Tobrineb - Nebul 56f 300mg/4ml
Dettagli:
Nome:Tobrineb - Nebul 56f 300mg/4mlCodice Ministeriale:036647030
Principio attivo:Tobramicina
Codice ATC:J01GB01
Fascia:H
Prezzo:3131.14
Produttore:Promedica Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP2 - prescrizione med.limitativa, utilizzabile in ambiente ospedaliero o extraosped., secondo disposizioni regionali
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Soluzione per nebulizzazione
Contenitore:Scatola
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:24 mesi
Denominazione
TOBRINEB 300 MG/4 ML SOLUZIONE DA NEBULIZZARE
Formulazioni
Tobrineb - Nebul 56f 300mg/4ml
Categoria farmacoterapeutica
Antibatterici aminoglicosidici.
Principi attivi
Tobramicina.
Eccipienti
Cloruro di sodio; acido solforico; idrossido di sodio; acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Terapia prolungata dell'infezione polmonare cronica da Pseudomonas aeruginosa in pazienti con fibrosi cistica, di eta' non inferiore ai 6 anni.
Controindicazioni / effetti secondari
La somministrazione del medicinale e' controindicata in tutti i pazienti con ipersensibilita' accertata nei confronti di tobramicina, di qualsiasi aminoglicoside o di uno qualsiasi degli eccipienti; inoltre controindicata in pazienti trattati con potenti diuretici, come la furosemide o l'acido etacrinico, di cui e' stata provata l'ototossicita'.
Posologia
Il medicinale e' solo per uso inalatorio e non va utilizzato per via parenterale. Deve essere tenuta in considerazione la linea guida ufficiale sull'uso appropriato degli agenti antibatterici. La terapia deve essere iniziata da un medico con esperienza nel trattamento della fibrosi cistica. La dose consigliata per adulti e bambini di eta' superioreai 6 anni e' pari ad un contenitore monodose (300 mg) due volte al gi orno (mattino e sera) per un periodo di 28 giorni. L'intervallo tra ledue dosi deve essere il piu' vicino possibile alle 12 ore. Dopo 28 gi orni di terapia con il farmaco i pazienti devono interrompere il trattamento per i 28 giorni successivi. Si deve rispettare il regime a cicli alterni (un ciclo di 28 giorni di terapia seguiti da 28 giorni di interruzione del trattamento). Bambini di eta' inferiore ai 6 anni: l'efficacia e la sicurezza del prodotto non sono state dimostrate in pazienti di eta' inferiore ai 6 anni. Anziani: la tobramicina deve essere usata con cautela nei pazienti anziani con funzionalita' renale ridotta. Pazienti con alterata funzione renale: la tobramicina deve essere usata con cautela nei pazienti con disfunzione renale accertata o sospetta. Il medicinale deve essere sospeso in caso di nefrotossicita' finche' la concentrazione sierica della tobramicina risulta inferiore a 1mcg/mL. Pazienti con insufficienza epatica: non sono necessarie modifiche alla posologia del farmaco in caso di insufficienza epatica. Il dosaggio non e' stabilito in base al peso corporeo. E' previsto che tutti i pazienti ricevano un contenitore monodose di medicinale (300 mg di tobramicina) due volte al giorno. Il trattamento con tobramicina deve essere continuato su base ciclica fino a che il medico curante ritenga che il paziente tragga benefici dall'inclusione del farmaco nel regimedi trattamento. Nel caso in cui si presentasse un deterioramento clin ico dello stato polmonare, si deve considerare l'opportunita' di intervenire con una terapia anti-pseudomonale aggiuntiva. Modo di somministrazione: il contenitore monodose deve essere aperto immediatamente prima dell'uso; l'eventuale soluzione non utilizzata immediatamente