Pravastatina Pensa - 10cpr 20mg

Dettagli:
Nome:Pravastatina Pensa - 10cpr 20mg
Codice Ministeriale:037620010
Principio attivo:Pravastatina Sodica
Codice ATC:C10AA03
Fascia:A
Prezzo:1.41
Rimborso:1.41
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Pensa Pharma Spa
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

PRAVASTATINA PENSA COMPRESSE

Formulazioni

Pravastatina Pensa - 10cpr 20mg
Pravastatina Pensa - 14cpr 40mg

Categoria farmacoterapeutica

Sostanze modificatrici dei lipidi, non associate.

Principi attivi

Pravastatina sodica.

Eccipienti

Lattosio anidro; sodio stearil-fumarato; ossido di ferro giallo (E 172).

Indicazioni

Ipercolesterolemia: trattamento dell'ipercolesterolemia primaria o della dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta, quando la risposta alladieta o ad altri trattamenti non farmacologici (ad es. esercizio fisi co, riduzione del peso) e' inadeguata. Prevenzione primaria: riduzionedella mortalita' e morbilita' cardiovascolari in pazienti con ipercol esterolemia moderata o grave ed a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare, in aggiunta alla dieta. Prevenzione secondaria: riduzione della mortalita' e morbilita' cardiovascolare in pazienti con anamnesi di infarto del miocardio o angina instabile, con colesterolo normale o aumentato, come aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio. Post-trapianto: riduzione della iperlipidemia post-trapianto in pazienti in terapia immunosoppressiva a seguito di trapianto d'organo.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualunque degli eccipienti come elencato; malattie epatiche in fase attiva inclusi aumenti inspiegabili e persistenti delle transaminasi sieriche che superano di 3 volte il limite superiore della norma; gravidanza e allattamento.

Posologia

Prima di iniziare la terapia con pravastatina, devono essere escluse le cause secondarie di ipercolesterolemia ed i pazienti devono essere sottoposti ad una dieta standard povera di grassi che deve essere continuata durante il trattamento. Ipercolesterolemia: l'intervallo di doseraccomandato e' di 10-40 mg una volta al giorno. La risposta terapeut ica si osserva entro una settimana e il pieno effetto della dose compare entro 4 settimane, pertanto devono essere effettuate determinazioniperiodiche dei lipidi e il dosaggio deve essere adeguato di conseguen za. La dose massima giornaliera e' di 40 mg. Prevenzione cardiovascolare: in tutti gli studi di prevenzione della mortalita' e morbilita', la sola dose iniziale e di mantenimento studiata e' stata quella di 40 mg/die. Dosaggio dopo il trapianto: dopo trapianto d'organo si raccomanda una dose iniziale di 20 mg/die nei pazienti con terapia immunosoppressiva. In accordo con la risposta dei parametri lipidici, la dose puo' essere aggiustata fino a 40 mg sotto attenta supervisione medica. Bambini ed adolescenti (8-18 anni) con ipercolesterolemia familiare eterozigote: l'intervallo della dose raccomandata e' di 10-20 mg, una volta al giorno, tra 8 e 13 anni, poiche' dosi maggiori di 20 mg non sonostate studiate in questa popolazione e di 10-40 mg/die tra 14 e 18 an ni. La pravastatina non e' raccomandata per l'uso in bambini al di sotto di 8 anni a causa degli insufficienti dati di sicurezza e di efficacia. Anziani: in questi pazienti non e' necessario un aggiustamento della dose a meno che non vi siano fattori predisponenti di rischio. Compromissione renale o epatica: nei pazienti con compromissione renale moderata o grave o con significativa compromissione epatica si raccomanda una dose iniziale di 10 mg/die. Il dosaggio deve essere aggiustato secondo la risposta dei parametri lipidici e sotto supervisione medica. Terapia concomitante: gli effetti ipolipidemizzanti della pravastatina sul colesterolo totale e sul colesterolo-LDL (C-LDL) vengono aumentati dall'associazione con resine sequestranti degli acidi biliari (ad es.: colestiramina e colestipolo). Pravastatina deve essere somministrata o un'ora prima o almeno 4 ore dopo queste resine. Nei pazienti cheassumono ciclosporina con o senza altri medicinali immunosoppressori, il trattamento deve iniziare con 20 mg una volta al giorno e l'aggius tamento della dose a 40 mg deve essere fatta con cautela. Metodo di somministrazione: pravastatina compresse deve essere assunto una volta al giorno, preferibilmente la sera con o senza cibo.

