Taloxa - Os Sosp 230ml 600mg/5ml

Dettagli:
Nome:Taloxa - Os Sosp 230ml 600mg/5ml
Codice Ministeriale:030822011
Principio attivo:Felbamato
Codice ATC:N03AX10
Fascia:A
Prezzo:95.8
Produttore:Msd Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Sospensione os
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi, al riparo dall'umidità
Scadenza:60 mesi

Denominazione

TALOXA 600 MG/5 ML SOSPENSIONE ORALE

Formulazioni

Taloxa - Os Sosp 230ml 600mg/5ml

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici.

Principi attivi

5 ml contengono 600 mg di felbamato.

Eccipienti

Sorbitolo (E420), glicerolo, cellulosa dispersibile (cellulosa microcristallina + carmellosa sodica), simeticone emulsione, saccarina sodica, metile paraidrossibenzoato (E218), polisorbato 80, propile paraidrossibenzoato (E216), sodio benzoato (E211), Prosweet "G" #859 (glicerolo, vaniglina, etilmaltolo), acqua purificata.

Indicazioni

Il medicinale non e' indicato come trattamento antiepilettico di primascelta. L'uso e' raccomandato nelle indicazioni di seguito riportate, dopo un'accurata valutazione del rapporto rischio-beneficio in relazi one alla discrasia ematica, in particolar modo alla anemia aplastica ed alla grave epatotossicita'. Il rischio potenziale associato all'uso del farmaco deve essere valutato nei confronti dell'assenza di trattamenti medici alternativi Terapia aggiuntiva per il trattamento di adulti e bambini di eta' pari o superiore a 4 anni portatori di sindrome diLennox-Gastaut e che siano refrattari a tutti gli altri medicinali an tiepilettici. Un'accurata valutazione dell'efficacia del medicinale deve essere eseguita dopo 2 o 3 mesi di trattamento. Solo i pazienti chehanno ottenuto significativi miglioramenti clinici nelle convulsioni (per esempio una notevole riduzione nella frequenza delle convulsioni oppure nella loro gravita') durante tale periodo di tempo devono continuare il trattamento con il prodotto. I pazienti devono essere informati prima dell'inizio del trattamento dei potenziali rischi associati all'uso del farmaco. I pazienti devono essere informati del fatto che l'uso del medicinale e' stato associato ad anemia aplastica e insufficienze epatiche, entrambe condizioni potenzialmente fatali.

Controindicazioni / effetti secondari

Il medicinale e' controindicato nei pazienti con: anamnesi di discrasia ematica o disfunzioni epatiche ipersensibilita' a felbamato o ad unoqualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Il medicinale deve essere usato solo sotto la sorveglianza di un neurologo oppure di un pediatra con esperienza nel trattamento dell'epilessia. >>Sindrome di Lennox - Gastaut. Dosaggio negli adulti e negli adolescenti di eta' uguale o superiore ai 14 anni. Terapia aggiuntiva con altri farmaci antiepilettici: il medicinale somministrato in combinazione con carbamazepina, fenitoina, fenobarbital o acido valproico puo' aumentare l'incidenza delle loro reazioni avverse caratteristiche. Iniziare il trattamento alla dose dai 600 mg/die ai 1200 mg/die, suddivisa in 2 o 3 somministrazioni. All'inizio della somministrazione, ridurre le dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o acido valproico somministrate congiuntamente, inizialmente del 20-30 %. La dose del farmaco puo' essere aggiustata con incrementi da 600 mg/die a 1200 mg/die ad intervalli di circa una settimana fino ad un massimo di 3600 mg/die suddivisi in 3 o 4 somministrazioni giornaliere. E' necessario considerare l'aggiustamento delle dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e valproato a seguito di incrementi della dose del prodotto. Tuttavia le interazioni sono dose-dipendenti e soggette a variabilita'individuale. Pertanto tutti gli aggiustamenti delle dosi dei medicina li antiepilettici concomitanti devono basarsi non solo sulla concentrazione plasmatica allo steady-state, ma anche sulle osservazioni cliniche. Dosaggio pediatrico. Bambini da 4 a 11 anni e adolescenti da 12 a 14 anni. Terapia aggiuntiva con altri antiepilettici: il medicinale incombinazione con carbamazepina, fenitoina, fenobarbital od acido valp roico puo' aumentare l'incidenza delle loro caratteristiche reazioni avverse. Iniziare il trattamento con il medicinale alla dose di 7,5 mg/kg/die fino a 15 mg/kg/die, suddivisi in 2 o 3 somministrazioni. All'inizio della terapia con il farmaco, ridurre la dose di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o acido valproico somministrati congiuntamente, inizialmente del 20-30 %. Ad intervalli di almeno 1 settimana, la dose del prodotto puo' essere aggiustata con incrementi da 7,5 mg/kg a15 mg/kg fino ad un massimo di 45 mg/kg/die (non eccedere la dose gio rnaliera di 3600 mg) suddivisi in 3 o 4 somministrazioni. Con l'aumentare delle dosi del farmaco e' necessario considerare aggiustamenti della dose di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o valproato. Tuttavia, le interazioni sono dose dipendenti e soggette a variabilita' individuale. Percio' tutti gli aggiustamenti delle dosi dei medicinali antiepilettici concomitanti non devono essere basati esclusivamente sulle concentrazioni plasmatiche allo steady-state, ma anche su osservazioni cliniche. Uso in pazienti geriatrici: basandosi sui dati clinici limitati in pazienti di eta' superiore ai 65 anni trattati con il prodotto, non sono necessarie restrizioni riguardo al trattamento dei pazienti anziani. Tuttavia, in generale, l'aggiustamento della dose nel paziente anziano deve essere cauto. Uso pediatrico: la sicurezza e l'efficacia nei bambini di eta' inferiore ai 4 anni non e' ancora stata definita. Trattamento in pazienti con insufficienza renale: nei pazienti con valori di clearance della creatinina <50 ml/min., le dosi iniziali devono essere dimezzate e il successivo aggiustamento della dose deve essere eseguito con cautela. Il cibo non influenza la velocita' ed il grado di assorbimento del felbamato.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall'umidita'.