non deve essere conservata per un riutilizzo, ma deve essere eliminata. La somministrazione del prodotto va effettuata rispettando rigorosamente le norme igieniche generali. L'apparecchiatura usata deve essere pulita e funzionante; il nebulizzatore, di uso strettamente personale, va tenuto accuratamente pulito e deve essere regolarmente disinfettato. Per la pulizia e disinfezione del nebulizzatore, attenersi alle istruzioni fornite con il nebulizzatore. Dose massima giornaliera tollerata: la dose massima giornaliera tollerata non e' stata stabilita. Istruzioni per l'apertura del contenitore: flettere il contenitore monodose nelle due direzioni; staccare il contenitore monodose dalla striscia prima sopra e poi al centro; aprire il contenitore monodose ruotando l'aletta nel senso indicato dalla freccia; esercitando una moderata pressione sulle pareti del contenitore monodose far uscire il medicinale e versarlo nell'ampolla del nebulizzatore. L'intero contenuto del contenitore monodose (300 mg) versato nel nebulizzatore va somministrato tramite un'inalazione della durata di circa 15 minuti, utilizzando un nebulizzatore riutilizzabile PARI LC PLUS con compressore PARI TURBO BOY (velocita' di rilascio del farmaco 6.2 mg/min, rilascio totale del farmaco 92.8 mg, diametro di massa media aerodinamica: D 10 0.65 mcm, D 50 3.15mcm, D 90 8.99mcm) o un nebulizzatore riutilizzabile PARI LC SPRINT con compressore PARI BOY Sx (velocita' di rilascio del farmaco 6.7 mg/min, rilascio totale del farmaco 99.8 mg, diametro di massa media aerodinamica: D 10 0.70 mcm, D 50 3.36mcm, D 90 9.41mcm). Il farmaco viene inalato mentre il paziente e' seduto o in piedi e respira normalmente attraverso il boccaglio del nebulizzatore. Una molletta per il nasopuo' aiutare il paziente a respirare attraverso la bocca. Il paziente deve continuare il proprio regime standard di fisioterapia respirator ia. L'uso di broncodilatatori appropriati va continuato a seconda della necessita' clinica. Nel caso in cui i pazienti ricevano diverse terapie respiratorie, se ne raccomanda l'assunzione nel seguente ordine: broncodilatatore, fisioterapia respiratoria, altri farmaci per via inalatoria ed infine il farmaco. Non miscelare il prodotto con altri medicinali per uso inalatorio.
Conservazione
Conservare tra +2 e +8 gradi C (in frigorifero); conservare nel contenitore originale, per proteggere dalla luce; la soluzione del contenitore monodose di medicinale e' normalmente di colore da lievemente giallo a giallo; si potrebbero osservare alcune variazioni di colore che non indicano una perdita di attivita' del medicinale se lo stesso e' conservato in modo corretto.
Avvertenze
La tobramicina deve essere usata con cautela nei pazienti con disfunzione renale accertata o sospetta, uditiva, vestibolare o neuromuscolareo con emottisi grave in atto. La funzione renale e quella dell'ottavo nervo cranico devono essere tenute sotto stretta osservazione in pazi enti con alterata funzione renale accertata o sospetta e anche in pazienti la cui funzione renale e' inizialmente normale ma che sviluppano segni di disfunzione renale durante la terapia. In caso di alterata funzione renale, vestibolare, e/o uditiva e' necessario interrompere la terapia o aggiustare il dosaggio. Monitorare la concentrazione siericadella tobramicina mediante prelievo di sangue venoso e non campionand o il sangue mediante la puntura del dito, che non rappresenta un metodo di dosaggio convalidato. E' stato osservato che la contaminazione della pelle delle dita durante la