Rextat - 30cpr 20mg

Dettagli:
Nome:Rextat - 30cpr 20mg
Codice Ministeriale:035638055
Principio attivo:Lovastatina
Codice ATC:C10AA02
Fascia:A
Prezzo:16.25
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Recordati Spa
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

REXTAT 10 - 20 - 40 MG COMPRESSE

Formulazioni

Rextat - 10cpr 40mg
Rextat - 30cpr 20mg
Rextat - 30cpr 40mg

Categoria farmacoterapeutica

Sostanze modificatrici dei lipidi, non associate.

Principi attivi

Lovastatina.

Eccipienti

Compresse da 10 mg: lattosio, cellulosa microcristallina, amido pregelatinizzato, olio di ricino idrogenato, magnesio stearato, sodio amido glicolato, butilidrossianisolo. Compresse da 20 mg e 40 mg: lattosio, cellulosa microcristallina, amido pregelatinizzato, magnesio stearato,sodio amido glicolato, butilidrossianisolo.

Indicazioni

Ipercolesterolemia primaria inclusa l'ipercolesterolemia familiare (variante eterozigote) o l'iperlipemia mista (tipo IIa e IIb) quando la sola risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche (aumento dell'attivita' fisica e se indicato riduzione del peso corporeo) sia risultata inadeguata; ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta in soggetti ad alto rischio di un evento cardiovascolare maggiore (soggetti con rischio superiore del 20%, colesterolo totale maggiore di 190 mg/dl e colesterolo LDL maggiore di 115 mg/dl); ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta in pazienti con cardiopatia ischemica, per la riduzione del rischio di infarto del miocardio.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad altre statine o ad uno qualsiasi degli eccipienti; malattie epatiche in fase attiva, innalzamento delle transaminasi, colestasi; miopatia; non somministrare nei casi digravidanza accertata o presunta e durante l'allattamento.

Posologia

Lovastatina e' somministrata per via orale e deve essere assunta durante la cena. Se al paziente sono state prescritte due assunzioni al giorno, queste sono da intendersi una a colazione e l'altra a cena. Non assumere lovastatina a digiuno. Prima di iniziare il trattamento con lovastatina il paziente, deve essere posto a dieta standard ipocolesterolemica, che deve continuare durante il trattamento. Ipercolesterolemia: 10 mg/die in dose singola alla sera durante il pasto. Il dosaggio puo' essere aggiustato ad intervalli di quattro settimane sino ad un massimo di 40 mg/die. Il dosaggio deve essere ridotto nel caso di abbassamento del colesterolo-LDL sotto 75 mg/100 ml e di colesterolo-totale sotto 140 mg/100 ml. Ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta in pazienti con cardiopatia ischemica. Nella cardiopatia ischemica, il dosaggio iniziale e' di 20 mg/die in dose singola la sera durante il pasto. Il dosaggio puo' essere aggiustato ad intervalli di quattro settimane sino al massimo di 80 mg/die in dose singola la sera con il pasto o in due dosi (una a colazione e l'altra a cena). Il dosaggio deve essere ridotto nel caso di abbassamento del colesterolo-LDL sotto 75 mg/100 ml (1,94 mmol/l) e di colesterolo-totale sotto 140 mg/100 ml (3,6mmol/l). In caso di sospetta o reale mancata assunzione di una dose d i lovastatina non assumere il farmaco fuori dell'orario prestabilito oinsieme alla dose successiva. La mancata assunzione di una dose non c ompromette l'efficacia della terapia. Riprendere l'assunzione secondo gli schemi terapeutici stabiliti senza recuperare la dose non assunta.Eta' pediatrica: e' sconsigliata l'assunzione di lovastatina da parte dei bambini, in quanto non vi sono sufficienti dati a riguardo. Terap ia concomitante: la lovastatina puo' essere assunta in concomitanza con altri agenti ipocolesterolemizzanti (sequestranti biliari), ma in questo caso non deve essere superata la dose di 20 mg/die. Va adottata cautela nella associazione terapeutica con gemfibrozil, altri fibrati, niacina (acido nicotinico) (dose di 1g/die o maggiore) (non superare i20 mg/die). Nei pazienti affetti da insufficienza renale grave (clear ance di creatinina inferiore o uguale a 30 ml/min) dosaggi superiori a20 mg/die devono essere attentamente valutati. La somministrazione in pazienti ultrasessantacinquenni deve implicare una scrupolosa valutaz ione del rischio e un attento monitoraggio delle possibili reazioni avverse.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

