Sonata - 14cps 5mg
Dettagli:
Nome:Sonata - 14cps 5mgCodice Ministeriale:034386033
Principio attivo:Zaleplon
Codice ATC:N05CF03
Fascia:C
Prezzo:11.6
Stupefacente:Tabella medicinali sez. E - DL 36 20/3/2014
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Meda Pharma Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile valida 30 giorni dalla data del rilascio L 49/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Farmaci benzodiazepino-correlati.
Principi attivi
Zaleplon.
Eccipienti
Nucleo: cellulosa microcristallina, amido pregelatinizzato, silicone diossido, sodio lauril solfato, magnesio stearato, lattosio monoidrato,indigo carmine (E132), titanio diossido (E171). Involucro: gelatina, titanio diossido (E171), ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferrogiallo (E172), ossido di ferro nero (E172), sodio lauril solfato, sil icone diossido. Inchiostro dorato S-13050: shellac, lecitina, simeticone, ossido di ferro giallo (E172).
Indicazioni
Trattamento di pazienti con insonnia che hanno difficolta' ad addormentarsi. E' indicato soltanto quando il disturbo e' grave, invalidante ocausa di problemi estremamente gravi.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Grave insufficienza epatica. Grave insufficienza renale. Sindrome dell'apnea nel sonno. Miastenia grave. Insufficienza respiratoria grave. Bambini (al di sotto dei 18 anni di eta').
Posologia
Negli adulti, la dose raccomandata e' di 10 mg. Il trattamento deve essere il piu' breve possibile, con una durata massima di due settimane.Puo' essere preso immediatamente prima di andare a letto oppure dopo che il paziente si sia coricato ed incontri difficolta' ad addormentarsi. Poiche' l'assunzione a stomaco pieno ritarda di circa 2 ore il tempo per raggiungere la massima concentrazione plasmatica, il farmaco non deve essere assunto insieme o immediatamente prima del cibo. La dosegiornaliera totale non deve superare i 10 mg in qualsiasi paziente. I pazienti devono essere informati di non assumere una seconda dose in una stessa notte. I pazienti anziani potrebbero essere sensibili agli effetti degli ipnotici; pertanto la dose raccomandata e' di 5 mg. E' controindicato nei bambini. Poiche' la clearance risulta ridotta, i pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata devono essere trattati con 5 mg. Non e' richiesto alcun aggiustamento del dosaggio in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata, in quanto la farmacocinetica del medicinale non e' alterata in questi pazienti. E' controindicato nella grave insufficienza renale.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.
Avvertenze
In pazienti che assumono sedativi-ipnotici sono stati segnalati comportamenti complessi come guida durante il sonno. Tali eventi possono manifestarsi sia in chi fa uso da poco tempo di sedativi ipnotici, sia inchi li utilizza da molto tempo. Sebbene comportamenti come la guida d urante il sonno possano manifestarsi con il solo uso di un sedativo ipnotico alle dosi terapeutiche, l'assunzione di alcool e altri deprimenti del sistema nervoso centrale (SNC) concomitante con quella di sedativi ipnotici sembra aumentare il rischio di tali comportamenti, cosi' come puo' anche avvenire se si supera la dose massima raccomandata. Nei pazienti in cui si manifestino episodi di guida durante il sonno e' raccomandata la sospensione di Zaleplon, poiche' cio' costituisce un rischio per il paziente stesso e per la comunita'. In pazienti in statodi veglia parziale dopo aver assunto un sedativo ipnotico sono anche stati riportati altri comportamenti complessi (es. preparare e mangiare del cibo, telefonare, avere rapporti sessuali). Come avviene per la guida durante il sonno, i pazienti solitamente non ricordano tali eventi. Con l'uso dei sedativi-ipnotici, compreso zaleplon, sono state riportate gravi reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Se l'angioedema interessa la lingua, la glottide o la laringe, l'eventuale ostruzione delle vie respiratorie puo' essere fatale. I pazienti che manifestino angioedema a seguito di trattamento non dovrebbero fare piu' uso del farmaco. L'insonnia puo' rappresentare il sintomo di un disturbo fisico o psichiatrico sottostante. L'insonnia che persiste o peggiora dopo un breve ciclo di trattamento con zaleplon puo' indicare la necessita' di riesaminare il paziente. A causa della breve emivita plasmatica di zaleplon, deve