Removab - Infus 1sir 10mcg+1can
Dettagli:
Nome:Removab - Infus 1sir 10mcg+1canCodice Ministeriale:039223019
Principio attivo:Catumaxomab
Codice ATC:L01XC09
Fascia:H
Prezzo:744.74
Produttore:Neovii Biotech Gmbh
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Siringa
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:24 mesi
Denominazione
REMOVAB 10 MCG CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Formulazioni
Removab - Infus 1sir 10mcg+1can
Categoria farmacoterapeutica
Antineoplastici.
Principi attivi
Catumaxomab.
Eccipienti
Sodio citrato; acido citrico monoidrato; polisorbato 80; acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Trattamento intraperitoneale dell'ascite maligna nei pazienti con carcinomi EpCAM-positivi quando una terapia standard non sia disponibile onon sia piu' attuabile.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; ipersensibilita' a proteine murine (di ratto e/o topo).
Posologia
Il medicinale deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico esperto nell'impiego degli agenti antineoplastici. Si raccomanda un monitoraggio adeguato del paziente dopo il termine dell'infusione del medicinale. Nello studio pivotal i pazienti sono stati monitorati per 24 h dopo ogni infusione. Prima dell'infusione intraperitoneale si raccomanda la premedicazione con analgesici/antipiretici/antiflogistici non steroidei. Lo schema posologico comprende le seguenti quattro infusioni intraperitoneali: prima dose 10 mcg il giorno 0; seconda dose 20 mcg il giorno 3; terza dose 50 mcg il giorno 7; quarta dose 150 mcgil giorno 10. Il medicinale va somministrato come infusione intraperi toneale a velocita' costante, con un tempo di infusione di almeno 3 ore. Negli studi clinici, sono stati esaminati tempi di infusione di 3 ore e di 6 ore. Per la prima delle quattro dosi puo' essere preso in considerazione un tempo di infusione di 6 ore, a seconda delle condizioni di salute del paziente. Tra un giorno di infusione e il successivo deve intercorrere un intervallo di almeno due giorni di calendario senza infusioni. L'intervallo tra le infusioni puo' essere prolungato in caso di reazioni avverse di rilievo. La durata complessiva del trattamento non deve superare 20 giorni. Negli studi clinici non sono state esaminate dosi ridotte di medicinale. Insufficienza epatica: non sono stati oggetto di studio i pazienti con insufficienza epatica di grado superiore a moderato e/o con metastasi in piu' del 70% del fegato e/o trombosi/ostruzione della vena porta. Il trattamento di tali pazienti con il medicinale deve essere preso in considerazione solo previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Insufficienza renale: non sono stati studiati pazienti con insufficienza renale di grado superiore a lieve. Il trattamento di tali pazienti con il farmaco deve essere preso in considerazione solo previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Etnia: negli studi clinici non sono stati inclusipazienti di origine non caucasica. Popolazione pediatrica: la sicurez za e l'efficacia del prodotto nei bambini di eta' compresa tra 0 e 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: il medicinale deve essere somministrato esclusivamente tramite infusione intraperitoneale. Il farmaco non deve essere somministrato in bolo intraperitoneale o tramite qualsiasi altra via di somministrazione. Precauzioni che devono essere prese prima della somministrazione del medicinale: prima della somministrazione del medicinale,il concentrato per soluzione per infusione viene diluito in soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). La soluzione per infusio ne di farmaco diluita viene somministrata per via intraperitoneale come infusione a velocita' costante, usando un'adeguata pompa per infusione continua.
