Tobi - Nebul 56f 1d 300mg/5ml

Dettagli:
Nome:Tobi - Nebul 56f 1d 300mg/5ml
Codice Ministeriale:034767018
Principio attivo:Tobramicina
Codice ATC:J01GB01
Fascia:A
Prezzo:2825.85
Rimborso:1271.63
Produttore:Novartis Farma Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione per nebulizzazione
Contenitore:Fiala monodose
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

TOBI 300 MG/5 ML SOLUZIONE DA NEBULIZZARE

Formulazioni

Tobi - Nebul 56f 1d 300mg/5ml

Categoria farmacoterapeutica

Antibatterici aminoglicosidici.

Principi attivi

Tobramicina.

Eccipienti

Cloruro di sodio, acqua per preparazioni iniettabili, acido solforico e idrossido di sodio per aggiustare il pH.

Indicazioni

Terapia di lungo periodo dell'infezione polmonare cronica dovuta a Pseudomonas aeruginosa nei pazienti a partire dai 6 anni di eta' affetti da fibrosi cistica (FC). Deve essere tenuta in considerazione la lineaguida ufficiale sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' accertata nei confronti di qualsiasi aminoglicoside oad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Il farmaco e' destinato all'uso tramite inalazione e non all'uso parenterale. La dose raccomandata per adulti e bambini e' pari ad una fialadue volte al giorno per un periodo di 28 giorni. L'intervallo tra le due dosi deve essere il piu' vicino possibile alle 12 ore e comunque non inferiore alle 6 ore. Dopo 28 giorni di terapia, i pazienti devono interrompere la terapia per i 28 giorni successivi. Si deve rispettareun ciclo di 28 giorni di terapia, seguito da 28 giorni di interruzion e del trattamento. Il dosaggio non e' stabilito in base al peso. E' previsto che tutti i pazienti ricevano una fiala (300 mg di tobramicina)due volte al giorno. Studi clinici controllati, condotti per un perio do di 6 mesi usando il seguente regime di dosaggio del medicinale, hanno dimostrato che il miglioramento della funzione polmonare si e' mantenuto al di sopra del valore iniziale anche nel corso dei periodi di interruzione di 28 giorni. La sicurezza e l'efficacia sono state valutate in studi clinici sia controllati sia in aperto fino a 96 settimane (12 cicli di terapia), ma non sono state studiate in pazienti di eta' inferiore ai 6 anni, in pazienti con un volume espiratorio forzato in 1 secondo (FEV1) < 25% o > 75% del previsto, oppure in pazienti infettati da colonie di Burkholderia cepacia . La terapia deve essere iniziata da un medico con esperienza nel trattamento della fibrosi cistica. Il trattamento deve essere continuato su base ciclica fino a che il medico curante ritenga che il paziente tragga benefici dall'inclusione del medicinale nel regime di trattamento. Nel caso in cui si presentasse un deterioramento clinico dello stato polmonare, si deve considerarel'opportunita' di intervenire con una terapia anti-pseudomonas aggiun tiva. Studi clinici hanno dimostrato che risultati microbiologici, indicanti resistenza al farmaco in vitro, non precludono necessariamente un beneficio clinico per il paziente. Pazienti anziani (>= 65 anni): ci sono dati insufficienti in questa popolazione per sostenere una raccomandazione a favore o contro un aggiustamento del dosaggio. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale: non ci sono dati in questa popolazione per sostenere una raccomandazione a favore o contro unaggiustamento del dosaggio del farmaco. Pazienti con compromissione d ella funzionalita' epatica: non sono stati condotti studi su pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. Dal momento che la tobramicina non e' metabolizzata per via epatica, non e' prevista una compromissione epatica dopo esposizione alla tobramicina. Pazienti dopo trapianto di organi: non esistono dati adeguati per l'uso del medicinale in pazienti dopo trapianto di organi. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del farmaco nei bambini di eta' inferiore ai 6 anni non sono state ancora stabilite. Modo di somministrazione: il contenuto di una fiala deve essere versato nel nebulizzatore e somministrato tramite un'inalazione della durata di circa 15 minuti, utilizzando un nebulizzatore riutilizzabile PARI LC PLUS con un compressore adeguato. Si considerano adeguati i compressori che, una volta attaccati ad un nebulizzatore PARI LC PLUS, emettono un flusso di 4-6 l/min e/o una contropressione di 110-217 kPa. Per l'utilizzo e la manutenzione del nebulizzatore e del compressore devono essere seguite le istruzioni delproduttore. Il prodotto viene inalato mentre il paziente e' seduto o in piedi e respira normalmente attraverso il boccaglio del nebulizzatore. Una molletta per il naso puo' aiutare il paziente a respirare attraverso la bocca. Il paziente deve continuare il proprio regime standard di fisioterapia respiratoria. L'uso di broncodilatatori appropriati va continuato a seconda della necessita' clinica. Nel caso in cui i pazienti ricevano diverse terapie respiratorie, si raccomanda che vengano assunte nel seguente ordine: broncodilatatore, fisioterapia respiratoria, altri medicinali inalati ed infine il farmaco. Massima dose giornaliera tollerata: la dose massima giornaliera tollerata non e' stata stabilita.

