Tenoretic - 14cpr 100mg+25mg

Dettagli:
Nome:Tenoretic - 14cpr 100mg+25mg
Codice Ministeriale:024737013
Principio attivo:Atenololo/Clortalidone
Codice ATC:C07CB03
Fascia:C
Prezzo:5.58
Doping:Proibito in e fuori gara
Produttore:Astrazeneca Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Scatola
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi, al riparo da luce e umidità
Scadenza:48 mesi

Denominazione

TENORETIC 100 MG + 25 MG COMPRESSE

Formulazioni

Tenoretic - 14cpr 100mg+25mg
Tenoretic - 28cpr 100mg+25mg

Categoria farmacoterapeutica

Betabloccanti ed altri diuretici.

Principi attivi

Atenololo e clortalidone.

Eccipienti

Amido di mais, magnesio carbonato pesante, gelatina, sodio laurilsolfato, magnesio stearato.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale nei pazienti in cui la pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata dalla sola monoterapia con atenololo o clortalidone.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' all'atenololo e al clortalidone (o a derivati sulfamidici) o ad uno qualsiasi degli eccipienti; blocco atrio-ventricolare di secondo e terzo grado; malattia del nodo del seno; bradicardia; insufficienza cardiaca non controllata; shock cardiogeno; ipotensione; gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica; Grave compromissione della funzione renale; acidosi metabolica; feocromocitoma non trattato; gravidanza e allattamento.

Posologia

Quando clinicamente appropriato, nei pazienti in cui la pressione arteriosa e' insufficientemente controllata deve essere considerato il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa. Adulti: la dose di mantenimento abituale e' una compressa al giorno. La maggior parte dei pazienti con ipertensione arteriosa risponde adeguatamente allasomministrazione di una compressa al giorno. Qualora la risposta non sia considerata soddisfacente, e' necessario associare un altro antipertensivo quale un vasodilatatore. Uso negli anziani: in questo gruppo di pazienti il dosaggio di medicinale, necessario per esplicare l'azione terapeutica, e' spesso piu' basso (atenololo 50 mg e clortalidone 12,5 mg). Uso nei bambini e negli adolescenti (< 18 anni): non esistonoesperienze cliniche relative all'impiego del medicinale nei bambini e negli adolescenti; pertanto non deve essere somministrato a bambini e adolescenti. Uso nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale: a causa delle proprieta' del clortalidone, il medicinale mostra una ridotta efficacia in presenza di insufficienza renale. Pertanto questa associazione a dose fissa non deve essere somministrata a pazienti con grave compromissione della funzione renale. Uso nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica: non sono necessari aggiustamenti posologici nei pazienti con compromissione della funzione epatica.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a + 25 gradi C e al riparo da luce e umidita'.