Conservazione
Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C); non congelare; conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Avvertenze
Il medicinale non deve essere somministrato in bolo o tramite qualsiasi altra via diversa da quella intraperitoneale. Sintomi correlati al rilascio di citochine: siccome il legame di catumaxomab alle cellule immunitarie e alle cellule tumorali induce il rilascio di citochine proinfiammatorie e citotossiche, durante e dopo la somministrazione del farmaco sono stati segnalati molto comunemente sintomi clinici correlatial rilascio di citochine, quali febbre, nausea, vomito e brividi. Com unemente si osservano dispnea e ipo/ipertensione. Negli studi clinici condotti su pazienti con ascite maligna, prima dell'infusione del medicinale sono stati somministrati di routine 1.000 mg di paracetamolo per via endovenosa per il controllo di dolore e piressia. Nonostante tale premedicazione, i pazienti hanno manifestato le reazioni avverse descritte sopra, con intensita' fino al grado 3 dei Common Terminology Criteria for Adverse Events (CTCAE) del National Cancer Institute, USA, versione 3.0. Si raccomanda una premedicazione standard alternativa o addizionale con analgesici/antipiretici/antiflogistici non steroidei. La sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS), che puo' a suavolta manifestarsi comunemente a causa del meccanismo d'azione di cat umaxomab, si sviluppa, generalmente, entro 24 ore dopo l'infusione delfarmaco con sintomi quali febbre, tachicardia, tachipnea e leucocitos i. Per ridurre il rischio sono indicate una terapia o una premedicazione standard, ad es. con analgesici/antipiretici/antiflogistici non steroidei. Dolore addominale: tra le reazioni avverse e' stato comunemente riportato dolore addominale. Tale effetto transitorio e' considerato, in parte, una conseguenza della somministrazione per via intraperitoneale. Stato di performance e BMI: prima della terapia con il prodottoe' richiesto un buono stato di performance , espresso da un indice di massa corporea (BMI) >17 (da determinarsi dopo il drenaggio del liqui do ascitico) e da un indice di Karnofsky >60. Infezioni acute: in presenza di fattori che interferiscono con il sistema immunitario, in particolare infezioni acute, la somministrazione del medicinale non e' raccomandata. Drenaggio dell'ascite: la gestione appropriata del drenaggio dell'ascite e' un prerequisito del trattamento con il farmaco, al fine di garantire la stabilita' delle funzioni circolatoria e renale. Lemisure intraprese devono comprendere almeno il drenaggio dell'ascite fino all'arresto del flusso spontaneo o alla riduzione dei sintomi e, se necessario, una terapia sostitutiva di supporto con cristalloidi e/o colloidi. Pazienti con insufficienza emodinamica, edema o ipoproteinemia: prima di ciascuna infusione del medicinale, vanno determinati ilvolume di sangue, le proteine ematiche, la pressione arteriosa, il po lso e la funzione renale. Condizioni quali ipovolemia, ipoproteinemia,ipotensione, scompenso circolatorio e disfunzione renale acuta devono essere corrette prima di ogni infusione di Removab. Insufficienza epa tica o trombosi/ostruzione della vena porta: non sono stati oggetto distudio i pazienti con insufficienza epatica di grado superiore a mode rato e/o con metastasi a carico di piu' del 70% del fegato e/o trombosi/ostruzione della vena porta. Il trattamento di tali pazienti con il farmaco deve essere preso in considerazione solo previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Insufficienza renale: non sono stati oggetto di studio i pazienti con insufficienza renale di grado superiore a lieve. Il trattamento di tali pazienti con il medicinale deve essere preso in considerazione solo previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Sistema di perfusione: per la somministrazione del prodotto devono essere utilizzati esclusivamente i materiali seguenti: siringhe in polipropilene da 50 ml; tubo per perfusione in polietilene con diametro interno di 1 mm e lunghezza di 150 cm; valvole per infusione /connettori a Y in policarbonato; cateteri in poliuretano o poliuretano rivestito in silicone.
Interazioni
Non sono stati effettuati studi di interazione.