Conservazione

Conservare in frigorifero a 2 - 8 gradi C. Conservare nella confezioneoriginale per proteggere il medicinale dalla luce. Una volta tolti da l frigorifero, o nel caso un frigorifero non sia disponibile, i sacchetti contenenti il farmaco (intatti o aperti) possono essere conservatifino a 25 gradi C per un periodo massimo di 28 giorni. La soluzione d elle fiale del medicinale e' normalmente di colore giallino, ma si possono osservare alcune variazioni del colore che non indicano una perdita di attivita' del prodotto se lo stesso e' stato conservato come indicato.

Avvertenze

Il medicinale deve essere usato con cautela nei pazienti con disfunzione renale accertata o sospetta, uditiva, vestibolare o neuromuscolare o con emottisi grave in atto. Monitoraggio della concentrazione sierica di tobramicina: la concentrazione sierica di tobramicina deve esseremonitorata in pazienti con disfunzione uditiva o renale nota o sospet ta. Se in un paziente in trattamento con il farmaco si manifestasse oto o nefrotossicita', la terapia con tobramicina deve essere interrottafinche' la concentrazione sierica non scenda al di sotto di 2 mcg/ml. La concentrazione sierica di tobramicina deve essere monitorata in pa zienti in trattamento concomitante con una terapia di aminoglicosidi per via parenterale (o altri medicinali che possono influenzare l'escrezione renale). Questi pazienti devono essere monitorati in modo clinicamente appropriato. La concentrazione sierica di tobramicina deve essere monitorata solo attraverso il prelievo di sangue da vena e non dalla raccolta di sangue mediante puntura di un dito. La contaminazione della cute delle dita con tobramicina puo' portare a misurazioni erroneamente aumentate dei livelli sierici del medicinale. Questa contaminazione non puo' essere completamente evitata lavando le mani prima del test. Broncospasmo: puo' insorgere con l'inalazione di medicinali ed e' riportato in seguito all'assunzione di tobramicina nebulizzata. La prima dose deve essere somministrata sotto controllo medico, usando un broncodilatatore pre-nebulizzazione, se questo fa gia' parte del trattamento in atto per il paziente. Il FEV1 (volume espiratorio forzato) deve essere misurato prima e dopo la nebulizzazione. Se vi e' evidenza dibroncospasmo indotto dalla terapia in un paziente che non riceve un b roncodilatatore, il trattamento deve essere ripetuto in un'altra occasione usando un broncodilatatore. L'insorgenza di broncospasmo in presenza di una terapia con broncodilatatore puo' indicare una reazione allergica. Se si sospetta una reazione allergica il medicinale deve essere sospeso. Il broncospasmo va trattato nel modo clinicamente appropriato. Disturbi neuromuscolari: il prodotto deve essere usato con grande cautela nei pazienti affetti da disturbi neuromuscolari noti o sospetti quali parkinsonismo o altre condizioni caratterizzate da miastenia, inclusa la miastenia grave, poiche' gli aminoglicosidi possono aggravare la debolezza muscolare a causa di un potenziale effetto curaro-simile sulla funzione neuromuscolare. Nefrotossicita': nonostante la nefrotossicita' sia