe delle glicilcicline sono strutturalmente simili alla classe di antibiotici delle tetracicline. La tigeciclina puo' causare reazioni avverse simili agli antibiotici della classe delle tetracicline. Tali reazioni possono comprendere fotosensibilita', pseudotumor cerebri, pancreatite e un'azione anti-anabolica che porta a un aumento dell'azoto ureico (BUN), azotemia, acidosi e iperfosfatemia. Pancreatite acuta, che puo' esseregrave, si e' verificata (frequenza: non comune) in associazione con i l trattamento di tigeciclina. La diagnosi di pancreatite acuta deve essere valutata in pazienti che assumono tigeciclina che sviluppano sintomi clinici, segni o anomalie di laboratorio correlabili a pancreatiteacuta. La maggioranza dei casi riportati si sono sviluppati dopo alme no una settimana di trattamento. Sono stati riportati casi in pazientisenza fattori di rischio noti per la pancreatite. Generalmente i pazi enti migliorano dopo aver sospeso la tigeciclina. La sospensione del trattamento deve essere considerata nei casi in cui esista il sospetto di aver sviluppato pancreatite. Vi e' un'esperienza limitata sull'utilizzo della tigeciclina nel trattamento di infezioni in pazienti con gravi patologie concomitanti. Negli studi clinici sulle infezioni complicate della cute e dei tessuti molli, il tipo d'infezione piu' comune nei pazienti trattati con la tigeciclina e' stata la cellulite (59%), seguita da ascessi maggiori (27,5%). I pazienti con gravi patologie concomitanti, come quelli immunocompromessi, pazienti con infezioni da ulcere da decubito o pazienti con infezioni che richiedevano un trattamento superiore ai 14 giorni (es. fascite necrotizzante) non sono stati arruolati. E' stato arruolato un numero limitato di pazienti con fattori di co-morbidita' come diabete (20%), malattia vascolare periferica (7%), abuso di droghe per via endovenosa (2%) e infezioni da HIV (1%).C'e' stata anche un'esperienza limitata nel trattamento di pazienti c on batteriemia concomitante (3%). Pertanto, si consiglia cautela quando si trattano questi pazienti. I risultati di un ampio studio condottosu pazienti con infezioni del piede diabetico, hanno mostrato che la tigeciclina era meno efficace del farmaco di riferimento, quindi, la tigeciclina non e' raccomandata in questi pazienti. Negli studi clinicisulle infezioni complicate intra-addominali, il tipo piu' comune d'in fezione nei pazienti trattati con la tigeciclina e' stata l'appendicite complicata (51%), seguita da altre diagnosi riportate meno comunemente, come le colecistiti complicate (14%), ascessi intra-addominali (10%), perforazione dell'intestino (10%) e ulcere gastriche o duodenali perforate da meno di 24 ore (5%). Di questi pazienti, il 76% avevano una peritonite diffusa associata (peritonite chirurgicamente evidente). C'e' stato un numero limitato di pazienti con patologie gravi concomitanti come pazienti immunocompromessi, pazienti con un punteggio APACHEII >15 (4%) o con ascessi multipli intra-addominali rilevati chirurgi camente (10%). C'e' stata un'esperienza limitata nel trattamento di pazienti con batteriemia concomitante (6%). Pertanto si consiglia cautela quando si trattano questi pazienti. considerare l'utilizzo di una terapia antibatterica combinata quando la tigeciclina viene somministrata in pazienti gravi con infezioni intra addominali complicate (cIAI) secondarie a perforazione intestinale clinicamente evidente o pazienti con sepsi incipiente o con shock settico. L'effetto della colestasi sulla farmacocinetica della tigeciclina non e' stato adeguatamente stabilito. L'escrezione biliare rappresenta circa il 50% dell'escrezione totale della tigeciclina. Pertanto i pazienti affetti da colestasi devono essere monitorati attentamente. Se la tigeciclina e' somministrata con gli anticoagulanti il tempo di protrombina o altri test idonei di coagulazione devono essere eseguiti per monitorare i pazienti. Colite pseudomembranosa e' stata riportata con quasi tutti gli antibatterici ela gravita' puo' variare da lieve a rischiosa per la vita. Pertanto, e' importante tenere in considerazione questa diagnosi in pazienti chepresentano diarrea durante o successivamente alla somministrazione di qualunque antibatterico. L'utilizzo della tigeciclina puo' portare al la crescita eccessiva di organismi non sensibili, compresi i funghi. Irisultati di studi nei ratti trattati con la tigeciclina hanno eviden ziato una decolorazione delle ossa. La tigeciclina puo' essere associata a decolorazione permanente dei denti negli esseri umani se viene utilizzata durante la dentizione. non usare in bambini di eta' inferioreagli 8 anni a causa della decolorazione dei denti, e non e' consiglia to negli adolescenti al di sotto dei 18 anni per la mancanza di dati sulla sicurezza e l'efficacia.