Effetti indesiderati
Il profilo di sicurezza generale del prodotto e' caratterizzato dai sintomi e dalle reazioni gastrointestinali correlati al rilascio delle citochine. Le reazioni correlate al rilascio delle citochine, quali febbre, brividi, nausea e vomito sono reazioni comunemente riportate di intensita' 1 e 2 della scala CTCAE (US National Cancer Institute, versione 4.0). Questi sintomi riflettono il meccanismo d'azione del catumaxomab e sono in genere completamente reversibili. La SIRS, una combinazione di tachicardia, febbre e/o dispnea con intensita' potenzialmente pericolosa per la vita, viene osservata meno comunemente, si sviluppa entro 24 ore dall'infusione del medicinale e si risolve con il trattamento sintomatico. Le reazioni gastrointestinali, quali dolore addominale, nausea, vomito e diarrea sono molto comuni e compaiono per lo piu'con intensita' 1 o 2 della scala CTCAE, ma sono stati anche osservati con intensita' piu' elevata, e rispondono a un adeguato trattamento s intomatico. Il profilo di sicurezza di catumaxomab con un tempo di infusione di 3h anziche' 6h e' generalmente paragonabile per natura, frequenza e gravita'. Con una somministrazione di 3h e' stato osservato unaumento della frequenza di alcune reazioni avverse, tra cui brividi e ipotensione (grado 1/2), diarrea (tutti i gradi) e affaticamento (gra do 1/2). Di seguito sono elencate le reazioni avverse secondo la classificazione per sistemi e organi. I gruppi di frequenza vengono definiti come segue: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100). >>Reazioni avverse riportate nei pazienti che ricevono il trattamento con catumaxomab. Infezioni ed infestazioni. Comune infezione; non comune: eritema indurato, infezione correlata al dispositivo. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, linfopenia, leucocitosi, neutrofilia; non comune: trombocitopenia, coagulopatia. Disturbi del sistema immunitario. Comune: sindrome da rilascio di citochine, ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: riduzione dell'appetito/anoressia, disidratazione, ipokaliemia, ipoalbuminemia, iponatriemia, ipocalcemia, ipoproteinemia. Disturbi psichiatrici. Comune: ansia, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiro; non comune: convulsioni. Patologiedell'orecchio e del labirinto. Comune vertigini. Patologie cardiache. Comune: tachicardia, incl. tachicardia sinusale. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipertensione, rossore. Patologie respiratorie, t oraciche e mediastiniche. Comune: dispnea, effusione pleurica, tosse; non comune: embolia polmonare, ipossia. Patologie gastrointestinali. Molto comune: dolore addominale, nausea, vomito, diarrea; comune: stipsi, dispepsia, distensione addominale, sub-ileo, flatulenza, disturbi gastrici, ileo, malattia da reflusso gastroesofageo, bocca secca; non comune: emorragia gastrointestinale, ostruzione intestinale. Patologie epatobiliari. Comune. colangite, iperbilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, eritema, iperidrosi, prurito; non comune: reazione cutanea, dermatite allergica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore dorsale, mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Comune: proteinuria; non comune: insufficienza renale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: piressia, affaticamento, brividi; comune: dolore, astenia, sindrome da risposta infiammatoria sistemica, edema incl. edema periferico, deterioramento dello stato di salute fisica generale, dolore toracico, malattia simil-influenzale, malessere, eritema del sito del catetere; non comune: stravaso, infiammazione del sito di applicazione. Sono valide le seguenti definizioni dei criteri CTCAE del National Cancer Institute, USA (versione 4.0): grado 1 CTCAE = lieve, grado 2 CTCAE = moderato, grado 3 CTCAE = grave, grado 4 CTCAE = pericolo di vita. Sintomi con elevata intensita' correlati al rilascio di citochine: nel 5,1% dei pazienti, la piressia ha raggiunto un'intensita' di 3 sulla scala CTCAE, come anche nel caso della sindrome da rilascio di citochine, brividi, nausea, vomito, dispnea e ipo/ipertensione. In un paziente ladispnea e in 3 pazienti l'ipotensione sono state riportate al grado 4 di intensita' CTCAE. Il dolore e la piressia possono essere ridotti o evitati con la premedicazione. Sindrome da risposta infiammatoria sis temica (SIRS): nel 3,8% dei pazienti sono stati osservati sintomi di SIRS entro 24 ore dopo l'infusione del medicinale. In tre pazienti (0,4%), si e' osservata un'intensita' di grado 4 CTCAE. Tali reazioni sonoregredite in seguito al trattamento sintomatico. Dolore addominale: n el 43,7% dei pazienti, tra le reazioni avverse e' stato riportato dolore addominale, che ha raggiunto il grado 3 nell'8,2% dei pazienti, ma e' regredito in seguito a trattamento sintomatico. Enzimi epatici: aumenti transitori degli enzimi epatici sono stati osservati comunemente dopo la somministrazione del farmaco. In genere, le alterazioni dei parametri di laboratorio non sono state clinicamente rilevanti e nella maggior parte dei casi i valori sono tornati ai livelli basali dopo il termine del trattamento. Solo in caso di aumenti clinicamente rilevanti o persistenti devono essere prese in considerazione ulteriori indagini diagnostiche o una terapia.
Gravidanza e allattamento
I dati relativi all'uso di catumaxomab in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali non sono sufficienti a dimostrare una tossicita' riproduttiva. Il medicinale non e' raccomandato durante la gravidanza e in donne in eta' fertile che non usano misure contraccettive. Non e' noto se catumaxomab/metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non puo' essere escluso. Deve essere presa la decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con il farmaco tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Non sono disponibili dati sugli effetti del medicinale sulla fertilita'.