Replagal - Iv Inf Fl 1mg/Ml3,5ml

Dettagli:
Nome:Replagal - Iv Inf Fl 1mg/Ml3,5ml
Codice Ministeriale:035373012
Principio attivo:Agalsidasi Alfa
Codice ATC:A16AB03
Fascia:H
Prezzo:2539.69
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Shire Italia Spa
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

REPLAGAL 1 MG/ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

Formulazioni

Replagal - Iv Inf Fl 1mg/Ml3,5ml

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci dell'apparato gastrointestinale e del metabolismo.

Principi attivi

Agalsidasi alfa.

Eccipienti

Sodio fosfato monobasico, monoidrato; polisorbato 20; sodio cloruro; sodio idrossido; acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Il medicinale e' indicato come terapia enzimatica sostitutiva a lungo termine in pazienti con diagnosi confermata di malattia di Fabry (carenza di alfa-galattosidasi A).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.

Posologia

La terapia con il farmaco deve essere monitorata da un medico specializzato nella cura della malattia di Fabry o di altre patologie metaboliche ereditarie. Il medicinale viene somministrato a settimane alterne a una dose di 0,2 mg/kg di peso corporeo mediante infusione endovenosadella durata di 40 minuti. Pazienti anziani: non sono stati effettuat i studi su pazienti oltre i 65 anni e attualmente per questi pazienti non e' possibile consigliare un regime posologico, data la mancanza divalutazioni sulla sicurezza e l'efficacia. Pazienti con insufficienza epatica: non sono stati effettuati studi in pazienti affetti da insuf ficienza epatica. Pazienti con insufficienza renale: nei pazienti affetti da insufficienza renale, non e' necessario procedere ad alcun aggiustamento della dose. In presenza di un grave danno renale (VFG stimata < 60 ml/min) la risposta renale alla terapia enzimatica sostitutiva puo' essere limitata. I dati disponibili nei pazienti in dialisi o dopo trapianto renale sono scarsi, non si consiglia alcun aggiustamento della dose. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del prodotto nei bambini di eta' compresa tra 0 e 6 anni non sono state ancorastabilite; ma non puo' essere fatta alcuna raccomandazione riguardant e la posologia. Negli studi clinici su bambini di eta' compresa fra 7 e 18 anni trattati con il farmaco 0,2 mg/kg a settimane alterne non sisono verificati eventi imprevisti legati alla sicurezza. Somministrar e la soluzione in 40 minuti, usando un deflussore per infusioni endovenose con filtro integrato. Non somministrare il farmaco nello stesso deflussore con altri medicinali.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C).