Avvertenze

Dovute alla presenza del beta-bloccante atenololo: sebbene il farmaco sia controindicato nello scompenso cardiaco non controllato da una terapia adeguata, puo' essere somministrato a pazienti con insufficienza cardiaca purche' controllata da una terapia adeguata e, con la dovuta cautela, a pazienti con una riserva cardiaca scarsa. Nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal, il medicinale puo' aumentare il numero e la durata delle crisi anginose tramite vasocostrizione arteriosa coronarica mediata dagli alfa recettori. Tuttavia, seppur con la massima cautela, puo' essere considerato il suo impiego in questi pazienti, in quanto l'atenololo e' un beta-bloccante beta-1 selettivo. Sebbene sia controindicato in caso di gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica, il farmaco puo' indurre un aggravamento anche dei disordinivascolari periferici di modesta entita'. Particolare cautela nella so mministrazione del medicinale va rivolta ai pazienti con blocco atrioventricolare di primo grado, a causa del suo effetto negativo sul tempodi conduzione. Puo' modificare i segnali di ipoglicemia, come tachica rdia, palpitazioni e sudorazione. Puo' mascherare i segni cardiovascolari di tireotossicosi. La riduzione della frequenza cardiaca e' un'azione farmacologica indotta dall'atenololo. Dovra' essere considerata una riduzione del dosaggio nei rari casi in cui compaiono sintomi attribuibili all'eccessiva riduzione della frequenza cardiaca. E' importantenon interrompere bruscamente il trattamento nei pazienti affetti da c ardiopatia ischemica. Nei pazienti con una storia di reazioni anafilattiche a diversi allergeni, si puo' verificare un aggravamento delle reazioni allergiche in occasione di ripetuti stimoli da parte dell'allergene. Questi pazienti possono non rispondere adeguatamente alle dosi di adrenalina comunemente impiegate nel trattamento delle reazioni allergiche. I pazienti affetti da malattia broncospastica non devono, in generale, ricevere beta- bloccanti, a causa di un aumento della resistenza delle vie aeree. L'atenololo e' un beta-bloccante beta-1 selettivo, tuttavia questa selettivita' non e' assoluta. Pertanto in questi pazienti e' necessaria la massima cautela, utilizzando eventualmente la piu' bassa dose possibile di medicinale. In caso di aumento della resistenza delle vie respiratorie, la somministrazione del prodotto deve essere interrotta e, se necessario, deve essere instaurata una terapia con preparati broncodilatatori (come il salbutamolo). Gli effetti sistemici dei beta-bloccanti assunti per via orale possono essere potenziati dall'uso concomitante di beta-bloccanti oftalmici. Nei pazienti con feocromocitoma il farmaco deve essere somministrato solo dopo il blocco dei recettori alfa. La pressione arteriosa deve essere strettamente monitorata. E' necessario esercitare cautela in caso di somministrazione concomitante di agenti anestetici e farmaco. L'anestesista deve essere informato al riguardo e deve essere utilizzato un anestetico con la minore attivita' inotropa negativa possibile. L'uso di beta-bloccanti e farmaci anestetici puo' comportare una attenuazione della tachicardia riflessa ed aumentare il rischio di ipotensione. Deve essere evitato l'uso di anestetici che possono causare depressione miocardica. Dovute alla presenza di Clortalidone: e' necessario determinare periodicamente e ad intervalli appropriati gli elettroliti plasmatici, in modo da individuare possibili squilibri elettrolitici, specialmente ipopotassiemia ed iposodiemia. Si possono verificare ipopotassiemia ed iposodiemia. In genere, e' utile il controllo della potassiemia specialmentenei pazienti piu' anziani, in quelli con scompenso cardiaco che assum ono preparati digitalici e nei soggetti che seguono una dieta a basso contenuto di potassio o che presentano disturbi gastrointestinali. Neipazienti che ricevono terapia digitalica l'ipopotassiemia puo' provoc are aritmie. Poiche' il clortalidone puo' compromettere la tolleranza al glucosio, i pazienti diabetici devono essere informati del possibile aumento dei livelli di glucosio. Si raccomanda un attento monitoraggio della glicemia nella fase iniziale della terapia ed il controllo della glucosuria ad intervalli regolari nel trattamento prolungato. Nei pazienti con funzionalita' epatica compromessa o con epatopatia progressiva, alterazioni modeste dell'equilibrio idroelettrolitico possono indurre coma epatico. Puo' verificarsi iperuricemia. Solitamente si verifica solo un lieve aumento dell'acido urico ma, in caso tali aumenti si protraessero nel tempo, la concomitante somministrazione di un agente uricosurico puo' riportare entro limiti normali i livelli di uricemia.

