Triasporin - Os Fl 150ml 10mg/Ml
Dettagli:
Nome:Triasporin - Os Fl 150ml 10mg/MlCodice Ministeriale:027814021
Principio attivo:Itraconazolo
Codice ATC:J02AC02
Fascia:A
Prezzo:85.83
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Italfarmaco Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione orale
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:24 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Antimicotici per uso sistemico.
Principi attivi
Itraconazolo.
Eccipienti
Idrossipropil-beta-ciclodestrina, sorbitolo E420, glicole propilenico,aroma di ciliegia 1 (contiene 1,2 glicole propilenico E1520 e acido a cetico E260), aroma di ciliegia 2 (contiene 1,2 glicole propilenico E1520 e acido lattico E270), caramello, saccarina sodica, acido cloridrico e sodio idrossido (per regolazione del pH), acqua depurata.
Indicazioni
Trattamento della candidosi orale e/o esofagea dei pazienti HIVpositivi o di altri pazienti immunocompromessi. Per la profilassi delle infezioni micotiche profonde sensibili all'itraconazolo, quando la terapia standard si ritenga inadeguata, in pazienti con tumori ematici o destinati a trapianto di midollo osseo nei quali e' prevedibile la comparsadi neutropenia (i.e. < 500 cell/mcl). Al momento non sono disponibili sufficienti dati di efficacia nella prevenzione dell'aspergillosi. Co nsiderare con attenzione eventuali linee-guida nazionali e/o locali per l'utilizzo appropriato dei farmaci antimicotici.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' all'itraconazolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.La co-somministrazione dei seguenti farmaci con il prodotto soluzione orale e' controindicata: substrati metabolizzati dal CYP3A4 che posso no prolungare l'intervallo QT, per esempio astemizolo, bepridil, cisapride, dofetilide, levacetimetadolo (levometadil), mizolastina, pimozide, chinidina, sertindolo e terfenadina sono controindicati in corso ditrattamento con il farmaco soluzione orale. La co-somministrazione pu o' causare un incremento dei livelli plasmatici di questi substrati con conseguente prolungamento del QT e rari fenomeni di torsione di punta; inibitori della HMG-CoA riduttasi metabolizzati dal CYP3A4 come atorvastatina, lovastatina e simvastatina; triazolam e midazolam per via orale; alcaloidi dell'ergot quali diidroergotamina, ergometrina (ergonovina), ergotamina e metilergometrina (metilergonovina); eletriptan; nisoldipina; triasporin soluzione orale non deve essere somministrato in pazienti con evidenza di disfunzione ventricolare come ad esempio insufficienza cardiaca congestizia (ICC) o con storia di ICC, tranne chein caso di pericolo di vita o di altre gravi infezioni. Il medicinale non deve essere utilizzato durante la gravidanza per condizioni che n on rappresentino pericolo di vita.
Posologia
Per un assorbimento ottimale, il prodotto deve essere assunto lontano dai pasti (i pazienti devono essere avvisati di evitare di mangiare per almeno 1 ora dopo l'assunzione). Per il trattamento della candidosi orale e/o esofagea, la soluzione deve essere trattenuta all'interno della cavita' orale (circa 20 secondi) prima di essere deglutita. Evitare di risciacquarsi la bocca dopo aver deglutito la soluzione. Trattamento della candidosi orale e/o esofagea: 200 mg (2 misurini) al giorno preferibilmente in due somministrazioni oppure in dose unica, per 1 settimana. Se dopo una settimana non si osserva una risposta al trattamento, il trattamento deve essere proseguito per un'altra settimana. Trattamento della candidosi orale e/o esofagea resistente al fluconazolo:da 100 a 200 mg (1-2 misurini) due volte al giorno per due settimane. Se dopo 2 settimane non si osserva una risposta al trattamento, il tr attamento deve essere proseguito per altre 2 settimane. La dose giornaliera di 400 mg non deve essere utilizzata per piu' di 14 giorni qualora non vi siano segnali di miglioramento. Profilassi delle infezioni micotiche: 5 mg/kg suddivisi in due somministrazioni giornaliere. Neglistudi clinici il trattamento profilattico e' stato iniziato immediata mente prima del trattamento citostatico e di solito una settimana prima del trapianto. Quasi tutte le infezioni micotiche profonde dimostrate sono comparse a carico di pazienti che presentavano una conta di neutrofili inferiore a 100 cell/ml. Il trattamento e' stato protratto fino al ripristino della conta dei neutrofili (i.e. > 1000 cell/mcl). Glistudi clinici in pazienti neutropenici hanno evidenziato una consider evole variabilita' interindividuale dei parametri farmacocinetici. Si deve tenere in considerazione il monitoraggio dei livelli ematici, soprattutto in presenza di danno gastrointestinale, diarrea e durante trattamenti prolungati con il farmaco. Impiego nei bambini: i dati clinici sull'impiego del farmaco sono limitati, pertanto l'uso non e' raccomandato a meno che il potenziale beneficio non superi i potenziali rischi. Profilassi delle infezioni micotiche: non sono disponibili dati diefficacia in bambini neutropenici. Si dispone di una limitata esperie nza clinica sulla sicurezza di impiego di 5 mg/kg al giorno in due somministrazioni giornaliere. Impiego negli anziani: i dati clinici sull'impiego del farmaco sono limitati, pertanto l'impiego del medicinale deve essere destinato solo a quei casi in cui il beneficio potenziale superi i potenziali rischi. Impiego nei pazienti con compromissione epatica: sono disponibili dati limitati sull'uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con insufficienza epatica. Bisogna somministrare con cautela il farmaco in questa popolazione di pazienti. Impiego nei pazienti con compromissione renale: sono disponibili dati limitati sull'uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con insufficienza renale. Bisogna somministrare con cautela il farmaco in questa popolazione di pazienti.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.
