Ranitidina Ratio - 20cpr 150mg

Dettagli:
Nome:Ranitidina Ratio - 20cpr 150mg
Codice Ministeriale:038186021
Principio attivo:Ranitidina Cloridrato
Codice ATC:A02BA02
Fascia:A
Prezzo:3.29
Rimborso:3.29
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Ratiopharm Italia Srl
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:24 mesi

Formulazioni

Ranitidina Ratio - 20cpr 150mg
Ranitidina Ratio - 20cpr 300mg

Categoria farmacoterapeutica

Antagonista del recettore H2.

Indicazioni

Trattamento di patologie del tratto gastrointestinale superiore, quando associate ad una riduzione della secrezione acida gastrica. Ulcera duodenale, ulcera gastrica benigna, esofagite da reflusso e sindrome di Zollinger-Ellison. Compresse 150 mg: trattamento a lungo termine dell'ulcera duodenale e ulcera gastrica benigna per la prevenzione delle recidive in pazienti con una storia di ulcera recidivante.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti con precedenti di porfiria acuta intermittente non devono essere sottoposti a trattamento con la ranitidina. Bambini con eta' inferiore ai 12 anni, per limitata esperienza in tali pazienti. Deve essere usata nei bambini dai 12 anni in su e con eta' inferiore ai 14 anni soltanto nei casi di assoluta necessita' e comunque per trattamenti a breve termine.

Posologia

Compresse 150 mg. Ulcera duodenale e ulcera gastrica benigna: due compresse rivestite con film di Ranitidina ratiopharm 150 mg dopo cena o la sera prima di coricarsi. In alternativa una compressa rivestita 150 mg (= 150 mg di ranitidina) due volte al giorno, alla mattina e alla sera. Un periodo di trattamento di 4 settimane e' in grado di guarire la maggior parte delle ulcere. Nei casi sporadici, in cui l'ulcera non sia completamente guarita dopo un trattamento di 4 settimane, e' necessario protrarre il trattamento per altre quattro settimane alla stessa dose. Nei pazienti che hanno risposto positivamente a questo trattamento a breve termine, e in particolare nei pazienti con precedenti di ulcera recidivante, puo' essere necessario continuare il trattamento fino a 12 mesi, con la somministrazione di 1 compressa rivestita 150 mg al giorno, prima di coricarsi per la profilassi delle recidive. I pazienti devono essere sottoposti a regolari esami endoscopici. Esofagite da reflusso: due compresse rivestite 150 mg dopo cena o la sera prima di coricarsi, in alternativa una compressa rivestita 150 mg due volte al giorno, la mattina e la sera, per un periodo di 8 settimane (se necessario fino a 12 settimane). Pazienti con secrezione acida gastrica elevata per es. Sindrome di Zollinger-Ellison: una compressa rivestita 150 mg tre volte al giorno (= 450 mg di ranitidina/die). Se necessario, la dose giornaliera puo' essere aumentata fino a 4-6 compresse rivestite 150 mg (= 600-900 mg di ranitidina al giorno). Se i valori della secrezione gastrica lo rendono necessario, i pazienti possono essere stabilizzati con dosaggi piu' elevati. Sono stati somministrati dosaggi giornalieri fino a 6 g di ranitidina. Le dosi possono essere somministrate indipendentemente dai pasti. Compresse 300 mg. Ulcera duodenale e ulcera gastrica benigna: una compressa rivestita 300 mg dopo cena o la sera prima di coricarsi. Un periodo di trattamento di 4 settimane e' in grado di guarire la maggior parte delle ulcere. Nei casi sporadici in cui l'ulcera non sia completamente guarita dopo un trattamento di 4 settimane, e' necessario protrarre la terapia per altre quattro settimane alla stessa dose. Esofagite da reflusso: una compressa rivestita 300 mg dopo cena o la sera prima di coricarsi. La terapia puo' proseguire fino a 8 settimane o, se necessario, fino a 12 settimane. Pazienti con secrezione acida gastrica elevata per es. Sindrome di Zollinger-Ellison: una compressa rivestita 150 mg tre volte al giorno (= 450 mg di ranitidina/die). Se necessario, la dose giornaliera puo' essere aumentata a 2-3 compresse rivestite con film di Ranitidina ratiopharm 300 mg (= 600-900 mg di ranitidina al giorno). Se i valori della secrezione gastrica lo rendono necessario, i pazienti possono essere stabilizzati con dosaggi piu' elevati. Sono stati somministrati dosaggi giornalieri fino a 6 g di ranitidina. Le dosi possono essere somministrate indipendentemente dai pasti. Bambini oltre 12 anni di eta': il trattamento non e' raccomandato in questo gruppo di pazienti. La ranitidina deve essere somministrata solo nei casi di assoluta necessita' e solo per trattamenti a breve termine. La dose giornaliera e' di 2 mg di ranitidina/kg peso corporeo due volte al giorno, per un massimo di 300 mg di ranitidina al giorno, in due singole dosi. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Clearance della creatinina fino a 30: 150 mg; clearance della creatinina oltre 30: 300 mg. La ranitidina viene eliminata tramite dialisi. L'emodialisi riduce i livelli di ranitidina nel sangue. Pertanto, i pazienti sottoposti a dialisi devono assumere le dosi sopra descritte di ranitidina al termine della dialisi. Le compresse rivestite con film devono essere deglutite intere con una quantita' sufficiente di liquido.

