Pradaxa - 10x1cps 75mg
Dettagli:
Nome:Pradaxa - 10x1cps 75mgCodice Ministeriale:038451011
Principio attivo:Dabigatran Etexilato Mesilato
Codice ATC:B01AE07
Fascia:A
Prezzo:18.42
Produttore:Boehringer Ingelheim It.Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo dall'umiditÃ
Scadenza:36 mesi
Denominazione
PRADAXA 75 MG CAPSULE RIGIDE
Formulazioni
Pradaxa - 10x1cps 75mg
Pradaxa - 30x1cps 75mg
Categoria farmacoterapeutica
Antitrombotici, inibitori diretti della trombina.
Principi attivi
Ogni capsula rigida contiene 75 mg di dabigatran etexilato (come mesilato).
Eccipienti
Contenuto della capsula: acido tartarico, gomma arabica, ipromellosa, dimeticone 350, talco, idrossipropilcellulosa. Capsula: carragenina, potassio cloruro, titanio diossido, indigo carminio (E132), giallo tramonto (E110), ipromellosa, acqua depurata. Inchiostro nero per stampa: gommalacca, alcool N-butilico, alcool isopropilico, etanolo denaturatoindustriale, ferro ossido nero (E172), acqua depurata, glicole propil enico.
Indicazioni
Prevenzione primaria di episodi tromboembolici in pazienti adulti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva totale dell'anca o del ginocchio.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati. Pazienti con grave insufficienza renale. Sanguinamento attivo clinicamente significativo. Lesioni o condizioni che comportino un rischio significativo di sanguinamento maggiore come ulcera gastrointestinale in corso o recente, presenza di neoplasie ad elevato rischiodi sanguinamento, recente lesione cerebrale o spinale, recente interv ento chirurgico a livello cerebrale, spinale od oftalmico, recente emorragia intracranica, varici esofagee accertate o sospette, malformazioni arterovenose, aneurismi vascolari o anomalie vascolari maggiori intraspinali o intracerebrali. Trattamento concomitante con ogni altro anticoagulante come eparina non frazionata (ENF), eparine a basso peso molecolare (enoxaparina, dalteparina ecc.), derivati dell'eparina (fondaparinux ecc.), anticoagulanti orali (warfarin, rivaroxaban, apixaban ecc.) fatta eccezione per l'eventualita' di un cambio di terapia a o dal farmaco o quando l'ENF e' somministrata alle dosi necessarie per mantenere pervio un catetere centrale venoso o arterioso. Insufficienza epatica o malattia epatica che possa avere un qualsiasi impatto sulla sopravvivenza. Trattamento concomitante con ketoconazolo ad uso sistemico, ciclosporina, itraconazolo, tacrolimus e dronedarone. Protesi valvolari cardiache che richiedano trattamento anticoagulante.
Posologia
Prevenzione di episodi TEV. Pazienti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva del ginocchio: 220 mg 1 volta al giorno (2 capsule da 110 mg). Il trattamento deve iniziare per via orale entro 1-4 ore dalla conclusione dell'intervento con una capsula e continuare dal giorno successivo con 2 capsule una volta al giorno per un totale di 10 giorni. Pazienti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva dell'anca: 220 mg 1 volta al giorno (2 capsule da 110 mg). Il trattamento deve iniziare per via orale entro 1-4 ore dalla conclusione dell'intervento con una capsula e continuare dal giorno successivo con 2 capsule una volta al giorno per un totale di 28-35 giorni. Per i seguenti gruppi la dose giornaliera raccomandata e' 150 mg una volta al giorno (2 capsule da 75 mg): pazienti con insufficienza renale moderata; pazienti che ricevonocontestualmente verapamil, amiodarone, chinidina; Pazienti di eta' >= 75 anni. Per entrambi gli interventi, se l'emostasi non fosse normale,l'inizio del trattamento deve essere rimandato. Se il trattamento non viene iniziato il giorno dell'intervento, si deve cominciare con 2 ca psule una volta al giorno. Valutazione della funzione renale. In tuttii pazienti: la funzione renale deve essere valutata calcolando la CLC r prima dell'inizio del trattamento