Avvertenze
Non vi sono informazioni sulla ipersensibilita' crociata tra itraconazolo ed altri agenti antimicotici azolici. E' necessaria cautela nella prescrizione il farmaco ai pazienti con ipersensibilita' ad altri azoli. E' stata osservata una transitoria riduzione asintomatica della frazione di eiezione ventricolare sinistra. Itraconazolo ha dimostrato diavere un effetto inotropo negativo e il farmaco e' stato associato a episodi di insufficienza cardiaca congestizia. L'insufficienza cardiaca e' stata riportata piu' frequentemente nelle segnalazioni spontanee con dosaggi giornalieri di 400 mg piuttosto che con dosaggi giornalieri inferiori, suggerendo che il rischio di insufficienza cardiaca potrebbe aumentare se aumenta la dose giornaliera di itraconazolo. Il medicinale non deve essere utilizzato in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o con storia di insufficienza cardiaca congestizia. La valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio deve prendere inconsiderazione fattori come la gravita' della condizione, la dose e l a durata del trattamento ed i fattori di rischio individuali per insufficienza cardiaca congestizia. Questi pazienti devono essere informatiriguardo ai segni e ai sintomi di insufficienza cardiaca congestizia, trattati con cautela e monitorati durante la terapia per quanto rigua rda i segni ed i sintomi della insufficienza cardiaca congestizia. Se questi segni o sintomi dovessero manifestarsi durante il trattamento, il farmaco deve essere sospeso. E' necessario usare cautela nella co-somministrazione di itraconazolo e calcio antagonisti. Con l'utilizzo del medicinale si sono verificati casi molto rari di grave epatotossicita', inclusi alcuni casi fatali di insufficienza epatica acuta. Alcunidi questi casi hanno coinvolto pazienti che avevano una pre-esistente epatopatia. Alcuni di questi casi si sono verificati nel primo mese d i trattamento, inclusi alcuni casi osservati durante la prima settimana. Nei pazienti in trattamento con il farmaco deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalita' epatica. In questi pazienti il trattamento deve essere immediatamente interrotto e devono essere condotti test sulla funzionalita' epatica. La maggior parte dei casi di grave epatotossicita' ha coinvolto pazienti che avevano una pre-esistente epatopatia, che erano trattati per indicazioni sistemiche, che avevano altre condizioni mediche concomitanti significative e/o stavano assumendo farmaci epatotossici. In pazienti con aumentati livelli degli enzimi epatici o una malattia epatica in corso oppure che hanno gia' sperimentato tossicita' epatica con altri farmaci, il trattamento non deve essere iniziato. Nei pazienti con compromissione epatica che assumono itraconazolo gli enzimi epatici devono essere attentamentemonitorati. Dati clinici relativi all'utilizzo del farmaco nei pazien ti pediatrici sono limitati, il suo uso nei bambini non e' raccomandato. Dati clinici relativi all'utilizzo del farmaco nei pazienti anzianisono limitati. Sono disponibili dati limitati sull'uso di itraconazol o somministrato per via orale in pazienti con insufficienza epatica. Bisogna somministrare con cautela il farmaco in questa popolazione di pazienti. Sono disponibili dati limitati sull'uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con insufficienza renale. Bisogna somministrare con cautela il farmaco in questa popolazione di pazienti.L'evento avverso piu' frequentemente riportato e' stato la diarrea. Q uesto disturbo del tratto gastrointestinale puo' causare un alterato assorbimento, nonche' un'alterazione della flora batterica che potrebbefavorire le infezioni micotiche. In questi casi occorre valutare l'op portunita' di interrompere il trattamento. Il farmaco non e' stato studiato per il trattamento di candidosi orali e/o esofagee in pazienti neutropenici gravi. Viste le sue proprieta' farmacocinetiche, il medicinale non e' raccomandato per l'inizio del trattamento in pazienti con rischio immediato di contrarre candidosi sistemiche. Sono stati segnalati casi transitori o permanenti di perdita dell'udito in pazienti trattati con itraconazolo. Molte di queste segnalazioni hanno riportato la somministrazione contemporanea di chinidina che e' controindicata Solitamente la perdita dell'udito si risolve con la sospensione del trattamento ma in alcuni pazienti tale