Avvertenze

Informazioni per i pazienti: prima di iniziare la terapia, i pazienti devono essere informati del fatto che l'uso del farmaco e' stato associato ad anemia aplastica e insufficienze epatiche, entrambe condizionipotenzialmente fatali. Discrasie ematiche: in concomitanza con l'uso del prodotto sono stati riscontrati numerosi gravi effetti secondari di tipo ematologico, tra cui trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia,anemia e anemia aplastica. La piu' grave di queste e' l'anemia aplast ica, che e' stata fatale nel 30 % dei casi. L'incidenza e' stata valutata all'incirca un caso su 4000 pazienti trattati, che rappresenta un importante incremento (100 volte maggiore) rispetto alla quota attesa (da 2 a 5 casi per un milione di persone all'anno). Di conseguenza, ilfarmaco dovrebbe essere usato solo in pazienti con sindrome di Lennox Gastaut refrattaria, quando non sono disponibili trattamenti medici a lternativi. I casi di anemia aplastica sono stati osservati dai 2 ai 12 mesi dopo l'inizio del trattamento. Tuttavia, il danno alle cellule del midollo osseo che e' ritenuto essere il responsabile dell'aplasia puo' essere presente da settimane a mesi prima. Di conseguenza, anche i pazienti che hanno sospeso la terapia con il medicinale permangono arischio di sviluppo di anemia aplastica ancora per alcuni mesi dopo l a sospensione del trattamento. Non e' ancora certo se il rischio di sviluppo dell'anemia aplastica cambi con la durata dell'esposizione. Percio', non puo' essere escluso che un paziente, che sia stato trattato con il prodotto senza segni di anormalita' ematologiche per lunghi periodi di tempo, sia a rischio. Un emocromo completo con formula leucocitaria deve essere effettuato prima dell'inizio del trattamento con il prodotto ed ogni 2 settimane durante il trattamento. Se il risultato dell'emocromo mostra neutropenia (neutrofili < 1500/mm^3) e/o trombocitopenia (piastrine < 150000/mm^3) il farmaco deve essere sospeso e il paziente deve essere esaminato attentamente per una possibile anemia aplastica. Deve essere effettuato un accurato monitoraggio dei sintomi clinici quali ecchimosi, petecchie, sanguinamento o segni di infezione e/o anemia (stanchezza, debolezza, ecc...). Se questi sintomi sono presenti, deve essere effettuato immediatamente un emocromo completo. Epatotossicita' : casi gravi di insufficienza epatica acuta (con esito fatale nel 30 % dei casi) sono stati riportati in pazienti che assumevano il medicinale. I test di funzionalita' epatica (AST, ALT, bilirubina) devono essere effettuati prima del trattamento con il prodotto. I pazienti che presentano un anormale livello di funzionalita' epatica nondevono essere trattati con il farmaco. Durante il trattamento, test d i funzionalita' epatica devono essere effettuati ogni 2 settimane. I pazienti che sviluppano disfunzioni epatiche clinicamente significativedevono sospendere il trattamento. I pazienti che mostrano sintomi qua li ittero, anoressia, nausea, vomito e dolori addominali devono effettuare immediatamente i test di funzionalita' epatica. La sospensione orale contiene sorbitolo. Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo farmaco. Lasospensione orale contiene metile e propile paraidrossibenzoato, che possono causare reazioni allergiche (anche ritardate). La sospensione orale contiene meno di 1 mmol di sodio (2.9 mg) per 5 ml, pertanto e' essenzialmente privo di sodio. I pazienti devono essere ben idratati durante l'assunzione del farmaco, per ridurre le probabilita' di cristalluria, che e' stata riportata molto raramente. Ipersensibilita': utilizzare con cautela in pazienti che hanno dimostrato reazioni da ipersensibilita' adaltri carbamati. Reazioni da ipersensibilita' grave, compresi shock a nafilattico, sindrome di Stevens-Johnson, eruzioni cutanee bollose e necrolisi epidermica sono state riportate con la somministrazione di felbamato. Queste reazioni sono state osservate tipicamente da 2 a 3 settimane dopo l'inizio del trattamento. I sintomi comprendevano rash, febbre, gonfiori delle mucose ed anafilassi, leucopenia, trombocitopenia, valori aumentati dei test di funzionalita' epatica, artralgia, mialgia e faringite. Nel caso di ipersensibilita' al medicinale, interrompere il trattamento ed iniziare una terapia sintomatica adatta. Interruzione del farmaco: i farmaci antiepilettici generalmente non devono essere mai sospesi bruscamente a causa di un possibile aumento della frequenza delle crisi. Tuttavia, se la gravita' degli effetti collaterali giustifica una sospensione immediata la si deve effettuare sotto un'attenta supervisione del medico. In pazienti in cui e' stato interrotto per gravi effetti collaterali, il farmaco non deve essere risomministrato. Aumento della frequenza delle convulsioni: come descritto per altri farmaci antiepilettici, alcuni pazienti possono andare incontro ad un aumento della frequenza delle convulsioni o all'insorgenza di nuovitipi di convulsioni. Questi fenomeni possono essere la conseguenza di un sovradosaggio, di una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di un farmaco antiepilettico concomitante od un effetto paradosso. Ca si di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con medicinali antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di studi clinici controllati randomizzati verso placebo con medicinali antiepilettici ha, inoltre, evidenziatola presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e compo rtamento suicidario. Il meccanismo di tale rischio non e' stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilita' di un incremento di rischio con Taloxa compresse. Pertanto i pazienti devono essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso deve essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) devono essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.

