Synjardy - 56cpr Riv 12,5+1000mg
Dettagli:
Nome:Synjardy - 56cpr Riv 12,5+1000mgCodice Ministeriale:044229312
Principio attivo:Empagliflozin/Metformina Cloridrato
Codice ATC:A10BD20
Fascia:A
Prezzo:59.22
Produttore:Boehringer Ingelheim It.Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Denominazione
SYNJARDY 12,5 MG/1.000 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM (medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale)
Formulazioni
Synjardy - 56cpr Riv 12,5+1000mg
Categoria farmacoterapeutica
Associazioni di antidiabetici orali.
Principi attivi
Empagliflozin e metformina cloridrato.
Eccipienti
Nucleo della compressa: amido di mais, copovidone (valore K nominale: 28), silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa, macrogol 400, titanio diossido (E171), talco, ossido di ferro nero (E172), ossido di ferro rosso (E172).
Indicazioni
Adulti di eta' pari o superiore a 18 anni per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico permigliorare il controllo della glicemia: - in pazienti non adeguatamen te controllati alla massima dose tollerata della sola metformina; - inpazienti non adeguatamente controllati con metformina associata con a ltri medicinali antidiabetici, compresa l'insulina; - in pazienti gia'in trattamento con l'associazione di empagliflozin e metformina in co mpresse distinte.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Chetoacidosi diabetica, pre-coma diabetico. Insufficienza renale o disfunzione renale (clearance della creatinina <60 mL/min). Condizioniacute che possano alterare la funzionalita' renale, come disidratazio ne, infezione grave, shock. Patologie acute o croniche che possano causare ipossia tissutale, come insufficienza cardiaca o respiratoria, recente infarto del miocardio, shock. Compromissione epatica, intossicazione acuta da alcol, alcolismo.
Posologia
La dose raccomandata e' una compressa due volte al giorno. Il dosaggiodeve essere personalizzato in base all'attuale regime terapeutico del paziente, all'efficacia e alla tollerabilita', usando la dose giornal iera raccomandata di 10 mg o 25 mg di empagliflozin, senza superare lamassima dose giornaliera raccomandata di metformina. Nei pazienti non adeguatamente controllati con metformina, da sola o in associazione c on altri medicinali antidiabetici, inclusa l'insulina, la dose iniziale raccomandata deve fornire empagliflozin 5 mg due volte al giorno (dose giornaliera pari a 10 mg) e la dose di metformina deve essere simile alla dose che si sta gia' assumendo. Nei pazienti che tollerano una dose giornaliera totale di empagliflozin di 10 mg e che necessitano diun maggiore controllo glicemico, la dose giornaliera totale di empagl iflozin puo' essere aumentata a 25 mg. Quando il farmaco viene usato in associazione con una sulfanilurea e/o con insulina, puo' essere necessaria una dose inferiore di sulfanilurea e/o di insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia. I pazienti che passano dalla terapia con compresse distinte di empagliflozin (dose giornaliera totale pari a 10 mg o 25 mg) e metformina al farmaco devono ricevere la stessa dose giornaliera di empagliflozin e metformina che si sta assumendo, o la dose di metformina piu' vicina alla dose terapeuticamente appropriata. Per le diverse dosi di metformina, il prodotto e' disponibile in dosaggi da 5 mg di empagliflozin piu' 850 mg di metformina cloridrato, 5 mg di empagliflozin piu' 1.000 mg di metformina cloridrato, 12,5 mg di empagliflozin piu' 850 mg di metformina cloridrato e 12,5 mg di empagliflozin piu' 1.000 mg di metformina cloridrato. Pazienti con compromissionerenale: non e' raccomandato un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale lieve. Questo medicinale non deve essere usato in pazienti con compromissione renale moderata o grave (clearance della creatinina <60 mL/min). Pazienti con compromissione epatica: questo medicinale non deve essere usato in pazienti con compromissione epatica. Pazienti anziani: a causa del meccanismo d'azione, la riduzione della funzionalita' renale riduce l'efficacia di empagliflozin. Poiche' metformina e' escreta dai reni e i pazienti anziani hanno una maggiore probabilita' di avere una funzionalita' renale ridotta, il prodottodeve essere usato con cautela in tali pazienti. Il monitoraggio della funzionalita' renale e' necessario per prevenire l'acidosi lattica as sociata a metformina, in particolare nei pazienti anziani. Nei pazienti di eta' pari o superiore a 75 anni e' necessario considerare un aumento del rischio di deplezione volemica. A causa dell'esperienza terapeutica limitata con empagliflozin nei pazienti di eta' pari o superiorea 85 anni, non e' raccomandato l'inizio della terapia in questa popol azione. