Seropram - 14cpr Riv 40mg

Dettagli:
Nome:Seropram - 14cpr Riv 40mg
Codice Ministeriale:028759025
Principio attivo:Citalopram Bromidrato
Codice ATC:N06AB04
Fascia:A
Prezzo:25.98
Rimborso:6.29
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Lundbeck Italia Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite divisibili
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:60 mesi

Denominazione

SEROPRAM

Formulazioni

Seropram - 28cpr Riv 20mg
Seropram - 14cpr Riv 40mg

Categoria farmacoterapeutica

Antidepressivi; inibitori selettivi della serotonina-ricaptazione.

Principi attivi

Citalopram (come citalopram bromidrato).

Eccipienti

Amido di mais; lattosio monoidrato; cellulosa microcristallina; copovidone; glicerina (85%); sodio croscarmellosio; magnesio stearato; titanio diossido; ipromellosa; macrogol 400.

Indicazioni

Sindromi depressive endogene e prevenzione delle ricadute e delle ricorrenze; disturbi d'ansia con crisi di panico, con o senza agorafobia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; eta' inferiore ai 18 anni; IMAO (Inibitori delle monoammino-ossidasi): la somministrazione contemporanea di Inibitori della ricaptazionedella serotonina (SSRI) e MAO-inibitori puo' causare gravi reazioni a vverse, a volte letali (alcuni casi si presentano con le caratteristiche simili alla sindrome serotoninergica); pazienti in trattamento con I-MAO inclusa la selegilina in dosi giornaliere superiori a 10 mg/die;prima di 14 giorni dopo la sospensione di un I-MAO irreversibile o pe r il tempo specificato dopo l'interruzione di un I-MAO reversibile (RIMA); gli I-MAO non devono essere somministrati prima di 7 giorni dopo la sospensione del citalopram; combinazione con linezolide a meno che non ci siano macchinari per l'attenta osservazione e monitoraggio della pressione sanguigna; pazienti affetti da noto prolungamento dell'intervallo QT o sindrome congenita del QT lungo; co-somministrazione con medicinali noti per causare un prolungamento dell'intervallo QT; combinazione con pimozide.