Avvertenze

Reazioni idiosincratiche da infusione: negli studi clinici, il 13,7% dei pazienti adulti trattati con il farmaco ha sviluppato reazioni idiosincratiche da infusione. Quattro dei 17 (23,5%) pazienti di eta' >=7 anni arruolati negli studi clinici hanno avuto almeno una reazione da infusione in un periodo di 4,5 anni (durata media: circa 4 anni). Tre degli 8 (37,5%) pazienti pediatrici di eta' < 7 anni hanno sviluppato almeno una reazione da infusione in un periodo di osservazione medio di 4,2 anni. I sintomi piu' comunemente riportati sono stati brividi, cefalea, nausea, piressia, arrossamento e affaticamento. Casi seri di reazione all'infusione sono stati riportati poco frequentemente; i sintomi riferiti includono piressia, brividi, tachicardia, orticaria, nausea/vomito, edema angioneurotico con chiusura della gola, stridore e gonfiore della lingua. Tra gli altri sintomi correlati all'infusione potrebbero figurare capogiro e iperidrosi. Un esame degli eventi cardiaciha dimostrato che le reazioni da infusione possono essere associate a stress emodinamico con conseguente insorgenza di eventi cardiaci nei pazienti con manifestazioni cardiache preesistenti della malattia di Fabry. L'insorgenza di reazioni correlate a infusione si e' verificata generalmente durante i primi 2-4 mesi dall'inizio del trattamento con il farmaco, sebbene sia stata segnalata anche un'insorgenza piu' tardiva (dopo 1 anno). Col tempo questi effetti si sono comunque ridotti. Qualora si verificasse una reazione acuta lieve o moderata all'infusione, e' necessario fornire pronta assistenza medica e intraprendere le appropriate contromisure. E' possibile interrompere temporaneamente la somministrazione (per 5-10 minuti) fino alla regressione dei sintomi, per poi riavviarla. Effetti indesiderati lievi e transitori potrebberonon richiedere un trattamento medico o l'interruzione dell'infusione. Inoltre, nei pazienti che hanno richiesto una terapia sintomatica, un pretrattamento per via orale o endovenosa a base di antistaminici e/o corticosteroidi effettuato da 1 a 24 ore prima dell'infusione puo' pr evenire la successiva comparsa di reazioni. Reazioni di ipersensibilita': sono state segnalate reazioni di ipersensibilita'. In caso di reazione di ipersensibilita' o anafilattica grave, si dovra' interrompere immediatamente la somministrazione del farmaco ed istituire una terapia adeguata, in conformita' con le attuali normative mediche per il trattamento di emergenza. Sviluppo di anticorpi anti-proteina: il medicinale puo' indurre lo sviluppo di anticorpi anti-proteina. Il 24% circa dei pazienti di sesso maschile in terapia ha sviluppato un basso titolo di anticorpi IgG anti- farmaco. Sulla base dei dati limitati di cui si dispone, questa percentuale e' risultata inferiore (7%) nella popolazione pediatrica maschile. Apparentemente, questi anticorpi IgG vengono prodotti dopo un periodo di somministrazione compreso fra 3 e 12 mesi. Dopo un periodo di trattamento variabile da 12 a 54 mesi, il 17% dei pazienti in terapia con il medicinale risulta ancora positivo ai test anticorpali, mentre il 7% evidenzia lo sviluppo di una tolleranza immunologica sulla base della scomparsa nel tempo degli anticorpi IgG. Il restante 76% mostra negativita' agli anticorpi per tutto il tempo. Nello studio su pazienti pediatrici di eta' > 7 anni, 1/16 pazienti disesso maschile e' risultato positivo agli anticorpi IgG anti-agalsida si alfa. Questo paziente non ha presentato alcun aumento nell'incidenza degli eventi avversi. In pazienti pediatrici di eta' < 7 anni, nessun paziente di sesso maschile (N=7) e' risultato positivo agli anticorpi IgG anti- agalsidasi alfa. Nell'ambito degli studi clinici, in un numero molto limitato di pazienti sono stati segnalati casi borderline di positivita' ad anticorpi IgE non associata ad anafilassi. Pazienti con insufficienza renale: la presenza di un danno renale esteso puo' limitare la risposta renale alla terapia di sostituzione enzimatica, forse a causa di sottostanti alterazioni patologiche irreversibili. In tali casi, la funzionalita' renale si riduce analogamente al naturale decorso della malattia.

Interazioni

Il medicinale non deve essere somministrato in concomitanza con clorochina, amiodarone, benoquin o gentamicina, in quanto tali sostanze sonopotenzialmente in grado di inibire l'attivita' intracellulare di alfa -galattosidasi. Poiche' l'alfa-galattosidasi A e' un enzima, e' improbabile che possa risentire di interazioni con altri farmaci mediate dalcitocromo P450. Nel corso degli studi clinici, la maggior parte dei p azienti e' stata sottoposta alla contemporanea somministrazione del farmaco e di analgesici contro il dolore neuropatico (quali carbamazepina, fenitoina e gabapentin) senza che si sia evidenziata alcuna interazione.

