Remodulin - Sc 20ml 1mg/Ml

Dettagli:
Nome:Remodulin - Sc 20ml 1mg/Ml
Codice Ministeriale:037057015
Principio attivo:Treprostinil Sodico
Codice ATC:B01AC21
Fascia:H
Prezzo:4617.45
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:United Therapeutics Europe Ltd
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

REMODULIN 1 MG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE

Formulazioni

Remodulin - Sc 20ml 1mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Antiaggreganti piastrinici, esclusa l'eparina.

Principi attivi

Ogni ml di soluzione per infusione contiene 1 mg di treprostinil, sotto forma di treprostinil sodico. Ciascun flaconcino da 20 ml contiene 20 mg di treprostinil, sotto forma di treprostinil sodico (sale sodico formato in situ durante la produzione del prodotto finito).

Eccipienti

Sodio citrato, acido cloridrico, metacresolo, sodio idrossido, sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione arteriosa polmonare (IAP) idiopatica o familiare per migliorare la tolleranza all'esercizio fisico e i sintomidella malattia in pazienti classificati come Classe III New York Hear t Association (NYHA).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' nota al treprostinil o ad uno qualsiasi degli eccipienti o residui del processo di produzione. Ipertensione arteriosa polmonare correlata a sindrome venocclusiva. Insufficienza cardiaca congestizia dovuta a grave disfunzione del ventricolo sinistro. Compromissione epatica grave (Classe C di Child-Pugh). Ulcera gastrointestinale attiva, emorragia intracranica, ferite o altre condizioni di sanguinamento. Difetti valvolari congeniti o acquisiti con disturbi della funzionemiocardica clinicamente rilevanti non legati all'ipertensione polmona re. Cardiopatia coronarica grave o angina instabile; infarto miocardico negli ultimi sei mesi; insufficienza cardiaca scompensata se non sotto la stretta supervisione medica; aritmie gravi; eventi cerebrovascolari (ad es. attacco ischemico transitorio, ictus) negli ultimi 3 mesi.

