Removab - Infus 1sir 50mcg+1can

Dettagli:
Nome:Removab - Infus 1sir 50mcg+1can
Codice Ministeriale:039223021
Principio attivo:Catumaxomab
Codice ATC:L01XC09
Fascia:H
Prezzo:3723.72
Produttore:Neovii Biotech Gmbh
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Siringa
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:24 mesi

Denominazione

REMOVAB 50 MCG CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

Formulazioni

Removab - Infus 1sir 50mcg+1can

Categoria farmacoterapeutica

Antineoplastici.

Principi attivi

Catumaxomab.

Eccipienti

Sodio citrato; acido citrico monoidrato; polisorbato 80; acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Trattamento intraperitoneale dell'ascite maligna nei pazienti con carcinomi EpCAM-positivi quando una terapia standard non sia disponibile onon sia piu' attuabile.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; ipersensibilita' a proteine murine (di ratto e/o topo).

Posologia

Il medicinale non deve essere somministrato in bolo o tramite qualsiasi altra via diversa da quella intraperitoneale. Sintomi correlati al rilascio di citochine: siccome il legame di catumaxomab alle cellule immunitarie e alle cellule tumorali induce il rilascio di citochine proinfiammatorie e citotossiche, durante e dopo la somministrazione del farmaco sono stati segnalati molto comunemente sintomi clinici correlatial rilascio di citochine, quali febbre, nausea, vomito e brividi. Com unemente si osservano dispnea e ipo/ipertensione. Negli studi clinici condotti su pazienti con ascite maligna, prima dell'infusione del medicinale sono stati somministrati di routine 1.000 mg di paracetamolo per via endovenosa per il controllo di dolore e piressia. Nonostante tale premedicazione, i pazienti hanno manifestato le reazioni avverse descritte sopra, con intensita' fino al grado 3 dei Common Terminology Criteria for Adverse Events (CTCAE) del National Cancer Institute, USA, versione 3.0. Si raccomanda una premedicazione standard alternativa o addizionale con analgesici/antipiretici/antiflogistici non steroidei. La sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS), che puo' a suavolta manifestarsi comunemente a causa del meccanismo d'azione di cat umaxomab, si sviluppa, generalmente, entro 24 ore dopo l'infusione delfarmaco con sintomi quali febbre, tachicardia, tachipnea e leucocitos i. Per ridurre il rischio sono indicate una terapia o una premedicazione standard, ad es. con analgesici/antipiretici/antiflogistici non steroidei. Dolore addominale: tra le reazioni avverse e' stato comunemente riportato dolore addominale. Tale effetto transitorio e' considerato, in parte, una conseguenza della somministrazione per via intraperitoneale. Stato di performance e BMI: prima della terapia con il prodottoe' richiesto un buono stato di performance , espresso da un indice di massa corporea (BMI) >17 (da determinarsi dopo il drenaggio del liqui do ascitico) e da un indice di Karnofsky >60. Infezioni acute: in presenza di fattori che interferiscono con il sistema immunitario, in particolare infezioni acute, la somministrazione del medicinale non e' raccomandata. Drenaggio dell'ascite: la gestione appropriata del drenaggio dell'ascite e' un prerequisito del trattamento con il farmaco, al fine di garantire la stabilita' delle funzioni circolatoria e renale. Lemisure intraprese devono comprendere almeno il drenaggio dell'ascite fino all'arresto del flusso spontaneo o alla riduzione dei sintomi e, se necessario, una terapia sostitutiva di supporto con cristalloidi e/o colloidi. Pazienti con insufficienza emodinamica, edema o ipoproteinemia: prima di ciascuna infusione del medicinale, vanno determinati ilvolume di sangue, le proteine ematiche, la pressione arteriosa, il po lso e la funzione renale. Condizioni quali ipovolemia, ipoproteinemia,ipotensione, scompenso circolatorio e disfunzione renale acuta devono essere corrette prima di ogni infusione di Removab. Insufficienza epa tica o trombosi/ostruzione della vena porta: non sono stati oggetto distudio i pazienti con insufficienza epatica di grado superiore a mode rato e/o con metastasi a carico di piu' del 70% del fegato e/o trombosi/ostruzione della vena porta. Il trattamento di tali pazienti con il farmaco deve essere preso in considerazione solo previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Insufficienza renale: non sono stati oggetto di studio i pazienti con insufficienza renale di grado superiore a lieve. Il trattamento di tali pazienti con il medicinale deve essere preso in considerazione solo previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Sistema di perfusione: per la somministrazione del prodotto devono essere utilizzati esclusivamente i materiali seguenti: siringhe in polipropilene da 50 ml; tubo per perfusione in polietilene con diametro interno di 1 mm e lunghezza di 150 cm; valvole per infusione /connettori a Y in policarbonato; cateteri in poliuretano o poliuretano rivestito in silicone.