Selectin - 10cpr 20mg
Dettagli:
Nome:Selectin - 10cpr 20mgCodice Ministeriale:027297011
Principio attivo:Pravastatina Sodica
Codice ATC:C10AA03
Fascia:A
Prezzo:3.35
Rimborso:1.41
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Bristol-myers Squibb Srl
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:24 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Inibitori dell'HMG-CoA reduttasi.
Principi attivi
Pravastatina sale sodico 20 mg.
Eccipienti
Lattosio monoidrato; polivinilpirrolidone; cellulosa microcristallina;sodio croscarmellose; magnesio stearato; magnesio ossido; ferro ossid o giallo (E172).
Indicazioni
Trattamento della ipercolesterolemia primaria o della dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta, quando la risposta alla dieta o ad altri trattamenti non farmacologici (es: esercizio fisico, riduzione del pesocorporeo) sia risultata inadeguata; prevenzione primaria: riduzione d ella mortalita' e della morbilita' cardiovascolare in pazienti con ipercolesterolemia da moderata a grave e ad alto rischio di primo evento cardiovascolare, in aggiunta alla dieta; prevenzione secondaria: riduzione della mortalita' e della morbilita' cardiovascolare in pazienti con storia di infarto del miocardio o angina pectoris instabile e con livelli normali o elevati di colesterolo, in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio; riduzione dell'iperlipidemia post-trapianto in pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva a seguito di trapianto d'organo solido.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; epatopatie in fase attiva inclusi innalzamenti persistenti di natura non accertata delle transaminasi sieriche eccedenti 3 volte il limite superiore della norma; gravidanza e allattamento.
Posologia
Prima di iniziare la terapia, devono essere escluse cause secondarie di ipercolesterolemia ed i pazienti devono essere posti a dieta standard ipolipidemizzante che deve essere continuata durante il trattamento.Il medicinale e' somministrato per via orale una volta al giorno, pre feribilmente la sera, con o senza cibo. Ipercolesterolemia: l'intervallo di dosaggio raccomandato e' 10-40 mg in unica somministrazione giornaliera. La risposta terapeutica si evidenzia entro una settimana ed il pieno effetto del dosaggio somministrato si ottiene entro quattro settimane, percio' si devono effettuare periodiche valutazioni del quadro lipidico ed il dosaggio deve essere aggiustato di conseguenza. La dose massima giornaliera e' di 40 mg. Prevenzione cardiovascolare: in tutti gli studi clinici di prevenzione di morbilita' e mortalita', l'unica dose iniziale e di mantenimento studiata e' stata di 40 mg giornalieri. Dosaggio dopo trapianto: in pazienti in terapia immunosoppressiva, a seguito di trapianto d'organo, si raccomanda una dose iniziale di 20 mg al giorno. In base alla risposta dei parametri lipidici, la dosepuo' essere aggiustata fino a 40 mg sotto stretto controllo medico. B ambini ed adolescenti (8-18 anni) con ipercolesterolemia familiare eterozigote: il dosaggio raccomandato e' di 10-20 mg in unica somministrazione giornaliera, tra gli 8 ed i 13 anni di eta', dato che dosi maggiori di 20 mg non sono state studiate, e di 10-40 mg al giorno tra i 14ed i 18 anni di eta'. Pazienti anziani: non e' necessario alcun aggiu stamento del dosaggio, a meno che non ci siano dei fattori di rischio predisponenti. In pazienti con insufficienza renale moderata o grave ocon insufficienza epatica significativa, si raccomanda una dose inizi ale di 10 mg al giorno. Il dosaggio deve essere aggiustato in base alla risposta dei parametri lipidici e sotto controllo medico. Terapia concomitante: gli effetti ipolipidemizzanti del farmaco su colesterolo totale e colesterolo LDL sono potenziati quando somministrato in combinazione con una resina sequestrante gli acidi biliari (es: colestiramina, colestipolo). Il farmaco deve essere somministrato 1 ora prima o almeno 4 ore dopo la resina. Per i pazienti in terapia con ciclosporina,con o senza altri medicinali immunosoppressori, il trattamento deve i niziare con 20 mg di pravastatina una volta al giorno ed il progressivo aumento del dosaggio fino a 40 mg deve essere attuato con cautela.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita' e dal la luce.
