Trisenox - Ev 10f 10ml 1mg/Ml
Dettagli:
Nome:Trisenox - Ev 10f 10ml 1mg/MlCodice Ministeriale:035712013
Principio attivo:Arsenio Triossido
Codice ATC:L01XX27
Fascia:C
Prezzo:8734.26
Produttore:Teva Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Evitare il congelamento
Scadenza:48 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Agenti antineoplastici.
Principi attivi
Triossido di arsenico 1 mg/ml.
Eccipienti
Idrossido di sodio, acido cloridrico come regolatore del pH, acqua perpreparazioni iniettabili.
Indicazioni
Per l'induzione della remissione e come terapia di consolidamento in pazienti adulti affetti da leucemia promielocitica acuta (LPA) recidivata o refrattaria, caratterizzata dalla presenza della traslocazione t(15;17) e/o del gene PML (leucemia promielocitica) /RAR (recettore dell'acido alfa retinoico). Il trattamento precedente deve aver incluso chemioterapia e terapia retinoide. Il tasso di rispostaal farmaco di altri sottotipi di leucemia mieloide acuta non e' stato esaminato.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Posologia
Somministrare sotto il controllo di un medico esperto nel trattamento delle leucemie acute e delle speciali procedure di monitoraggio. La dose consigliata e' la stessa per adulti ed anziani. Programma del trattamento di induzione: somministrare per via endovenosa ad una dose fissa di 0,15 mg/kg/ die tutti i giorni, fino alla remissione del midollo osseo (presenza di meno del 5% di blasti nel midollo osseo cellulare, con nessun segno della presenza di cellule leucemiche). Se la remissione del midollo osseo non si verifica entro il 50. giorno, la somministrazione deve essere interrotta. Programma del trattamento di consolidamento: il trattamento di consolidamento deve iniziare tra le 3 e le 4 settimane successive al completamento della terapia di induzione. Somministrare per via endovenosa ad una dose di 0,15 mg/kg/ die per 25 dosi, somministrata 5 giorni la settimana, seguita da un intervallo di 2 giorni e ripetuta per 5 settimane. Differimento, modificazione e nuovoinizio della somministrazione: il trattamento con il medicinale va in terrotto, modificato o sospeso prima della fine prevista della terapiaogni qualvolta si osservi una tossicita' di Grado 3 o maggiore second o i National Cancer Institute Common Toxicity Criteria e la si giudichi possibilmente in rapporto con il trattamento. I pazienti che presentano queste reazioni correlate al farmaco devono riprendere il trattamento solo dopo la risoluzione dell'evento tossico o il recupero delle condizioni basali dalla anomalia che ha provocato l'interruzione. In tali casi, il trattamento va ripreso a un dosaggio pari alla meta' di quello giornaliero precedente. Se l'evento tossico non si ripresenta entro 3 giorni dalla ripresa del trattamento al dosaggio ridotto, la posologia giornaliera puo' essere nuovamente aumentata al 100% di quella originale. I pazienti che manifestino una tossicita' ricorrente devono essere esclusi dal trattamento. Pazienti con insufficienza epatica e/orenale: poiche' sono disponibili dati limitati per quanto riguarda tu tti i gruppi con insufficienza epatica e tutti quelli con insufficienza renale, si consiglia cautela nell'uso del farmaco. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del medicinale nei bambini di eta' fino a 17 anni non sono state stabilite. Per i bambini di eta' inferiore a 5 anni non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: somministrare per via endovenosa nell'arco di 1-2 ore. La durata dell'infusione puo' essere prolungata ad un massimo di 4 ore se si osservano reazioni vasomotorie. Non c'e' bisogno di catetere venoso centrale. A causa dei sintomi connessi alla patologia, per i pazienti sara' necessario procedere a ricovero all'inizio del trattamento onde assicurare unmonitoraggio adeguato.
Conservazione
Non congelare.