Avvertenze

La lovastatina puo' aumentare i livelli sierici di creatin-chinasi e di transaminasi. Eseguire tests di funzionalita' epatica prima dell'inizio del trattamento, 6 e 12 settimane dopo l'inizio della terapia, ogni volta che si aumenti la dose ed almeno 2 volte l'anno indipendentemente da aggiustamenti di dosaggio. La lovastatina interagisce con moltifarmaci, per cui informare il paziente della necessita' di riferire t utti i farmaci di cui si fa uso e di cui si ha intenzione di fare uso (compresi quelli acquistabili senza prescrizione medica e i rimedi fitoterapici). Informare il paziente della necessita' di riferire la comparsa di febbre, debolezza, dolori muscolari, dolore spontaneo ed alla palpazione e la comparsa di urine scure durante il trattamento. Lovastatina possiede un effetto solo moderato sui trigliceridi e non e' indicata quando e' rilevante l'ipertrigliceridemia in presenza di disturbidi alterazione metabolica dei grassi. Per l'iperlipemia Tipo III non vi sono sufficienti esperienze. La lovastatina e' meno efficace nei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote, perche' questi pazienti mancano di recettori LDL funzionali. Nei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote, la lovastatina sembra aumentare con maggiore frequenza le transaminasi. Malattia interstiziale polmonare: con alcune statine sono stati riportati casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare, soprattutto con la terapia a lungo termine. Se si sospetta che un paziente abbia sviluppato una malattia interstiziale polmonare, interrompere la terapia con la statina. Diabete mellito: alcune evidenze suggeriscono che le statine, aumentano la glicemia e in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui e' appropriato il ricorso a terapia antidiabetica. Questo rischio, tuttavia, e' superato dalla riduzione del rischio vascolare con l'uso di statine e non deve essere motivo di interruzione del trattamento; occorre monitorati sia a livello clinico che a livello biochimico. Il medicinale contiene lattosio. Effetti sulla muscolatura: la lovastatina puo' causare occasionalmente miopatia. La miopatia talvolta si manifesta come rabdomiolisi con o senzablocco renale acuto secondario a mioglobinuria, raramente con esito f atale. Il rischio di miopatia e' correlato alla dose. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' notevolmente aumentato dall'uso concomitante dilovastatina con amiodarone e/o verapamil. La dose non deve superare i 40 mg/die in pazienti che ricevano un trattamento concomitante di ami odarone o verapamil. L'uso concomitante di lovastatina a dosi superiori a 40 mg/die e amiodarone o verapamil dovrebbe essere evitato. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi potenziale o documentato e' inoltre aumentato da: uso concomitante di lovastatina con potenti inibitori dell'enzima CYP3A4; uso concomitante di lovastatina con farmaci ipolipemizzanti che possono causare da soli miopatia: gemfibrozil, altri fibrati, o alte dosi di niacina (acido nicotinico) (1g/die o dosi maggiori), inparticolare se associati a dosi di lovastatina maggiori di 20 mg/die; uso concomitante di lovastatina con altri farmaci non ipocolesterolem izzanti. Di conseguenza l'uso concomitante di lovastatina con itraconazolo, ketoconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori delle HIV proteasi, nefazodone, discrete quantita' di succo di