Avvertenze
Pravastatina non e' stata valutata su pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote. Il trattamento non e' adatto quando l'ipercolesterolemia e' dovuta a colesterolo HDL elevato. La combinazione di pravastatina con fibrati non e' raccomandata. Nei bambini, in eta' prepuberale, il rapporto rischio/beneficio, dovra' essere valutato attentamentedal medico, prima di iniziare il trattamento. Disturbi epatici: sono stati descritti moderati incrementi delle transaminasi epatiche; nellamaggior parte dei casi, sono tornati al loro valore basale senza dove r interrompere il trattamento. Si deve fare particolare attenzione a quei pazienti che sviluppino aumenti dei livelli delle transaminasi e la terapia deve essere interrotta nel caso in cui gli aumenti dell'alanina aminotransferasi (ALT) e dell'aspartato aminotransferasi (AST) eccedano di 3 x ULN e siano persistenti. Si dovra' usare cautela nel somministrare pravastatina a pazienti con storia di epatopatia o alcolismo. Disturbi muscolari: pravastatina e' stato associata all'insorgenza di mialgia, miopatia e, molto raramente, rabdomiolisi. Possibili sintomi muscolari sono dolore o tensione, debolezza muscolare o crampi muscolari. In tali casi si deve procedere al controllo dei livelli di creatinchinasi. La terapia con statine deve essere temporaneamente interrotta se i livelli di CK sono >5 x ULN o in caso di sintomi clinici gravi. Molto raramente si e' verificata rabdomiolisi, con o senza insufficienza renale secondaria. La rabdomiolisi e' una condizione acuta, potenzialmente fatale, del muscolo scheletrico che si puo' sviluppare in qualsiasi momento durante il trattamento ed e' caratterizzata da distruzione massiva muscolare associata ad un aumento consistente di CK (di solito >30 o 40 x ULN) che porta a mioglobinuria. Il rischio di miopatia con l'uso delle statine sembra essere dipendente dall'esposizione e percio' puo' variare in relazione alle caratteristiche individuali deifarmaci (a causa di differenze della lipofilia e della farmacocinetic a), compresi il dosaggio e il potenziale di interazione farmacologica.Sebbene non vi sia alcuna controindicazione muscolare alla prescrizio ne di una statina, alcuni fattori predisponenti possono aumentare il rischio di tossicita' muscolare e percio' giustificare un'attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio ed un particolare controllo clinico. Il rischio e la gravita' di disturbi muscolari durante la terapiacon una statina sono aumentati dalla co-somministrazione di medicinal i interagenti. Occasionalmente l'uso dei soli fibrati e' associato a miopatia. L'uso combinato di una statina con fibrati deve essere generalmente evitato. La co- somministrazione di statine ed acido nicotinicodeve essere attuata con cautela. Un aumento nell'incidenza di miopati a e' stato descritto anche in pazienti che ricevevano altre statine incombinazione con inibitori del metabolismo del citocromo P450. Cio' p uo' risultare dalle interazioni farmacocinetiche che non sono state documentate per la pravastatina. Quando associati al trattamento con statine, i sintomi muscolari generalmente si risolvono con l'interruzionedella terapia. Livelli della creatinchinasi e loro interpretazione: i n pazienti asintomatici in terapia con statine non e' raccomandato il controllo periodico dei livelli di CK o di altri enzimi muscolari. Tuttavia, si raccomanda il controllo di CK prima di iniziare la terapia con una statina in pazienti con specifici fattori predisponenti ed in pazienti che hanno sviluppato sintomi muscolari durante terapia con unastatina. Se i livelli basali di CK sono significativamente elevati (> 5 x ULN), questi dovranno essere misurati nuovamente 5-7 giorni dopo per confermare i risultati. Una volta misurati, i livelli di CK devono essere interpretati nel contesto di altri fattori potenziali che possono causare danno muscolare transitorio, come esercizio strenuo o traumi muscolari. Prima di iniziare il trattamento: si dovra' usare cautelain pazienti con fattori predisponenti come insufficienza renale, ipot iroidismo, storia pregressa di tossicita' muscolare con una statina o con fibrati, storia personale o familiare di disturbi muscolari ereditari o alcolismo. In questi casi i livelli di CK dovranno essere misurati prima di iniziare