Rossitrol - 12cpr Riv 150mg
Dettagli:
Nome:Rossitrol - 12cpr Riv 150mgCodice Ministeriale:026922017
Principio attivo:Roxitromicina
Codice ATC:J01FA06
Fascia:A
Prezzo:14.31
Produttore:Sanofi Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:36 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Antimicrobici generali, antibatterici per uso sistemico, macrolidi.
Principi attivi
Roxitromicina
Eccipienti
Copolimero poliossietilenico-poliossipropilenico, povidone, idrossipropilcellulosa, silice colloidale anidra, amido di mais, magnesio stearato, talco, glicole propilenico, glucosio anidro, ipromellosa, titanio diossido.
Indicazioni
Infezioni provocate da batteri sensibili, specialmente nelle affezioni: O.R.L. broncopolmonari, odontostomatologiche, genitali, ad eccezionedelle infezioni gonococciche, cutanee. Nella profilassi della meningi te da meningococco, nei contatti a rischio.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo, ad altri macrolidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Associazione con prodotti a base di ergotaminao con altri alcaloidi della segale cornuta. In pazienti con insuffici enza epatica grave le compresse da 300 mg sono controindicate.
Posologia
Adulti: 300 mg al giorno, una compressa (150 mg) ogni 12 ore oppure una compressa (300 mg) in una unica somministrazione ogni 24 ore, preferibilmente prima dei pasti.
Conservazione
Compresse rivestite con film da 150 mg: conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. Compresse rivestite con film da 300 mg: nessunaspeciale precauzione per la conservazione.
Avvertenze
Sono stati riportati casi di grave vasocostrizione (ergotismo) con possibile necrosi delle estremita' in caso di associazione di macrolidi con alcaloidi vasocostrittori della segale cornuta. Pertanto e' sempre necessario verificare che non vi sia una terapia in corso con tali farmaci prima di prescrivere roxitromicina. In alcune condizioni, i macrolidi, compresa la roxitromicina, possono prolungare l'intervallo QT. Quindi la roxitromicina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con prolungamento congenito dell'intervallo QT, in presenza di situazioni che favoriscono l'aritmia e in pazienti che assumono antiaritmici di classe I e III. Nei pazienti con grave insufficienza epatica, il dosaggio deve essere ridotto della meta'. In caso di necessita', si consiglia di controllare periodicamente gli indici di funzionalita' epatica ed eventualmente ridurre la posologia. L'escrezione per via renale di roxitromicina e dei suoi metaboliti avviene per il 10% della dose orale somministrata. Il dosaggio deve rimanere immodificato nei pazienticon insufficienza renale. Non e' necessario alcun aggiustamento del d osaggio nei pazienti anziani. Le compresse contengono glucosio, quindinon sono adatte per i soggetti con sindrome da malassorbimento di glu cosio/galattosio.
