Refacto Af - Iv 1fl 500ui+sir4ml
Dettagli:
Nome:Refacto Af - Iv 1fl 500ui+sir4mlCodice Ministeriale:034421026
Principio attivo:Moroctocog Alfa (Fattore Viii Di Coagulazione, Ricombinante)
Codice ATC:B02BD02
Fascia:A
Prezzo:566.82
Glutine:Senza glutine
Produttore:Pfizer Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi
Denominazione
REFACTO AF 500 UI POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Formulazioni
Refacto Af - Iv 1fl 500ui+sir4ml
Categoria farmacoterapeutica
Antiemorragici, fattore VIII della coagulazione del sangue.
Principi attivi
Ogni flaconcino contiene nominalmente 500 UI di moroctocog alfa.
Eccipienti
Polvere: saccarosio, cloruro di calcio diidrato, L-Istidina, polisorbato 80, cloruro di sodio. Solvente: cloruro di sodio, acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Trattamento e profilassi di episodi emorragici in pazienti affetti da emofilia A. Il farmaco e' adatto per l'impiego negli adulti e nei bambini di qualsiasi eta', compresi i neonati. Il medicinale non contiene il fattore di von Willebrand, e quindi non e' indicato nella malattia di von Willebrand.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' nota verso il principio attivo o uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensibilita' alle proteine di criceto.
Posologia
La potenza del farmaco riportata in etichetta e' stato calibrato secondo lo Standard Internazionale dell'OMS utilizzando il test con substrato cromogenico. Quando si monitorano i livelli di attivita' del fattore VIII nei pazienti durante il trattamento, l'utilizzo del test con substrato cromogenico e' altamente raccomandato. Il test cromogenico produce risultati piu' alti rispetto a quelli osservati con il test di coagulazione one stage. Lo standard di laboratorio del farmaco puo' essere utilizzato per correggere questa discrepanza. A causa della diversita' dei metodi utilizzati per calcolare la potenza di XYNTHA e il farmaco, 1 UI del prodotto XYNTHA e' approssimativamente equivalente a 1,38 UI del medicinale. Se si prescrive il farmaco ad un paziente normalmente trattato con XYNTHA, il medico puo' prendere in considerazione l'aggiustamento del dosaggio terapeutico sulla base dei valori del recupero del fattore VIII. Si devono avvertire i soggetti affetti da emofilia A di portare con se' una quantita' adeguata di medicinale a base difattore VIII, sulla base della posologia seguita, per il trattamento previsto in caso di viaggi. Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravita' della carenza del fattore VIII, dallalocalizzazione e dall'entita' dell'emorragia nonche' dalle condizioni cliniche del paziente. Le dosi somministrate devono essere titolate s ulla base della risposta clinica del paziente. In presenza di un inibitore, potrebbero richiedersi dosaggi maggiori o un trattamento specifico adeguato. Il numero di unita' di fattore VIII somministrate e' espresso in Unita' Internazionali (UI). L'attivita' plasmatica del fattoreVIII e' espressa o in percentuale o in Unita' Internazionali. Il dosa ggio richiesto e' calcolato utilizzando la seguente formula: Unita' richieste (UI) = peso corporeo (kg) x incremento (% o UI/dl) del fattoreVIII desiderato x 0,5 (UI/kg su UI/dl), dove 0,5 UI/kg su UI/dl rappr esenta il reciproco del recupero incrementale generalmente osservato aseguito di infusioni di fattore VIII. Nella eventualita' dei seguenti episodi emorragici, l'attivita' del fattore VIII non deve scendere al di sotto dei livelli plasmatici forniti nel corrispondente periodo. G rado di emorragia/tipo di operazione chirurgica, livelli di fattore VIII richiesti (% o UI/dl) e frequenza delle dosi (ore)/durata della terapia (giorni). >>Emorragia. Emartro iniziale, sanguinamento muscolare o del cavo orale: 20-40 (% o UI/dl), ripetere ogni 12-24 ore almeno 1 giorno foni a risoluzione dell'apisodio di sanguinamento come indicatodal dolore o al raggiungimento dell'emostasi. Emartro piu' marcato, s anguinamento muscolare o ematoma: 60-100 (% o UI/dl), ripetere l'infusine ogni 12-24 ore per 3-4 giorni o piu' fino a risoluzione del doloree della