Interazioni

Studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti. La somministrazione concomitante di tigeciclina e warfarina (25 mg in un'unicadose) in soggetti sani ha prodotto una diminuzione della clearance de lla R-warfarina e S-warfarina del 40% e 23% rispettivamente, ed un aumento dell'AUC del 68% e del 29% rispettivamente. Il meccanismo di questa interazione non e' ancora chiaro. I dati disponibili non indicano che questa interazione possa risultare in cambiamenti significativi sull'International Normalised Ratio (INR). Comunque, poiche' la tigeciclina puo' prolungare sia il tempo di protrombina (PT) che il tempo di tromboplastina parzialmente attivata (aPTT), gli appropriati test di coagulazione dovranno essere attentamente monitorati quando la tigeciclina e' co-somministrata con gli anticoagulanti. La warfarina non ha influenzato il profilo farmacocinetico della tigeciclina. La tigeciclina non viene completamente metabolizzata. Pertanto non si prevede che la clearance della tigeciclina sia influenzata da principi attivi che inibiscono o inducono l'attivita' di queste isoforme CYP450. In vitro , latigeciclina non e' ne' un inibitore competitivo ne' un inibitore irre versibile degli enzimi CYP450. Ai dosaggi raccomandati la tigeciclina non ha influenzato il tasso, la quantita' di assorbimento o la clearance della digossina (0,5 mg seguita da 0,25 mg al giorno) quando somministrata in adulti sani. La digossina non ha influenzato il profilo farmacocinetico della tigeciclina. Pertanto non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio quando la tigeciclina e' somministrata con la digossina. Negli studi in vitro , non e' stato osservato alcun antagonismo tra la tigeciclina ed altre classi di antibiotici comunemente utilizzate. L'uso concomitante degli antibiotici con i contraccettivi oralipuo' rendere i contraccettivi orali meno efficaci.

Effetti indesiderati

Il numero totale di pazienti trattati con la tigeciclina in studi clinici di fase 3, e' stato di 1.415. Reazioni avverse sono state riportate in circa il 41% dei pazienti trattati con la tigeciclina. Nel 5% deipazienti il trattamento e' stato interrotto a causa di reazioni avver se. Negli studi clinici, le reazioni avverse piu' comuni correlate al farmaco in studio sono state nausea reversibile (20%) e vomito (14%), che di solito si sono verificati in fase precoce (giorni 1-2 del trattamento) e sono stati generalmente di intensita' lieve a moderata. Per le reazioni avverse identificate dall'esperienza post-marketing derivanti da segnalazioni spontanee per le quali la frequenza non puo' essere stimata, la frequenza e' categorizzata come non nota. >>Infezioni edinfestazioni. Comuni (>=1/100, <1/10): ascesso, infezioni. Non comuni (>=1/1000, <1/100): sepsi, shock settico. Negli studi clinici di fase 3, gli eventi avversi gravi correlati alle infezioni sono insorti piu ' frequentemente nei soggetti trattati con la tigeciclina (6,7%) rispetto ai soggetti di confronto (4,6%). Sono state osservate differenze significative nella sepsi/shock settico nei pazienti trattati con la tigeciclina (1,5%) rispetto ai pazienti di confronto (0,5%). >>Patologiedel sistema emolinfopoietico. Comuni: prolungamento del tempo della t romboplastina parziale attivata (aPTT), prolungamento del tempo di protrombina (PT). Non comuni: aumento dell'International Normalised Ratio(INR). Non nota: trombocitopenia. >>Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattiche/anafilattoidi. >>Disturbi del metabo