Thalidomide Celgene - 28cps 50mg

Dettagli:
Nome:Thalidomide Celgene - 28cps 50mg
Codice Ministeriale:038572018
Principio attivo:Talidomide
Codice ATC:L04AX02
Fascia:H
Prezzo:571.38
Produttore:Celgene Srl
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:60 mesi

Denominazione

THALIDOMIDE CELGENE 50 MG CAPSULE RIGIDE

Formulazioni

Thalidomide Celgene - 28cps 50mg

Categoria farmacoterapeutica

Agenti immunosoppressivi.

Principi attivi

Talidomide.

Eccipienti

Contenuto delle capsule: lattosio anidro, cellulosa microcristallina, crospovidone (tipo A), povidone (K90), acido stearico, silice colloidale anidra. Rivestimento della capsula: gelatina, biossido di titanio (E171). Inchiostro da stampa: gomma lacca, ossido di ferro nero (E172),propilenglicole.

Indicazioni

Trattamento di prima linea di pazienti con mieloma multiplo non trattato di eta' >= 65 anni o non idonei a chemioterapia a dosi elevate. Viene prescritta e dispensata in conformita' al Programma di Prevenzione della Gravidanza di Thalidomide Celgene.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' alla talidomide o ad uno qualsiasi degli eccipienti; donne in gravidanza; donne potenzialmente fertili a meno che non vengano soddisfatte tutte le condizioni del Programma di Prevenzione della Gravidanza; pazienti che non sono in grado di seguire o di adottare i metodi contraccettivi richiesti.

Posologia

Il trattamento con talidomide deve essere iniziato e monitorato sotto la supervisione di medici esperti nella gestione di agenti immunomodulanti o chemioterapici e con piena conoscenza dei rischi della terapia con talidomide e delle esigenze di monitoraggio. La dose orale raccomandata e' di 200 mg al giorno. Somministrare per un massimo di 12 cicli, ognuno di 6 settimane. Deve essere assunta in una singola dose alla sera prima di andare a dormire, per ridurre l'effetto di sonnolenza indotto dal farmaco. Si puo' assumere con o senza cibo. I pazienti devono essere tenuti sotto controllo per: eventi tromboembolici, neuropatiaperiferica, eruzioni/reazioni cutanee, bradicardia, sincope e sonnole nza. Puo' rendersi necessario ridurre, ritardare o sospendere la dose in base al grado NCI-CTC. La tromboprofilassi va somministrata durantealmeno i primi 5 mesi di trattamento soprattutto nei pazienti con fat tori di rischio trombotici aggiuntivi. Si consigliano farmaci profilattici antitrombotici, come ad esempio eparine a basso peso molecolare owarfarina. La decisione di adottare misure profilattiche antitromboti che va presa dopo un'attenta valutazione dei fattori di rischio del singolo paziente. In presenza di eventi tromboembolici, il trattamento deve essere sospeso e deve essere avviata la normale terapia anticoagulante. Dopo aver stabilizzato il paziente con il trattamento anticoagulante e aver gestito le eventuali complicanze causate dall'evento tromboembolico, il trattamento con talidomide puo' essere ripreso alla doseoriginale, a seconda della valutazione rischio/beneficio. Il paziente deve continuare la terapia anticoagulante durante la terapia con tali domide. Modifiche di dose raccomandate in caso di neuropatia correlataal farmaco nel trattamento di prima linea del mieloma multiplo. >>Gra vita' della neuropatia. Grado 1 (parestesia, debolezza e/o perdita di riflessi) senza perdita di funzionalita': continuare a monitorare il paziente tramite esame clinico. Valutare la riduzione della dose se i sintomi peggiorano. Tuttavia, la riduzione della dose non ? necessariamente seguita da un miglioramento dei sintomi; grado 2 (interferenza con la funzionalita' ma non con le attivita' quotidiane): ridurre la dose o interrompere il trattamento e continuare a monitorare il paziente tramite esame clinico e neurologico. Se non si riscontrano miglioramenti o se la neuropatia continua a peggiorare, interrompere il trattamento. Se la neuropatia rientra a Grado 1 o migliore, il trattamento puo'essere ripreso, sempre che il rapporto rischio/beneficio sia favorevo le; grado 3 (interferenza con le attivita' quotidiane): interrompere il trattamento; grado 4 (neuropatia disabilitante): interrompere il trattamento. Non si raccomandano aggiustamenti specifici di dose negli anziani. Non sono stati eseguiti studi ufficiali con il medicinale nei pazienti affetti da insufficienza renale o epatica. Non sono disponibili raccomandazioni specifiche sulla dose da somministrare a queste popolazioni di pazienti. I pazienti che presentano organi gravemente compromessi devono essere attentamente monitorati per la comparsa di reazioni avverse. Non e' raccomandato negli individui di eta' inferiore a 18anni dal momento che, in questa categoria di pazienti, non sono state accertate la sicurezza e l'efficacia del medicinale.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