disabilita' acuta. Emorragie pericolose per la vita: 60-100 ( % o UI/dl), ripetere l'infusione ogni 8-24 ore finche' il pericolo siaterminato. >>Operazioni chirurgiche. Minori, incluse le estrazioni de ntali: 30-60 (% o UI/dl), ogni 24 ore per almeno 1 giorno fino al raggiungimento della cicatrizzazione. Maggiori: 80-100 (pre- e post- operazione), ripetere l'infusione ogni 8-24 ore fino ad una cicatrizzazioneadeguata della ferita, poi continuare la terapia per almeno 7 giorni per mantenere una attivita' del fattore VIII dal 30% al 60% (UI/dl). Durante il corso del trattamento, si raccomanda un'appropriata determinazione dei livelli del fattore VIII per la regolazione della dose da somministrare e la frequenza di infusioni ripetute. Nella eventualita' di interventi chirurgici maggiori, in particolare, e' indispensabile un preciso monitoraggio della terapia sostitutiva mediante l'analisi della coagulazione. I singoli pazienti possono avere una risposta variabile al fattore VIII, raggiungendo livelli diversi di recupero in vivo e mostrando emivite differenti. Per la profilassi a lungo termine contro le emorragie in pazienti affetti da emofilia A grave, il dosaggio usuale e' tra 20 e 40 UI di fattore VIII per kg di peso corporeo ad intervalli di 2-3 giorni. In alcuni casi, soprattutto nei pazienti piu' giovani, possono rendersi necessari intervalli di somministrazione piu'ravvicinati o dosi di farmaco maggiori. Controllare i pazienti per lo sviluppo di inibitori del fattore VIII. Se non si ottengono i livelli plasmatici di attivita' del fattore VIII attesi, o se l'emorragia non e' controllata con una dose adeguata, deve essere eseguito un test al fine di determinare se siano presenti inibitori del fattore VIII. Dat i da studi clinici hanno mostrato che se gli inibitori sono presenti alivelli inferiori alle 10 Unita' Bethesda (UB), l'ulteriore somminist razione di fattore antiemofilico puo' neutralizzare gli inibitori. Neipazienti con livelli di inibitore superiori a 10 UB, la terapia con f attore VIII puo' non essere efficace ed altre soluzioni terapeutiche devono essere prese in considerazione. Pazienti pediatrici: sono stati eseguiti studi di sicurezza ed efficacia sia in bambini ed adolescentitrattati in precedenza e in neonati, infanti e bambini non trattati i n precedenza. Quando si trattano bambini piu' piccolici si deve aspettare la necessita' di aumentare la dose rispetto a quella utilizzata per gli adulti e i bambini piu' grandi. In uno studio in bambini con eta' inferiore ai 6 anni un'analisi farmacocinetica ha mostrato che l'emivita e il recupero erano inferiori rispetto a quelli osservati in bambini di eta' superiore e agli adulti. Durante gli studi clinici i bambini di eta' inferiore ai 6 anni che seguivano una posologia profilattica hanno utilizzato una dose media di 50 UI/kg e hanno riportato una media di 6,1 episodi emorragici l'anno. I bambini di eta' superiore e gli adulti che seguivano posologie profilattiche hanno utilizzato una dose media di 27 UI/kg e hanno riportato una media di 10 episodi emorragici l'anno. In uno studio clinico, la dose media per infusione per episodi emorragici in bambini con eta' inferiore ai 6 anni era piu' alta della dose media somministrata a bambini di eta' superiore e agli adulti. Somministrare per iniezione endovenosa nell'arco di diversi minutidopo ricostituzione della polvere liofilizzata per iniezione con solu zione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml. La velocita' di infusione deve essere valutata in base alla tollerabilita' del paziente.
Conservazione
Conservare e trasportare refrigerato (2 gradi C-8 gradi C). Non congelare, per evitare danni alla siringa preriempita. Il medicinale puo' essere rimosso dal frigorifero per un singolo periodo massimo di 3 mesi a temperatura ambiente (fino a 25 gradi C). Al termine di questo periodo di conservazione a temperatura ambiente, il medicinale non deve essere riposto nuovamente in frigorifero, ma deve essere utilizzato o gettato via. Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno per tenerlo alriparo dalla luce.