lismo e della nutrizione. Non comuni: ipoproteinemia. >>Patologie del sistema nervoso. Comuni: capogiro. >>Patologie vascolari. Comuni: flebite. Non comuni: tromboflebite. >>Patologie gastrointestinali. Molto comuni (>=1/10): nausea, vomito e diarrea. Comuni: dolori addominali, dispepsia, anoressia. Non comuni: pancreatite acuta. >>Patologie epatobiliari. Comuni: elevati livelli sierici di aspartato aminotransferasi (AST) e di alanina aminotransferasi (ALT), iperbilirubinemia. Le anormalita' dei valori di AST ed ALT nei pazienti trattati sono state riportate piu' frequentemente nel periodo post terapia rispetto ai pazientitrattati con il farmaco di confronto, nei quali questi eventi si sono verificati piu' spesso durante la terapia. Non comuni: ittero, danno epatico, solitamente colestatico. Non noti: insufficienza epatica. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, rash.>>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministra zione. Comuni: cefalea. Non comuni: reazioni al sito di iniezione, infiammazione al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione, edema alsito di iniezione, flebite al sito di iniezione. >>Esami diagnostici. Comuni: elevati livelli sierici di amilasi, aumento dell'azoto ureico (BUN). In tutti gli studi di fase 3 e 4, nelle infezioni complicate d ella cute e dei tessuti molli (cSSSI) e nelle infezioni complicate intra-addominali (cIAI), si e' verificato il decesso del 2,3% (52/2216) dei pazienti che avevano ricevuto la tigeciclina e 1,5% (33/2206) dei pazienti che avevano ricevuto farmaci di confronto. >>Effetti di classedegli antibiotici: colite pseudomembranosa che puo' variare da lieve a pericolosa per la vita; crescita eccessiva di organismi non-suscettibili, inclusi funghi. >>Effetti di classe delle tetracicline: la classe degli antibiotici delle Glicilcicline e' strutturalmente simile allaclasse degli antibiotici delle tetracicline. Le reazioni avverse di c lasse delle tetracicline possono includere fotosensibilita', pseudo tumori cerebrali, pancreatite ed azioni anti-anaboliche che hanno portato ad un aumento nella BUN, azotemia, acidosi e iperfosfatemia. La tigeciclina potrebbe essere associata ad una decolorazione permanete dei denti se usata durante lo sviluppo dentale.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati sull'utilizzo della tigeciclina nelle donne in gravidanza. Risultati provenienti da studi effettuati negli animalihanno dimostrato che la tigeciclina puo' causare danno fetale quando somministrata durante la gravidanza. Il rischio potenziale per gli esseri umani e' sconosciuto. Come noto per gli antibiotici della classe delle tetracicline, anche la tigeciclina puo' indurre difetti dentali permanenti (decolorazione e difetti dello smalto) e un ritardo nei processi di ossificazione sia nei feti, esposti nell'utero durante l'ultima meta' della gestazione, sia nei bambini al di sotto degli otto anni di eta' a causa dell'accumulo nei tessuti con un alto ricambio di calcio e della formazione di complessi di chelati di calcio. La tigeciclina non deve essere usata durante la gravidanza a meno che non sia strettamente necessario. Non e' noto se questo farmaco e' escreto nel latteumano. In studi sugli animali la tigeciclina e' secreta nel latte dei ratti che allattano. Quando e' in corso un trattamento con la tigecic lina, si deve utilizzare cautela e tenere in considerazione l'interruzione dell'allattamento al seno poiche' non si puo' escludere un rischio potenziale per il lattante.