La talidomide ? un potente agente teratogeno nell'uomo e induce con alta frequenza gravi malformazioni congenite, pericolose per la vita. Non usare mai in donne durante la gravidanza o da donne potenzialmente fertili. Una paziente o la partner di un paziente di sesso maschile deve essere considerata potenzialmente fertile, salvo che non soddisfi almeno uno dei seguenti criteri: eta' >= 50 anni e presenza di amenorreanaturale da almeno 1 anno; insufficienza ovarica precoce; pregressa s alpingo-ovariectomia bilaterale o isterectomia; genotipo XY, sindrome di Turner, agenesia uterina. E' controindicata nelle donne potenzialmente fertili a meno che non siano soddisfatte tutte le seguenti condizioni: la paziente e' consapevole del rischio teratogeno per il feto; e'consapevole della necessita' di adottare ininterrottamente efficaci m etodi contraccettivi nelle 4 settimane precedenti l'inizio del trattamento, per l'intera durata della terapia e per le 4 settimane successive alla fine del trattamento; anche in presenza di amenorrea, una donnapotenzialmente fertile deve adottare tutte le misure necessarie per u na efficace contraccezione; deve essere in grado di aderire ad efficaci misure contraccettive, a meno che la paziente non si impegni ad osservare l'assoluta e continua astinenza sessuale; e' informata e comprende le potenziali conseguenze di una gravidanza e la necessita' di rivolgersi immediatamente al medico nel caso vi sia il rischio di una gravidanza; comprende la necessita' di iniziare il trattamento, non appenale viene consegnata la talidomide, dopo un test di gravidanza negativ o; comprende la necessita' ed accetta di sottoporsi ad un test di gravidanza ogni 4 settimane. Dato che la talidomide e' stata rilevata nel liquido seminale, i pazienti di sesso maschile che assumono il farmacodevono soddisfare le seguenti condizioni: essere consapevoli del risc hio teratogeno in caso di attivita' sessuale con una donna in gravidanza; comprendere la necessita' di far uso del profilattico durante il rapporto sessuale. Nel caso non sia stata gia' iniziata una terapia anticoncenzionale efficace, indirizzare la paziente a un medico specialista, al fine di instaurare un metodo contraccettivo efficace. I seguenti metodi possono essere considerati esempi di contraccezione efficace:impianto ormonale sottocutaneo; sistema intrauterino rilasciante levo norgestrel (IUS); medrossiprogesterone acetato depot; sterilizzazione tubarica; attivita' sessuale esclusivamente con un partner di sesso maschile vasectomizzato; la vasectomia deve essere confermata da due analisi negative del liquido seminale; pillole a base di solo progesterone che inibiscono l'ovulazione. A causa dell'aumentato rischio di tromboembolismo venoso nei pazienti con mieloma multiplo, e' sconsigliato l'uso di COC. Il rischio di tromboembolismo venoso perdura per 4-6 settimane dopo la sospensione del contraccettivo orale di tipo combinato. Nelle donne potenzialmente fertili, devono essere effettuati, test di gravidanza con una sensibilita' minima di 25 mIU/ml. Questo requisito e' valido anche per le pazienti potenzialmente fertili che praticano astinenza assoluta e continua. Ripetere il test di gravidanza ogni 4 settimane, comprese le 4 settimane successive alla fine del trattamento.Eseguire il test di gravidanza lo stesso giorno in cui avviene la pre scrizione medica oppure nei 3 giorni precedenti la visita del medico prescrittore. Per le pazienti potenzialmente fertili, la prescrizione deve essere limitata a 4 settimane di trattamento; la continuazione deltrattamento richiede una nuova prescrizione. Consegnare la talidomide entro un massimo di 7 giorni dalla prescrizione. Per tutti gli altri pazienti, le prescrizioni devono essere limitate a 12 settimane e la continuazione del trattamento richiede una nuova prescrizione. I pazienti non devono donare sangue o liquido seminale durante la terapia e per una settimana dopo l'interruzione della talidomide. Sono stati osservati casi di infarto del miocardio (IM) in pazienti che hanno ricevutotalidomide. Monitorare i pazienti con fattori di rischio noti per IM, compresi quelli con precedente trombosi, e intervenire per tentare di minimizzare tutti i fattori di rischio modificabili. I pazienti tratt ati con talidomide hanno un rischio piu' elevato di tromboembolismo venoso e di tromboembolismo arterioso. Sembra che il rischio sia piu' elevato durante i primi 5 mesi di terapia. Agenti eritropoietici o di altri agenti quali terapia ormonale sostitutiva puo' anch'essa aumentareil rischio tromboembolico in questi pazienti, devono essere utilizzat i con cautela nei pazienti con mieloma multiplo che ricevono talidomide in associazione a prednisone e melfalan. Prestare attenzione ai possibili segni e sintomi di tromboembolia. Informare i pazienti di rivolgersi al medico nel caso di comparsa di sintomi quali respiro affannoso, dolore toracico, gonfiore agli arti superiori o inferiori. La neuropatia periferica e' una reazione avversa molto frequente, potenzialmente grave, del trattamento con talidomide che puo' comportare un danno irreversibile. Si raccomanda un attento controllo dei pazienti per lo sviluppo dei sintomi neuropatici. Sottoporre i pazienti ad esami neurologici e clinici prima di iniziare la terapia con talidomide e di effettuare il monitoraggio standard durante il trattamento. I medicinali per i quali e' nota la correlazione con la neuropatia devono essere usati con cautela nei pazienti che assumono talidomide. La talidomide puo'inoltre potenzialmente aggravare una neuropatia pre-esistente, e quin di non usare in pazienti con segni clinici o sintomi di neuropatia periferica. I pazienti devono essere monitorati per accertare la comparsadi sincope o bradicardia e potrebbe rendersi necessario ridurre la do se o interrompere la somministrazione del farmaco. Se, il paziente presenta reazioni cutanee, come ad esempio la Sindrome di Stevens Johnson, il trattamento va interrotto definitivamente. La talidomide provoca frequentemente sonnolenza. I pazienti devono essere monitorati e potrebbe rendersi necessario una riduzione della dose. I pazienti devono essere informati circa la possibile compromissione delle capacita' mentali e/o fisiche richieste per lo svolgimento di attivita' pericolose. Ipazienti a rischio di sindrome da lisi tumorale sono quelli con eleva to carico tumorale prima del trattamento. Questi pazienti devono essere attentamente monitorati. In pazienti con mieloma multiplo la funzionalita' renale o epatica non influisce in maniera significativa sulla talidomide. I pazienti con grave disfunzione renale o epatica devono essere monitorati attentamente per la comparsa di qualsiasi evento avverso. Le capsule contengono lattosio.