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C); non congelare; conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Il medicinale non deve essere somministrato in bolo o tramite qualsiasi altra via diversa da quella intraperitoneale. Sintomi correlati al rilascio di citochine: siccome il legame di catumaxomab alle cellule immunitarie e alle cellule tumorali induce il rilascio di citochine proinfiammatorie e citotossiche, durante e dopo la somministrazione del farmaco sono stati segnalati molto comunemente sintomi clinici correlatial rilascio di citochine, quali febbre, nausea, vomito e brividi. Com unemente si osservano dispnea e ipo/ipertensione. Negli studi clinici condotti su pazienti con ascite maligna, prima dell'infusione del medicinale sono stati somministrati di routine 1.000 mg di paracetamolo per via endovenosa per il controllo di dolore e piressia. Nonostante tale premedicazione, i pazienti hanno manifestato le reazioni avverse descritte sopra, con intensita' fino al grado 3 dei Common Terminology Criteria for Adverse Events (CTCAE) del National Cancer Institute, USA, versione 3.0. Si raccomanda una premedicazione standard alternativa o addizionale con analgesici/antipiretici/antiflogistici non steroidei. La sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS), che puo' a suavolta manifestarsi comunemente a causa del meccanismo d'azione di cat umaxomab, si sviluppa, generalmente, entro 24 ore dopo l'infusione delfarmaco con sintomi quali febbre, tachicardia, tachipnea e leucocitos i. Per ridurre il rischio sono indicate una terapia o una premedicazione standard, ad es. con analgesici/antipiretici/antiflogistici non steroidei. Dolore addominale: tra le reazioni avverse e' stato comunemente riportato dolore addominale. Tale effetto transitorio e' considerato, in parte, una conseguenza della somministrazione per via intraperitoneale. Stato di performance e BMI: prima della terapia con il prodottoe' richiesto un buono stato di performance , espresso da un indice di massa corporea (BMI) >17 (da determinarsi dopo il drenaggio del liqui do ascitico) e da un indice di Karnofsky >60. Infezioni acute: in presenza di fattori che interferiscono con il sistema immunitario, in particolare infezioni acute, la somministrazione del medicinale non e' raccomandata. Drenaggio dell'ascite: la gestione appropriata del drenaggio dell'ascite e' un prerequisito del trattamento con il farmaco, al fine di garantire la stabilita' delle funzioni circolatoria e renale. Lemisure intraprese devono comprendere almeno il drenaggio dell'ascite fino all'arresto del flusso spontaneo o alla riduzione dei sintomi e, se necessario, una terapia sostitutiva di supporto con cristalloidi e/o colloidi. Pazienti con insufficienza emodinamica, edema o ipoproteinemia: prima di ciascuna infusione del medicinale, vanno determinati ilvolume di sangue, le proteine ematiche, la pressione arteriosa, il po lso e la funzione renale. Condizioni quali ipovolemia, ipoproteinemia,ipotensione, scompenso circolatorio e disfunzione renale acuta devono essere corrette prima di ogni infusione di Removab. Insufficienza epa tica o trombosi/ostruzione della vena porta: non sono stati oggetto distudio i pazienti con insufficienza epatica di grado superiore a mode rato e/o con metastasi a carico di piu' del 70% del fegato e/o trombosi/ostruzione della vena porta. Il trattamento di tali pazienti con il farmaco deve essere preso in considerazione solo previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Insufficienza renale: non sono stati oggetto di studio i pazienti con insufficienza renale di grado superiore a lieve. Il trattamento di tali pazienti con il medicinale deve essere preso in considerazione solo previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Sistema di perfusione: per la somministrazione del prodotto devono essere utilizzati esclusivamente i materiali seguenti: siringhe in polipropilene da 50 ml; tubo per perfusione in polietilene con diametro interno di 1 mm e lunghezza di 150 cm; valvole per infusione /connettori a Y in policarbonato; cateteri in poliuretano o poliuretano rivestito in silicone.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione.