per escludere i pazienti con insufficienza renale grave. Il farmaco e' controindicato nei pazienti con insufficienza renale grave. La funzione renale deve essere valutata anche quando si sospetti una riduzione della funzione renale durante il trattamento. Insufficienza renale: il trattamento in pazienti con insufficienza renale grave e' controindicato. L'esperienza clinica in pazienti con insufficienza renale moderat e' limitata. Questi pazienti devono essere trattati con cautela. La dose raccomandata e' 150 mg assunta1 volta al giorno (2 capsule da 75 mg). Uso concomitante del farmaco con potenti inibitori della P-glicoproteina (P-gp): la dose del farmaco deve essere ridotta a 150 mg, assunti una volta al giorno come 2 capsule da 75 mg, in pazienti che ricevano contemporaneamente dabigatran etexilato e amiodarone, chinidina o verapamil. In tal caso il farmaco e questi medicinali devono essere assunti insieme. Nei pazienti con compromissione renale moderata, che siano contemporaneamente trattati con dabigatran etexilato e con verapamil, deve essere presa in considerazione una riduzione della dose del medicinale a 75 mg al giorno. Pazienti anziani: nei pazienti anziani (> 75 anni) l'esperienza clinica e' limitata. Questi pazienti devono essere trattati con cautela. La dose raccomandata e' 150 mg assunta 1 volta al giorno (2 capsule da 75 mg).Dato che l'insufficienza renale puo' essere frequente negli anziani ( eta'>75 anni), la funzionalita' renale deve essere valutata calcolandola CLCr prima dell'inizio del trattamento per escludere pazienti con grave insufficienza renale. Durante il trattamento la funzionalita' renale deve essere valutata in alcune condizioni cliniche che lascino prevedere un declino o un deterioramento della funzionalita' renale. Insufficienza epatica: i pazienti con enzimi epatici elevati al di sopra del doppio del limite superiore dei valori normali (ULN), sono stati esclusi dagli studi clinici in cui si valutava la prevenzione di TEV a seguito di interventi di chirurgia sostitutiva elettiva totale dell'anca o del ginocchio. Non c'e' esperienza sul trattamento di questa sottopopolazione di pazienti, e pertanto l'uso del farmaco non e' raccomandato in questa popolazione. E' controindicato in caso di insufficienzaepatica o di malattia epatica che possa avere un qualsiasi impatto su lla sopravvivenza. Peso: l'esperienza clinica relativa alla dose raccomandata, in pazienti con peso corporeo < 50 kg o > 110 kg e' assai limitata. Sulla base dei dati clinici e di cinetica non e' necessario un aggiustamento della dose, ma si raccomanda uno stretto controllo clinico. Genere: sulla base dei dati clinici e di cinetica disponibili, none' necessario un aggiustamento della dose. Switching. Dal trattamento con il farmaco ad un anticoagulante parenterale: si raccomanda di att endere 24 ore dall'ultima dose prima di passare dal farmaco ad un anticoagulante parenterale. Da anticoagulanti parenterali al farmaco: dabigatran etexilato deve essere somministrato 0-2 ore prima della prevista somministrazione della dose successiva della terapia originaria o almomento della sospensione in caso di trattamento continuo. Popolazion e pediatrica: non c'e' un uso rilevante nella popolazione pediatrica. Mancata assunzione di una dose: si raccomanda di proseguire con le restanti dosi giornaliere di dabigatran etexilato alla stessa ora del giorno successivo. Non raddoppiare le dosi per compensare la dimenticanzadella dose. Modo di somministrazione: il farmaco deve essere inghiott ito intero con acqua, con o senza cibo. I pazienti devono essere istruiti a non aprire le capsule poiche' cio' puo' causare aumento del rischio di sanguinamento.
Conservazione
Blister: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Flacone: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Tenere il flacone ben chiuso.