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia nei bambinie negli adolescenti di eta' compresa tra 0 e 18 anni non sono state s tabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: assunzione due volte al giorno insieme ai pasti per ridurre le reazioni avverse gastrointestinali associate a metformina. Tutti i pazienti devono continuare il loro regime dietetico con una distribuzione adeguata dell'assunzione di carboidrati durante il giorno. I pazienti in sovrappeso devono proseguire la propria dieta a basso contenuto calorico. Se si dimentica una dose, questa deve essere assunta appena il paziente se ne ricorda. Tuttavia, non si deve assumere una dose doppia alla stessa ora. In tal caso, la dose dimenticata deve essere saltata.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Avvertenze
Il prodotto non deve essere usato in pazienti con diabete di tipo 1. Acidosi lattica: l'acidosi lattica e' una complicazione metabolica molto rara ma grave (mortalita' elevata in assenza di trattamento tempestivo), che puo' insorgere a causa dell'accumulo di metformina. I casi diacidosi lattica segnalati nei pazienti in terapia con metformina si s ono verificati principalmente in pazienti diabetici con significativa insufficienza renale. L'incidenza di acidosi lattica puo' e deve essere ridotta valutando anche altri fattori di rischio associati, come diabete scarsamente controllato, chetosi, digiuno prolungato, eccessivo consumo di alcol, compromissione epatica e qualsiasi altra condizione associata all'ipossia. Diagnosi: il rischio di acidosi lattica deve essere considerato in caso di segni non specifici come crampi muscolari associati a disturbi digestivi, come dolore addominale e grave astenia.L'acidosi lattica e' caratterizzata da dispnea acidotica, dolore addo minale e ipotermia seguiti da coma. I risultati di laboratorio di valore diagnostico sono pH ematico ridotto, livelli di lattato plasmatico superiori a 5 mmol/L e aumento del gap anionico e del rapporto lattato/piruvato. Se si sospetta acidosi metabolica, si deve interrompere il trattamento con questo medicinale e il paziente deve essere immediatamente ricoverato. Uso nei pazienti con compromissione renale: a causa del meccanismo d'azione, la riduzione della funzionalita' renale riducel'efficacia di empagliflozin. La metformina e' escreta dai reni. Pert anto, i livelli di creatinina sierica devono essere determinati prima di iniziare il trattamento e, successivamente, a intervalli regolari: - almeno una volta all'anno nei pazienti con funzionalita' renale normale; - almeno da due a quattro volte all'anno nei pazienti con livellidi creatinina sierica al limite superiore della norma e nei pazienti anziani. La riduzione della funzionalita' renale e' un fenomeno frequente e asintomatico nei pazienti anziani. E' necessario prestare particolare cautela in situazioni in cui la funzionalita' renale puo' esserecompromessa, ad esempio quando si instaura una terapia antipertensiva o una terapia con diuretici, e quando si inizia una terapia con un pr incipio attivo antinfiammatorio non steroideo. Danno epatico: in studiclinici con empagliflozin sono stati segnalati casi di danno epatico. Non e' stata determinata una relazione di causa-effetto tra empaglifl ozin e il danno epatico. Somministrazione di un mezzo di contrasto iodato: la somministrazione intravascolare di agenti di contrasto iodati nelle indagini radiologiche puo' portare a insufficienza renale. Questo puo' condurre all'accumulo di metformina, con un aumento del rischiodi acidosi lattica. Pertanto, questo medicinale deve essere interrott o prima o nello stesso momento dell'esame radiologico e non deve essere ripreso prima delle 48 ore successive e solo dopo che la funzionalita' renale sia stata rivalutata e riscontrata nella norma. Interventi chirurgici: poiche' questo medicinale contiene metformina, il trattamento deve essere interrotto 48 ore prima di una procedura chirurgica elettiva con anestesia generale, spinale o peridurale. La terapia solitamente non deve essere ripresa prima delle 48 ore successive all'intervento chirurgico e solo dopo che la funzionalita' renale sia stata rivalutata e riscontrata nella norma. Uso nei pazienti a rischio di deplezione volemica: in base al meccanismo