pompelmo (0,20 l/die) e camomilla dovrebbe essere evitato. Nei casi in cui il trattamento con questi farmaci fosse indispensabile, sospendere la somministrazione di lovastatina. L'uso concomitante di altri farmaci aventi un forte effetto inibitore del sistema CYP3A4 dovrebbe essereevitato salvo che i benefici attesi non prevalgano sul rischio possib ile. La dose di lovastatina non dovrebbe superare i 20 mg/die in pazienti che ricevano un trattamento concomitante con farmaci immunosoppressivi, gemfibrozil, altri fibrati, o alte dosi di niacina. Evitare l'uso combinato di lovastatina e fibrati a meno che il beneficio di una ulteriore riduzione dei livelli di lipidi non giustifichi l'aumentato rischio della terapia associata. L'aggiunta di questi farmaci alla lovastatina induce una modesta riduzione addizionale del colesterolo LDL, ma puo' ridurre ulteriormente i trigliceridi e aumentare il colesteroloHDL. La dose di lovastatina non deve superare i 40 mg/die in pazienti che ricevano un trattamento concomitante di amiodarone o verapamil. L 'uso concomitante di lovastatina a dosi superiori a 40 mg/die e amiodarone o verapamil dovrebbe essere evitato. Tutti i pazienti che iniziano la terapia con lovastatina o ai quali venga aumentata la dose devonoessere avvertiti del rischio di miopatia e invitati a segnalare event uali dolori muscolari spontanei o indotti. Sospendere la terapia in presenza di diagnosi o sospetta diagnosi di miopatia. La presenza dei suddetti sintomi e/o l'innalzamento della CK (>10 volte) sono indicatividi miopatia. Nella maggior parte dei casi in cui viene interrotto il trattamento, i dolori muscolari scompaiono e i livelli di CK tendono atornare ai valori normali. Eseguire controlli periodici delle CK nei pazienti che iniziano la terapia o che aumentano il dosaggio, anche senon esiste certezza che i controlli possano prevenire la miopatia. Mo lti pazienti che hanno sviluppato una rabdomiolisi in terapia con lovastatina presentavano una anamnesi complicata, inclusa insufficienza renale conseguente a diabete mellito di lunga durata. Prescrivere lovastatina ponendo attenzione ai pazienti che hanno gia' presentato miopatia a seguito di trattamento con statine o fibrati o che soffrono di malattie che aumentano il rischio di rabdomiolisi. Disfunzioni epatiche: l'aumento delle transaminasi sieriche fino a 3 volte i valori normali e' stato segnalato nell'1.9% dei pazienti adulti che hanno assunto lovastatina per almeno 1 anno: in questi casi e' necessario interrompere la terapia. L'aumento compare in genere dopo 3-12 mesi senza segni o sintomi associati. La sospensione del trattamento riporta lentamente alla normalita' il livello delle transaminasi. Non si sono osservati segni di ipersensibilita'. Nella sorveglianza post- marketing, disturbi epatici sintomatici sono stati raramente segnalati. I pazienti che sviluppano un aumento delle transaminasi devono essere monitorati fino a quando i valori non rientrano nella norma. Un aumento delle ALT o AST superiore a 3 volte i valori normali deve indurre a interrompere la terapia. Somministrare il farmaco con cautela a pazienti alcolisti o con anamnesi di disturbi epatici. Prima di estrazioni dentarie avvisare ilproprio dentista di essere in terapia con lovastatina. Potrebbe esser e necessario interrompere la terapia alcuni giorni prima di essere sottoposti ad intervento chirurgico o ad altro intervento medico invasivo.