Avvertenze
Insufficienza epatica: non c'e' esperienza sul trattamento di pazienticon enzimi epatici elevati, al di sopra del doppio del limite superio re dei valori normali; l'uso non e' raccomandato. Rischio emorragico: utilizzare con cautela in condizioni di aumentato rischio di sanguinamento ed in situazioni che prevedono l'uso concomitante con sostanze che alterano l'emostasi attraverso l'inibizione della aggregazione piastrinica. Un sanguinamento si puo' verificare in qualsiasi sito corporeodurante la terapia. Un'immotivata caduta dei valori di emoglobina e/o dell'ematocrito o della pressione arteriosa deve indurre alla ricerca del sito di sanguinamento. Fattori quali una ridotta funzionalita' re nale, eta' >=75 anni, basso peso corporeo <50 kg, co-somministrazione di potenti inibitori della P-gp sono associati ad un aumento dei livelli plasmatici di dabigatran. L'uso di acido acetilsalicilico (ASA), clopidogrel o antinfiammatori non steroidei (FANS), come anche la presenza di esofagite, gastrite o reflusso gastroesofageo aumentano il rischio di sanguinamento gastrointestinale. La somministrazione di un IPP puo' essere presa in considerazione per prevenire il sanguinamento gastrointestinale. Il rischio di sanguinamento puo' aumentare in pazienti trattati contestualmente con SSRI o con SNRI. Un' attenta osservazioneclinica e' raccomandata durante il trattamento, soprattutto se i fatt ori di rischio sono combinati. La presenza di lesioni, condizioni, procedure e/o trattamento con farmaci (come FANS, antiaggreganti, SSRI e SNRI), che aumentano significativamente il rischio di sanguinamento maggiore richiede un'accurata valutazione del rapporto rischio-beneficio. Somministrare il farmaco solo se il beneficio supera il rischio di sanguinamento. Di norma non richiede un monitoraggio di routine dei parametri di coagulazione. Tuttavia puo' essere utile la valutazione dell'effetto anticoagulante correlato a dabigatran per evitare un'esposizione eccessivamente alta a dabigatran in presenza di ulteriori fattori di rischio. Il test INR non e' attendibile nei pazienti in trattamentocon il prodotto e sono stati riportati falsi positivi di innalzamento dell'INR. Pertanto il test INR non deve essere effettuato. Il tempo d i trombina su plasma diluito (dTT), il tempo di aggregazione dell'ecarina (ECT), il tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) possonofornire informazioni utili, ma i test non sono standardizzati e i ris ultati devono essere interpretati con cautela. Valori limite di sogliaal tempo di valle dei test di coagulazione che possono essere associa ti ad un aumentato rischio di sanguinamento. dTT [ng/ml]: >67; ECT[x-volte maggiore del limite superiore della norma]: non ci sono dati; aPTT [x-volte maggiore del limite superiore della norma]: >1,3; INR: non deve essere effettuato. I pazienti che sviluppano un'insufficienza renale acuta devono sospendere l'assunzione del farmaco. I dati in pazienti di peso < 50 kg sono limitati. Quando si verifica un grave sanguinamento il trattamento deve essere sospeso e l'origine del sanguinamentoindagata. Medicinali che possono accrescere il rischio di emorragia n on devono essere somministrati in concomitanza o devono essere somministrati con cautela con il prodotto. Interazioni con induttori della P-gp: con la somministrazione concomitante di induttori della P-gp si puo' prevedere una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di dabigatran, pertanto deve essere evitata. Chirurgia e interventi: i pazienti in trattamento con dabigatran etexilato che vengono sottoposti a intervento chirurgico o a procedure invasive sono esposti a un aumentato rischio di sanguinamento. Pertanto gli interventi chirurgici possono richiedere la sospensione temporanea del trattamento. Quando il trattamento viene temporaneamente sospeso a causa di interventi si raccomanda cautela ed un monitoraggio dell'attivita' anticoagulante. La clearance di