preparazione e la nebulizzazione dellatobramicina puo' portare a falsi aumenti dei livelli sierici del farm aco. Questa contaminazione non puo' essere completamente evitata lavandosi le mani prima di eseguire il test. Il broncospasmo puo' insorgerein seguito a somministrazione di medicinali per via inalatoria ed e' stato segnalato anche con tobramicina nebulizzata. Somministrare la prima dose sotto controllo medico, usando un broncodilatatore pre-nebulizzazione, se questo fa gia' parte del trattamento in atto per il paziente. Il FEV 1 (volume espiratorio forzato) deve essere misurato prima e dopo la nebulizzazione. Se vi e' evidenza di broncospasmo indotto dalla terapia in un paziente che non riceve un broncodilatatore, ripetere il test in un'altra occasione usando un broncodilatatore. L'insorgenza di broncospasmo in presenza di una terapia con broncodilatatore puo' indicare una reazione allergica. Se si sospetta una reazione allergica, sospendere il farmaco. Il broncospasmo va trattato nel modo clinicamente appropriato. Usare la tobramicina con grande cautela nei pazienti affetti da disturbi neuromuscolari quali Parkinsonismo o altre condizioni caratterizzate da miastenia, inclusa la miastenia grave, poiche' gli aminoglicosidi possono aggravare la debolezza muscolare a causa di un potenziale effetto curarosimile sulla funzione neuromuscolare. Nonostante la nefrotossicita' sia stata associata alla terapia con aminoglicosidi per via parenterale, non c'e' stata evidenza di nefrotossicita' negli studi clinici con tobramicina. Il medicinale va comunque usato con cautela nei pazienti con accertata o sospetta disfunzione renale e controllate le concentrazioni sieriche di tobramicina. In caso dicambiamenti nella funzione renale, misurare i livelli sierici piu' fr equentemente e il dosaggio o gli intervalli di somministrazione devonoessere adeguati. I pazienti con grave insufficienza renale, cioe' con creatinina sierica >2 mg/dl (176.8 mcmol/l) non sono stati inclusi ne gli studi clinici. L'attuale prassi clinica prevede che sia valutata la funzionalita' renale di base. Rivalutare la funzionalita' renale periodicamente controllando i livelli di urea e creatinina almeno ogni 6 cicli completi di terapia con tobramicina (180 giorni di trattamento con tobramicina per nebulizzazione). In caso di evidenza di nefrotossicita', interrompere la terapia fino a quando le concentrazioni siericheminime di farmaco scendano al di sotto di 2 mcg/ml La terapia con tob ramicina puo' essere poi ripresa a discrezione medica. I pazienti che ricevono contemporaneamente una terapia con un aminoglicoside per via parenterale devono essere tenuti sotto stretto controllo, tenendo conto del rischio di tossicita' cumulativa. Il controllo della funzione renale e' di particolare importanza nei pazienti anziani per i quali la ridotta funzione renale potrebbe non essere messa in evidenza dai risultati dei controlli di routine, quali l'urea plasmatica o la creatinina sierica. La determinazione della clearance della creatinina potrebbeessere piu' significativa. Esaminare le urine per un'aumentata escrez ione di proteine, cellule e cilindri. Misurare periodicamente la creatinina sierica o la clearance della creatinina (da preferire rispetto all'urea plasmatica). In seguito all'uso parenterale di aminoglicosidi e' stata riportata ototossicita' che si e' manifestata sia come tossicita' uditiva che vestibolare. La tossicita' vestibolare si puo' manifestare con vertigini, atassia o capogiri. Nel corso della terapia con