stata associata alla terapia con aminoglicosidi per viaparenterale, non c'e' stata evidenza di nefrotossicita' negli studi c linici con il farmaco. Il prodotto va usato con cautela nei pazienti con accertata o sospetta disfunzione renale e devono esserecontrollate le concentrazioni seriche di tobramicina. I pazienti con grave disfunzione renale, creatinina serica > 2 mg/dl (176,8 mcmol/l), non sono stati inclusi negli studi clinici. L'attuale prassi clinica suggerisce che la funzionalita' renale di base deve essere valutata. I livelli di urea e creatinina vanno rivalutati ogni 6 cicli completi di terapia conil medicinale (180 giorni di terapia con aminoglicoside nebulizzato). Ototossicita': in seguito all'uso di aminoglicosidi per via parentera le e' stata riportata ototossicita' che si e' manifestata sia come tossicita' uditiva, che come tossicita' vestibolare. La tossicita' vestibolare si puo' manifestare tramite vertigini, atassia o capogiri. Nel corso della terapia, nell'ambito di studi clinici controllati, non si e' verificata ototossicita', misurata in base alla comparsa di perdita di udito o tramite valutazioni audiometriche. Negli studi in aperto e nelle esperienze dopo la commercializzazione, alcuni pazienti, con unastoria di uso prolungato precedente o concomitante di aminoglicosidi somministrati per via endovenosa, hanno manifestato perdita di udito. I pazienti con perdita di udito hanno riportato di frequente tinnito. Occorre considerare la possibilita' che gli aminoglicosidi causino tossicita' vestibolare e cocleare ed eseguire controlli appropriati dellafunzione uditiva nel corso della terapia con il medicinale. Nei pazie nti con un rischio predisponente, dovuto ad una precedente terapia conaminoglicosidi per via sistemica prolungata, puo' essere necessario c onsiderare l'opportunita' di accertamenti audiologici prima dell'inizio della terapia con il farmaco. La comparsa di tinnito impone cautela,poiche' si tratta di un sintomo di ototossicita'. Si deve esercitare cautela quando il medicinale e' prescritto a pazienti con disfunzione uditiva o vestibolare nota o sospetta. Bisogna considerare una valutazione audiologica per i pazienti che mostrano una qualsiasi evidenza didisfunzione uditiva o che sono a rischio aumentato di disfunzione udi tiva. Se il paziente riferisce tinnito o perdita di udito nel corso della terapia con aminoglicosidi, considerare l'opportunita' di predisporre accertamenti audiologici. Emottisi: l'inalazione di soluzioni nebulizzate puo' indurre il riflesso della tosse. L'uso del medicinale neipazienti affetti da emottisi grave in atto e' consentito solamente se i benefici connessi al trattamento sono considerati superiori ai risc hi di indurre ulteriore emorragia. Resistenza microbica: negli studi clinici, alcuni pazienti sotto terapia con il farmaco hanno mostrato unaumento delle Concentrazioni Minime Inibitorie di aminoglicosidi per isolati di P. aeruginosa testati. Esiste un rischio teorico che i pazienti in trattamento con tobramicina nebulizzata possano sviluppare isolati di P. aeruginosa resistenti alla tobramicina per via endovenosa.