Avvertenze
Sono possibili reazioni di ipersensibilita' di tipo allergico. Il prodotto contiene tracce di proteine di criceto. I pazienti devono essere informati dei segni premonitori delle reazioni di ipersensibilita' ed anafilassi. Qualora insorgano reazioni allergiche o anafilattiche, si deve interrompere immediatamente la somministrazione e iniziare un adeguato trattamento. In caso di shock devono essere messi in atto gli attuali standard medici di trattamento dello shock. Se si manifestasse uno qualsiasi di questi sintomi, si devono avvertire i pazienti di interrompere l'uso del prodotto e di contattare il loro medico o rivolgersi al pronto soccorso, a seconda del tipo e della gravita' della reazione. La formazione di anticorpi neutralizzanti (inibitori) il fattore VIII e' una complicanza nota nel trattamento dei pazienti con emofilia A. Questi inibitori sono di solito immunoglobuline IgG dirette contro l'attivita' pro-coagulante del fattore VIII e sono quantificati in Unita' Bethesda (UB) per ml di plasma utilizzando la modifica di Nijmegenal test Bethesda. Il rischio di sviluppare inibitori e' correlato all 'esposizione al fattore VIII, ed e' piu' elevato nei primi 20 giorni di esposizione. Sono stati osservati inibitori in pazienti trattati in precedenza che ricevevano prodotti a base di fattore VIII, incluso il farmaco. Sono stati osservati casi di ricomparsa di inibitori (basso titolo) dopo il passaggio da un prodotto contenente fattore VIII ricombinante ad un altro, in pazienti trattati in precedenza, con piu' di 100 giorni di esposizione e con anamnesi positiva per lo sviluppo di inibitori. I pazienti trattati con fattore VIII della coagulazione ricombinante devono essere attentamente monitorati per lo sviluppo degli inibitori mediante appropriate visite cliniche e test di laboratorio. Sono state ricevute durante gli studi clinici e nel contesto post-marketing segnalazioni di mancanza di efficacia. La mancanza di efficacia e' stata descritta come sanguinamento nelle articolazioni target, sanguinamento in nuove articolazioni oppure una sensazione soggettiva del paziente di insorgenza di nuovo sanguinamento. Quando si prescrive il farmaco, e' importante titolare e monitorare individualmente per ogni paziente i livelli di fattore VIII per assicurare un'adeguata risposta terapeutica. Nell'interesse della sicurezza dei pazienti, si raccomanda di prendere nota del nome sulla confezione ed il numero di lotto del prodotto ad ogni somministrazione. I pazienti possono incollare una delle etichette rimovibili applicate sul flaconcino per tracciare il numero di lotto sul loro diario o per segnalare eventuali effetti indesiderati. Dopo ricostituzione il medicinale contiene 1,23 mmol (29 mg) di sodio in ciascun flaconcino.
Interazioni
Non sono stati effettuati studi di interazione.
Effetti indesiderati
I pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo di inibitori che devono essere titolati in Unita' Bethesda (UB) utilizzando la modifica di Nijmegen al test Bethesda. Se insorgono simili inibitori, tale condizione puo' manifestarsi come risposta clinica insufficiente. In questi casi, si raccomanda di contattare un centro specializzato nella curadell'emofilia. E' stato osservato un addizionale inibitore a basso ti tolo de novo. Vi sono state segnalazioni spontanee post-marketing di inibitori ad alto titolo che hanno coinvolto pazienti trattati in precedenza. Non ci sono dati clinici su pazienti non trattati in precedenza(PUP) con il farmaco. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto c omune (>= 1/10): inibitori del fattore VIII - PUP; comune (>= 1/100 fino a < 1/10): inibitori del fattore VIII PTP. Disturbi del metabolismoe della nutrizione. Non comune: anoressia. Patologie del sistema nerv oso. Comune: cefalea; non comune: neuropatia, capogiro, sonnolenza, disgeusia. Patologie cardiache. Non comune: angina pectoris, tachicardia, palpitazioni. Patologie vascolari. Comune: emorragia/ematoma; non comune: ipotensione, tromboflebite, vasodilatazione, vampate. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea, tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comune: vomito; comune: nausea; non comune: dolore addominale, diarrea. Patologie della cute e del tessutosottocutaneo. Non comune: orticaria, prurito, eruzione cutanea, iperi drosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e dell'osso. Comune: artralgia; non comune: mialgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, piressia; non comune: brividi/sensazione di freddo, infiammazione del sito di iniezione, reazione al sito di iniezione, dolore al sitodi iniezione. Esami diagnostici. Non comune: aumento dell'aspartato a mminotransferasi, aumento dell'alanina amminotransferasi, aumento della bilirubina ematica, aumento della creatina fosfochinasi ematica. Procedure mediche e chirurgiche. Comune: complicanze dell'accesso vascolare. Sono stati segnalati un evento di cisti e un evento descritto comeconfusione. Anche se e' stato studiato un numero limitato di bambini, c'e' una tendenza a una frequenza piu' alta di eventi avversi in bamb ini di eta' 7-16 in confronto agli adulti. Sono stati riportati anche i seguenti eventi avversi: parestesia, affaticamento, visione offuscata, acne, gastrite, gastroenterite, e dolore. Reazioni di ipersensibilita' o allergiche sono state osservate raramente e possono in alcuni casi evolvere a grave anafilassi incluso shock. Tracce di proteina di criceto possono essere presenti nel farmaco. Molto raramente, e' stato osservato lo sviluppo di anticorpi verso proteine di criceto. Qualora insorga una qualsiasi reazione che si reputi correlata al farmaco, si deve ridurre la velocita' di infusione o interrompere l'infusione, a seconda della risposta del paziente.
Gravidanza e allattamento
Non sono stati condotti studi con il fattore VIII sulla riproduzione animale. Essendo rara l'insorgenza dell'emofilia A nelle donne, non si ha esperienza sull'uso del fattore VIII durante la gravidanza e l'allattamento. Quindi, il fattore VIII deve essere utilizzato durante la gravidanza e l'allattamento solo se chiaramente indicato.