Ratacand Plus - 28cpr 32mg+25mg

Dettagli:
Nome:Ratacand Plus - 28cpr 32mg+25mg
Codice Ministeriale:034186460
Principio attivo:Candesartan Cilexetil/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09DA06
Fascia:A
Prezzo:14.42
Rimborso:9.13
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Astrazeneca Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

RATACAND PLUS COMPRESSE

Formulazioni

Ratacand Plus - 28cpr 32+12,5mg
Ratacand Plus - 28cpr 32mg+25mg

Categoria farmacoterapeutica

Antagonisti dell'angiotensina II + diuretici.

Principi attivi

Una compressa da 32 mg/12,5 mg contiene 32 mg di candesartan cilexetile 12,5 mg di idroclorotiazide. Una compressa da 32 mg/25 mg contiene 32 mg di candesartan cilexetil e 25 mg di idroclorotiazide.

Eccipienti

Carmellosa calcica, idrossipropilcellulosa, ossido di ferro rosso E 172 per le compresse da 32 mg/25 mg, ossido di ferro giallo E 172, lattosio monoidrato, magnesio stearato, amido di mais, macrogol.

Indicazioni

Ipertensione essenziale, nei pazienti nei quali la pressione arteriosanon e' controllata in modo ottimale con candesartan cilexetil o idroc lorotiazide in monoterapia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti o ai derivati sulfonamidici. L'idroclorotiazide e' un derivato sulfonamidico. Gravidanza e allattamento. Insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min/1,73 m^2 di superficie corporea). Grave insufficienza epatica e/o colestasi. Ipopotassiemia e ipercalcemiarefrattarie. Gotta.