la terapia. Si deve anche prendere in considerazione la misurazione dei livelli di CK prima di iniziare il trattamento nelle persone di eta' superiore ai 70 anni, soprattutto in presenza dialtri fattori predisponenti in questa popolazione. Se i livelli basal i di CK sono significativamente elevati (>5 x ULN), il trattamento nondeve essere iniziato ed i livelli dovranno essere misurati nuovamente dopo 5-7 giorni. I livelli basali di CK potranno anche essere utili c ome riferimento in caso di successivo aumento durante la terapia con la statina. Durante il trattamento: i pazienti devono riferire prontamente la comparsa di dolore, tensione, debolezza o crampi muscolari di natura sconosciuta. In questi casi devono essere misurati i livelli di CK. Se viene rilevato un livello di CK marcatamente elevato (>5 x ULN), la terapia con la statina deve essere interrotta. Inoltre, l'interruzione del trattamento deve essere presa in considerazione se i sintomimuscolari sono gravi e causano disagio durante la giornata, anche se l'aumento di CK rimane <5 x ULN. Se i sintomi si risolvono ed i livelli di CK ritornano nella norma, si puo' considerare la reintroduzione della terapia con la statina al dosaggio piu' basso e sotto stretto controllo. Se in tali pazienti si sospetta un disturbo muscolare ereditario, la reintroduzione della statina non e' raccomandata. Malattia polmonare interstiziale: sono stati riportati casi eccezionali di malattiapolmonare interstiziale, soprattutto nel trattamento a lungo termine. I sintomi d'esordio della malattia possono includere dispnea, tosse n on produttiva e deterioramento della salute in generale (affaticamento, perdita di peso e febbre). Se si sospetta che il paziente abbia sviluppato malattia polmonare interstiziale, il trattamento deve essere interrotto. Diabete mellito: le statine, come effetto di classe, aumentano la glicemia e in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui e' appropriato il ricorso a terapia antidiabetica. Questo rischio, tuttavia, e' superato dalla riduzione del rischio vascolare con l'uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento. I pazienti a rischio (glicemia a digiuno 5,6-6,9 mmol/L, BMI >30 kg/m^2, livelli elevati di trigliceridi, ipertensione) devono essere monitorati sia a livello clinico che a livello biochimico in accordo con le lineeguida nazionali. Questo prodotto contiene lattosio.
Interazioni
Fibrati: l'uso di fibrati da soli e' occasionalmente associato a miopatia; quando sono somministrati in associazione con altre statine e' stato rilevato un aumentato rischio di eventi avversi a carico dell'apparato muscolare, inclusa la rabdomiolisi. Questi eventi avversi non possono essere esclusi con l'uso di pravastatina, per questo motivo l'usocombinato di pravastatina e fibrati deve essere evitato. Se questa co mbinazione e' considerata necessaria, per i pazienti sottoposti a taleregime si richiede un attento controllo clinico e dei livelli di CK. Colestiramina/colestipol: quando somministrati contemporaneamente, si e' osservata una diminuzione approssimativamente del 40-50% della biodisponibilita' di pravastatina. La somministrazione di pravastatina 1 ora prima o 4 ore dopo la colestiramina o 1 ora prima del colestipolo non ha determinato diminuzioni significative dal punto di vista cliniconella biodisponibilita' o nell'effetto terapeutico della pravastatina . Ciclosporina: la combinazione con pravastatina porta ad un aumento di circa 4 volte dell'esposizione sistemica a pravastatina. Tuttavia, in alcuni pazienti l'aumento dell'esposizione a pravastatina puo' essere maggiore. Si raccomanda un controllo clinico e biochimico dei pazienti in trattamento con questa combinazione. Warfarin ed altri anticoagulanti orali: i parametri di biodisponibilita' di pravastatina allo steady state non sono risultati alterati a seguito di somministrazione diwarfarin. La somministrazione cronica dei due prodotti non ha causato alcun cambiamento nell'azione anticoagulante del warfarin. Farmaci me tabolizzati dal citocromo P450: pravastatina non viene metabolizzata in maniera clinicamente significativa dal complesso del citocromo P450.Questo e' il motivo per cui i farmaci che sono metabolizzati dal sist ema del citocromo P450, o ne sono inibitori, possono essere aggiunti ad un