Posologia

Sindromi depressive endogene: singola dose orale giornaliera da 20 mg.Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose puo' esse re aumentata fino ad un massimo di 40 mg/die. L'effetto antidepressivosi manifesta in genere entro 2-4 settimane dall'inizio della terapia; e' opportuno che il paziente venga seguito dal medico fino a remissio ne dello stato depressivo. Poiche' il trattamento con antidepressivo e' sintomatico, esso deve essere continuato per un appropriato periodo di tempo, in genere 4-6 mesi nelle malattie maniaco-depressive. In pazienti con depressione unipolare ricorrente puo' essere necessario continuare la terapia di mantenimento per lungo tempo al fine di prevenirenuovi episodi depressivi. Disturbi d'ansia con crisi di panico con o senza agorafobia: per la prima settimana di trattamento la dose raccomandata e' di 10 mg, successivamente la dose viene aumentata a 20 mg/die. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose puo' essere aumentata fino ad un massimo di 40 mg al giorno. La massima efficacia viene raggiunta dopo circa 3 mesi di trattamento. Nei disturbi con crisi di panico il trattamento e' a lungo termine. Il mantenimento della risposta clinica e' stato dimostrato durante trattamento prolungato (1 anno). In caso di insonnia o di forte irrequietezza si raccomanda un trattamento addizionale con sedativi in fase acuta. Insufficienzaepatica: la dose iniziale raccomandata per le prime due settimane di trattamento e' di 10 mg/die. Sulla base della risposta individuale delpaziente, la dose puo' essere aumentata fino ad un massimo di 20 mg/d ie. Si consiglia cautela ed una attenzione maggiore nella titolazione posologica in pazienti con funzionalita' epatica gravemente ridotta. Insufficienza renale: e' consigliabile attenersi al dosaggio minimo consigliato. Anziani (>65 anni): la dose deve essere ridotta a meta' della dose raccomandata, ad esempio 10-20 mg/die. La dose massima raccomandata per gli anziani e' 20 mg/die. Bambini e adolescenti (<18 anni): il farmaco non deve essere utilizzato in questa fascia di eta'. Pazienti metabolizzatori lenti del CYP2C19: e' raccomandata una dose inizialedi 10 mg/die durante le prime due settimane di trattamento. Sulla bas e della risposta individuale del paziente, la dose puo' essere aumentata fino ad un massimo di 20 mg al giorno. Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento Si deve evitare un'interruzione brusca del trattamento. Quando si interrompe il trattamento,la dose deve essere ridotta gradualmente in un periodo di almeno 1-2 settimane per ridurre il rischio di reazioni da sospensione. Se si dovessero manifestare, a seguito della riduzione della dose o al momento della interruzione del trattamento, sintomi non tollerabili, si puo' prendere in considerazione il ripristino della dose prescritta in precedenza. Successivamente il medico puo' continuare a ridurre la dose, main modo piu' graduale. Le compresse si assumono come dose orale singo la giornaliera a qualsiasi ora del giorno, indipendentemente dall'assunzione di cibo.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C nel contenitore originale per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Bambini ed adolescenti <18 anni di eta': gli antidepressivi non devonoessere utilizzati a causa di un aumentato rischio di comportamenti su icidari e ostilita'. Qualora il trattamento fosse necessario, il paziente deve essere sorvegliato attentamente. Non sono disponibili dati sulla sicurezza a lungo termine per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale. Ansia paradossa: i pazienti con disturbi di panico possono andare incontro ad un'accentuazione dei sintomi ansiosi all'inizio del trattamento; questi generalmente si attenuano entro le prime due settimane. Si consiglia una dose di partenza piu' bassa per ridurre la probabilita' di effetti ansiogeniparadossi. Iponatremia: e' stata riportata come reazione avversa rara con l'uso degli SSRI e generalmente e' reversibile dopo l'interruzion e della terapia. I pazienti anziani di sesso femminile sembrano esserea rischio particolarmente elevato. Suicidio/pensieri suicidari: la de pressione e altre patologie psichiatriche per le quali viene prescritto citalopram sono associate ad un aumento del rischio di eventi correlati al suicidio. Inoltre, puo' esservi co-morbilita' di tali patologiecon la depressione maggiore. Il rischio persiste fino a quando non si verifichi una remissione significativa. Poiche' possono non verificar si miglioramenti durante le prime settimane, i pazienti devono essere controllati fino a quando non si verifichi tale miglioramento. Il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi precoci di miglioramento. I pazienti con anamnesi positiva di eventi correlati al suicidio ocoloro che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio della terapia devono essere attentamente controllat i. Una meta-analisi degli studi clinici ha mostrato un aumentato rischio nei pazienti <25 anni. La