Posologia

Uso orale: il medicinale deve essere somministrato una volta al giorno, indipendentemente dall'assunzione di cibo. Se opportuno da un punto di vista medico, si puo' considerare di passare direttamente dal trattamento con la monoterapia a quello con il farmaco. Quando si passa al medicinale dal trattamento in monoterapia con idroclorotiazide, e' raccomandato l'incremento progressivo della dose di candesartan cilexetil. Il medicinale puo' essere somministrato a pazienti nei quali la pressione arteriosa non e' controllata in maniera ottimale con candesartancilexetil da 32 mg o con il farmaco a dosaggio piu' basso. L'effetto antiipertensivo massimo si ottiene di solito entro 4 settimane dall'inizio del trattamento. Uso negli anziani: nessun aggiustamento del dosaggio e' necessario nei pazienti anziani. Uso nei pazienti con deplezione del volume intravascolare Nei pazienti a rischio di ipotensione, quali i pazienti con possibile deplezione del volume intravascolare, si raccomanda un incremento progressivo di candesartan cilexetil (in questi pazienti puo' essere presa in considerazione una dose iniziale di 4mg). Uso in pazienti con insufficienza renale: in questi pazienti e' preferibile somministrare i diuretici dell'ansa piuttosto che i tiazidici. E' raccomandato l'incremento progressivo della dose di candesartan cilexetil nei pazienti con insufficienza renale, la cui clearance della creatinina sia >= 30 ml/min/1,73 m^2 di superficie corporea prima di passare al trattamento con il medicinale (la dose iniziale raccomandata di candesartan cilexetil nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata e' di 4 mg). Il farmaco non deve essere somministrato a pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min/1,73 m^2 di superficie corporea). Uso in pazienti con insufficienza epatica: e' raccomandato l'incremento progressivo della dose di candesartan cilexetil nei pazienti con insufficienza epatica dalieve a moderata prima di passare al trattamento con il medicinale (l a dose iniziale raccomandata di candesartan cilexetil in questi pazienti e' di 2 mg). Il farmaco non deve essere somministrato a pazienti con insufficienza epatica grave e/o colestasi. Uso nei bambini e adolescenti: la sicurezza e l'efficacia non sono state accertate nei bambini e negli adolescenti (eta' inferiore ai 18 anni).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Insufficienza renale/trapianto renale: in questi pazienti e' preferibile somministrare i diuretici dell'ansa piuttosto che i tiazidici. Quando il farmaco e' somministrato in pazienti con insufficienza renale, si raccomanda di controllare periodicamente i livelli di potassio, creatinina e acido urico. Non e' stato sperimentato l'uso in pazienti che hanno subito di recente un trapianto renale. Stenosi dell'arteria renale: altri farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, come per esempio gli ACE-inibitori, possono aumentare l'azotemiae la creatininemia in pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria re nale o stenosi dell'arteria renale in presenza di rene unico. Un effetto simile puo' verificarsi anche con gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Deplezione di volume intravascolare: in pazienti con deplezione di volume intravascolare e/o di sodio puo' verificarsi ipotensione sintomatica; pertanto, non e' raccomandato l'uso del farmac fino a quando questa condizione non sia stata corretta. Anestesia ed interventi chirurgici: durante l'anestesia e gli interventi chirurgici,in pazienti trattati con antagonisti dell'Angiotensina II, puo' verif icarsi ipotensione dovuta al blocco del sistema renina-angiotensina. Molto raramente, l'ipotensione puo' essere cosi' grave da giustificare l'impiego di liquidi per via endovenosa e/o sostanze vasopressorie. Insufficienza epatica: i tiazidici devono essere usati con cautela in pazienti con insufficienza epatica o epatopatia progressiva, poiche' minime alterazioni dell'equilibrio idro-elettrolitico possono causare coma epatico. Non ci sono esperienze cliniche con il farmfaco in pazienticon insufficienza epatica. Stenosi aortica e mitralica (cardiomiopati a ipertrofica