Interazioni

La talidomide e' un substrato con scarso effetto sugli isoenzimi del citocromo P450, pertanto e' improbabile che si verifichino interazioni clinicamente importanti con i farmaci metabolizzati da questo sistema enzimatico. L'idrolisi non enzimatica suggerisce che la possibilita' di interazione farmaco-farmaco con la talidomide e' bassa. La talidomide ha proprieta' sedative, quindi puo' potenziare la sedazione indotta da ansiolitici, ipnotici, antipsicotici, antistaminici H1, derivati oppioidi, barbiturici ed alcool. Particolare cautela e' richiesta nel somministrare la talidomide in concomitanza a farmaci che inducono sonnolenza. A causa della potenziale bradicardia indotta dalla talidomide, e' necessario avere cautela nell'uso di farmaci con lo stesso effetto farmacodinamico, come ad esempio i principi attivi che notoriamente inducono torsione di punta, i betabloccanti o gli agenti anticolinesterasici. I medicinali che notoriamente sono associati a neuropatia periferica (come vincristina e bortezomib) vanno usati con cautela nei pazienti che assumono talidomide. Non interagisce con i contraccettivi ormonali. I profili farmacocinetici di noretindrone ed etinil estradiolo sono stati studiati in 10 donne sane dopo la somministrazione di una dose singola contenente 1,0 mg di noretindrone acetato e 0,75 mg di etinil estradiolo. Ai livelli di steady-state i risultati ottenuti con e senza co-somministrazione di 200 mg/die di talidomide sono stati simili. Tuttavia si sconsiglia l'uso di contraccettivi ormonali combinati a causa dell'aumentato rischio di malattia tromboembolica venosa. In volontari sani, somministrazioni di 200 mg di talidomide una volta al giorno per 4 giorni non hanno avuto effetto sul calcolo dell'INR. Tuttavia, alla luce dell'aumentato rischio di trombosi nei pazienti oncologici e alla potenziale accelerazione del metabolismo della warfarina con corticosteroidi, si consiglia l'attento monitoraggio dei valori INR sia durante il trattamento combinato con talidomide-prednisone che durante le prime settimane post-trattamento. La talidomide non interagisce con la digossina. In 18 volontari sani di sesso maschile, la somministrazione di piu' dosi di 200 mg di talidomide non ha avuto effetti apparenti sulla farmacocinetica di una singola dose di digossina. Inoltre,la somministrazione di una dose singola di 0,5 mg di digossina non ha avuto effetti apparenti sulla farmacocinetica della talidomide. Non e ' noto se l'effetto sia diverso nei pazienti con mieloma multiplo.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse osservate con maggior frequenza in associazione all'uso di talidomide in combinazione con melfalan e prednisone sono: neutropenia, leucopenia, stipsi, sonnolenza, parestesia, neuropatia periferica, anemia, linfopenia, trombocitopenia, capogiri, disestesia, tremore ed edema periferico. Le reazioni avverse clinicamente importanti associate all'uso di talidomide in combinazione con melfalan e prednisone comprendono: trombosi venosa profonda ed embolia polmonare, neuropatia periferica, gravi reazioni cutanee compresa Sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica tossica, sincope, bradicardia e capogiri. Sono riportate solo le reazioni avverse per le quali puo' essere ragionevolmente stabilita una relazione causale con il trattamento. Le frequenze riportate sono basate sulle osservazioni effettuate durante uno studio clinico registrativo comparativo che valutava l'effetto dellatalidomide in combinazione con melfalan e prednisone in pazienti affe tti da mieloma multiplo precedentemente non