Risperidone Ahcl Acc - 60cpr 4mg
Dettagli:
Nome:Risperidone Ahcl Acc - 60cpr 4mgCodice Ministeriale:039129251
Principio attivo:Risperidone
Codice ATC:N05AX08
Fascia:A
Prezzo:63.25
Rimborso:63.25
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Accord Healthcare Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:24 mesi
Denominazione
RISPERIDONE AHCL
Formulazioni
Risperidone Ahcl Acc - 60cpr 1mg
Risperidone Ahcl Acc - 60cpr 2mg
Risperidone Ahcl Acc - 60cpr 3mg
Risperidone Ahcl Acc - 60cpr 4mg
Categoria farmacoterapeutica
Antipsicotici.
Principi attivi
Risperidone.
Eccipienti
>>Nucleo: lattosio monidrato; amido di mais; cellulosa microcristallina (E460); laurilsolfato di sodio; silice colloidale anidra (E551); talco purificato (E553b); stearato di magnesio (E572). >>Rivestimento. Ipromellosa (E464). Glicol propilenico (E1520). Talco purificato (E553b). Ossido ferrico rosso (E172) solo in cpr 0,5 mg. Titanio biossido (E171) solo in cpr 2, 3 e 4 mg. Lacca di giallo tramonto (E110) solo in cpr 2 e 6 mg. Lacca di giallo chinolina (E104) solo in cpr 3, 4 e 6 mg.Lacca di indaco carminio (E132) solo in cpr 4 mg.
Indicazioni
Trattamento della schizofrenia. Inoltre, e' anche efficace come terapia di mantenimento del miglioramento clinico nei pazienti che hanno risposto alla terapia iniziale con il risperidone. Episodio maniacale da moderato a severo.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Posologia
Per dosi non realizzabili/praticabili con questo farmaco sono disponibili altri dosaggi di questo farmaco. >>Schizofrenia. Passaggio da altri antipsicotici: se appropriato si consiglia di sospendere gradualmente il trattamento precedente e iniziare contemporaneamente la terapia con il risperidone. Quando si effettua il passaggio della terapia in pazienti precedentemente in trattamento con antipsicotici depot, occorreprendere in considerazione l'inizio della terapia con il risperidone invece dell'iniezione successiva prevista. La necessita' di continuarela somministrazione di farmaci anti-parkinson deve essere periodicame nte rivalutata. Adulti: puo' essere somministrato una o due volte al giorno. Tutti i pazienti, sia in terapia acuta che cronica, devono iniziare con la dose da 2 mg al giorno; la dose puo' essere aumentata a 4 mg al giorno il secondo giorno. Alcuni pazienti, ad esempio quelli psicotici al primo episodio, possono trarre beneficio da una piu' lenta velocita' di titolazione. Da quel momento in poi la dose potra' essere mantenuta senza essere modificata, o potra' essere ulteriormente personalizzata, se necessario. La maggior parte dei pazienti trae beneficioda dosi giornaliere di 4-6 mg al giorno, anche se in alcuni e' possib ile ottenere una risposta ottimale a dosi inferiori. In genere, la somministrazione di dosi superiori a 10 mg al giorno non ha dimostrato difornire un'efficacia maggiore rispetto alle dosi inferiori e puo' aum entare il rischio di sintomi extrapiramidali. Dosi superiori a 10 mg al giorno devono essere utilizzate in singoli pazienti se si ritiene che il beneficio superi il rischio. La sicurezza di dosi superiori a 16 mg al giorno non e' stata valutata in modo esauriente e percio' non devono essere utilizzate. Anziani: si consiglia una dose iniziale di 0,5mg due volte al giorno. Questa dose puo' essere titolata individualme nte con incrementi di 0,5 mg due volte al giorno fino a 1-2 mg due volte al giorno. I pazienti devono essere monitorati e la terapia deve essere riveduta ad intervalli regolari. Utilizzare con cautela in questogruppo di pazienti fino a quando non si acquisira' maggiore esperienz a. Bambini e adolescenti (< 15 anni): l'uso del risperidone per la schizofrenia nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore ai 15 anninon e' stato formalmente valutato e l'esperienza e' limitata; non e' pertanto consigliato. Patologia renale e epatica: si consiglia una dose iniziale di 0,5 mg due volte al giorno. Questa dose puo' essere titolata individualmente con incrementi di 0,5 mg due volte al giorno finoa 1-2 mg due volte al giorno. Il risperidone deve essere utilizzato c on cautela in questo gruppo di pazienti fino a quando non si acquisira' maggiore esperienza. >>Mania bipolare: somministrare una volta al giorno, a partire da 2 mg. Se indicati, gli aggiustamenti della dose devono essere effettuati ad intervalli di almeno 24 ore e con incrementi di 1 mg al giorno. Si consiglia un intervallo posologico di 2-6 mg al giorno. Come con tutti i trattamenti sintomatici, l'uso prolungato deve essere periodicamente valutato e giustificato. Bambini e adolescenti: non c'e' esperienza sull'uso nei bambini e negli adolescenti di eta'inferiore ai 18 anni. Anziani: si consiglia di iniziare il trattament o alla dose di 0,5 mg due volte al giorno. Questa dose puo' essere mantenuta senza apporto di cambiamenti o adattata individualmente, aumentandola con incrementi di 0,5 mg due volte al giorno fino a 1-2 mg due volte al giorno. E' necessario usare cautela perche' l'esperienza clinica negli anziani e' limitata. >>Metodo di somministrazione: uso orale. Le compresse devono essere assunte con una quantita' sufficiente d'acqua una o due volte al giorno (mattino e sera) indipendentemente dai pasti.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.
Avvertenze
Nei pazienti anziani con demenza trattati con antipsicotici atipici, incluso il risperidone, e' stata riscontrata un'incidenza di mortalita'maggiore rispetto al placebo. Negli studi clinici in cui il risperido ne e' stato controllato verso placebo in pazienti con demenza, e' stata osservata una maggiore incidenza di mortalita' nei pazienti trattaticon la furosemide piu' il risperidone rispetto ai pazienti trattati c on il risperidone da solo o la furosemide da sola. Non sono stati identificati meccanismi fisiopatologici per spiegare questo risultato, e non sono stati osservati modelli consistenti relativamente alla causa di morte. Usare cautela e considerare i rischi e i benefici derivanti da questa associazione. Non e' stato riscontrato un aumento dell'incidenza di mortalita' tra i pazienti che assumono altri diuretici come farmaco concomitante al risperidone. A prescindere dal trattamento, la disidratazione e' risultata un fattore di rischio complessivo per la mortalita' e deve essere percio' attentamente evitata nei pazienti anziani affetti da demenza. Prima del trattamento con il risperidone, considerare attentamente il rischio di eventi avversi cerebrovascolari (datele osservazioni nei pazienti anziani con demenza specificate sopra) p rima di trattare qualsiasi paziente con anamnesi precedente di accidenti cerebrovascolari/attacchi ischemici transitori (CVA/TIA), o comorbidita' vascolari, come ipertensione e cardiopatia vascolare. A causa dell'attivita' alfa-bloccante del risperidone, puo' verificarsi ipotensione ortostatica, particolarmente durante la fase iniziale di titolazione della dose. Usare con cautela nei pazienti con cardiopatia vascolare nota (ad es. insufficienza cardiaca, infarto miocardico, alterazionedella conduzione, disidratazione, ipovolemia o malattia cerebrovascol are) e la dose deve essere gradualmente titolata come raccomandato. Seinsorge l'ipotensione deve essere presa in considerazione una riduzio ne della dose. I farmaci con proprieta' antidopaminergiche sono stati associati all'induzione di discinesia tardiva, caratterizzata da movimenti ritmici involontari, prevalentemente della lingua e/o della faccia. E' stato inoltre riferito che la comparsa di sintomi extrapiramidali e' un fattore di rischio per lo sviluppo della discinesia tardiva. Rispetto ai neurolettici classici, il risperidone dovrebbe percio' presentare un rischio ridotto di induzione di discinesia