tobramicina, nell'ambito di studi clinici controllati, sono stati osservati ipoacusia e vertigini di entita' modesta, al contrario con altri farmaci contenenti tobramicina per nebulizzazione, in studi clinici controllati, non si sono osservati fenomeni di tossicita' uditiva misurati come lamentela di perdita di udito o mediante esami audiometrici. In studi aperti e dall'esperienza successiva alla commercializzazione, alcuni pazienti con anamnesi di uso prolungato, sia precedente sia concomitante, di aminoglicosidi per via intravenosa hanno manifestato perdita dell'udito. Considerare la possibilita' che gli aminoglicosidi causino tossicita' vestibolare e cocleare ed eseguire controlli appropriati della funzione uditiva nel corso della terapia con il farmaco. Neipazienti con un rischio predisponente, dovuto ad una precedente terap ia con aminoglicosidi per via sistemica prolungata, puo' essere necessario considerare l'opportunita' di accertamenti audiologici prima dell'inizio della terapia con tobramicina. La comparsa di tinnito impone cautela, poiche' si tratta di un sintomo di ototossicita'. Se il paziente riferisce tinnito o perdita dell'udito nel corso della terapia con aminoglicosidi, considerare l'opportunita' di predisporre accertamentiaudiologici. Quando possibile, si raccomanda di effettuare periodici controlli audiometrici nei pazienti che fanno uso continuativo del farmaco in quanto sono particolarmente a rischio di ototossicita'. I pazienti che ricevono contemporaneamente una terapia con aminoglicosidi per via parenterale devono essere sottoposti a controlli clinici, tenendo conto del rischio di tossicita' cumulativa. L'inalazione di soluzioni nebulizzate puo' indurre il riflesso della tosse. L'uso del medicinale inalatoria nei pazienti affetti da emottisi grave in atto e' consentito solamente se i benefici connessi al trattamento sono considerati superiori ai rischi di indurre ulteriore emorragia. Negli studi clinici, in alcuni pazienti trattati per via inalatoria con tobramicina e' stato osservato un aumento delle Concentrazioni Minime Inibitorie (MICs) di aminoglicosidi per isolati di P. aeruginosa testati. Esiste un rischio teorico che i pazienti in trattamento con tobramicina nebulizzata possano sviluppare isolati di P. aeruginosa resistenti alla tobramicina per via endovenosa. Negli studi clinici non ci sono dati riguardanti pazienti con infezioni di "Burkholderia cepacia".
Interazioni
Si deve evitare l'uso concomitante o sequenziale del medicinale con altri farmaci con potenziale azione nefrotossica o ototossica. Alcuni diuretici possono aumentare la tossicita' aminoglicosidica alterando le concentrazioni antibiotiche nel siero e nei tessuti. Il farmaco non sideve somministrare in concomitanza a furosemide, acido etacrinico, ur ea o mannitolo. Altri medicinali che aumentano la potenziale tossicita' degli aminoglicosidi somministrati per via parenterale sono: amfotericina B, cefalotina, ciclosporina, tacrolimus, polimixina (aumentato rischio di nefrotossicita'); composti del platino (aumentato rischio dinefrotossicita' e ototossicita'). Anticolinesterasici, tossina botuli nica: la combinazione con tobramicina deve essere evitata a causa dei loro effetti neuromuscolari. Nell'ambito degli studi clinici, i pazienti che hanno assunto tobramicina per via inalatoria contemporaneamentea dornase alfa, mucolitici, b agonisti, corticosteroidi per via inala toria ed altri antibiotici antipseudomonas orali o parenterali, hanno mostrato eventi avversi simili a quelli del gruppo di controllo.