terapia farmacologica con antidepressivi,specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e a seguito di varia zioni del dosaggio, deve sempre essere associata ad una stretta sorveglianza. Occorre monitorare ogni peggioramento clinico, comportamenti opensieri suicidari e modifiche inusuali del comportamento e rivolgers i al medico curante qualora tali sintomi si presentino. Acatisia/agitazione psicomotoria: e' caratterizzata da irrequietezza soggettivamentespiacevole od angosciante e necessita' di muoversi spesso accompagnat a da incapacita' di stare seduti o fermi in piedi. E' piu' probabile che tali sintomi si presentino entro le prime settimane di trattamento;in presenza di tali sintomi l'aumento del dosaggio puo' essere dannos o. Mania: in pazienti con malattia maniaco-depressiva si puo' verificare un cambio verso la fase maniacale; in questo caso citalopram deve essere interrotto. Attacchi epilettici: esiste un rischio potenziale collegato al citalopram; in caso di attacchi epilettici, interrompere iltrattamento. Citalopram deve essere evitato nei pazienti con epilessi a instabile ed i pazienti con epilessia controllata devono essere attentamente monitorati. Diabete: il trattamento con SSRI puo' alterare ilcontrollo glicemico. Puo' essere necessario aggiustare il dosaggio de ll'insulina o degli ipoglicemizzanti orali. Sindrome serotoninergica: e' stata riportata in rari casi con SSRI. Potenziali sintomi sono agitazione, tremore, mioclono ed ipertermia; il trattamento deve essere interrotto ed iniziata una terapia sintomatica. Medicinali serotoninergici: citalopram non deve essere usato in associazione con prodotti comesumatriptan o altri triptani, tramadolo, ossitriptano e triptofano. E morragia: con gli SSRI sono stati segnalati tempi di coagulazione prolungati e/o anomalie della coagulazione quali ecchimosi, emorragie ginecologiche, sanguinamento gastrointestinale ed altre forme di emorragiacutanea o di sanguinamento delle mucose. E' consigliata cautela in pa zienti che assumono sostanze che possono influenzare la funzionalita' piastrinica o aumentare il rischio di emorragie, cosi' pure in pazienti con anamnesi di disturbi della coagulazione. Terapia elettroconvulsivante (ECT): l'esperienza clinica relativa alla combinazione con SSRI e' limitata, pertanto si raccomanda cautela. Inibitori reversibili selettivi MAO-A: la combinazione con citalopram non e' generalmente raccomandata a causa del rischio di comparsa della sindrome serotoninergica. All'inizio del trattamento si possono manifestare insonnia ed agitazione; puo' essere d'aiuto un aggiustamento del dosaggio. Erba di S. Giovanni/Iperico: gli effetti indesiderati possono essere piu' comuni durante l'uso combinato con citalopram. Pertanto tale associazione e' controindicata. Sintomi da sospensione: vertigini, disturbi sensoriali, disturbi del sonno, agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremori, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilita' emotiva, irritabilita' e disturbi visivi. Il rischio dipende da vari fattori, compresa la durata e il dosaggio della terapia e la velocita' diriduzione del dosaggio. Essi compaiono solitamente entro i primi gior ni dalla sospensione del trattamento; ma sono stati riferiti casi molto rari in pazienti che avevano dimenticato di assumere una dose. Solitamente tali sintomi sono autolimitanti e si risolvono entro 2 settimane. Qualora si debba sospendere il trattamento si consiglia di ridurre gradualmente il dosaggio, conformemente alle necessita' del paziente. Psicosi: il trattamento di pazienti psicotici con episodi depressivi puo' far aumentare i sintomi psicotici. Prolungamento dell'intervallo QT: durante l'esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di prolungamento dell'intervallo QT e di aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassemia o con altre patologie cardiache. Tale prolungamento e' risultato essere dose dipendente. Si consiglia cautela in pazienti affettida significativa bradicardia, in pazienti con recente infarto acuto d el miocardio o con insufficienza cardiaca non compensata. Squilibri elettrolitici come ipopotassemia e ipomagnesemia aumentano il rischio diaritmie maligne e devono essere corretti prima di iniziare il trattam ento con citalopram. Se si trattano pazienti con patologia cardiaca stabile, si deve considerare l'opportunita' di effettuare un controllo ECG prima di iniziare il trattamento. Se durante il trattamento con citalopram si dovessero presentare segni di aritmia cardiaca, il trattamento deve essere sospeso e deve essere effettuato un ECG. Glaucoma ad angolo chiuso: gli SSRI possono avere un effetto sul diametro pupillarecon conseguente midriasi. Questo effetto ha il potenziale per ridurre l'angolo dell'occhio con conseguente aumento della pressione intraocu lare e glaucoma ad angolo chiuso, specialmente in pazienti predisposti. Citalopram deve quindi essere usato con cautela nei pazienti con storia di glaucoma. Elopram contiene lattosio.