Interazioni

Felbamato altera le concentrazioni plasmatiche di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed acido valproico e/o dei loro metaboliti. Per ridurre la probabilita' di possibili reazioni indesiderate dovute ad interazioni farmacologiche, le dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed acido valproico devono essere ridotte come necessario, basandosi sulle osservazioni cliniche e se possibile sulle concentrazioni plasmatiche allo steady-state. Effetti di felbamato su altri farmaci antiepilettici. Carbamazepina: Felbamato diminuisce la concentrazione plasmatica di Carbamazepina allo "steady state" di circa il 25 %, mentre siosservano livelli crescenti di carbamazepina epossido di circa il 50 %. Fenitoina: felbamato inibisce la clearance di fenitoina in modo dose-dipendente. La concentrazione plasmatica di fenitoina puo' aumentaredal 20 % al 60 %. Fenobarbital: felbamato alla dose di 1200 mg BID au menta l'AUC del fenobarbital del 25 % circa. Acido valproico: felbamato a dosi di 600 mg o 1200 mg BID aumenta la concentrazione plasmatica allo steady state di valproato in modo dose-dipendente, lineare. Con la dose inferiore di Felbamato, la AUC e la concentrazione minima allo steady-state di valproato aumentavano rispettivamente del 28 % e del 18 %; questi valori aumentavano in modo proporzionale alla dose piu' elevata di felbamato. Clonazepam, oxcarbazepina, vigabatrin e lamotrigina: sebbene felbamato a dosi di 1200 mg ogni 12 ore produceva variazioni statisticamente significative nella farmacocinetica di clonazepam, lamotrigina e vigabatrin, queste modifiche erano minime e potevano non essere clinicamente rilevanti. Non e' stata osservata nessuna variazione della farmacocinetica del metabolita attivo monoidrossilato della oxcarbazepina. Poiche' una interazione farmacodinamica di felbamato conognuno di questi farmaci non puo' essere esclusa, gli aggiustamenti p osologici devono essere basati sempre su risposta clinica e tollerabilita'. Effetti di altri farmaci antiepilettici su felbamato. Carbamazepina/Fenitoina/Fenobarbital: quando carbamazepina o fenitoina vengono co-somministrati con felbamato, la riduzione nella concentrazione plasmatica allo steady state di felbamato puo' avvicinarsi al 20 %. La somministrazione contemporanea di fenobarbitale provoca la riduzione del 35 % delle concentrazioni minime di felbamato allo steady-state. Acido valproico: valproato sembra dotato di effetti minimi sulla clearance di felbamato; tuttavia in uno studio si sono rilevate concentrazioni minime allo steady-state di felbamato circa del 50% piu' elevate di quelle ottenute con il medicinale in monoterapia. Interazioni fra felbamato e farmaci non-antiepilettici. Contraccettivi orali: il Felbamato riduceva del 42 % l'AUC del gestodene e del 13 % l'AUC dell'etinilestradiolo nelle donne trattate con un'associazione a basso dosaggio di contraccettivi orali. L'efficacia e la tollerabilita' di contraccettivi orali puo' essere alterata. Altre combinazioni non sono state studiate. Effetti di felbamato sul citocromo P450: il felbamato e' sia un inibitore sia un leggero induttore del citocromo P-450 nell'uomo. Pertanto, si possono prevedere interazioni con i farmaci metabolizzati da questi enzimi epatici. E' stato dimostrato che il felbamato e' un substrato per CYP3A4 e CYP2E1, ma l'inibizione di queste vie di metabolizzazione minori non fa prevedere conseguenze sulla farmacocinetica.