Interazioni

Interazioni con inibitori del CYP3A4: la lovastatina e' metabolizzata principalmente dalla isoforma CYP3A4 del citocromo P450, ma non inibisce l'enzima e quindi non si ritiene che possa modificare il metabolismo di altri farmaci che vengono metabolizzati dall'enzima CYP3A4. I seguenti inibitori dell'isoenzima possono aumentare il rischio di miopatia riducendo la clearance plasmatica di lovastatina: itraconazolo, ketoconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori delleHIV proteasi, nefazodone, ciclosporina, succo di pompelmo (0,20 litri ed oltre), camomilla. Interazioni con ipolipemizzanti: il rischio di miopatia e' aumentato dai seguenti farmaci, che gia' da soli possono indurre miopatia: gemfibrozil, altri fibrati, niacina (acido nicotinico) (>1g/die). Amiodarone o verapamil: il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' aumentato dall'uso concomitante di questi farmaci con lovastatina e altri inibitori della HMG-CoA reduttasi. Anticoagulanti cumarinici: la assunzione di inibitori della HMG-CoA reduttasi puo' modificare il tempo di protrombina, per cui la somministrazione di lovastatina deve essere accompagnata da periodici controlli. Dopo stabilizzazione deltempo di protrombina, i controlli possono essere eseguiti con la freq uenza usuale dei pazienti in terapia anticoagulante. Nei casi di modifica della dose di lovastatina, la procedura deve essere ripetuta. Propranololo: non sono state riscontrate interazioni farmacodinamiche. Digossina: non sono state riscontrate interazioni farmacocinetiche. Ipoglicemizzanti orali: non sono state riscontrate interazioni farmacocinetiche. ACE inibitori, diuretici, antinfiammatori non steroidei: non sono state riscontrate interazioni cliniche. Funzione endocrina: benche' gli inibitori della HMG-CoA reduttasi potrebbero teoricamente ridurre la produzione di steroidi della ghiandola surrenale e delle gonadi, lalovastatina ha dimostrato di non ridurre i livelli plasmatici basali di cortisolo e di testosterone. Funzione tiroidea: prestare attenzionein caso di ipotiroidismo e ipertiroidismo.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati sono usualmente di natura lieve e transitoria. La percentuale di pazienti che hanno sospeso la terapia nel corso dello studio EXCEL di 48 settimane per eventi avversi giudicati possibilmente, probabilmente o sicuramente attribuiti alla lovastatina e' 4,6%contro 2,5% del placebo. Gli eventi riscontrati in percentuale superi ore allo 0,5 e 1%. Eventi avversi: astenia, dolori addominali, stipsi,diarrea, dispepsia, flatulenza, nausea, crampi muscolari, mialgia, ve rtigini, mal di testa, rash cutaneo, visione alterata. Altri eventi avversi segnalati in 0,5-1,0% dei pazienti sono: dolore toracico, reflusso esofageo, secchezza della bocca, vomito, dolore alle gambe, dolore alle spalle, artralgia, insonnia, parestesia, alopecia, prurito, irritazione oculare. Inoltre: stanchezza, bruciori di stomaco, disturbi delgusto. I seguenti effetti indesiderati sono stati segnalati per i far maci appartenenti a questa classe (statine) e non necessariamente associati con la terapia a base di lovastatina. Muscolo-scheletrici: crampi muscolari, mialgia, miopatia, rabdomiolisi, artralgia. Neurologici: disfunzione di alcuni nervi cranici, tremori, vertigini, capogiri, perdita della memoria, parestesia, neuropatia periferica, disturbi psichici, ansieta', disturbi del sonno compresi insonnia e incubi, depressione. Reazioni di ipersensibilita': anafilassi, angioedema, lupus eritematoso, polimialgia reumatica, dermatomiosite, vasculite, porpora, trombocitopenia, leucopenia, anemia emolitica, eosinofilia, orticaria, astenia, fotosensibilita', febbre, dispnea, necrolisi epidermica, eritemamultiforme, inclusa sindrome di Stevens-Johnson. Gastrointestinali: p ancreatiti, epatiti incluse forme croniche, ittero colestatico, steatosi epatica, cirrosi, necrosi epatica fulminante, epatoma, anoressia, vomito. Cutanei: alopecia, prurito. Riproduttivi: ginecomastia, perditadella libido, disfunzione sessuale, disfunzioni erettili. Vista: prog ressione della cataratta, oftalmoplegia. Alterazioni di parametri di laboratorio: aumento delle: transaminasi, fosfatasi alcalina, gammaglutamiltranspeptidasi (gammaGT), bilirubina. Endocrini: anormalita' dellafunzione tiroidea. Casi eccezionali di malattia interstiziale polmona re, soprattutto con la terapia a lungo termine. Diabete mellito: la frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno >= 3 5.6 mmol/L, BMI>30kg/m^2, livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione).

Gravidanza e allattamento

La lovastatina e' controindicata in gravidanza. Prima della prescrizione a donne in eta' fertile si raccomanda di eseguire un test di gravidanza. Qualora, in corso di trattamento con lovastatina venga diagnosticata una gravidanza, il trattamento stesso deve essere immediatamente sospeso. Benche' il suo passaggio e/o quello dei suoi metaboliti nel latte materno non sia stato dimostrato, per non esporre a potenziale tossicita' i neonati, la somministrazione deve essere evitata nelle donne che allattano oppure nel caso di terapia indispensabile e' necessario sospendere l'allattamento.