Interazioni

Interazioni farmacodinamiche: sono stati riportati casi di sindrome serotoninergica con l'uso di citalopram, moclobemide e buspirone. Associazioni controindicate. MAO- inibitori: sono stati riferiti casi di reazioni gravi, talvolta fatali, in pazienti sottoposti ad un trattamentocon SSRI associato ad un IMAO, compresi la selegilina, un IMAO irreve rsibile, e il linezolid, un IMAO reversibile e moclobemide, ed in pazienti che avevano recentemente interrotto il trattamento con un SSRI edavevano iniziato la terapia con un IMAO. Alcuni casi si presentavano con caratteristiche simili a quelle della sindrome serotoninergica. I sintomi da interazione di una sostanza attiva con un IMAO includono: ipertermia, rigidita', mioclono, instabilita' del sistema nervoso autonomo con possibili e rapide fluttuazioni dei segni vitali, confusione, irritabilita', agitazione e tremore. Se tale condizione progredisce senza alcun intervento, puo' risultare fatale in seguito a rabdomiolisi,ipertermia centrale con insufficienza acuta multi-organo, delirio e c oma. Prolungamento dell'intervallo QT: non sono stati condotti studi di farmacocinetica e farmacodinamica sull'associazione tra citalopram ealtri medicinali che prolungano l'intervallo QT. Non puo' essere escl uso un effetto additivo di citalopram; di conseguenza tale associazione e' controindicata. Pimozide: l'associazione con citalopram e' controindicata. Una dose singola di 2 mg di pimozide a volontari sani, che sono stati trattati con citalopram racemico 40 mg/die per 11 giorni, hacausato solo un aumento nell'AUC e Cmax di pimozide. La somministrazi one concomitante di pimozide e citalopram ha causato un aumento medio dell'intervallo QTc di circa 10 msec. Associazioni che richiedono precauzioni. Selegilina (inibitore MAO-B selettivo): uno studio di interazione con somministrazione concomitante di citalopram 20 mg/die e selegilina 10 mg/die ha dimostrato interazioni clinicamente non rilevanti. L'uso concomitante di citalopram e selegilina (a dosi >10 mg/die) non e' raccomandato. Litio e triptofano: non sono state riscontrate interazioni farmacodinamiche di citalopram con litio. Tuttavia, sono stati segnalati casi di potenziamento degli effetti quando gli SSRI vengono somministrati in associazione al litio o al triptofano e pertanto si consiglia cautela. Il monitoraggio dei livelli di litio deve essere proseguito come di consuetudine. Prodotti medicinali serotoninergici: la combinazione con citalopram puo' portare ad un aumento degli effetti associati al 5-HT; tale combinazione non e' raccomandata. Erba di San Giovanni/Iperico: si possono verificare interazioni dinamiche in caso diuso concomitante di SSRI con conseguente aumento degli effetti indesi derati. Le interazioni farmacocinetiche non sono state studiate. Emorragia: e' necessaria particolare cautela per quei pazienti che vengono trattati contemporaneamente con anticoagulanti, farmaci che possono influenzare la funzione delle piastrine, quali i FANS, l'acido acetilsalicilico, il dipiridamolo, e la ticlopidina o altri farmaci che possonoaumentare il rischio di emorragie. Terapia Elettroconvulsivante (ECT) : non ci sono studi clinici che stabiliscono il rischio o il beneficiodell'uso combinato con citalopram. Alcool: non sono state dimostrate interazioni farmacodinamiche o farmacocinetiche di citalopram con l'alcool; tale associazione e' tuttavia sconsigliata. Medicinali che inducono ipopotassemia/ipomagnesemia: si raccomanda cautela poiche' con citalopram aumentano il rischio di aritmie maligne. Prodotti medicinali che abbassano la soglia convulsiva: si raccomanda cautela quando si usano in concomitanza medicinali capaci di abbassare la soglia convulsiva. Neurolettici: l'utilizzo di citalopram non ha evidenziato alcuna interazione clinicamente rilevante; tuttavia non puo' essere esclusa a priori la possibilita' di un'interazione farmacodinamica. Interazioni farmacocinetiche: la biotrasformazione di citalopram in demetilcitalopram e' mediata dagli isoenzimi del sistema P450: CYP2C19, CYP3A4 e CYP2D6. Il fatto che il citalopram sia metabolizzato da piu' di un CYP significa che l'inibizione della sua biotrasformazione e' meno probabile poiche' l'inibizione di un enzima puo' essere compensato da un altro. Pertanto la co- somministrazione del citalopram con altri prodotti medicinali nella pratica clinica ha una probabilita' bassa di produrre interazioni farmacocinetiche. Cibo: non sono stati segnalati effetti sull'assorbimento e sulle altre proprieta' farmacocinetiche di citalopram.Influenza di altri prodotti medicinali sulla farmacocinetica del cita lopram: la combinazione con ketoconazolo (potente inibitore del CYP3A4) non cambia la farmacocinetica del citalopram. Uno studio di interazione farmacocinetica di litio e citalopram non ha rivelato alcuna interazione farmacocinetica. Cimetidina: causa un moderato aumento dei livelli medi plasmatici di citalopram allo stato stazionario; si raccomanda cautela in caso di associazione. La somministrazione contemporanea di escitalopram (enantiomero attivo del