tardiva. Qualora si manifestassero i segni e i sintomi della discinesia tardiva, deve essere presa in considerazione l'interruzione di tutti i farmaci antipsicotici. Questi sintomi possono aggravarsi temporaneamente o persino manifestarsi per la prima volta dopo l'interruzione del trattamento. Ilrischio di irreversibilita' e' maggiore nei pazienti anziani e nei pa zienti con un danno cerebrale organico. Si consiglia di monitorare i pazienti periodicamente per questo evento da 3-6 mesi dopo l'inizio della terapia e di informare i pazienti di questo prima del trattamento. L'insorgenza di effetti extrapiramidali indesiderati e' minore quando si utilizza il risperidone al dosaggio antipsicotico ottimale piuttosto che quando si utilizza l'aloperidolo. Sono stati riferiti rari casi di sindrome neurolettica maligna, caratterizzata da ipertermia, rigidita' muscolare, instabilita' autonomica, alterazione dello stato di coscienza e livelli elevati della creatinina-fosfochinasi (CPK). L'insorgenza concomitante di rabdomiolisi e di insufficienza renale sono in genere pericolose per la vita. In questo caso, deve essere interrotta lasomministrazione di tutti gli antipsicotici, incluso il risperidone. Ad eccezione delle misure di supporto comuni (raffreddamento esterno ere-idratazione), in primo luogo vengono generalmente somministrati fa rmaci anticolinergici e benzodiazepine. In casi gravi, questi farmaci non sono sufficientemente efficaci ed e' necessario somministrare dantrolene e/o un antidopaminergico. Se questa terapia non e' efficace o nel caso di una situazione di estremo pericolo di vita, la terapia elettroconvulsivante puo' salvare la vita. Nei pazienti con disturbi psico-organici esiste un rischio maggiore di effetti indesiderati. Valutarei rischi rispetto ai benefici quando prescrivono il risperidone a paz ienti con demenza a corpi di Lewy o malattia di Parkinson, perche' in questi pazienti puo' essere maggiore il rischio di sviluppo di sindrome neurolettica maligna o di peggioramento dei sintomi tipo Parkinson. In casi molto rari, e' stata riferita iperglicemia o esacerbazione deldiabete pre-esistente durante la terapia con il risperidone. Nei pazi enti diabetici e nei pazienti con fattori di rischio per lo sviluppo del diabete mellito si consiglia un appropriato monitoraggio clinico. Negli studi clinici, il risperidone non e' risultato associato ad un aumento dell'intervallo QT corretto per la frequenza cardiaca (QTc). Durante la sorveglianza post commercializzazione, e' stato riferito il prolungamento QT soltanto in casi molto rari. Usare cautela quando si prescrive il risperidone a pazienti con cardiopatia vascolare nota o anamnesi familiare di prolungamento dell'intervallo QT, e nell'uso concomitante con altri antipsicotici. E' noto che i neurolettici classici riducono la soglia convulsiva. Si raccomanda cautela nel trattamento di pazienti affetti da epilessia. Se e' richiesta un'ulteriore sedazione,si deve somministrare un altro farmaco (come una benzodiazepina) piut tosto che aumentare la dose del risperidone. In genere si raccomanda cautela nella prescrizione negli anziani. L'uso del risperidone per la schizofrenia nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore ai 15 anni non e' stato formalmente valutato, per cui non e' possibile raccomandare l'uso del prodotto in questo gruppo di pazienti. Non c'e' esperienza nel trattamento degli episodi maniacali nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni. Astenersi da un'assunzione eccessiva di cibo, data la possibilita' di aumento ponderale. Paradossalmente, gli antipsicotici possono aumentare sintomi come eccitazione, agitazione e aggressivita'. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo farmaco. Le compresse da 2 mg e 6 mg contengono il colorante giallo tramonto FCF (E110), che puo' provocare reazioni allergiche.