Conservazione

Questo medicinale non richiede speciali condizioni di conservazione.

Avvertenze

La pravastatina non e' stata valutata in pazienti con ipercolesterolemia omozigote familiare. La terapia non e' adatta quando l'ipercolesterolemia e' dovuta ad elevati livelli di colesterolo HDL. L'associazionedella pravastatina con i fibrati non e' raccomandata. Nei bambini in eta' prepubere il rischio/beneficio del valutare il trattamento prima di iniziare. Sono stati osservati moderati aumenti dei livelli delle transaminasi epatiche. Nella maggioranza dei casi, i livelli delle transaminasi epatiche sono tornati ai valori basali senza bisogno dell'interruzione della terapia. Prestare attenzione ai pazienti che sviluppino aumenti delle transaminasi e sospendere la terapia se gli aumenti delle SGOT ed SGPT superano di 3 volte in modo persistente il limite superiore della norma. Si deve esercitare cautela quando si somministra pravastatina a pazienti con anamnesi di malattie epatiche o nei soggetti che fanno un forte uso di alcool. La pravastatina e' stata associatacon insorgenza di mialgia, miopatia e molto raramente di rabdomiolisi . Considerare la miopatia in ogni paziente in terapia con statine che presenti sintomi muscolari inspiegabili come dolore o sensibilita', debolezza muscolare o crampi muscolari. In questi casi devono essere misurati i livelli di creatin- chinasi (CK). La terapia con statine deve essere temporaneamente interrotta quando i livelli di CK sono maggioridi 5 volte il limite superiore della norma o quando vi siano gravi si ntomi clinici. Molto raramente, compare rabdomiolisi, con o senza insufficienza renale secondaria. La rabdomiolisi e' una condizione acuta, potenzialmente fatale, dei muscoli scheletrici che puo' comparire in ogni momento durante il trattamento ed e' caratterizzata da massiva distruzione muscolare associata con forte aumento della CK che porta allamioglobinuria. Il rischio di miopatia con le statine sembra essere di pendente dall'esposizione e pertanto puo' variare con diversi farmaci e dipende dal loro dosaggio e dal potenziale di interazioni con gli altri farmaci. Il rischio e la gravita' di disturbi muscolari durante laterapia con statine, viene aumentato dalla co-somministrazione di med icine che possono interagire. L'uso combinato di fibrati da soli e' occasionalmente associato con miopatia. L'uso combinato di statine e fibrati deve in generale essere evitato. La co-somministrazione di statine ed acido nicotinico deve essere fatta con cautela. Un aumento dell'incidenza di miopatia e' stato anche descritto in pazienti che ricevevano altre statine in associazione con inibitori del metabolismo del Citocromo P450. Questo puo' essere il risultato di interazioni farmacocinetiche che non sono state documentate per la pravastatina. Quando associati alla terapia con statine, i sintomi muscolari si risolvono solitamente dopo l'interruzione della terapia. Vi sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM) durante o dopo il trattamento con alcune statine. L'IMNM e' caratterizzata clinicamente da debolezza muscolare prossimale persistente e da un'elevata creatinchinasi sierica, che permangono nonostante l'interruzione del trattamento con statine. Il monitoraggio abituale della creatin-chinasi CK o di altri enzimi muscolari non e' raccomandato in pazienti asintomatici in terapia con statine. Tuttavia, la misurazione della CK e' raccomandata prima dell'inizio della terapia in pazienti con particolari fattori predisponenti ed in pazienti che sviluppino sintomi muscolari durante la terapia con statine, come descritto successivamente. Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale, i livelli di CKdevono essere rimisurati dopo circa 5-7 giorni per confermare i risul tati. Quando si misurano i livelli di CK, i risultati devono essere interpretati nel contesto di altri potenziali fattori che possono causare transitori danni muscolari, come lo strenuo esercizio fisico o traumi muscolari. Prima dell'inizio del trattamento si deve usare cautela in pazienti con fattori predisponenti come compromissione della funzionalita' renale, ipotiroidismo, anamnesi di tossicita' muscolare con statine o fibrati, anamnesi personale o familiare di disturbi muscolari ereditari o di abuso di alcool. In questi casi, i livelli di CK devono essere misurati prima dell'inizio della terapia. La misurazione della CK prima dell'inizio del trattamento, deve essere presa in considerazione anche in pazienti di eta' superiore ai 70 anni, specialmente in presenza di altri fattori predisponenti. Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale, non iniziare il trattamento ed i risultati devono essere rimisurati dopo circa 5-7 giorni. I valori basali diCK possono inoltre essere utili come riferimento in caso di successiv i aumenti durante la terapia con statine. Durante il trattamento i pazienti devono essere avvisati di segnalare prontamente dolori muscolariinspiegabili, sensibilita', debolezza o crampi. In questi casi si dev ono misurare i livelli di CK. Se dalle analisi del sangue emergono le concentrazioni plasmatiche marcatamente elevate sospendere la terapia con statina. L'interruzione del trattamento deve inoltre essere considerata se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbo durante il giorno, anche se l'aumento della CK rimane <= 5 volte il valore superiore della norma. Se i sintomi si risolvono ed i livelli di CK ritornano nella norma, puo' essere considerata la ripresa della terapia con lastatina alla dose minima e con un monitoraggio attento. Se si sospett a una malattia muscolare ereditaria, la ripresa della terapia con la statina in quel paziente non e' raccomandata. Sono stati riportati casieccezionali di malattia polmonare interstiziale con le statine, sopra ttutto con la terapia a lungo termine. I sintomi manifestabili possonoincludere dispnea, tosse non produttiva e deperimento dello stato gen erale di salute. Se si sospetta che il paziente abbia sviluppato la malattia polmonare interstiziale, la terapia con le statine deve essere interrotta. Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano la glicemia e in alcuni pazienti, ad alto rischiodi sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tal e per cui e' appropriato il ricorso a terapia antidiabetica. Questo rischio, tuttavia, e' superato dalla riduzione del rischio vascolare conl'uso di statine e pertanto non deve essere motivo d'interruzione del trattamento. I pazienti a rischio devono essere monitorati sia a live llo clinico che a livello biochimico in accordo con le linee guida nazionali. Questo medicinale contiene lattosio.