d'azione degli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio (sodium-glucose linked transporter-2, SGLT-2), la diuresi osmotica che accompagna la glicosuria terapeutica puo' provocare una modesta riduzione della pressione arteriosa. Pertanto e'necessario prestare attenzione nei pazienti per i quali la diminuzion e della pressione arteriosa indotta da empagliflozin puo' costituire un rischio, ad esempio i pazienti con patologie cardiovascolari note, ipazienti sottoposti a terapia antipertensiva e con storia di ipotensi one, o i pazienti di eta' pari o superiore a 75 anni. In caso di condizioni che possono causare perdita di liquidi (ad esempio patologie gastrointestinali) si raccomanda l'attento monitoraggio dello stato volemico (ad esempio tramite esame obiettivo, misurazione della pressione arteriosa, analisi di laboratorio tra cui ematocrito) e degli elettroliti nei pazienti che ricevono il farmaco. Un'interruzione temporanea del trattamento deve essere presa in considerazione fino alla correzionedella perdita di liquidi. Infezioni delle vie urinarie: la frequenza complessiva delle infezioni delle vie urinarie segnalate come evento avverso e' risultata maggiore nei pazienti trattati con empagliflozin 10 mg con metformina come terapia di base, rispetto ai pazienti trattati con placebo o con empagliflozin 25 mg con metformina come terapia dibase. Le infezioni complicate delle vie urinarie (ad esempio pielonef rite o urosepsi) si sono verificate con una frequenza simile nei pazienti trattati con empagliflozin e nei pazienti trattati con placebo. Tuttavia, nei pazienti con infezioni complicate delle vie urinarie e' necessario prendere in considerazione l'interruzione temporanea del trattamento. Pazienti anziani: l'effetto di empagliflozin sull'escrezione urinaria del glucosio e' associato a diuresi osmotica, che puo' influenzare lo stato di idratazione. I pazienti di eta' pari o superiore a 75 anni possono presentare un rischio aumentato di deplezione volemica.L'esperienza terapeutica nei pazienti di eta' pari o superiore a 85 a nni e' limitata. Pertanto non e' raccomandato l'inizio della terapia in questa popolazione. Insufficienza cardiaca: l'esperienza in soggetticon classe NYHA I e II (New York Heart Association) e' limitata, e no n vi e' esperienza negli studi clinici con empagliflozin in soggetti con classe NYHA III e IV. Analisi delle urine A causa del meccanismo d'azione, i pazienti che assumono il farmaco risulteranno positivi al test del glucosio nelle urine.
Interazioni
La co-somministrazione di dosi multiple di empagliflozin e metformina non altera in modo significativo la farmacocinetica di empagliflozin odi metformina in soggetti sani. Non sono stati effettuati studi d'int erazione. Le seguenti informazioni riflettono i dati disponibili sui singoli principi attivi. >>Empagliflozin. Interazioni farmacodinamiche.Diuretici: poiche' contiene empagliflozin, il medicinale puo' aumenta re l'effetto diuretico dei diuretici tiazidici e dei diuretici dell'ansa e puo' aumentare quindi il rischio di disidratazione e di ipotensione. Insulina e secretagoghi dell'insulina: l'insulina e i secretagoghidell'insulina, come le sulfaniluree, possono aumentare il rischio di ipoglicemia. Pertanto, puo' essere necessario somministrare una dose inferiore di insulina o di secretagogo dell'insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia quando usati in associazione con empagliflozin. Interazioni farmacocinetiche. Effetti di altri medicinali su empagliflozin: i dati in vitro suggeriscono che la via primaria del metabolismo di empagliflozin nell'uomo e' la glucuronidazione da parte delle uridina 5'-difosfoglucuroniltransferasi UGT1A3, UGT1A8, UGT1A9 e UGT2B7. Empagliflozin e' un substrato dei trasportatori umani di captazione deglianioni (organic anion transporter, OAT e organic anion transporting p olypeptide, OATP) OAT3, OATP1B1 e OATP1B3, ma non di OAT1 e del trasportatore umano di captazione dei cationi (organic cation transporter, OCT) OCT2. Empagliflozin e' un substrato della glicoproteina P (P-gp) edella proteina di resistenza del cancro al seno ( breast cancer resis tance protein, BCRP). La somministrazione concomitante di empagliflozin e probenecid, un inibitore degli enzimi UGT e OAT3, ha mostrato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di picco (C max ) di empagliflozin pari al 26% e un aumento dell'area sotto la curva concentrazione-tempo (AUC) pari al 53%. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. L'effetto dell'induzione di UGT su empagliflozin non e' stato studiato. La somministrazione concomitante con induttori noti degli enzimi UGT deve essere evitata a causa del rischio potenziale di riduzione dell'efficacia. Uno studio di interazione con gemfibrozil, un inibitore in vitro dei trasportatori OAT3 e OATP1B1/1B3, hamostrato che la C max di empagliflozin aumentava del 15% e l'AUC aume ntava del 59% in seguito alla somministrazione concomitante. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. L'inibizione dei trasportatori OATP1B1/1B3 tramite somministrazione concomitantecon rifampicina ha causato un aumento della C max di empagliflozin pa ri al 75% e un aumento della AUC di empagliflozin pari al 35%. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. L'esposizione ad empagliflozin e' risultata simile con e senza somministrazione concomitante di verapamil, un inibitore della P-gp, evidenziando chel'inibizione della P-gp non ha effetti clinicamente rilevanti su empa gliflozin. Studi di interazione condotti su volontari sani suggeriscono che la farmacocinetica di empagliflozin non e' influenzata dalla somministrazione concomitante con metformina, glimepiride, pioglitazone, sitagliptin, linagliptin, warfarin, verapamil, ramipril, simvastatina,torasemide e idroclorotiazide. Effetti di empagliflozin su altri medi cinali: sulla base di studi in vitro, empagliflozin non inibisce, inattiva o induce le isoforme del CYP450. Empagliflozin non inibisce UGT1A1, UGT1A3, UGT1A8, UGT1A9 o UGT2B7. Pertanto, interazioni tra medicinali che coinvolgano le principali isoforme di CYP450 e di UGT e medicinali substrati di tali enzimi, somministrati contemporaneamente con empagliflozin, sono considerate improbabili. Empagliflozin non inibisce la P-gp a dosi terapeutiche. Sulla base di studi in vitro, si consideraimprobabile che empagliflozin causi interazioni con altri medicinali che sono substrati della P-gp. La somministrazione concomitante di empagliflozin e digossina, un substrato della P-gp, ha determinato un aumento della AUC della digossina pari al 6% e un aumento della C max della digossina pari al 14%. Queste variazioni non sono state considerateclinicamente rilevanti. Empagliflozin non inibisce i trasportatori um ani di captazione come OAT3, OATP1B1 e OATP1B3 in vitro a concentrazioni plasmatiche clinicamente rilevanti; pertanto sono considerate poco probabili interazioni con medicinali substrati di tali trasportatori di captazione. Studi di interazione condotti su volontari sani suggeriscono che empagliflozin non ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di metformina, glimepiride, pioglitazone, sitagliptin, linagliptin, simvastatina, warfarin, ramipril, digossina, diuretici e contraccettivi orali. >>Metformina. Associazioni non raccomandate:vi e' un rischio aumentato di acidosi lattica in caso di intossicazio ne acuta da alcol. Il consumo di alcol e di medicinali contenenti alcol deve essere evitato. Le sostanze cationiche eliminate mediante secrezione tubulare renale (ad esempio cimetidina) possono interagire con metformina competendo per i medesimi sistemi di trasporto tubulare renale. La somministrazione intravascolare di mezzi di contrasto iodati nelle indagini radiologiche puo' causare insufficienza renale, provocando accumulo di metformina e rischio di acidosi lattica. Pertanto, questo medicinale deve essere interrotto prima o nello stesso momento dell'esame radiologico e non deve essere ripreso prima delle 48 ore successive e solo dopo che la funzionalita' renale sia stata rivalutata e riscontrata nella norma. Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso: i glucocorticoidi (somministrati per via sistemica e locale), i beta-2-agonisti e i diuretici possiedono attivita' iperglicemizzante intrinseca. Il paziente ne deve essere informato e il monitoraggio del glucosio ematico deve essere effettuato con maggiore frequenza, particolarmente all'inizio del trattamento con tali medicinali. Se necessario, la dose del medicinale anti-iperglicemizzante deve essere regolata durante la terapia con l'altro medicinale ed al momento della sua interruzione. Insulina e secretagoghi dell'insulina L'insulina e i secretagoghi dell'insulina, come le sulfaniluree, possono aumentare il rischio di ipoglicemia. Pertanto, puo' essere necessario somministrare una doseinferiore di insulina o di secretagogo dell'insulina per ridurre il r ischio di ipoglicemia quando usati in associazione con metformina.