Interazioni
Le possibili interazioni del risperidone con altri farmaci non sono state sistematicamente valutate. Dati gli effetti primari a carico del sistema nervoso centrale del risperidone, il farmaco deve essere utilizzato con cautela in associazione con altri farmaci ad azione centrale,incluso l'alcool. Il risperidone puo' antagonizzare l'effetto della l evodopa e di altri dopamino-agonisti. La carbamazepina ha dimostrato di ridurre i livelli plasmatici della frazione antipsicotica del risperidone. Un effetto simile potrebbe essere atteso con altri farmaci che stimolano gli enzimi metabolizzanti nel fegato. All'inizio della terapia con la carbamazepina o altri farmaci che inducono gli enzimi epatici, la dose del risperidone deve essere riconsiderata e aumentata, se necessario. Al contrario, alla sospensione di questi farmaci, la dose del risperidone deve essere riconsiderata e ridotta, se necessario. Le fenotiazine, gli antidepressivi triciclici e alcuni beta-bloccanti possono aumentare le concentrazioni plasmatiche del risperidone, ma non quelle della frazione antipsicotica attiva. La fluoxetina e la paroxetina, che inibiscono il CYP2D6, possono aumentare la concentrazione plasmatica del risperidone, ma in misura minore quella della frazione antipsicotica attiva. Quando inizia o interrompe la terapia concomitante con la fluoxetina o la paroxetina, il medico deve riconsiderare la dosedel risperidone. In base agli studi in vitro, la stessa interazione p uo' verificarsi con l'aloperidolo. L'amitriptilina non influisce sullafarmacocinetica del risperidone o della frazione antipsicotica attiva . La cimetidina e la ranitidina aumentano la biodisponibilita' del risperidone, ma solo marginalmente quella della frazione antipsicotica attiva. L'eritromicina, un inibitore del CYP 3A4, non modifica la farmacocinetica del risperidone e della frazione antipsicotica attiva. La galantamina, inibitore della colinesterasi, non mostra un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica del risperidone e della frazione antipsicotica attiva. Inoltre, uno studio sul donepezil in volontarisani non anziani non ha dimostrato effetti clinicamente rilevanti sul la farmacocinetica del risperidone e della frazione antipsicotica attiva. Quando viene assunto insieme ad altri farmaci che si legano con legame forte alle proteine, non si verifica uno spiazzamento clinicamente rilevante di entrambi i farmaci dalle proteine plasmatiche. Il risperidone non mostra un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di litio, valproato, digossina o topiramato. L'uso combinato con farmaci psicostimolanti (ad es. metilfenidato) in bambini e adolescentinon ha modificato la farmacocinetica e l'efficacia del risperidone. L 'incidenza di sonnolenza e' risultata ridotta quando sono stati utilizzati contemporaneamente farmaci psicostimolanti. L'effetto anti-alfa1-adrenergico (particolarmente con le fenotiazine) puo' aumentare l'effetto di abbassamento della pressione sanguigna indotto da fenossibenzamina, labetalolo e altri principi attivi alfa-bloccanti simpaticomimetici, e anche di metildopa, reserpina e altri principi attivi anti-ipertensivi ad azione centrale. Viene invece bloccato l'effetto di abbassamento della pressione sanguigna della guanetidina. L'uso concomitante di alcuni farmaci antipsicotici con diuretici come la furosemide e l'clorotiazide puo aumentare in grande misura l'escrezione di acqua, sodioe a volte di cloruri. Gli antacidi riducono l'assorbimento orale dei farmaci antipsicotici. L'uso concomitante di farmaci, che a loro voltainducono il prolungamento dell'intervallo QT (ad es. antiaritmici di classe IA o III, antibiotici macrolidi, farmaci antimalarici, antiistaminici, antidepressivi), provocano ipokalemia (ad es. alcuni diuretici) o inibiscono il metabolismo epatico del risperidone, deve essere evitato.