Avvertenze
I pazienti clinicamente instabili affetti da LPA sono a rischio particolarmente alto e richiederanno un monitoraggio piu' frequente dei livelli di elettroliti e glicemia, oltre ad analisi piu' frequenti dei parametri ematologici, epatici, renali e della coagulazione. Sindrome da attivazione leucocitaria (Sindrome da differenziazione LPA): e' stata riscontrata nel 27% dei pazienti affetti da LPA e trattati con il farmaco. Questa sindrome puo' rivelarsi fatale. Il trattamento della sindrome non e' stato studiato in maniera completa, ma si e' ricorsi alla somministrazione di steroidi a dosaggi elevati al primo sospetto di sindrome da differenziazione LPA, che sembra mitigare i segni e i sintomi. Al manifestarsi dei primi segni clinici (febbre ingiustificata, dispnea e/o aumento del peso, risultati anomali dell'auscultazione toracica o anomalie radiografiche) il trattamento con steroidi a dosaggi elevati deve essere cominciato immediatamente (desametasone 10 mg, somministrato per via endovenosa due volte al giorno), indipendentemente dalla conta leucocitaria. Anomalie dell'elettrocardiogramma (ECG): il triossido di arsenico puo' provocare un prolungamento dell'intervallo QT eblocco atrioventricolare completo. Il prolungamento del tratto QT puo ' portare ad un'aritmia ventricolare del tipo torsione di punta, che puo' essere fatale. Un precedente trattamento con antracicline puo' aumentare il rischio del prolungamento QT. Il rischio di torsioni di punta e' correlato all'entita' del prolungamento QT, alla somministrazioneconcomitante di farmaci che prolungano il tratto QT. Raccomandazioni per il monitoraggio di ECG ed elettroliti: prima di iniziare la terapia, devono essere eseguiti un ECG a 12 derivazioni e l'analisi degli elettroliti sierici (potassio, calcio e magnesio) e della creatinina. Eventuali anomalie elettrolitiche preesistenti devono essere corrette e,se possibile, i farmaci noti per prolungare l'intervallo QT devono es sere interrotti. Differimento e modificazioni della somministrazione: il trattamento deve essere interrotto, regolato o sospeso prima del termine programmato della terapia ogniqualvolta si osservi un grado di tossicita' pari a 3 o piu' ai sensi dei National Cancer Institute Common Toxicity Criteria, qualora si ritenga possibilmente associato al trattamento con questo farmaco. Analisi di laboratorio: i livelli di elettroliti e glicemia, oltre alle analisi dei parametri, ematologici, epatici, renali e della coagulazione del paziente devono essere monitorati almeno due volte la settimana, e con maggiore frequenza nei pazienticlinicamente instabili, durante la fase di induzione ed almeno una vo lta la settimana nella fase di consolidamento. Pazienti con insufficienza renale: si consiglia cautela. L'esperienza in pazienti con grave insufficienza renale e' insufficiente per stabilire se e' necessario unaggiustamento della posologia. L'uso del farmaco nei pazienti in dial isi non e' stato studiato. Pazienti con insufficienza epatica: si consiglia cautela nell'uso. L'esperienza in pazienti con insufficienza epatica grave e' insufficiente per stabilire se e' necessario un aggiustamento della posologia. Persone anziane: i dati clinici disponibili negli anziani sono limitati. Si richiede cautela in questi pazienti. Iperleucocitosi: in alcuni pazienti, il trattamento e' stato associato allo sviluppo di iperleucocitosi (>= 10 x 10^3/mcL). Non sembrava essercialcun rapporto fra la conta leucocitaria basale e lo sviluppo di iper leucocitosi, ne' una correlazione fra la conta leucocitaria basale e le conte leucocitarie di picco. L'iperleucocitosi non e' mai stata trattata con ulteriore chemioterapia e si e' risolta con il proseguimento della terapia.
Interazioni
Non sono state condotte valutazioni formali delle interazioni farmacocinetiche fra questo ed altri prodotti medicinali terapeutici. Il prolungamento dell'intervallo QT/QTc e' previsto durante il trattamento conquesto prodotto e sono stati inoltre osservati casi di torsione di pu nta e arresto cardiaco completo. I pazienti che assumono o che hanno assunto prodotti medicinali che provocano ipokaliemia o ipomagnesiemia,quali i diuretici o l'amfotericina B, possono essere a rischio maggio re per le torsioni di punta. Si consiglia cautela quando il farmaco e'somministrato insieme ad altri prodotti medicinali che provocano il p rolungamento dell'intervallo QT/QTc, quali gli antibiotici macrolidi, l'antipsicotico tioridazina, o prodotti medicinali che provocano ipokaliemia o ipomagnesiemia. Non si conosce l'influenza del medicinale sull'efficacia di altri antileucemici.