perdita puo' essere permanente. L'eventuale insorgenza di una neuropatia, correlabile con l'assunzione del farmaco, deve indurre la sospensione del trattamento. Nelle candidosi sistemiche, se si sospettano resistenze crociate alle specie di candida sensibili al fluconazolo, non e' detto che queste resistenze si verifichino anche con itraconazolo, in ogni caso la loro sensibilita' deve essere testata prima dell'inizio della terapia con itraconazolo. Il medicinale ha potenzialmente interazioni cliniche importanti. L'itraconazolo non deve essere utilizzato nelle due settimane successive all'interruzione del trattamento con induttori dell'enzima CYP3A4 (rifampicina, rifabutina, fenobarbitale, fenitoina, carbamazepina, Hypericum perforatum (erba di San Giovanni). L'uso di itraconazolo con questi farmaci puo' portare a livelli plasmatici sub terapeutici di itraconazolo e quindi al fallimento della terapia. Il prodotto contiene sorbitolo.
Interazioni
Farmaci che agiscono sul metabolismo dell'itraconazolo: l'itraconazoloviene metabolizzato prevalentemente attraverso il citocromo CYP3A4. S ono stati effettuati studi di interazione con rifampicina, rifabutina e fenitoina, che sono potenti induttori enzimatici del CYP3A4. Poiche'la biodisponibilita' dell'itraconazolo e dell'idrossi-itraconazolo in questi studi risulta ridotta al punto che l'efficacia puo' risultare largamente compromessa, l'associazione di itraconazolo con questi potenti induttori enzimatici non e' raccomandata. Non sono disponibili studi formali con altri induttori enzimatici come carbamazepina, Hypericum perforatum (erba di San Giovanni), fenobarbitale e isoniazide, ma cisi devono aspettare effetti simili. Potenti inibitori di questo enzim a come ritonavir, indinavir, claritromicina e eritromicina possono faraumentare la biodisponibilita' di itraconazolo. Effetti dell'itracona zolo sul metabolismo di altri farmaci: l'itraconazolo puo' inibire il metabolismo di farmaci metabolizzati dalla famiglia enzimatica 3A del citocromo. In tale caso si puo' verificare un aumento e/o un prolungamento dei loro effetti, inclusi quelli indesiderati. Dopo interruzione del trattamento, i livelli plasmatici di itraconazolo diminuiscono gradualmente, a seconda della dose e della durata del trattamento. Questodeve essere considerato nel valutare l'effetto inibitore di itraconaz olo su farmaci in co-somministrazione. I seguenti farmaci sono controindicati con itraconazolo: astemizolo, bepridil, cisapride, dofetilide,levacetilmetadolo (levometadil), mizolastina, pimozide, chinidina, se rtindolo e terfenadina sono controindicati durante il trattamento con il farmaco dato che la co-somministrazione puo' causare un incremento dei livelli plasmatici di questi substrati con conseguente prolungamento del QT e rari fenomeni di torsioni di punta; inibitori della HMG-CoA reduttasi metabolizzati dal citocromo CYP3A4 come atorvastatina, lovastatina e simvastatina; triazolam e midazolam per via orale; alcaloidi dell'ergot quali diidroergotamina, ergometrina (ergonovina), ergotamina e metilergometrina (metilergonovina); eletriptan; nisoldipina. E' necessario usare cautela nella co- somministrazione di itraconazolo e calcio antagonisti in quanto aumenta il rischio di insufficienza cardiaca congestizia. Oltre a possibili interazioni farmacocinetiche legateall'enzima metabolizzante CYP3A4, i calcio antagonisti possono avere effetti inotropi negativi che possono aggiungersi a quelli dell'itraconazolo. I seguenti farmaci devono essere utilizzati con cautela e le loro concentrazioni plasmatiche, effetti ed effetti indesiderati devonoessere monitorati. Se necessario, il loro dosaggio deve essere ridott o, quando somministrati contemporaneamente a itraconazolo: anticoagulanti orali; inibitori della HIV-proteasi come ritonavir, indinavir, saquinavir; alcuni agenti antineoplastici come busulfan, docetaxel, trimetressato e alcaloidi della vinca; calcio antagonisti metabolizzati dalcitocromo CYP3A4 come diidropiridine e verapamil; alcuni agenti immun osoppressori: ciclosporina, tacrolimus, rapamicina (conosciuta anche come sirolimus); alcuni glucocorticoidi come budesonide, desametasone, fluticasone e metilprednisolone; digossina (via inibizione della P- glicoproteina); cilostazolo, disopiramide, carbamazepina, buspirone, alfentanil, alprazolam, brotizolam, midazolam per via