Effetti indesiderati
Comune (>=1/100 <1/10): insonnia, agitazione, ansia, cefalea. Nei bambini e negli adolescenti, la sedazione lieve e transitoria e' stata riferita piu' spesso che negli adulti. Non comune (>=1/1.000 <1/100): sonnolenza, affaticamento, capogiri, compromissione della concentrazione,stipsi, dispepsia, nausea/vomito, dolore addominale, vista annebbiata , priapismo, disfunzione erettile, disfunzione eiaculatoria, disfunzione orgasmica, incontinenza urinaria, angioedema, rinite, rash e altre reazioni allergiche. Sono stati riferiti effetti cerebrovascolari indesiderati, inclusi accidenti cerebrovascolari (alcuni risultati fatali)e attacchi ischemici transitori. Rispetto ai neurolettici classici, i l risperidone ha una propensione inferiore di induzione di sintomi extrapiramidali. In alcuni casi, tuttavia, possono verificarsi i seguentisintomi extrapiramidali: tremore, rigidita', ipersalivazione, bradici nesia, acatisia, distonia acuta. Se di natura acuta, questi sintomi sono in genere lievi e reversibili alla riduzione della dose e/o alla somministrazione di farmaci anti-parkinson, se necessario. Occasionalmente, in seguito alla somministrazione del risperidone, sono stati osservati: capogiri ortostatici, ipotensione inclusa ipotensione ortostatica, tachicardia inclusa tachicardia riflessa e ipertensione. Il risperidone puo' indurre un aumento dose-dipendente della concentrazione plasmatica di prolattina. Possibili manifestazioni associate sono: galattorrea, ginecomastia, alterazioni del ciclo mestruale e amenorrea. Sono stati osservati aumento di peso, edema e aumento dei livelli degli enzimi epatici. E' stata riferita una riduzione nella conta neutrofila e/o trombocitaria. Come con i neurolettici classici, i seguenti effetti indesiderati sono stati occasionalmente riferiti in pazienti psicotici: intossicazione da acqua in seguito a polidipsia o alla sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH), discinesia tardiva, sindrome neurolettica maligna, alterata regolazione della temperatura corporea e convulsioni. Negli studi clinici su pazienti con mania acuta, la terapia con il risperidone ha prodotto un'incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) > 10%. Questa incidenza e' inferiore a quella osservata in pazienti trattati con i neurolettici classici. Sonostati riferiti casi molto rari di adenoma pituitario benigno negli ut ilizzatori del risperidone durante la sorveglianza post commercializzazione. Non e' stata stabilita un'associazione causale. Sono stati riferiti casi di prolungamento dell'intervallo QT. Altri effetti cardiaci di classe riferiti con gli antipsicotici, che prolungano l'intervallo QT, comprendono aritmia ventricolare, fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare, morte improvvisa, arresto cardiaco e torsione dipunta. I seguenti effetti indesiderati molto comuni (>=1/10) sono sta ti riferiti nei bambini e negli adolescenti con disturbi della conduzione: sonnolenza, cefalea, iperprolattinemia, aumento di peso. In casi molto rari, durante la terapia con il risperidone sono state riferite iperglicemia ed esacerbazione di diabete pre-esistente.
Gravidanza e allattamento
Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso del del risperidone in donne in gravidanza. Gli studi su animali non indicano effetti teratogeni, ma sono state osservate altre forme di tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. I dati su gravidanze esposte indicano che l'uso prolungato di farmaci antipsicotici finoal parto puo' indurre disturbi extrapiramidali e sintomi di astinenza nel neonato. Usare durante la gravidanza soltanto se chiaramente indi cato, dopo un attento esame dei rischi/benefici clinici. Il risperidone e il suo metabolita attivo 9-idrossi-risperidone sono escreti nel latte materno in misura tale che non e' possibile escludere effetti sul bambino allattato al seno. Di conseguenza, le donne trattate non devono allattare.