ostruttiva): come con altri vasodilatatori si raccomandaparticolare cautela in pazienti con stenosi valvolare aortica o mitra lica emodinamicamente rilevante, o cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Iperaldosteronismo primario: i pazienti con iperaldosteronismo primario generalmente non rispondono al trattamento con farmaci antiipertensivi che agiscono inibendo il sistema renina-angiotensina. Quindi l'uso non e' raccomandato. Squilibrio elettrolitico: si consiglia di effettuare, ad intervalli appropriati, una determinazione periodica deglielettroliti sierici. I tiazidici possono causare squilibrio idro-elet trolitico (ipercalcemia, ipopotassiemia, iposodiemia, ipomagnesiemia ed alcalosi ipocloremica). I diuretici tiazidici possono diminuire l'escrezione urinaria di calcio e possono causare aumenti intermittenti e lievi delle concentrazioni sieriche di calcio. L'ipercalcemia marcata puo' essere un segno di iperparatiroidismo latente. I tiazidici devonoessere sospesi prima di effettuare le prove di funzionalita' paratiro idea. Idroclorotiazide aumenta in maniera dose-dipendente l'escrezioneurinaria di potassio che puo' indurre ipopotassiemia. Questo effetto di idroclorotiazide sembra meno evidente quando viene associata a candesartan cilexetil. Il rischio di ipopotassiemia puo' aumentare nei pazienti con cirrosi epatica, con diuresi rapida, in pazienti con inadeguato apporto orale di elettroliti ed in pazienti in terapia concomitante con corticosteroidi od ormone adrenocorticotropo (ACTH). Sulla base dell'esperienza con l'uso di altri farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, l'uso concomitante del farmaco e di diuretici risparmiatori di potassio, di supplementi di potassio, di sostituti del sale o altri farmaci che possono aumentare i livelli sierici di potassio (per es.: eparina sodica) puo' portare ad aumenti della potassiemia. Sebbene non documentato con il medicinale, il trattamento con ACE-inibitori o con inibitori dei recettori dell'angiotensina II puo' causare iperpotassiemia, specialmente in presenza di insufficienza cardiaca e/o insufficienza renale. I tiazidici aumentano l'escrezione urinaria di magnesio che puo' indurre ipomagnesiemia. Effetti metabolici ed endocrini: il trattamento con un diuretico tiazidico puo' ridurre la tolleranza al glucosio. Puo' essere necessario l'aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici, inclusa l'insulina. Il diabete mellito latente puo' diventare manifesto durante la terapia con tiazidici. Aumenti nei livelli di colesterolo e dei trigliceridi sono stati associati alla terapia con diuretici tiazidici. Alla dose contenuta nelfarmaco sono stati riportati effetti minimi. I diuretici tiazidici au mentano l'uricemia e possono causare gotta in pazienti predisposti. Test anti-doping: l'uso di idroclorotiazide puo' determinare positivita'ai controlli anti-doping. Aspetti generali: in pazienti il cui tono v asale e la cui funzione renale dipendono in modo predominante dall'attivita' del sistema renina-angiotensina-aldosterone (per esempio pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o con nefropatia di base, compresa la stenosi dell'arteria renale), il trattamento con altrifarmaci che agiscono su questo sistema e' stato associato ad ipotensi one acuta, aumento dell'azotemia, oliguria o, raramente, insufficienzarenale acuta. La possibilita' di effetti simili non puo' essere esclu sa con l'uso degli antagonisti dei recettori dell'angiotensina II. Come con altri farmaci antiipertensivi, l'eccessiva diminuzione della pressione arteriosa in pazienti con cardiopatia ischemica o malattia cerebrovascolare su base aterosclerotica, potrebbe comportare l'insorgenzadi infarto miocardico o ictus. Reazioni di ipersensibilita' ad idrocl orotiazide possono manifestarsi, indipendentemente dal fatto che i pazienti abbiano o meno un'anamnesi di allergia o di asma bronchiale, ma sono piu' probabili in questi pazienti. Con l'uso di diuretici tiazidici e' stata riportata esacerbazione o attivazione del lupus eritematoso sistemico. Questo farmaco contiene lattosio tra gli eccipienti, e i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco.