citalopram e inibitore del CYP2D6) con omeprazolo (un inibitore del CYP2C19) ha prodotto un moderato aumento delle concentrazioni plasmatiche di escitalopram. Pertanto deve essere esercitata cautela nell'utilizzo contemporaneo di inibitori del CYP2C19 o cimetidina. Puo' essere necessario un aggiustamento delladose di citalopram. Metoprololo: si raccomanda cautela quando citalop ram e' somministrato insieme a prodotti che sono metabolizzati dal CYP2D6 e che hanno un ristretto indice terapeutico o che agiscono sul SNC. La combinazione ha comportato un raddoppiamento dei livelli plasmatici di metoprololo ma non ne ha aumentato in modo significativo l'effetto sulla pressione sanguigna e sulla frequenza cardiaca. Citalopram e demetilcitalopram sono inibitori trascurabili del CYP2C9, CYP2E1 e CYP3A4, e solo inibitori deboli del CYP1A2, CYP2C19 e CYP2D6, in confronto agli altri SSRI noti come inibitori significativi. Levomepromazina, digossina, carbamazepina: non sono stati osservati cambiamenti o sono stati osservati solo piccoli cambiamenti privi di rilevanza clinica, quando il citalopram e' stato somministrato con substrati CYP1A2, CYP2C9 e CYP2C19, CYP2D6 e CYP3A4 e triazolam. Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche tra il citalopram e la levomepromazina, o ladigossina (che indicano che il citalopram ne' induce ne' inibisce la glicoproteina P). Desipramina, imipramina: non e' stato dimostrato nessun effetto ne' sui livelli di citalopram ne' su quelli di imipramina,anche se i livelli di desipramina erano aumentati. Quando associata a citalopram, si osserva un aumento della concentrazione plasmatica di desipramina; puo' essere necessaria una riduzione del suo dosaggio.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilita', reazione anafilattica. Patologie endocrine. Non nota: inappropriata secrezione dell'ormone ADH. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione dell'appetito, diminuzione del peso; non comune: aumento dell'appetito, aumento del peso; raro: iponatremia; non nota: ipopotassiemia. Disturbi psichiatrici. Comune: agitazione, riduzione della libido, ansia, nervosismo, stato confusionale, orgasmo anormale (donne), disturbi dell'attivita' onirica; non comune: aggressione, depersonalizzazione, allucinazione, mania; non nota: attacchi di panico, bruxismo, irrequietezza, ideazione suicidaria, comportamento suicidario. Patologiedel sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza, insonnia, cefalea; com une: tremore, parestesia, vertigini, disturbi dell'attenzione; non comune: sincope; raro: convulsioni grande male, discinesia, alterazioni del gusto; non nota: convulsioni, sindrome serotoninergica, disturbi extra-piramidali, akatisia, disturbi del movimento. Patologie dell'occhio. Non comune: midriasi; non nota: disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito. Patologie cardiache. non comune: bradicardia, tachicardia; non nota: prolungamento dell'intervallo QT, aritmie ventricolari, inclusa torsione di punta. Patologie vascolari. Raro: emorragia; non nota: ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: sbadiglio; non nota: epistassi. Patologie gastrointestinali. Molto comune: bocca secca, nausea; comune: diarrea, vomito, stitichezza; non nota: emorragia gastrointestinale (inclusa emorragia rettale). Patologie epatobiliari. Raro: epatite; non nota: alterazione dei test di funzionalita' epatica. Patologiedella cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: aumento della su dorazione; comune: prurito; non comune: orticaria, alopecia, rash, porpora, reazione di fotosensibilita'; non nota: ecchimosi, angioedema. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella.Comune: impotenza, disturbi di eiaculazione, mancata eiaculazione; no n comune: menorragia (donne); non nota: metrorragia (donne), priapismoe galattorrea (uomini). Patologie sistemiche e condizioni relative al la sede di somministrazione. Comune: affaticamento; non comune: edema;raro: febbre. Frattura delle ossa: studi epidemiologici, condotti pri ncipalmente in pazienti con oltre 50 anni di eta', hanno evidenziato un aumento del rischio di fratture nei pazienti trattati con SSRI e TCA. Il meccanismo principale che determina questo rischio non e' noto. Prolungamento dell'intervallo QT: durante l'esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di prolungamento dell'intervallo QT e di aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassemia o con un preesistente prolungamento dell'intervallo QT o altre patologie cardiache. Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento: vertigini, disturbi del sensorio (compresa parestesia), disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilita' emotiva, irritabilita' e disturbi visivi. Generalmente talieventi sono di entita' lieve o moderata ed auto-limitanti, tuttavia i n alcuni pazienti possono essere di entita' grave e/o avere durata prolungata. Si consiglia pertanto quando il trattamento con citalopram non e' piu' necessario, di sospendere gradualmente il trattamento riducendo progressivamente la dose.