Interazioni
Associazioni controindicate: alcaloidi vasocostrittori della segale cornuta. Associazioni sconsigliate: terfenadina. Alcuni macrolidi mostrano un'interazione farmacocinetica con terfenadina che porta ad aumentati livelli sierici di quest'ultima. Cio' puo' determinare gravi aritmie ventricolari, tipicamente torsioni di punta. Altri farmaci quali astemizolo, cisapride o pimozide, metabolizzati dall'isozima CYP3A epatico sono stati associati ad allungamento del tratto QT e/o ad aritmie cardiache come risultato dell'aumentata concentrazione sierica dovuta adinterazione con farmaci che inibiscono significativamente l'isozima, compresi alcuni antibiotici macrolidi. Anche se la roxitromicina possiede una capacita' minima o nulla di legarsi al CYP3A, e dunque di inibire il metabolismo di altri farmaci da parte dell'isozima, non e' possibile stabilire con certezza il potenziale di interazione clinica di roxitromicina con i farmaci sopra elencati. Pertanto non si raccomanda l'associazione di roxitromicina con tali farmaci. Non e' stata rilevata alcuna interazione con warfarina in studi nel volontario sano; tuttavia, nei pazienti trattati con roxitromicina e antagonisti della vitamina K, sono stati riportati aumenti del tempo di protrombina o del Rapporto Internazionale Normalizzato (INR) che possono essere causati anche dall'episodio infettivo. Si considera prudente monitorare l'INR durante il trattamento concomitante con roxitromicina e antagonisti dellavitamina K. Uno studio in vitro ha dimostrato che roxitromicina puo' spostare la disopiramide dal legame con le proteine plasmatiche; tale effetto puo' risultare in vivo in aumentati livelli sierici di disopiramide libera. Di conseguenza si devono monitorare l'ECG e, se possibile, i livelli sierici della disopiramide. Uno studio nel volontario sano ha dimostrato che roxitromicina puo' aumentare l'assorbimento di digossina. Tale effetto, comune anche agli altri macrolidi, molto raramente puo' dare origine ad episodi di tossicita' dei glicosidi cardioattivi. Cio' si puo' manifestare con sintomi quali nausea, vomito, diarrea, cefalea o capogiri; la tossicita' dei glicosidi cardioattivi puo' anche condurre a disturbi della conduzione e/o del ritmo cardiaci. Pertanto nei pazienti trattati con roxitromicina e digossina o altro glicoside cardioattivo, si deve effettuare un monitoraggio elettrocardiografico e se possibile dei livelli sierici del glicoside. Cio' diventa obbligatorio in caso di comparsa di sintomi che possono suggerire un sovradosaggio dei glicosidi cardioattivi. La roxitromicina, come altri macrolidi, deve essere utilizzata con cautela nei pazienti che assumono antiaritmici di classe I e III. Come anche altri antibiotici macrolidi,la roxitromicina puo' aumentare l'area sotto la curva concentrazione- tempo e l'emivita di midazolam; pertanto gli effetti di midazolam possono risultare aumentati e prolungati nei pazienti trattati con roxitromicina. Non vi sono dati conclusivi circa un'interazione tra roxitromicina e triazolam. E' stato rilevato un lieve aumento delle concentrazioni plasmatiche di teofillina o ciclosporina A, ma cio' in genere non richiede modifiche del normale dosaggio.
Effetti indesiderati
Disturbi gastrointestinali: nausea, vomito, gastralgia, diarrea e, molto raramente, sanguinamento. In casi isolati sono stati osservati sintomi di pancreatite; la maggior parte erano pazienti che avevano assunto anche altri farmaci per i quali la pancreatite e' una reazione avversa ben conosciuta. Reazioni di ipersensibilita' come con altri macrolidi: rash, orticaria, angioedema, eccezionalmente porpora, broncospasmo, shock anafilattico. Vertigini, mal di testa, parestesie. Aumenti modesti delle transaminasi SGOT e SGPT e/o della fosfatasi alcalina. Epatite colestatica o piu' raramente danno epatocellulare acuto. Come per altri macrolidi, sono stati riferiti disturbi del gusto e dell'olfatto. Superinfezioni: come per altri antibiotici l'uso di roxitromicina, particolarmente se prolungato, puo' causare la crescita di organismi non sensibili. Una valutazione costante dello stato clinico del pazientee' essenziale. In caso di comparsa di superinfezione durante la terap ia, e' opportuno instaurare misure adeguate.
Gravidanza e allattamento
Studi condotti in varie specie animali non hanno dimostrato effetti teratogeni o fetotossici a dosi fino a 200 mg/kg/die, o 40 volte la doseterapeutica nell'uomo. La sicurezza di roxitromicina per il feto dura nte la gravidanza umana non e' stata stabilita. Se ne sconsiglia comunque l'uso nel primo trimestre di gravidanza. Nei restanti periodi il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita', sotto il diretto controllo del medico. Piccole quantita' di roxitromicina vengonoescrete nel latte materno; pertanto e' necessario interrompere l'alla ttamento al seno o la terapia nella madre.