trattato. Le frequenze sono definite come: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a <1/10); non comune (da >=1/1000 a <1/100); raro (da >=1/10.000 a <1/1000); molto raro (<1/10.000), non nota. Frequenza delle reazioni avverse alla talidomide in combinazione con melfalan e prednisone. Patologie cardiache. Comune: insufficienza cardiaca, bradicardia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: neutropenia, leucopenia, anemia, linfopenia, trombocitopenia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: neuropatia periferica, tremore, capogiri, parestesia, disestesia, sonnolenza; comune: disturbi della coordinazione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: embolia polmonare, malattia polmonare interstiziale, broncopneumopatia, dispnea. Patologie gastrointestinali. Molto comune: stipsi; comune: vomito, secchezza delle fauci. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzioni cutanee tossiche, esantema, secchezza cutanea. Infezioni ed infestazioni. Comune: polmonite. Patologie vascolari. Comune: trombosi venosa profonda. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: edema periferico; comune: piressia, astenia, malessere. Disturbi psichiatrici. Comune: stato confusionale, depressione. Contalidomide in combinazione con desametasone sono descritte le seguent i reazioni avverse: affaticamento (molto comune); ischemia transitoria(comune), sincope (comune), capogiro (comune), ipotensione (comune), alterazioni dell'umore (comune), ansia (comune), visione offuscata (comune), nausea e dispepsia (comuni) e accidente cerebrovascolare (non comuni), perforazione diverticolare, peritonite (non comuni), ipotensione ortostatica e bronchite (non comuni). Ulteriori reazioni avverse correlate all'esperienza post-marketing con talidomide comprendono: necrolisi epidermica tossica, occlusione intestinale, ipotiroidismo, disfunzione sessuale, sindrome da lisi tumorale, perforazioni gastro-intestinali, ipersensibilita', compromissione dell'udito o sordita', insufficienza renale, infarto del miocardio e peggioramento dei sintomi dellamalattia di Parkinson. Patologie del sistema emolinfopoietico: le rea zioni avverse riguardanti le patologie ematologiche vengono riportate rispetto al braccio di confronto, dato che questo comparatore esercitaanch'esso un effetto significativo su queste patologie. Ulteriori rea zioni avverse emerse dall'esperienza post-marketing con talidomide e non osservate nello studio registrativo comprendono la neutropenia febbrile e la pancitopenia. Teratogenicita': il rischio di morte intrauterina o di gravi anomalie congenite, in primo luogo focomelia, e' estremamente alto. La talidomide non deve essere mai usata durante la gravidanza. Un aumentato rischio di tromboembolismo venoso (come trombosi venosa profonda ed embolia polmonare) e di tromboembolismo arterioso (come eventi di infarto del miocardio ed evento cerebrovascolare) e' stato riportato in pazienti trattati con talidomide. La neuropatia periferica e' una reazione avversa molto comune, potenzialmente grave, del trattamento con talidomide che puo' comportare un danno irreversibile. La neuropatia periferica generalmente insorge nell'arco di mesi a seguito dell'uso cronico, per quanto esistano casi anche dopo un uso relativamente breve. L'incidenza di eventi neuropatici causa di ritiro, riduzione o interruzione della dose aumenta parallelamente alla dose cumulativa e alla durata della terapia. A volte, i sintomi possono comparire dopo la fine del trattamento con talidomide e possono risolversi lentamente o non risolversi del tutto.