Interazioni

Dovute all'atenololo: l'uso concomitante di beta-bloccanti e calcio-antagonisti con effetto inotropo negativo (es. verapamil, diltiazem), puo' causare un aumento di questi effetti, particolarmente nei pazienti con compromessa funzione ventricolare e/o anormalita' della conduzioneseno-atriale o atrio-ventricolare. Cio' puo' comportare ipotensione g rave, bradicardia e insufficienza cardiaca. Ne' i beta-bloccanti ne' icalcio-antagonisti devono essere somministrati per via endovenosa nel le 48 ore successive alla sospensione di uno di questi farmaci prima di iniziare l'altra terapia. I farmaci antiaritmici appartenenti alla classe I (es. disopiramide) e l'amiodarone possono potenziare l'effettosul tempo di conduzione atriale e indurre un effetto inotropico negat ivo. I farmaci glicosidi - digitalici, associati ai beta-bloccanti, possono provocare un aumento del tempo di conduzione atrioventricolare. I beta-bloccanti possono aggravare il brusco rialzo dei valori pressori che puo' verificarsi dopo la sospensione della clonidina. Se i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente, il beta-bloccante deve essere sospeso parecchi giorni prima di interrompere la terapia con clonidina. Se la terapia con beta-bloccante deve sostituire quella conclonidina, e' necessario che l'inizio del trattamento con beta-blocca nte avvenga parecchi giorni dopo l'interruzione della terapia con clonidina. I farmaci simpaticomimetici, come l'adrenalina, possono contrapporsi all'effetto dei beta-bloccanti se usati contemporaneamente. L'uso concomitante di farmaci inibitori la sintetasi prostaglandinica (es.ibuprofene e indometacina) puo' ridurre gli effetti ipotensivi dei be ta-bloccanti. Dovute al clortalidone: il clortalidone puo' provocare una riduzione della clearance renale del litio, con conseguente aumentodelle concentrazioni sieriche. Possono pertanto essere necessari degl i aggiustamenti del dosaggio di litio. Dovute all'associazione dei duefarmaci: la terapia concomitante con diidropiridine, per es. nifedipi na, puo' aumentare il rischio di ipotensione, mentre nei pazienti con insufficienza cardiaca latente puo' manifestarsi scompenso cardiaco. L'uso concomitante di baclofene puo' potenziare l'effetto antiipertensivo, rendendo cosi' necessari aggiustamenti posologici.

Effetti indesiderati

Negli studi clinici, i possibili eventi indesiderati riportati sono generalmente attribuibili alle azioni farmacologiche dei suoi componenti. I seguenti effetti indesiderati, classificati per sistema corporeo, sono stati riportati con le seguenti frequenze: molto comune (>=10%), comune (1-9,9%), non comune (0,1-0,9%), raro (0,01-0,09%) e molto raro(<0,01%), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: por pora, trombocitopenia, leucopenia (correlata al clortalidone). Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi del sonno similmente a quanto riportato con altri beta-bloccanti; raro: cambiamenti dell'umore, incubi,confusione, psicosi e allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. R aro: capogiri, cefalea, parestesie. Patologie dell'occhio. Raro: secchezza agli occhi, disturbi della vista. Patologie cardiache. Comune: bradicardia; raro: peggioramento dell'insufficienza cardiaca, precipitazione di blocco cardiaco. Patologie vascolari. Comune: freddo alle estremita'; raro: ipotensione posturale che puo' essere associata a sincope, aggravamento della claudicazione intermittente se gia' presente, fenomeno di Raynaud nei pazienti suscettibili. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: in pazienti con asma bronchiale o con una storia di problemi asmatici puo' verificarsi broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrointestinali (incluso nausea correlata al clortalidone); raro: secchezza delle fauci; non nota: costipazione. Patologie epatobiliari. Raro: tossicita' epatica inclusacolestasi intraepatica, pancreatite (correlata al clortalidone). Pato logie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: alopecia, reazioni cutanee psoriasiformi, aggravamento della psoriasi, rash cutaneo. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: sindrome simil-lupoide. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento. Esami diagnostici. Comune: correlate al clortalidone: iperuricemia, iponatriemia, ipopotassiemia, ridotta tolleranza al glucosio; non comune: aumenti deilivelli di transaminasi; molto raro: e' stato osservato un incremento di anticorpi antinucleo di cui, tuttavia, non e' chiara la rilevanza clinica. Qualora, secondo il giudizio clinico, la qualita' di vita delpaziente venisse negativamente interessata dalla presenza di un quals iasi effetto indesiderato sopraelencato, deve essere considerata la sospensione del trattamento.

Gravidanza e allattamento

Il medicinale non deve essere somministrato durante la gravidanza. Il prodotto non deve essere somministrato alle donne che allattano.