Effetti indesiderati

Il farmaco e' associato ad un'aumentata incidenza di discrasie ematiche, compresa l'anemia aplastica. Altri effetti indesiderati gravi di tipo ematologico includono rari casi di trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, anemia o combinazioni delle stesse, inclusa la pancitopenia.Alcuni di questi sono stati riportati come parte di una reazione di i persensibilita' acuta. Con l'uso di felbamato sono stati riportati alcuni casi di epatite grave, inclusa insufficienza epatica acuta con esito fatale. Gli effetti indesiderati riportati durante gli studi clinici nei pazienti adulti trattati con il farmaco come terapia aggiuntiva e considerati correlati alla terapia sono elencati nella tabella seguente, suddivisi per classe sistemica-organica e frequenza. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, anemia, o loro combinazioni, compresa pancitopenia, discrasie ematiche, compresa anemia aplastica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: shock anafilattico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione di peso, anoressia; non comune: ipofosfatemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: difficolta' di parola, depressione, stupore, ansia. Patologie del sistema nervoso. Comune: insonnia, sonnolenza, atassia, vertigini, cefalea; raro: aumento della frequenza delle crisi epilettiche. Patologie dell'occhio. Comune: diplopia, anomalie della visione. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, dispepsia, dolore addominale; molto raro: costipazione. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite grave, insufficienza epatica acuta (a voltecon esito fatale). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. N on comune: rash; raro: reazioni da ipersensibilita' (comprese sindromedi Stevens-Johnson, eruzioni cutanee bollose e necrolisi tossica epid ermica. Patologie renali e urinarie. Molto raro: cristalleria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Noncomune: andatura anormale; comune: affaticamento. Nei pazienti pediat rici si sono osservati effetti collaterali simili. Inoltre si sono osservate frequentemente infezioni delle vie aeree superiori. Tuttavia, la relazione con il trattamento non e' probabile.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza: la sicurezza d'uso di questo prodotto in gravidanza non e'stata stabilita. Gli studi di riproduzione nei ratti e nei conigli no n hanno evidenziato alcuna alterazione della fertilita' o danni fetaliimputabili al farmaco, tuttavia si e' osservato passaggio placentare di felbamato. Poiche' gli studi di riproduzione negli animali non sonosempre predittivi della risposta negli esseri umani, e data la potenz iale soppressione del midollo osseo fetale, il medicinale non deve essere utilizzato nel corso della gravidanza. Allattamento: il felbamato viene escreto nel latte materno. Pertanto, a causa del potenziale rischio di soppressione del midollo osseo indotta dal prodotto, nei bambini che ricevono latte materno, il prodotto non deve essere somministrato a donne in allattamento.