Avvertenze

Compresse 150 mg: in pazienti sottoposti ad una terapia di mantenimento a lungo termine con la ranitidina, si consiglia un controllo medico rigoroso. Compresse 150 e 300 mg: prima di iniziare la terapia con ranitidina nell'ulcera gastrica, deve essere esclusa la sua possibile natura maligna poiche' e' stato riscontrato che il trattamento con la ranitidina maschera i sintomi associati al carcinoma dello stomaco. In pazienti con ulcera duodenale o ulcera gastrica benigna deve essere determinata la presenza di Helicobacter pylori. Nei pazienti che risultano positivi all'Helicobacter pylori e' raccomandata, se possibile, l'eliminazione del batterio attraverso una terapia di eradicazione. Nel caso di una somministrazione concomitante di ranitidina e teofillina, si raccomanda di controllare le concentrazioni plasmatiche della teofillina e di aggiustare, se necessario, la dose della teofillina. Nel caso di un trattamento a lungo termine o a dosaggi elevati devono essere effettuati dei test di funzionalita' epatica ed ematici. Nei pazienti con una ridotta funzionalita' renale si raccomanda di ridurre il dosaggio giornaliero di ranitidina e di monitorare la funzionalita' renale prima della somministrazione di ranitidina, soprattutto nei pazienti anziani.

Interazioni

Con dosi elevate di ranitidina, si puo' verificare una riduzione dell'eliminazione della procainamide e della N-acetil-procainamide a causa dell'inibizione della secrezione tubulare. Il trattamento concomitante di ranitidina e glipizide potrebbe causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di quest'ultima, con conseguente potenziamento dell'effetto ipoglicemizzante della glipizide. Dal momento che l'assorbimento della ranitidina, nel tratto gastrointestinale, puo' diminuire se viene somministrata contemporaneamente ad antiacidi o sucralfato, deve essere somministrata circa due ore prima di tali farmaci. Negli studi clinici condotti, non e' stata evidenziata una riduzione del metabolismo della teofillina e/o un innalzamento delle concentrazioni plasmatiche della teofillina dovuti alla ranitidina. Tuttavia, alcuni rapporti hanno mostrato pazienti che presentavano, durante la terapia concomitante di ranitidina e teofillina, aumenti dei livelli plasmatici della teofillina e comparsa di segni e sintomi da sovradosaggio di teofillina. Di conseguenza, in caso di trattamento concomitante con ranitidina e teofillina, si raccomanda di controllare le concentrazioni plasmatiche della teofillina e di aggiustare, se necessario, la dose. Nel caso di uso concomitante di medicinali come il ketoconazolo, il cui assorbimento e' pHdipendente, deve essere tenuta in considerazione una possibile alterazione del loro assorbimento. L'assunzione di ranitidina puo' potenziare l'effetto dell'alcool.

Effetti indesiderati

Non comune (>1/1000 <1/100), raro (>1/10,000 <1/1,000) e molto raro (<1/10,000). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: leucopenia e/o trombocitopenia (solitamente reversibili); agranulocitosi o pancitopenia, in alcuni casi accompagnata da ipoplasia del midollo osseo o aplasia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni acute di ipersensibilita' (per es. eosinofilia, orticaria, febbre, ipotensione, edema angioneurotico, laringospasmo, broncospasmo, dolore toracico, shock anafilattico). Patologie endocrine. Molto raro: ginecomastia (fino ad oggi non e' stata dimostrata una correlazione con la ranitidina). Disturbi psichiatrici. Raro: agitazione, allucinazioni. Molto raro: depressione. Si verificano soprattutto in pazienti gravemente malati o anziani e sono reversibili dopo l'interruzione del trattamento con la ranitidina. Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea (a volte intensa), capogiri, affaticamento (tutti questi sintomi di solito migliorano durante la continuazione del trattamento). Raro: mal di testa a volte intenso e confusione (soprattutto negli anziani o nei pazienti gravemente malati sono reversibili dopo l'interruzione del trattamento con la ranitidina), disturbi del movimento involontario di tipo reversibili. Patologie dell'occhio. Molto raro: visione offuscata (probabilmente dovuta a disturbi dell'accomodazione visiva) (il sintomo si e' rivelato reversibile). Patologie cardiache. Molto raro: aritmia, per es. tachicardia, bradicardia e blocco atrio-ventricolare. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale, diarrea, stipsi, nausea. Questi sintomi di solito migliorano durante la continuazione del trattamento. Molto raro: pancreatite acuta. Patologie epatobiliari. Raro: epatite con o senza ittero (di solito reversibile con la sospensione del trattamento). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash cutaneo, prurito. Raro: eritema multiforme. Molto raro: alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie. Raro: aumento dei livelli della creatinina nel plasma (questo aumento si e' dimostrato in genere lieve e si e' normalizzato durante la continuazione del trattamento con la ranitidina). Molto raro nefrite interstiziale. Patologie del sistema riproduttivo e della mammella. Molto raro: perdita della libido, impotenza (una correlazione con la ranitidina non e' stata ancora dimostrata).

Gravidanza e allattamento

I dati su un numero elevato di gravidanze esposte (> 1000) indicano assenza di effetti indesiderati della ranitidina sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Finora non sono disponibili altri dati epidemiologici di rilevo. E' necessario essere prudenti nel prescrivere il medicinale a donne in stato di gravidanza. La ranitidina e' escreta nel latte materno. Dal momento che non ci sono dati disponibili circa gli effetti dell'ingestione della ranitidina nel bambino e che pertanto non si puo' escludere la possibilita' di disturbi di secrezione degli acidi gastrici, l'allattamento deve essere evitato durante il trattamento.