Effetti indesiderati
Nell'ambito di studi clinici controllati (4) e studi clinici non controllati (1) con il farmaco le reazioni piu' comuni sono state quelle relative al sistema respiratorio (tosse e disfonia). Le reazioni avversesegnalate nella sperimentazione clinica sono classificate in: comuni (>=1/100 e <1/10); non comuni (>=1/1.000 a <1/100); rare (>=1/10.000, <1/1.000); molto rare (<1/10.000). Infezioni ed Infestazioni. Non comune: infezione fungina, candidiasi orale. Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini, ipoacusia, sordita' neurosensoriale. Patologie respiratorie toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, disfonia; non comune:volume espiratorio forzato ridotto, dispnea, rantoli, emottisi, dolor e orofaringeo, tosse produttiva. Patologie gastrointestinali. Non comune: ipersecrezione salivare, glossite, dolore dell'addome superiore, nausea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia, fastidio al torace, secchezzadelle mucose. Esami diagnostici. Non comune: aumento delle transamina si. In studi clinici controllati con altri farmaci per nebulizzazione che contengono tobramicina, la disfonia e il tinnito sono stati gli unici effetti indesiderati significativamente piu' frequenti nei pazienti trattati con tobramicina; 13% tobramicina vs. 7% controllo e 3% tobramicina vs. 0% controllo, rispettivamente. Questi episodi di tinnito erano transitori e risolti senza interrompere la terapia con tobramicina, e non erano associati ad una perdita di udito permanente al test audiografico. Il rischio di tinnito non aumentava con cicli ripetuti di esposizione a tobramicina. Ulteriori effetti indesiderati, alcuni dei quali sono comuni sequele di disturbi latenti, ma dove non si puo' escludere una relazione causale con tobramicina, erano: espettorato scolorito, infezioni respiratorie, mialgia, polipi nasali ed otite media. Inoltre, da dati cumulativi post-marketing con prodotti contenenti tobramicina nebulizzata sono state segnalate le seguenti reazioni avverse (stessa classificazione di frequenza sopra riportata). Infezioni e infestazioni. Rara: laringite; molto rara: infezione fungina, candidosi orale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto rara: linfoadenopatia. Patologie del sistema immunitario. Molto rara: ipersensibilita'. Patologie del metabolismo e della nutrizione. Rara: anoressia. Patologie del sistema nervoso. Rara: capogiri, mal di testa, afonia; molto rara: sonnolenza. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Rara: tinnito, perdita dell'udito; molto rara: disturbo dell'orecchio, dolore dell'orecchio. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse, faringite, disfonia, dispnea; rara: broncospasmo, fastidio al torace, disturbo polmonare, emottisi, epistassi, rinite, asma, tosseproduttiva; molto rara: iperventilazione, ipossia, sinusite. Patologi e gastrointestinali. Rara: disgeusia, ulcere della bocca, vomito, nausea; molto rara: diarrea, dolore addominale. Patologie della cute e deltessuto sottocutaneo. Rara: eruzione cutanea; molto rara: orticaria, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto rara: mal di schiena. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Rara: astenia, piressia, dolore al petto, dolore; molto rara: malessere. Esami diagnostici. Rara: testdella funzionalita' polmonare diminuito. In studi aperti e nell'esper ienza post-marketing alcuni pazienti, con una storia di precedente usoprolungato o concomitante di aminoglicosidi somministrati per via end ovenosa, hanno riportato perdita dell'udito. Gli aminoglicosidi per via parenterale sono stati associati ad ipersensibilita', ototossicita' e nefrotossicita'. La segnalazione delle reazioni avverse sospette chesi verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento
Il medicinale non deve essere utilizzato in corso di gravidanza e allattamento, a meno che i benefici per la madre non siano superiori ai rischi per il feto o il neonato. Non esistono adeguati dati sull'uso di tobramicina somministrata tramite inalazione a donne gravide. Studi suanimali non indicano un effetto teratogeno della tobramicina. Tuttavi a gli aminoglicosidi possono causare danni al feto (per esempio sordita' congenita) quando alte concentrazioni sistemiche vengono raggiunte in una donna gravida. Se il medicinale viene usato nel corso della gravidanza, o se la paziente rimane incinta nel corso della terapia con il medicinale, e' necessario informarla del rischio potenziale per il feto. La tobramicina somministrata per via sistemica viene escreta nel latte materno. Non si e' a conoscenza se la somministrazione di tobramicina per via inalatoria determini concentrazioni nel siero sufficientemente elevate da consentire la rilevazione della tobramicina nel latte materno. A causa del pericolo potenziale di ototossicita' e nefrotossicita' connesso all'assunzione della tobramicina da parte dei bambini, e' necessario decidere se interrompere l'allattamento o la terapia con il prodotto.