regime stabile con pravastatina senza causare alterazioni significative dei livelli plasmatici di pravastatina, come e' stato rilevato con le altre statine. L'assenza di interazione farmacocinetica significativa con pravastatina e' stata dimostrata specificatamente per numerose sostanze, in particolare per quelle che sono substrati/inibitori del CYP3A4, come diltiazem, verapamil, itraconazolo, ketoconazolo, inibitori della proteasi, succo di pompelmo e inibitori del CYP2C9 (es: fluconazolo). In uno dei due studi d'interazione con pravastatina ed eritromicina e' stato osservato un aumento statisticamente significativo dell'AUC (70%) e della Cmax (121%) di pravastatina. In uno studio simile con claritromicina e' stato osservato un aumento statisticamente significativo dell'AUC (110%) e della Cmax (127%). Sebbene questi siano cambiamenti minori, si deve fare attenzione nell'associare pravastatina ad eritromicina o claritromicina. Altri farmaci: in studi d'interazione non sono state notate differenze statisticamente significative nella biodisponibilita' quando pravastatina viene somministrata con acidoacetilsalicilico, antiacidi (assunti 1 ora prima della pravastatina), acido nicotinico o probucol.
Effetti indesiderati
Patologie del sistema nervoso. Non comune: vertigine, cefalea, disturbi del sonno, insonnia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della visione (inclusa visione offuscata e diplopia). Patologie gastrointestinali. Non comune: dispepsia/bruciore, dolore addominale, nausea/vomito, costipazione, diarrea, flatulenza. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, rash, orticaria, alterazioni del cuoio capelluto/dei capelli (inclusa alopecia). Patologie renali edelle vie urinarie. Non comune: disturbi della minzione (inclusa disu ria, pollachiuria, nicturia). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione sessuale. Patologie sistemiche.Non comune: affaticabilita'. Eventi di interesse clinico speciale. Mu scoloscheletrico: negli studi clinici sono stati riportati effetti quali dolore muscoloscheletrico inclusa artralgia, crampi muscolari, mialgia, debolezza muscolare ed elevati livelli di CK. Effetti epatici: sono stati riportati innalzamenti delle transaminasi sieriche. Nei tre studi clinici a lungo termine, controllati verso placebo, CARE, WOSCOPSe LIPID, si sono verificate marcate alterazioni nei livelli di ALT e AST (>3 x ULN) ad una frequenza simile in ambedue i gruppi di trattamento. >>Esperienza post-marketing. Patologie del sistema nervoso. Moltoraro: polineuropatia periferica, in particolare in seguito all'utiliz zo a lungo termine, parestesia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni di ipersensibilita' (anafilassi, angioedema, sindromelupus eritematoso simile). Patologie gastrointestinali. Molto raro: p ancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: ittero, epatite, necrosi epatica fulminante. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: rabdomiolisi che puo' essere associataa insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria, miopatia, mi osite, polimiosite, casi isolati di disturbi tendinei a volte complicati da rottura. Effetti di classe: incubi; perdita di memoria; depressione; casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specialmente nella terapia a lungo termine; diabete mellito (la frequenza dipendedalla presenza o assenza di fattori di rischio come glicemia a digiun o >=5,6 mmol/L, BMI >30 kg/m^2, livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione).
Gravidanza e allattamento
Pravastatina e' controindicata durante la gravidanza e deve essere somministrata alle donne in eta' fertile solo quando la gravidanza sia altamente improbabile e quando siano state informate del rischio potenziale. Si raccomanda una particolare cautela nelle adolescenti in eta' fertile al fine di garantire un'adeguata comprensione del potenziale rischio associato alla terapia con pravastatina durante la gravidanza. In caso di gravidanza pianificata o accertata, il medico deve essere immediatamente informato e la terapia con pravastatina deve essere interrotta a causa del potenziale rischio per il feto. Una piccola quantita' di pravastatina e' escreta nel latte umano, per tale motivo pravastatina e' controindicata durante l'allattamento al seno.