Posologia

Solo per uso sottocutaneo. Somministrare per infusione sottocutanea continua. Il trattamento deve essere iniziato e monitorato solo dai medici esperti nel trattamento dell'ipertensione polmonare. >>Negli adulti. Inizio del trattamento per pazienti senza precedente terapia con prostacicline: il trattamento deve essere iniziato sotto stretta supervisione medica in una struttura medica in grado di fornire cure intensive. La velocita' di infusione iniziale raccomandata e' di 1,25 ng/kg/min. Se questa dose iniziale e' scarsamente tollerata, la velocita' di infusione deve essere ridotta a 0,625 ng/kg/min. Aggiustamenti della dose: la velocita' di infusione deve essere aumentata sotto supervisione medica con incrementi di 1,25 ng/kg/min alla settimana per le prime quattro settimane di trattamento e quindi di 2,5 ng/kg/min alla settimana. La dose deve essere adeguata su base individuale e sotto supervisione medica al fine di ottenere una dose di mantenimento in grado di ridurre la sintomatologia e che sia allo stesso tempo ben tollerata dal paziente. Durante le 12 settimane degli studi principali, l'efficacia era garantita solo se la dose veniva aumentata in media 3-4 volte al mese. L'obiettivo degli aggiustamenti del dosaggio cronico e' stabilire una dose alla quale i sintomi dell'ipertensione arteriosa polmonare migliorano, riducendo nel contempo al minimo gli effetti farmacologici eccessivi del faroaco. Gli effetti, indesiderati, quali rossore, cefalea, ipotensione, nausea, vomito e diarrea, dipendono in genere dalla dose di treprostinil somministrata. Possono scomparire con la prosecuzione del trattamento, ma nel caso persistano o diventino intollerabili per il paziente, e' possibile ridurre la velocita' di infusione per ridurne l'intensita'. Durante le fasi di follow-up degli studi clinici ledosi medie raggiunte sono state di 26 ng/kg/min dopo 12 mesi, di 36 n g/kg/min dopo 24 mesi e di 42 ng/kg/min dopo 48 mesi. Per i pazienti affetti da obesita' (con un peso > 30% in piu' rispetto al proprio pesoideale), la dose iniziale e gli incrementi delle dosi successive devo no essere basati sul loro peso ideale. Negli studi clinici effettuati non e' stato incluso un numero sufficiente di pazienti con eta' pari osuperiore ai 65 anni tale da stabilire se essi rispondono diversament e rispetto ai pazienti piu' giovani. In un'analisi farmacocinetica (FC) di popolazione, la clearance plasmatica di treprostinil era ridotta del 20%. In generale, la dose per un paziente anziano deve essere selezionata con cautela, prendendo in considerazione la maggiore frequenzadi ridotta funzionalita' epatica, renale o cardiaca e la presenza di malattie concomitanti o altre terapie farmacologiche. Sono disponibilisolo pochi dati su pazienti con eta' inferiore ai 18 anni. Gli studi clinici disponibili non provano se l'efficacia e la sicurezza dello schema posologico raccomandato per gli adulti possano essere estrapolatea bambini e adolescenti. >>Popolazioni a rischio. Compromissione epat ica: la presenza di treprostinil nel plasma (AUC) aumenta del 260%-510% in caso di compromissione epatica da lieve a moderata, rispettivamente di classe A e B di Child-Pugh. La clearance plasmatica di treprostinil e' risultata ridotta fino all'80% nei soggetti che presentavano compromissione epatica da lieve a moderata. Si consiglia pertanto di prestare attenzione nel trattamento di pazienti con compromissione epatica a causa del rischio di aumento di esposizione sistemica che potrebberidurre la tollerabilita' e portare ad un incremento negli effetti in desiderati dose correlati. La dose iniziale deve essere ridotta a 0,625 ng/kg/min e gli incrementi devono essere effettuati con cautela. Danno renale: non sono state stabilite raccomandazioni per il trattamentodi pazienti con danno renale. Poiche' il treprostinil e i suoi metabo liti sono escreti principalmente attraverso le vie urinarie, si raccomanda di prestare attenzione quando si trattano pazienti con danno renale al fine di prevenire conseguenze deleterie relative al possibile aumento di esposizione sistemica. Metodo di passaggio al trattamento conepoprostenolo per via endovenosa: quando e' necessario il passaggio a ll'epoprostenolo per via endovenosa, la fase di transizione deve essere svolta sotto stretta supervisione medica. A fini indicativi puo' essere utile considerare il seguente schema di transizione suggerito per il trattamento. Le infusioni di treprostinil devono essere prima ridotte lentamente di 2,5 ng/kg/min. Dopo almeno un'ora alla nuova dose di treprostinil, si puo' iniziare il trattamento con epoprostenolo ad unadose massima di 2 ng/kg/min. Ridurre quindi la dose di treprostinil a d intervalli successivi di almeno 2 ore, e allo stesso tempo aumentaregradualmente la dose di epoprostenolo dopo aver mantenuto la dose ini ziale per almeno un'ora. Somministraew per infusione sottocutanea continua attraverso un catetere sottocutaneo utilizzando una pompa per infusione portatile. Al fine di evitare potenziali interruzioni nell'erogazione del farmaco, il paziente deve avere accesso ad una pompa di infusione di riserva e a piu' set per infusione sottocutanea nel caso l'apparecchiatura di somministrazione dovesse essere soggetta ad un malfunzionamento accidentale. I pazienti devono essere istruiti in modo appropriato sull'utilizzo e la programmazione della pompa, il collegamento e la cura del set per infusione. Il lavaggio della cannula di infusione mentre questa e' collegata al paziente puo' provocare un sovradosaggio accidentale. Calcolo della velocita' di infusione V (ml/h). In infusione sottocutanea viene somministrato senza ulteriore diluizione aduna velocita' di infusione sottocutanea (ml/h) calcolata sulla base d ella dose assunta dal paziente (ng/kg/min), del peso (kg) e della concentrazione (mg/ml) del flaconcino usato. Durante l'uso, si puo' somministrare un singolo serbatoio (siringa) non diluito sull'arco di 72 orealla temperatura di 37 gradi. La velocita' di infusione sottocutanea si calcola con la seguente formula: velocita' di infusione sottocutanea (ml/h) = dose (ng/kg/min) x peso (kg) x 0,00006 diviso concentrazione del flaconcino (mg/ml).

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.

Avvertenze

La decisione di iniziare la terapia deve tenere in considerazione l'elevata probabilita' che l'infusione continua sottocutanea debba essere continuata per un periodo prolungato. Quindi deve essere attentamente valutata la capacita' del paziente di accettare un catetere e un dispositivo per infusione in permanenza ed esserne responsabile. Il treprostinil e' un potente vasodilatatore polmonare e sistemico. In soggetti che presentano una bassa pressione arteriosa sistemica, il trattamentocon treprostinil puo' aumentare il rischio di ipotensione sistemica. Il trattamento non e' raccomandato per pazienti con pressione arteriosa sistolica inferiore a 85 mmHg. Si raccomanda di monitorare la pressione arteriosa sistemica e la frequenza cardiaca durante i cambiamenti di dose, interrompendo l'infusione qualora insorgano sintomi di ipotensione o si rilevi una pressione arteriosa sistolica di 85 mmHg o inferiore. Improvvise interruzioni del trattamento o riduzioni molto marcate della dose del farmaco possono causare un rebound nell'ipertensione arteriosa polmonare. Se un paziente manifesta edema polmonare mentre e' trattato con il farmaco, e' possibile prendere in considerazione la possibilita' di sindrome venocclusiva associata. Il trattamento deve essere interrotto. I pazienti obesi smaltiscono il treprostinil piu' lentamente. Il beneficio del trattamento sottocutaneo con il farmaco in pazienti con ipertensione arteriosa polmonare particolarmente grave (NYHA stadio IV) non e' stato stabilito. Il rapporto efficacia/sicurezzanon e' stato studiato nell'ipertensione arteriosa polmonare associata a shunt cardiaco sinistro-destro, ipertensione portale o infezione da HIV. Per i pazienti con danno epatico e renale la dose deve essere va lutata con cautela. Poiche' il treprostinil e i suoi metaboliti sono escreti principalmente attraverso le vie urinarie, si raccomanda di prestare attenzione quando si trattano pazienti con insufficienza renale al fine di prevenire rischi relativi al possibile aumento di esposizione sistemica. Si consiglia di prestare attenzione nelle situazioni in cui il treprostinil, inibendo l'aggregazione piastrinica, puo' aumentare il rischio di sanguinamento. Un flaconcino da 20 ml da 1 mg/ml contiene 54,2 mg di sodio. Da tenere in considerazione in persone che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.