Effetti indesiderati
La sicurezza di empagliflozin aggiunto a metformina e' stata valutata in studi clinici su un totale di 7.052 pazienti con diabete di tipo 2,dei quali 4.740 sono stati trattati con empagliflozin aggiunto a metf ormina. Studi in doppio cieco controllati verso placebo con esposizione da 18 a 24 settimane, hanno incluso 3.456 pazienti, dei quali 1.271 trattati con empagliflozin 10 mg aggiunto a metformina e 1.259 con empagliflozin 25 mg aggiunto a metformina. Gli eventi avversi piu' comunisegnalati negli studi clinici sono stati ipoglicemia in associazione con insulina e/o sulfanilurea, infezioni delle vie urinarie, infezionidel tratto genitale e aumento della minzione. Non sono state identifi cate reazioni avverse aggiuntive negli studi clinici con empagliflozinin aggiunta a metformina rispetto agli effetti indesiderati dei singo li componenti. Le reazioni avverse sono elencate per frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), o molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Comune: moniliasi vaginale, vulvovaginite, balanite e altre infezioni genitali, infezioni delle vie urinarie. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoglicemia (quando utilizzato con sulfanilurea o insulina); molto raro: acidosi lattica, carenza di vitamina B12. Patologie del sistema nervoso. Comune: disturbi del gusto. Patologie vascolari. Non comune: deplezione volemica. Patologie gastrointestinali. Molto comune: sintomi gastrointestinali. Patologie epatobiliari. Molto raro: anomalie dei test di funzionalita' epatica, epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito (generalizzato); molto raro: eritema, orticaria. Patologie renali ed urinarie. Comune: minzione aumentata; non comune: disuria.
Gravidanza e allattamento
Non vi sono dati relativi all'uso di empagliflozin in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali mostrano che empagliflozin attraversa la placenta nelle ultime settimane di gestazione in quantita' molto limitata, ma non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulle prime fasi di sviluppo embrionale. Tuttavia, gli studi su animali hanno mostrato effetti avversi sullo sviluppo postnatale. In base ai risultati degli studi condotti sugli animali con altri inibitori di SGLT-2, empagliflozin puo' modificare lo sviluppo e la maturazione dei reni. Dati limitati suggeriscono che l'uso di metformina in donne in gravidanza none' associato a un rischio aumentato di malformazioni congenite. Gli s tudi condotti sugli animali con empagliflozin associato a metformina ocon metformina in monoterapia hanno mostrato una tossicita' riprodutt iva a dosi elevate di sola metformina. Quando la paziente pianifica una gravidanza, e durante la gravidanza, si raccomanda di non trattare il diabete con questo medicinale, ma di utilizzare l'insulina per mantenere i livelli di glucosio nel sangue piu' vicini possibile alla norma, per ridurre il rischio di malformazioni del feto associate a livellianomali di glucosio nel sangue. La metformina e' escreta nel latte ma terno. Non e' stato mostrato alcun effetto su neonati/lattanti allattati da donne trattate. Non sono disponibili dati sull'escrezione di empagliflozin nel latte materno umano. Dati disponibili su animali hanno mostrato l'escrezione di empagliflozin e metformina nel latte. Un rischio per i neonati/lattanti non puo' essere escluso. Questo medicinale non deve essere utilizzato durante l'allattamento. Non sono stati condotti studi sull'effetto di empagliflozin sulla fertilita' umana. Gli studi condotti sugli animali con empagliflozin e metformina non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilita'.