Effetti indesiderati

Tra le reazioni avverse piu' comuni si sono registrate le reazioni da infusione che hanno interessato il 13,7% dei pazienti adulti trattati con il medicinale in studi clinici. Nella maggior parte dei casi, gli effetti evidenziati erano di gravita' da lieve a moderata. Di seguito sono elencate le reazioni avverse riscontrate in 177 pazienti sottoposti a trattamento con il farmaco nel corso di sperimentazioni cliniche,compresi 21 pazienti con anamnesi di nefropatia terminale, 24 pazient i pediatrici (eta' 7 - 17 anni) e 17 pazienti di sesso femminile, e quelle segnalate spontaneamente nell'esperienza post- commercializzazione. Le informazioni sono presentate per classi sistemiche organiche e frequenza (molto comune >=1/10; comune >=1/100, <1/10; non comune >=1/1.000, <1/100). Le reazioni avverse con incidenza "non nota " sono frutto di segnalazioni spontanee nell'esperienza post-commercializzazione.In considerazione del numero di pazienti trattati, un evento verifica tosi in un singolo paziente viene definito non comune. In un singolo paziente, si possono essere manifestate piu' reazioni avverse. In associazione ad agalsidasi alfa sono state osservate le seguenti reazioni avverse. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: edema periferico. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune:capogiro, disgeusia, dolore neuropatico, tremore, ipersonnia, ipoeste sia, parestesia; non comune: parosmia. Patologie dell'occhio. Comune: riflesso corneale ridotto, lacrimazione aumentata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnitus, tinnito aggravato. Patologie cardiache. Comune: tachicardia, palpitazioni; non nota: aritmie cardiache (fibrillazione atriale, extrasistoli ventricolari, tachiaritmia), ischemia miocardica, insufficienza cardiaca. Patologie vascolari. Moltocomune: rossore; comune: ipertensione; non nota: ipotensione. Patolog ie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, raucedine, tensione della gola, dispnea, nasofaringite, faringite, secrezione della gola aumentata, rinorrea; non comune: saturazione di ossigeno diminuita. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: diarrea, vomito, dolore/fastidio addominale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: acne, eritema, prurito, eruzione cutanea, livedo reticularis; non comune: edema angioneurotico, orticaria; non nota: iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessutoconnettivo. Comune: fastidio muscoloscheletrico, mialgia, dolore dors ale, dolore agli arti, gonfiore periferico, artralgia, tumefazione articolare; non comune: sensazione di pesantezza. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione anafilattica, ipersensibilita'. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: irrigidimenti, piressia, dolore e fastidio, affaticamento;comune: astenia aggravata, sensazione di caldo, sensazione di freddo, astenia, dolore toracico, costrizione toracica, sintomi simil-influen zali, eruzione cutanea in sede di iniezione, malessere. Le reazioni dainfusione osservate nell'esperienza post-commercializzazione possono includere eventi cardiaci quali aritmie (fibrillazione atriale, extrasistoli ventricolari, tachiaritmia), ischemia miocardica e insufficienza cardiaca nei pazienti affetti da malattia di Fabry con interessamento delle strutture cardiache. Le piu' comuni reazioni da infusione sonorisultate di grado lieve e includono irrigidimenti, piressia, rossore , cefalea, nausea, dispnea, tremore e prurito. Capogiro, iperidrosi, ipotensione, tosse, vomito e affaticamento sono altri sintomi correlatiall'infusione. Sono stati riportati casi di ipersensibilita', compres a anafilassi. Pazienti con nefropatia: le reazioni avverse segnalati nei pazienti con nefropatia terminale sono risultati simili a quelli segnalati nella popolazione complessiva dei pazienti. Popolazione pediatrica: le reazioni avverse da farmaci riportate nella popolazione pediatrica (bambini e adolescenti) sono state, in generale, simili a quelleriportate negli adulti. Tuttavia le reazioni da infusione (piressia, dispnea, dolore toracico) e l'esacerbazione del dolore si sono verificate con maggiore frequenza. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

I dati sulle gravidanze esposte al farmaco sono in numero molto limitato. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza o sviluppo embrionale/fetale nella fase di organogenesi. Si deve usare cautela nel prescrivere il medicinale a donne instato di gravidanza. Non e' noto se il medicinale sia escreto nel lat te materno. Si deve usare cautela nel prescrivere il medicinale durante l'allattamento. Non sono stati osservati effetti sulla fertilita' maschile negli studi di riproduzione su ratti di sesso maschile.