essere presa in considerazione una terapia alternativa nelcaso si verifichi risveglio mattutino precoce. Non assumere una secon da dose in una stessa notte. La somministrazione contemporanea con prodotti medicinali che influenzano il CYP3A4 causa modifiche delle concentrazioni plasmatiche di zaleplon. Dopo l'uso ripetuto per poche settimane puo' verificarsi una perdita di efficacia degli effetti ipnotici delle sostanze benzodiazepiniche e benzodiazepino-simili a breve durata d'azione. L'uso delle sostanze benzodiazepiniche e benzodiazepino-simili puo' portare alla dipendenza fisica e psichica. Il rischio di dipendenza aumenta in funzione della dose e della durata della terapia ede' maggiore nei pazienti con precedenti di abuso di alcool e di farma ci. Nei casi in cui si sia sviluppata dipendenza fisica, l'interruzione brusca del trattamento sara' accompagnata da sintomi da sospensione.Questi possono comprendere cefalea, dolore muscolare, ansia estrema, tensione, agitazione, confusione ed irritabilita'. In casi gravi possono verificarsi i seguenti sintomi: dissociazione dalla realta', depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio alle estremita', ipersensibilita' alla luce, al rumore ed al contatto fisico, allucinazioni o attacchi epilettici. Durante la sorveglianza postmarketing sono stati riportati casi di dipendenza associata all'uso di zaleplon, prevalentemente in combinazione con altri agenti psicotropi. Alla sospensione del trattamento puo' verificarsi una sindrome transitoria che consiste nella ricomparsa, in forma accentuata, dei sintomi che avevanoindotto al trattamento con una sostanza benzodiazepinica o simil-benz odiazepinica. Questa puo' essere accompagnata da altre reazioni che includono variazioni dell'umore, ansia o disturbi del sonno e irrequietezza. La durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile e non deve superare le due settimane. Tale periodo non deve essere prolungato senza un riesame clinico del paziente. Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepino-simili possono indurre amnesia anterograda e alterazioni psicomotorie. Tali condizioni si verificano piu' frequentemente fino a parecchie ore dopo l'ingestione del prodotto. Per ridurre il rischio, i pazienti non devono intraprendere attivita' che richiedano una coordinazione psicomotoria per almeno 4 ore o piu' dopo aver assunto il farmaco. E' noto che durante l'uso di benzodiazepine o di sostanze benzodiazepino-simili si verificano reazioni quali irrequietezza, agitazione, irritabilita', riduzione dell'inibizione, aggressivita', pensiero alterato, delirio, collera, incubi notturni, depersonalizzazione, allucinazioni, psicosi, comportamento improprio, estroversione che sembra non appartenere al carattere ed altri effetti comportamentali. Queste reazioni possono essere farmaco-indotte, spontanee dall'origine, o il risultato di un disturbo fisico o psichiatrico sottostante. La comparsa di queste reazioni e' piu' probabile negli anziani. Usare conestrema cautela nei pazienti con precedenti di abuso di alcool o di f armaci. Il farmaco non e' indicato nei pazienti con insufficienza epatica grave in quanto puo' far precipitare un'encefalopatia. Nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata la biodisponibilita' di zaleplon e' aumentata a causa della ridotta clearance e pertanto in questi pazienti e' necessario modificare la dose. Non e' indicato nei pazienti con grave insufficienza renale poiche' mancano adeguati studia riguardo. Nei pazienti con lieve o moderata insufficienza renale il profilo farmacocinetico di zaleplon non si discosta significativament e da quello dei soggetti sani. Percio' non e' richiesto alcun adeguamento posologico in questi pazienti. I medicinali sedativi devono essereprescritti con cautela a pazienti con insufficienza respiratoria cron ica. Non e' raccomandato per il trattamento primario delle malattie psicotiche. Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepino-simili non devono essere usate da sole per trattare la depressione o l'ansia associata alla depressione (in tali pazienti potrebbero aumentare i suicidi). Inoltre, a causa dell'aumentato rischio di sovradosaggio intenzionale in pazienti con depressione in generale, la quantita' di un medicinale, incluso zaleplon, prescritta per questi pazienti deve essere mantenuta al minimo necessario. Il medicinale contiene lattosio.