Interazioni

Non sono stati condotti studi di interazione con il medicinale. Nell'ambito degli studi clinici, i pazienti che hanno assunto il farmaco contemporaneamente a dornase alfa, beta agonisti, corticosteroidi inalatori ed altri antibiotici antipseudomonas orali o parenterali, hanno mostrato eventi avversi simili a quelli del gruppo di controllo. L'uso concomitante e/o sequenziale del farmaco con altri medicinali potenzialmente neurotossici, nefrotossici o ototossici deve essere evitato. Alcuni diuretici possono aumentare la tossicita' degli aminoglicosidi alterando le concentrazioni dell'antibiotico nel siero e neitessuti. Il medicinale non deve essere somministrato contemporaneamente all'acido etacrinico, furosemide, urea o mannitolo. Altri medicinali che hanno dimostrato di aumentare la potenziale tossicita' degli aminoglicosidi somministrati per via parenterale includono: amfotericina B, cefalotina, ciclosporina, tacrolimus, polimixine (rischio di aumentata nefrotossicita'); composti del platino (rischio di aumentata nefrotossicita' e ototossicita'); anticolinesterasi, tossina botulinica (effetti neuromuscolari).

Effetti indesiderati

Gli eventi avversi piu' comunemente riportati (>= 10%) negli studi controllati verso placebo con il farmaco sono stati tosse, faringite, tosse produttiva, astenia, rinite, dispnea, piressia, malattia polmonare,mal di testa, dolore al torace, alterato colore dell'espettorato, emo ttisi, anoressia, ridotto test di funzionalita' polmonare, asma, vomito, dolore addominale, disfonia, nausea e perdita di peso. La maggioranza degli eventi e' stata riportata con frequenze simili o maggiori neipazienti in trattamento con placebo. Disfonia e tinnito sono stati gl i unici effetti indesiderati presenti con maggior frequenza nei pazienti trattati con il farmaco, rispettivamente 12,8% nel gruppo trattato con il prodotto rispetto al 6,5% nel gruppo placebo e 3,1% nel gruppo trattato con il farmaco rispetto allo 0% nel gruppo placebo. Questi episodi di tinnito sono stati transitori e si sono risolti senza l'interruzione della terapia con il farmaco e non sono stati associati ad unaperdita permanente di udito controllata tramite audiogramma. Il risch io di tinnito non e' aumentato con cicli ripetuti di esposizione al farmaco. Le seguenti reazioni avverse forniscono l'incidenza di reazioniavverse emergenti dal trattamento, secondo i seguenti criteri: quelle riportate con un'incidenza >= 2% per pazienti in trattamento con il f armaco, che si verificavano con una frequenza maggiore nel braccio di trattamento del medicinale e valutate come correlate al medicinale in >= 1% dei pazienti. Le reazioni avverse da studi clinici sono elencatesecondo la classificazione per sistemi ed organi MedDRA. Inoltre vien e anche fornita per ciascuna reazione avversa la corrispondente categoria di frequenza utilizzando la seguente convenzione (CIOMS III): molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000,< 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), inc lusi casi isolati. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: malattia polmonare, rinite, disfonia, espettorato decolorato. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: malessere. Esami diagnostici. Molto comune: riduzione del test di funzionalita' polmonare. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia. Infezioni e infestazioni. Comune: laringite. Poiche' la durata di esposizione al farmaco e' aumentata nel corso dei due studi di estensione in aperto, l'incidenza di tosse produttiva e la riduzione della funzionalita' polmonare sono sembrate aumentare; tuttavia l'incidenza di disfonia e' sembrata diminuire. Complessivamente l'incidenza di eventi avversi correlati alla seguenteclassificazione per sistemi e organi MedDRA e' diminuita con l'aument are dell'esposizione al farmaco: patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche, patologie gastrointestinali e patologie sistemiche e disturbi correlati alla sede di somministrazione. Reazioni avverse riportate spontaneamente, presentate di seguito, sono segnalate su base volontaria e non e' sempre possibile stabilire in modo realistico la frequenza o la relazione causale con l'esposizione al farmaco. Patologie dell'orecchio e del labirinto: perdita di udito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: ipersensibilita', prurito, orticaria, eruzione cutanea. Patologie del sistema nervoso: afonia, disgeusia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: broncospasmo, dolore orofaringeo. Negli studi clinici in aperto e nelle esperienze post-marketingalcuni pazienti con anamnesi di prolungato o concomitante utilizzo di aminoglicosidi per via endovenosa hanno manifestato la perdita di udi to. Gli aminoglicosidi per via parenterale sono stati associati con ipersensibilita', ototossicita' e nefrotossicita'.

Gravidanza e allattamento

Il farmaco non deve essere utilizzato nel corso della gravidanza e dell'allattamento, a meno che i benefici per la madre non siano superioriai rischi per il feto o il neonato. Non esistono adeguati dati sull'u so di tobramicina somministrata tramite inalazione a donne gravide. Studi su animali non indicano un effetto teratogeno della tobramicina. Tuttavia gli aminoglicosidi possono causare danni al feto (per esempio sordita' congenita) quando alte concentrazioni sistemiche vengono raggiunte in una donna gravida. Se il farmaco viene usato nel corso della gravidanza, o se la paziente rimane incinta nel corso della terapia con il farmaco, e' necessario informarla del rischio potenziale per il feto. La tobramicina somministrata per via sistemica viene escreta nel latte materno. Non si e' a conoscenza se la somministrazione del medicinale determini concentrazioni nel siero sufficientemente elevate da consentire la rilevazione della tobramicina nel latte materno. A causa del pericolo potenziale di ototossicita' e nefrotossicita' connesso all'assunzione della tobramicina da parte dei bambini, e' necessario decidere se interrompere l'allattamento o la terapia con il prodotto. Nonsono stati osservati effetti sulla fertilita' maschile o femminile in studi su animali dopo somministrazione sottocutanea.