Interazioni

Associazioni da prendere in considerazione. Diuretici, agenti antiipertensivi o altri vasodilatatori: la somministrazione concomitante con diuretici, agenti antiipertensivi o altri vasodilatatori aumenta il rischio di ipotensione sistemica. Inibitori dell'aggregazione piastrinica, compresi FANS e anticoagulanti Il treprostinil puo' inibire la funzione piastrinica. La somministrazione concomitante con inibitori dell'aggregazione piastrinica, compresi FANS, donatori di ossido nitrico o anticoagulanti puo' aumentare il rischio di sanguinamento. La sorveglianza dei pazienti che assumono anticoagulanti deve essere mantenuta in stretta conformita' alle comuni raccomandazioni della pratica medica nel monitoraggio di tali trattamenti. L'uso concomitante di altri inibitori piastrinici deve essere evitato nei pazienti che assumono anticoagulanti. L'infusione sottocutanea continua di treprostinil non ha avuto alcun effetto sulla farmacodinamica e farmacocinetica di una singoladose (25 mg) di warfarin. Non sono disponibili dati sulle potenziali interazioni che causano un maggiore rischio di sanguinamento in caso di prescrizione del treprostinil assieme a donatori di ossido nitrico. Furosemide: la clearance plasmatica del treprostinil puo' essere leggermente ridotta in pazienti trattati con furosemide. Questa interazionee' probabilmente dovuta ad alcune caratteristiche metaboliche comuni ad entrambi i composti (glucuroconiugazione del gruppo carbossilato).

Effetti indesiderati

Oltre agli effetti a livello locale provocati dalla somministrazione, come dolore nella sede di infusione o reazioni nella sede di infusione, le reazioni indesiderate provocate sono legate alle proprieta' farmacologiche delle prostacicline. La frequenza degli eventi indesiderati sono: molto comune >=10%, comune >=1 -10%. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: capogiri. Patologie cardiache. Molto comune: vasodilatazione; comune: ipotensione. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, nausea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: eruzione cutanea; comune: prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e osseo. Molto comune: dolore alla mandibola. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Molto comune: dolore nella se de di infusione, reazioni nella sede di infusione, sanguinamento o ematoma. Comune: edema. Casi di sanguinamento si sono rivelati molto comuni, come era prevedibile per questa popolazione di pazienti con un' alta percentuale di pazienti in cura con anticoagulanti. A causa degli effetti sull'aggregazione piastrinica, il farmaco puo' aumentare il rischio di sanguinamento, come dimostrato da un aumento dell'incidenza diepistassi e sanguinamento gastrointestinale (GI) in studi clinici con trollati. Sono stati riportati anche casi di emottisi, ematemesi e ematuria, ma questi si sono verificati con frequenza pari o inferiore rispetto al gruppo placebo. Eventi osservati nella pratica clinica: oltrealle reazioni indesiderate riscontrate durante gli studi clinici, son o stati individuati i seguenti eventi durante l'uso post-commercializzazione del farmaco. Dato che tali eventi sono stati segnalati spontaneamente da una popolazione di dimensioni non note, non e' possibile pronunciarsi sulla loro frequenza: tromboflebite associata ad infusione endovenosa periferica, infezione associata a catetere venoso centrale, sepsi, batteriemia, infezione nella sede di infusione, formazione di ascesso nella sede di infusione sottocutanea, trombocitopenia, sanguinamento associato alla sede di infusione e dolore osseo. Inoltre, sono stati segnalati rari casi di eruzione cutanea generalizzata, talvolta di carattere maculare o papulare, e cellulite.

Gravidanza e allattamento

Non sono disponibili dati adeguati sull'uso del treprostinil nelle donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali non sono sufficienti astabilire gli effetti sulla gravidanza. Non sono noti potenziali risc hi per l'uomo. Utilizzare durante la gravidanza solo se il potenziale beneficio per la madre giustifica il potenziale rischio per il feto. Donne potenzialmente fertili: si raccomanda l'utilizzo di metodi contraccettivi durante il trattamento. Non e' noto se il treprostinil sia escreto nel latte materno. Le donne in allattamento che assumono il farmaco devono essere avvisate di interrompere l'allattamento al seno.