Interazioni

Fibrati: l'uso di fibrati da soli e' occasionalmente associato a miopatia. Un aumentato rischio di eventi avversi di tipo muscolare, inclusala rabdomiolisi, e' stato riportato quando i fibrati vengono associat i con altre statine. Questi eventi avversi non possono essere esclusi con pravastatina, pertanto l'uso combinato di pravastatina e fibrati (es. gemfibrozil, fenofibrato) deve essere evitato in generale. Se questa associazione e' considerata necessaria, e' richiesto un monitoraggio attento clinico e delle concentrazioni plasmatiche della CK dei pazienti in questo regime terapeutico. Colestiramina/Colestipolo: la somministrazione concomitante porta ad una diminuzione di circa il 40-50% della biodisponibilita' della pravastatina. Non vi e' una diminuzione clinicamente significativa della biodisponibilita' o dell'effetto terapeutico se la pravastatina viene somministrata un'ora prima o 4 ore dopo la colestiramina o un'ora prima del colestipolo. Ciclosporina: la somministrazione concomitante di pravastatina e ciclosporina porta ad unaumento di circa 4 volte dell'esposizione sistemica alla pravastatina . In alcuni pazienti, tuttavia, l'aumento all'esposizione alla pravastatina puo' essere anche maggiore. Si raccomanda un monitoraggio clinico e biochimico dei pazienti che ricevono questa combinazione. Warfarined altri anticoagulanti orali: i parametri di biodisponibilita' della pravastatina allo stato stazionario non sono alterati a seguito della somministrazione di warfarin. La terapia cronica con i due prodotti n on produce alterazioni nell'attivita' anticoagulante del warfarin. Prodotti metabolizzati dal Citocromo P450: la pravastatina non viene metabolizzata in modo clinicamente significativo dal sistema del citocromoP450. Questo e' il motivo per cui i prodotti che sono metabolizzati d al sistema del citocromo P450 o che lo inibiscono, possono essere associati ad un regime stabile di pravastatina senza causare significativicambiamenti dei livelli plasmatici della pravastatina, come sono inve ce stati osservati con altre statine. L'assenza di una significativa interazione farmacocinetica con la pravastatina e' stata specificatamente dimostrata per diversi prodotti, particolarmente quelli che sono substrati o inibitori del CYP3A4 ad es.: diltiazem, verapamil, itraconazolo, ketoconazolo, inibitori della proteasi, succo di pompelmo ed inibitori del CYP2C9 (ad es. fluconazolo). Tuttavia, bisogna far attenzione ai disturbi muscolari in pazienti che stanno assumendo contemporaneamente amiodarone, specialmente in pazienti anziani in trattamento con piu' medicinali. In uno di due studi di interazione con pravastatina ed eritromicina, e' stato osservato un aumento statisticamente significativo dell'AUC della pravastatina (70%) e della C max (121%). In uno studio simile con la claritromicina, e' stato osservato un aumento statisticamente significativo dell'AUC della pravastatina (110%) e della Cmax (127%). Benche' questi cambiamenti siano di scarsa importanza, si deve usare cautela quando si associano pravastatina con eritromicina o claritromicina. Nelfinavir: la co- somministrazione di pravastatina e nelfinavir porta ad una sostanziale riduzione nella concentrazione plasmatica di pravastatina. Dosi piu' alte di pravastatina possono essere richieste allo scopo di raggiungere un'attivita' ottimale di riduzione dei lipidi. Altri medicinali: in studi di interazione non sono state osservate differenze significative nella biodisponibilita' quando la pravastatina e' stata somministrata con acido salicilico, antiacidi (quando somministrati un'ora prima della pravastatina), acido nicotinico o probucolo.