Gravidanza e allattamento

E' controindicato durante la gravidanza e nelle donne potenzialmente fertili, a meno che non siano soddisfatte tutte le condizioni del Programma di Prevenzione della Gravidanza. La talidomide e' un potente teratogeno nell'uomo e induce con elevata frequenza (circa il 30%) gravi anomalie congenite, pericolose per la vita, come per esempio: ectromelia (amelia, focomelia, emimelia) degli arti superiori e/o inferiori, microtia con anomalia del meato acustico esterno (cieco o assente), lesioni dell'orecchio interno e medio, lesioni oculari (anoftalmia, microftalmia), malattia cardiaca congenita, anomalie renali. Sono state descritte anche altre anomalie meno frequenti. Le donne potenzialmente fertili devono adottare un efficace metodo contraccettivo nelle 4 settimane precedenti la terapia, durante il trattamento e nelle 4 settimane successive la fine del trattamento con talidomide. In presenza di una gravidanza in una donna trattata con talidomide, il trattamento deve essere sospeso immediatamente. Poiche' la talidomide viene rilevata nel liquido seminale, i pazienti di sesso maschile devono utilizzare profilattici per l'intera durata del trattamento e fino ad una settimana dopo la sospensione della dose/l'interruzione della terapia, qualora la propria partner sia in gravidanza o potenzialmente fertile e non utilizzi alcun metodo contraccettivo efficace. In caso di gravidanza della partner di un paziente di sesso maschile che assume talidomide, indirizzare la partner presso un medico specializzato o esperto in teratologia. Non e' stato determinato se la talidomide venga escreta nel latte umano. Gli studi eseguiti su animali hanno mostrato che la talidomide viene escreta nel latte mammario. Pertanto durante la terapia con talidomide si deve interrompere l'allattamento al seno.