endovenosa, rifabutina, ebastina, repaglinide, fentanil, alofantrina, reboxetina, loperamide. L'importanza dell'aumento di concentrazione e la rilevanza clinica di queste variazioni durante la co-somministrazione con itraconazolodevono essere ancora stabilite. Non e' stata osservata alcuna interaz ione tra itraconazolo e zidovudina (AZT) e fluvastatina. L'itraconazolo non ha dimostrato effetti inducenti sul metabolismo di etinilestradiolo e noretisterone. Effetti sul legame con le proteine: gli studi in vitro hanno dimostrato che non vi sono interazioni per il legame con le proteine plasmatiche tra itraconazolo e imipramina, propranololo, diazepam, cimetidina, indometacina, tolbutamide e sulfametazina.
Effetti indesiderati
Le reazioni avverse sono state ordinate in base alla frequenza, usandola seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/1 0); non comune (>=1/1000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: leucopenia, neutropenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: malattia da siero, edema angioneurotico, reazioni anafilattiche, reazioni anafilattoidi, ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipokaliemia; non nota: ipertrigliceridemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa; non comune: neuropatia periferica, vertigini; non nota: parestesia, ipoestesia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi,incluso annebbiamento della vista e diplopia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: tinnito, perdita dell'udito transitoria o permanente. Patologie cardiache. Non nota: Insufficienza cardiaca congestizia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea; non nota: edema polmonare. Patologie gastrointestinali. Comune:dolore addominale, vomito, nausea, diarrea, disgeusia; non comune: di spepsia, costipazione; non nota: pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: incremento degli enzimi epatici; non comune: epatite, iperbilirubinemia; non nota: epatotossicita', insufficienza epatica acuta. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; non comune: prurito; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, Pustolosi esantematica acuta generalizzata, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, vasculite leucocitoclastica, orticaria, alopecia, fotosensibilita'. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Non nota: pollachiuria, incontinenza urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: disordini mestruali, disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: piressia; non comune: edema. Popolazione pediatrica: la sicurezza del medicinale e' stata valutata in pazienti pediatrici di eta' compresa tra 6 mesi e 14 anni.Questi pazienti hanno ricevuto almeno una dose del farmaco per la pro filassi delle infezioni micotiche o per il trattamento della candidosiorale o per il trattamento di infezioni micotiche sistemiche e si son o raccolti i dati di sicurezza. Sulla base dei dati di sicurezza aggregati derivanti da questi studi clinici, gli eventi avversi che si sonomanifestati piu' comunemente nei pazienti pediatrici sono stati: vomi to, piressia, diarrea, infiammazione alla mucosa, rash, dolore addominale, nausea, ipertensione e tosse. La natura degli eventi avversi riscontrati nei pazienti pediatrici e' simile a quella osservata nei pazienti adulti ma l'incidenza e' piu' alta.
Gravidanza e allattamento
Il prodotto non deve essere usato in gravidanza ad eccezione dei casi ove, essendoci pericolo di vita, si ritenga che il beneficio potenziale per la madre superi il rischio potenziale per il feto. In studi sugli animali, l'itraconazolo ha mostrato tossicita' riproduttiva. Dati epidemiologici sull'esposizione al farmaco durante il primo trimestre digravidanza - prevalentemente in pazienti che avevano ricevuto un trat tamento a breve termine per candidosi vulvovaginali - non hanno mostrato un rischio superiore di malformazioni se confrontati a soggetti di controllo non esposti a nessuna sostanza teratogena conosciuta. Devonoessere adottate adeguate misure contraccettive in donne in eta' ferti le trattate con il farmaco. Un'efficace contraccezione deve essere mantenuta fino alla mestruazione successiva alla fine della terapia con il farmaco. Una piccolissima quantita' di itraconazolo viene escreta nel latte materno. Il medicinale non deve essere somministrato durante l'allattamento.