Effetti indesiderati
Le reazioni riferite con piu' frequenza sono state iperglicemia, ipokaliemia, neutropenia ed aumento dell'alanina aminotransferasi (ALT). Laleucocitosi si e' verificata nel 50% dei pazienti con LPA, come da es ami ematologici. Le reazioni avverse gravi erano comuni (1-10%) e non inaspettate in questa popolazione. In generale, gli eventi indesiderati insorti col trattamento tendevano a ridursi col tempo, forse grazie al miglioramento del processo patologico di base. I pazienti tendevanoa tollerare la terapia di consolidamento e mantenimento con meno toss icita' rispetto al trattamento di induzione. Cio' e' dovuto probabilmente all'effetto confondente della malattia sugli eventi avversi e allenumerose terapie farmacologiche concomitanti necessarie per controlla re i sintomi e la morbosita'. >>Post-marketing: molto comune (>=1/10),comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), non nota. In fezioni ed infestazioni: Herpes zoster, sepsi, polmonite. Patologie del sistema emolinfopoietico: neutropenia febbrile, leucocitosi, neutropenia, pancitopenia, piastrinopenia, anemia, leucopenia, linfopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: iperglicemia, ipokaliemia, ipomagnesiemia, ipernatremia, chetoacidosi, ipermagnesiemia, disidratazione, ritenzione dei liquidi. Disturbi psichiatrici: stato confusionale. Patologie del sistema nervoso: parestesie, senso di sbandamento, cefalea, convulsioni. Patologie dell'occhio: visione confusa. Patologiecardiache: tachicardia, versamento pericardico, extrasistoli ventrico lari, insufficienza cardiaca, tachicardia ventricolare. Patologie vascolari: vasculite, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: sindrome di differenziazione, dispnea, ipossia, versamentopleurico, dolore pleuritico, emorragia alveolare polmonare, polmonite . Patologie gastrointestinali: diarrea, vomito, nausea, dolore addominale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: prurito, eruzioni cutanee, eritema, edema facciale. Patologie del sistema muscolo scheletrico, del tessuto connettivo e dell'osso: mialgia, artralgia, dolore osseo. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: febbre, dolore, fatica, edema, dolore toracico, brividi. Esami diagnostici: aumento dell'alanina aminotransferasi (ALT), aumento dell'aspartato aminotransferasi (AST), prolungamento dell'intervallo QT nell'ECG, iperbilirubinemia, aumento della creatininemia, incremento ponderale, gamma-glutamiltransferasi (GGT) aumentata. I farmaci usati per ridurre la conta leucocitaria spesso aggravano le tossicita' associate alla leucocitosi e nessun approccio standard si e' dimostrato efficace. Il prolungamento QT puo' portare ad un'aritmia ventricolare di tipo torsione dipunta, che puo' essere fatale. Il rischio di torsioni di punta e' cor relato all'entita' del prolungamento QT, alla somministrazione concomitante di farmaci noti per prolungare l'intervallo QT, a un'anamnesi ditorsioni di punta, prolungamento preesistente dell'intervallo QT, ins ufficienza cardiaca congestizia, somministrazione di diuretici potassio-disperdenti ed altre condizioni che portano ipokaliemia o ipomagnesiemia. Nell'esperienza post-marketing, una sindrome di differenziazionesimile alla sindrome da acido retinico e' stata anche riportata per i l trattamento di neoplasie maligne diverse da APL. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento
Gli uomini e le donne in eta' fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento. Il triossido di arsenico si e' dimostrato embriotossico e teratogeno negli studi sugli animali. Non sonostati effettuati studi sulle donne in stato di gravidanza che assumon o il medicinale. Se questo medicinale e' utilizzato durante la gravidanza, oppure se la paziente rimane incinta mentre assume questo prodotto, e' necessario informarla del possibile rischio per il feto. L'arsenico e' escreto nel latte materno. Per il rischio di potenziali reazioni avverse gravi dovute al farmaco nei lattanti, l'allattamento deve essere interrotto prima e durante l'intero periodo di somministrazione. Non sono stati condotti studi clinici o non-clinici sulla fertilita'.