Interazioni

Non sono state identificate interazioni clinicamente rilevanti con altri medicinali per candesartan cilexetil. Tra i composti che sono statisperimentati negli studi di farmacocinetica sull'uomo sono inclusi: i droclorotiazide, warfarin, digossina, contraccettivi orali (etinilestradiolo/levonorgestrel), glibenclamide e nifedipina. La biodisponibilita' di candesartan non e' influenzata dal cibo. L'effetto antiipertensivo di puo' essere potenziato da altri antiipertensivi. L'effetto di deplezione del potassio di idroclorotiazide potrebbe essere potenziato da altri farmaci associati a perdita di potassio ed ipopotassiemia (peres.: altri diuretici kaliuretici, lassativi, amfotericina, carbenoxol one, penicillina sodica G, derivati dell'acido salicilico). Sulla basedell'esperienza con l'uso di altri farmaci che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone, l'uso concomitante del farmaco e diu retici risparmiatori di potassio, di supplementi di potassio, di sostituti del sale o altri farmaci che possono aumentare i livelli sierici di potassio (per es.: eparina sodica), puo' portare ad aumenti della potassiemia. Ipopotassiemia e ipomagnesiemia, indotte da diuretici, predispongono a potenziali effetti cardiotossici dei glicosidi digitalicie degli antiaritmici. Si raccomanda di controllare periodicamente i l ivelli di potassiemia quando il medicinale viene somministrato con tali farmaci. Aumenti reversibili nelle concentrazioni sieriche di litio e reazioni tossiche sono stati riportati durante la somministrazione concomitante di litio con ACE-inibitori o idroclorotiazide. Un effetto simile puo' verificarsi con gli antagonisti dei recettori dell'angiotensina II ed e' pertanto raccomandato un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio durante l'uso concomitante. Quando gli antagonistidei recettori dell'angiotensina II sono somministrati simultaneamente con farmaci antiinfiammatori non steroidei (ad es. inibitori selettiv i della COX-2, acido acetilsalicilico (>3 g/die) e FANS non selettivi), si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto antiipertensivo. Come con gli ACE-inibitori, l'uso concomitante di antagonisti dei recettori dell'angiotensina II e FANS puo' portare ad un aumentato rischio dipeggioramento della funzione renale che comprende possibile insuffici enza renale acuta ed aumento del potassio sierico, specialmente in pazienti con pre-esistente compromissione della funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante e da allora in poi periodicamente. L'effetto diuretico, natriuretico ed antiipertensivo di idroclorotiazide e' attenuato dai farmaci anti-infiammatori non steroidei. L'assorbimento diidroclorotiazide e' ridotto da colestipolo o colestiramina. L'effetto sui rilassanti muscolo-scheletrici non depolarizzanti (per es.: tuboc urarina) puo' essere potenziato da idroclorotiazide. I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici di calcio a causa della diminuita escrezione. Se si devono prescrivere supplementi di calcio o Vitamina D, i livelli sierici di calcio devono essere controllati e, di conseguenza, si deve adeguare il dosaggio. L'effetto iperglicemico dei beta-bloccanti e del diazossido puo' essere aumentato dai tiazidici. Gli agenti anticolinergici (per es.: atropina, biperidene) possono aumentare la biodisponibilita' dei diuretici tiazidici riducendo la motilita' gastrointestinale e la velocita' di svuotamento dello stomaco. I tiazidici possono aumentare il rischio di eventi avversi causati da amantadina. I tiazidici possono ridurre l'escrezione renale dei farmaci citotossici (per es.: ciclofosfamide, metotressato) e potenziare i loro effetti mielosoppressivi. Il rischio di ipopotassiemia puo' essere aumentato con l'uso concomitante di steroidi o di ormone adrenocorticotropo (ACTH). L'ipotensione posturale puo' aggravarsi con l'assunzione simultanea di alcool, barbiturici o anestetici. Il trattamento con diuretici tiazidici puo' ridurre la tolleranza al glucosio. Puo' essere necessario l'adeguamento posologico di farmaci antidiabetici, inclusa l'insulina. Idroclorotiazide puo' causare una diminuzione della risposta arteriosa alle ammine pressorie (per es.: adrenalina), ma non abbastanza da abolirne l'effetto pressorio. Idroclorotiazide puo' aumentare ilrischio di insufficienza renale acuta, specialmente con alte dosi di mezzi di contrasto iodati. Non c'e' alcuna interazione clinicamente significativa tra idroclorotiazide e cibo.