Gravidanza e allattamento

Un gran numero di dati su donne in gravidanza indicano nessuna tossicita' malformativa feto/neonatale. Tuttavia citalopram non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario, e solo dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Ineonati devono essere tenuti in osservazione se l'uso del citalopram nella madre si e' protratto nelle ultime fasi della gravidanza, in particolare nel terzo trimestre. Durante la gravidanza deve essere evitata una brusca interruzione. In seguito all'uso da parte della madre di SSRI/SNRI durante le ultime fasi della gravidanza, il neonato puo' manifestare i seguenti sintomi: disturbi respiratori, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura instabile, difficolta' nella nutrizione, vomito,ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperriflessia, tremori, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto cronico, sonnolenza e difficolta' a d ormire. Questi sintomi possono essere dovuti agli effetti serotoninergici oppure ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente dopo il parto o nelle ore immediatamente successive (meno di 24 ore). Dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso di SSRI in gravidanza, soprattutto verso la fine della gravidanza, puo' aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Il rischio osservato e' stato di circa 5 casiogni 1000 gravidanze. In generale si verificano 1-2 casi di PPHN ogni 1000 gravidanze. Citalopram viene escreto nel latte materno. Si stima che i neonati che vengono allattati ricevano circa il 5% relativo all a dose giornaliera assunta dalla madre. Solo eventi di lieve entita' sono stati osservati nei neonati. Comunque, le informazioni esistenti sono insufficienti per valutare il rischio nei bambini. Si raccomanda cautela. I dati sugli animali hanno dimostrato che citalopram puo' influire sulla qualita' dello sperma. Nell'uomo, segnalazioni provenienti da pazienti trattati con SSRI hanno dimostrato che l'effetto sulla qualita' dello sperma e' reversibile. Finora non e' stato osservato impatto sulla fertilita'.