Interazioni
Si sconsiglia l'assunzione contemporanea di alcool. L'effetto sedativopuo' essere aumentato se il farmaco e' usato in associazione all'alco ol. Cio' influenza la capacita' di guidare o usare macchinari. Deve essere presa in considerazione l'associazione con altri farmaci che agiscono sul SNC. In caso di uso concomitante di antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, agenti antidepressivi, analgesicinarcotici, medicinali anti-epilettici, anestetici e antistaminici sed ativi puo' verificarsi un aumento della sedazione a livello centrale. La somministrazione concomitante di una singola dose di zaleplon 10 mge venlafaxina (a rilascio prolungato) 75 mg o 150 mg al giorno non in fluisce sulla memoria (rievocazione verbale immediata e ritardata) o sul rendimento psicomotorio (digit symbol substitution test). In aggiunta, non sono state riportate interazioni farmacocinetiche tra zaleplone venlafaxina (a rilascio prolungato). Nel caso di analgesici narcoti ci puo' verificarsi un aumento del senso di euforia che determina un aumento della dipendenza fisica. La cimetidina, un inibitore moderato non specifico di diversi enzimi epatici inclusi sia l'aldeide ossidasi che il CYP3A4, ha prodotto un aumento dell'85% nelle concentrazioni plasmatiche di zaleplon poiche' ha inibito sia l'enzima primario (aldeide ossidasi) che quello secondario (CYP3A4) responsabili del metabolismo di zaleplon. Pertanto si raccomanda cautela nel somministrare contemporaneamente cimetidina e il medicinale. La somministrazione contemporanea con una dose singola di 800 mg di eritromicina, un forte inibitore selettivo del CYP3A4, ha determinato un aumento del 34% delle concentrazioni plasmatiche di zaleplon. Un aggiustamento del dosaggio abituale del prodotto non e' considerato necessario, ma i pazienti devono essere avvertiti che gli effetti sedativi potrebbero aumentare. Al contrario, la rifampicina, un forte induttore di numerosi enzimi epatici, incluso il CYP3A4 ha ridotto di quattro volte la concentrazione plasmatica di zaleplon. La somministrazione contemporanea con induttori del CYP3A4 quali rifampicina, carbamazepina e fenobarbitone puo' portare aduna riduzione dell'efficacia di zaleplon. Il farmaco non ha influenza to i profili farmacocinetici e farmacodinamici di digossina e warfarin, due sostanze con un ristretto indice terapeutico. Inoltre, l'ibuprofene, quale esempio di sostanze che alterano l'escrezione renale, non ha mostrato alcuna interazione con il farmaco.
Effetti indesiderati
Affezioni del sistema nervoso. Comuni (>=1/100, <1/10): amnesia, parestesia, sonnolenza. Non comuni (>=1/1000, <1/100): atassia/incoordinazione, capogiri, disturbi dell'attenzione, parosmia, disturbi del linguaggio (disartria, eloquio inceppato), ipoestesia. Affezioni dell'apparato visivo. Non comuni: alterazione visiva, diplopia. Affezioni dell'orecchio e dei labirinti. Non comuni: iperacusia. Affezioni dell'apparato gastrointestinale. Non comuni: nausea. Affezioni della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: reazione di fotosensibilita'. Non nota: angioedema. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comuni:anoressia. Affezioni generali e relative alla sede di somministrazion e. Non comuni: astenia, malessere. Affezioni del sistema immunitario. Molto rari (< 1/10000): reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Affezioni epatobiliari. Non nota:epatotossicita' (prevalentemente descritta come aumento delle transaminasi). Affezioni del sistema riproduttivo e della mammella. Comuni: dismenorrea. Affezioni psichiatriche. Non comuni: depersonalizzazione, allucinazioni, depressione, stato confusionale, apatia. Non nota: sonnambulismo. Con i dosaggi terapeutici raccomandati puo' verificarsi amnesia anterograda, il rischio aumenta a dosaggipiu' alti. Gli effetti amnesici possono associarsi a comportamento im proprio. Durante l'uso di benzodiazepine o sostanze benzodiazepino-simili puo' rendersi manifesta una preesistente depressione. E' noto che durante l'uso di benzodiazepine o sostanze benzodiazepino-simili possono verificarsi reazioni quali irrequietezza, agitazione, irritabilita', riduzione dell'inibizione, aggressivita', pensiero alterato, delirio, collera, incubi notturni, depersonalizzazione, allucinazioni, psicosi, comportamento improprio, estroversione che sembra non appartenere al carattere ed altre reazioni avverse comportamentali. La comparsa di queste reazioni e' piu' probabile negli anziani. L'uso (anche alle dosi terapeutiche) puo' portare allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia puo' causare fenomeni di sospensione o di rebound. Puo' presentarsi dipendenza psichica. Sono stati riportati casi di abuso di benzodiazepine e di farmaci benzodiazepinosimili.
Gravidanza e allattamento
Sebbene gli studi su animali non abbiano mostrato effetti teratogeni oembriotossici, i dati clinici disponibili sono insufficienti ad accer tarne la sicurezza in gravidanza e allattamento. L'uso non e' raccomandato durante la gravidanza. Se per assolute necessita' mediche, il medicinale viene somministrato durante la fase avanzata della gravidanza o durante il parto a dosi elevate, si possono prevedere sul neonato effetti quali ipotermia, ipotonia e depressione respiratoria moderata, dovuti all'azione farmacologica del composto. I bambini nati da madri che assumevano benzodiazepine e sostanze benzodiazepino-simili in modo cronico durante le ultime fasi della gravidanza possono aver sviluppato dipendenza fisica e possono essere a rischio di sviluppare sintomi da sospensione nel periodo post-natale. Poiche' zaleplon e' escreto nellatte materno, il medicinale non deve essere somministrato alle madri durante l'allattamento.