Effetti indesiderati

Sono state riportate le seguenti reazioni avverse, nessuna delle qualie' comparsa con una frequenza superiore allo 0,3% nel gruppo della pr avastatina rispetto a quello del placebo. Patologie del sistema nervoso. Non comune: capogiri, cefalea, disturbi del sonno, insonnia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della vista (inclusa visione annebbiata e diplopia). Patologie gastrointestinali. Non comune: dispepsia/bruciore epigastrico, dolore addominale, nausea/vomito, stitichezza,diarrea, flatulenza. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, rash, orticaria, anormalita' del cuoio capelluto e dei capelli (inclusa alopecia). Patologie renali ed urinarie. Non c omune: minzione anormale (incluse disuria, aumentata frequenza della minzione, nicturia). Patologie congenite e familiari/genetiche. Non comune: disfunzioni sessuali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affaticamento. >>Eventi di particolare interesse clinico. Muscolo scheletrico: sono stati riportati negli studi clinici effetti, per esempio dolore muscoloscheletrico inclusi artralgia, crampi muscolari, mialgia, debolezza muscolare e elevati livelli di CK. Il tasso di mialgia (1,4% pravastatina vs 1,4% placebo) e debolezza muscolare (0,1% pravastatina vs <0,1% placebo) e l'incidenza dei livelli di CK> 3 x ULN e > 10 x ULN in CARE, WOSCOPS e LIPID era simile al placebo (1,6% pravastatina vs 1,6% placebo e 1,0% pravastatina vs 1,0% con placebo, rispettivamente). Effetti epatici: sono stati osservati aumenti delle transaminasi sieriche. Nei tre studi clinici a lungo termine, controllato con placebo CARE, WOSCOPS e LIPID, si sono verificati con frequenza simile alterazioni marcate di ALT eAST (> 3 x ULN) (? 1,2%) in entrambi i gruppi di trattamento. >>Esper ienza post-marketing. Disturbi del sistema immunitario. Molto rara: reazioni di ipersensibilita': anafilassi, angioedema, sindrome simile allupus eritematoso. Patologie del sistema nervoso. Molto rara: polineu ropatia periferica in particolare se utilizzato per lunghi periodi di tempo, parestesia. Patologie gastrointestinali. Molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto rara: ittero, epatite, necrosi epatica fulminante. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Molto rara: rabdomiolisi che puo' essere associata con un'insufficienza renale acuta secondaria alla mioglobinuria, miopatia, miosite, polimiosite, isolati casi di disturbi ai tendini, a volte complicati da rottura; non nota: miopatia necrotizzante immuno-mediata. Effetti di classe: incubi; perdita della memoria; depressione; casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specialmente nella terapiaa lungo termine; Diabete mellito: la frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ? 5.6 mmol/L, BMI > 30 kg/m?, livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione). Ci si attende che la frequenza, il tipo e la gravita' di reazioni avv erse nei bambini siano uguali a quelle negli adulti. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazionedel medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio cont inuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

La pravastatina e' controindicata in gravidanza e deve essere somministrata a donne potenzialmente fertili solo se e' improbabile che tali pazienti possano concepire e sono state informate del rischio potenziale. Si raccomanda particolare cautela negli adolescenti fertili per assicurare una corretta comprensione del rischio potenziale associato alla terapia con pravastatina durante la gravidanza. Se una paziente prevede di rimanere incinta o lo diventa, il medico deve essere immediatamente informato e la pravastatina deve essere interrotta a causa del potenziale rischio per il feto. Una piccola quantita' di pravastatina viene escreta nel latte umano, pertanto e' controindicata nell'allattamento al seno.