Effetti indesiderati

Negli studi clinici controllati eseguiti su candesartan cilexetil/idroclorotiazide, gli eventi avversi sono stati lievi e transitori. La sospensione del trattamento dovuta ad eventi avversi e' stata simile con candesartan cilexetil/idroclorotiazide (2,3 -3,3%) e placebo (2,7- 4,3%). Da un'analisi complessiva dei dati ottenuti da studi clinici, son o state riportate con candesartan cilexetil/idroclorotiazide le seguenti reazioni avverse basate sull'incidenza di eventi avversi con candesartan cilexetil/idroclorotiazide. Le frequenze usate nelle tabelle di questo paragrafo per classificare l'incidenza di eventi avversi sono: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000,<1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non not o (non possono essere stimati in base ai dati disponibili). Reazioni avverse per candesartan cilexetil riportate nell'esperienza post-marketing. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: leucopenia, neutropenia e agranulocitosi. Patologie del sistema nervoso. Molto raro: capogiro, cefalea. Patologie gastrointestinali. Molto raro: nausea. Patologie renali e urinarie. Molto raro: ridotta funzionalita' renale,inclusa insufficienza renale in pazienti suscettibili. Patologie dell a cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: angioedema, rash cutaneo, orticaria, prurito. Patologie del sistema muscolo scheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa. Molto raro: dolore alla schiena, artralgia, mialgia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperpotassiemia, iponatriemia. Patologie epatobiliari. Molto raro: aumento degli enzimi epatici, alterata funzionalita' epatica o epatite. Con l'idroclorotiazide in monoterapia alla dose >= di 25 mg sono state riportate le seguenti reazioni avverse. Esami diagnostici. Comune: aumenti di colesterolo e trigliceridi; raro: aumenti di azotemia e creatinina sierica. Patologie cardiache. Raro: aritmia cardiaca. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: leucopenia, neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, depressione del midollo osseo, anemia emolitica. Patologie del sistema nervoso. Comune: leggero senso di stordimento, vertigini; raro: parestesia. Patologie dell'occhio. Raro: transitorio appannamento della vista. Patologie respiratorie,toraciche e mediastiniche. Raro: difficolta' respiratoria (inclusa po lmonite ed edema polmonare. Patologie gastrointestinali. Non comune: anoressia, perdita di appetito, irritazione gastrica, diarrea, costipazione; raro: pancreatite. Patologie renali e urinarie. Comune: glicosuria; raro: disfunzione renale e nefrite interstiziale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, orticaria, reazionidi fotosensibilita'; raro: necrolisi epidermica tossica, reazioni tip o lupus eritematoso, riattivazione del lupus cutaneo eritematoso. Patologie del sistema muscolo scheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa. Raro: spasmo muscolare. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iperglicemia, iperuricemia, squilibrio elettrolitico (inclusa iponatriemia e ipopotassiemia. Patologie vascolari. non comune: ipotensione posturale; raro: angite necrotizzante (vasculite e vasculite cutanea). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: debolezza; raro: febbre. Patologie del sistemaimmunitario. Raro: reazioni anafilattiche. Patologie epatobiliari. Ra ro: ittero (ittero col estatico intraepatico). Disturbi psichiatrici. Raro: disturbi del sonno, depressione, irrequietezza. Esami diagnostici: sono stati osservati aumenti sierici di cretinina, urea, potassio, uricemia, glicemia e ALAT (SGPT) e diminuzione di sodio. In alcuni pazienti sono state osservate minime diminuzioni nei livelli di emoglobina e aumenti sierici di ASAT (SGOT).

Gravidanza e allattamento

Uso in gravidanza: i dati sull'uso in gravidanza sono molto limitati. Questi dati sono insufficienti per permettere conclusioni sul rischio potenziale per il feto quando il farmaco e' usato durante il primo trimestre. Nell'uomo, la perfusione renale fetale, che dipende dallo sviluppo del sistema renina-angiotensina-aldosterone, inizia nel secondo trimestre. Pertanto, il rischio per il feto aumenta se il farmaco vienesomministrato durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza. Qua ndo utilizzati in gravidanza durante il secondo e terzo trimestre, i farmaci che agiscono direttamente sul sistema renina-angiotensina possono causare danno fetale e neonatale (ipotensione, disfunzione renale, oliguria e/o anuria, oligoidramnios, ipoplasia cranica, ritardata crescita intrauterina) e decesso. Sono stati anche descritti casi di ipoplasia polmonare, alterazioni facciali e contratture a livello degli arti. Gli studi sugli animali condotti con candesartan cilexetil hanno dimostrato un danno renale tardivo nei feti e nei neonati. Si ritiene che il meccanismo sia mediato farmacologicamente dagli effetti sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Idroclorotiazide puo' ridurre il volume plasmatico come pure il flusso sanguigno uteroplacentare. Puo' anche causare trombocitopenia neonatale. Sulla base delle suddette informazioni, il medicinale e' controindicato in gravidanza. Se la gravidanza e' accertata durante il trattamento, il farfmaco deve essere sospeso. Uso durante l'allattamento: non e' noto se candesartan venga escreto nel latte materno. Tuttavia, candesartan e' escreto nel latte dei ratti durante l'allattamento. Idroclorotiazide passa attraverso il latte materno. A causa del rischio potenziale di eventi avversi nei lattanti, il farmaco e' controindicato durante l'allattamento.