Effetti indesiderati

Il profilo di sicurezza generale del prodotto e' caratterizzato dai sintomi e dalle reazioni gastrointestinali correlati al rilascio delle citochine. Le reazioni correlate al rilascio delle citochine, quali febbre, brividi, nausea e vomito sono reazioni comunemente riportate di intensita' 1 e 2 della scala CTCAE (US National Cancer Institute, versione 4.0). Questi sintomi riflettono il meccanismo d'azione del catumaxomab e sono in genere completamente reversibili. La SIRS, una combinazione di tachicardia, febbre e/o dispnea con intensita' potenzialmente pericolosa per la vita, viene osservata meno comunemente, si sviluppa entro 24 ore dall'infusione del medicinale e si risolve con il trattamento sintomatico. Le reazioni gastrointestinali, quali dolore addominale, nausea, vomito e diarrea sono molto comuni e compaiono per lo piu'con intensita' 1 o 2 della scala CTCAE, ma sono stati anche osservati con intensita' piu' elevata, e rispondono a un adeguato trattamento s intomatico. Il profilo di sicurezza di catumaxomab con un tempo di infusione di 3h anziche' 6h e' generalmente paragonabile per natura, frequenza e gravita'. Con una somministrazione di 3h e' stato osservato unaumento della frequenza di alcune reazioni avverse, tra cui brividi e ipotensione (grado 1/2), diarrea (tutti i gradi) e affaticamento (gra do 1/2). Di seguito sono elencate le reazioni avverse secondo la classificazione per sistemi e organi. I gruppi di frequenza vengono definiti come segue: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100). >>Reazioni avverse riportate nei pazienti che ricevono il trattamento con catumaxomab. Infezioni ed infestazioni. Comune infezione; non comune: eritema indurato, infezione correlata al dispositivo. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, linfopenia, leucocitosi, neutrofilia; non comune: trombocitopenia, coagulopatia. Disturbi del sistema immunitario. Comune: sindrome da rilascio di citochine, ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: riduzione dell'appetito/anoressia, disidratazione, ipokaliemia, ipoalbuminemia, iponatriemia, ipocalcemia, ipoproteinemia. Disturbi psichiatrici. Comune: ansia, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiro; non comune: convulsioni. Patologiedell'orecchio e del labirinto. Comune vertigini. Patologie cardiache. Comune: tachicardia, incl. tachicardia sinusale. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipertensione, rossore. Patologie respiratorie, t oraciche e mediastiniche. Comune: dispnea, effusione pleurica, tosse; non comune: embolia polmonare, ipossia. Patologie gastrointestinali. Molto comune: dolore addominale, nausea, vomito, diarrea; comune: stipsi, dispepsia, distensione addominale, sub-ileo, flatulenza, disturbi gastrici, ileo, malattia da reflusso gastroesofageo, bocca secca; non comune: emorragia gastrointestinale, ostruzione intestinale. Patologie epatobiliari. Comune. colangite, iperbilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, eritema, iperidrosi, prurito; non comune: reazione cutanea, dermatite allergica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore dorsale, mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Comune: proteinuria; non comune: insufficienza renale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: piressia, affaticamento, brividi; comune: dolore, astenia, sindrome da risposta infiammatoria sistemica, edema incl. edema periferico, deterioramento dello stato di salute fisica generale, dolore toracico, malattia simil-influenzale, malessere, eritema del sito del catetere; non comune: stravaso, infiammazione del sito di applicazione. Sono valide le seguenti definizioni dei criteri CTCAE del National Cancer Institute, USA (versione 4.0): grado 1 CTCAE = lieve, grado 2 CTCAE = moderato, grado 3 CTCAE = grave, grado 4 CTCAE = pericolo di vita. Sintomi con elevata intensita' correlati al rilascio di citochine: nel 5,1% dei pazienti, la piressia ha raggiunto un'intensita' di 3 sulla scala CTCAE, come anche nel caso della sindrome da rilascio di citochine, brividi, nausea, vomito, dispnea e ipo/ipertensione. In un paziente ladispnea e in 3 pazienti l'ipotensione sono state riportate al grado 4 di intensita' CTCAE. Il dolore e la piressia possono essere ridotti o evitati con la premedicazione. Sindrome da risposta infiammatoria sis temica (SIRS): nel 3,8% dei pazienti sono stati osservati sintomi di SIRS entro 24 ore dopo l'infusione del medicinale. In tre pazienti (0,4%), si e' osservata un'intensita' di grado 4 CTCAE. Tali reazioni sonoregredite in seguito al trattamento sintomatico. Dolore addominale: n el 43,7% dei pazienti, tra le reazioni avverse e' stato riportato dolore addominale, che ha raggiunto il grado 3 nell'8,2% dei pazienti, ma e' regredito in seguito a trattamento sintomatico. Enzimi epatici: aumenti transitori degli enzimi epatici sono stati osservati comunemente dopo la somministrazione del farmaco. In genere, le alterazioni dei parametri di laboratorio non sono state clinicamente rilevanti e nella maggior parte dei casi i valori sono tornati ai livelli basali dopo il termine del trattamento. Solo in caso di aumenti clinicamente rilevanti o persistenti devono essere prese in considerazione ulteriori indagini diagnostiche o una terapia.

Gravidanza e allattamento

I dati relativi all'uso di catumaxomab in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali non sono sufficienti a dimostrare una tossicita' riproduttiva. Il medicinale non e' raccomandato durante la gravidanza e in donne in eta' fertile che non usano misure contraccettive. Non e' noto se catumaxomab/metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non puo' essere escluso. Deve essere presa la decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con il farmaco tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Non sono disponibili dati sugli effetti del medicinale sulla fertilita'.