dabigatran in pazienti con insufficienza renale puo' richiedere maggior tempo. Questo aspetto deve essere valutato prima di ogni procedura. In tali casi un test di coagulazione puo' aiutare a determinare se la emostasi sia ancora compromessa. Fase pre- operatoria. Regole di sospensione prima di procedure invasive o chirurgiche. Elevato rischio di sanguinamento o chirurgia maggiore. Clcr >=80 ml/min, emivita stimata circa 13 ore, sospensione di dabigatran prima della chirurgia elettiva: 2 giorni; clcr >=50 <80 ml/min, emivita stimata circa 15 ore, sospensione di dabigatran prima della chirurgia elettiva: 2-3 giorni; clcr>=30 <50 ml/min, emivita stimata circa 18 ore, sospensione di dabigat ran prima della chirurgia elettiva: 4 giorni. Rischio standard. Clcr >=80 ml/min, emivita stimata circa 13 ore, sospensione di dabigatran prima della chirurgia elettiva: 24 ore; clcr >=50 <80 ml/min, emivita stimata circa 15 ore, sospensione di dabigatran prima della chirurgia elettiva: 1-2 giorni; clcr >=30 <50 ml/min, emivita stimata circa 18 ore, sospensione di dabigatran prima della chirurgia elettiva: 2-3 giorni(>48 ore). Se e' richiesto un intervento urgente, dabigatran etexilat o deve essere temporaneamente sospeso. L'operazione/intervento, se possibile, deve essere rimandato almeno fino a 12 ore dopo l'ultima dose assunta. Se l'intervento non puo' essere rimandato puo' verificarsi unmaggior rischio di sanguinamento. Questo rischio di sanguinamento dev e essere valutato rispetto all'urgenza dell'intervento. Anestesia spinale/anestesia epidurale/iniezione lombare: procedure quali l'anestesiaspinale richiedono funzioni emostatiche normali. Il rischio di ematom a spinale o epidurale puo' essere aumentato nei casi di iniezione traumatica o ripetuta e dall'uso prolungato di cateteri epidurali. Dopo larimozione di un catetere, deve trascorrere un intervallo di almeno 2 ore prima della somministrazione della prima dose di dabigatran etexilato. Questi pazienti richiedono un'osservazione frequente dei segni neurologici e sintomi di ematoma spinale o epidurale. Pazienti in fase post-operatoria con un aumentato rischio di sanguinamento: i pazienti ad elevato rischio di sanguinamento o i pazienti a rischio di sovraesposizione, in particolare i pazienti con insufficienza renale moderata, devono essere trattati con cautela. Il trattamento puo' riprendere dopo che sia stata raggiunta una emostasi normale. Pazienti ad alto rischio di mortalita' dovuta a chirurgia e con fattori di rischio intrinseco di eventi tromboembolici: i dati di efficacia e sicurezza disponibili per dabigatran in questi pazienti sono limitati e pertanto devono essere trattati con cautela. Chirurgia per frattura dell'anca: non sono disponibili dati sull'uso in pazienti sottoposti a intervento per frattura dell'anca. Pertanto il trattamento non e' raccomandato. Coloranti: il farmaco contiene il colorante giallo tramonto (E110) che puo' causare reazioni allergiche.
Interazioni
Anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici. Con i seguenti trattamenti non c'e' esperienza o e' limitata: anticoagulanti come eparina non frazionata (ENF), eparine a basso peso molecolare (EBPM) e derivati dell'eparina (fondaparinux, desirudina), medicinali trombolitici e antagonisti della vitamina K, rivaroxaban o altri coagulanti orali e antiaggreganti piastrinici quali antagonisti del recettore della GPIIb/IIIa, ticlopidina, prasugrel, ticagrelor, destrano e sulfinpirazone. L'ENF puo' essere somministrata alle dosi necessarie per mantenere pervio un catetere centrale venoso o arterioso. Clopidogrel: in volontari sani, giovani, di sesso maschile la co-somministrazione di dabigatran etexilato e clopidogrel non determinava un ulteriore prolungamento dei tempidi sanguinamento capillare rispetto a clopidogrel in monoterapia. Ino ltre, l'AUC?,ss e la Cmax,ss e le misure di coagulazione per l'effettodi dabigatran o l'inibizione dell'aggregazione piastrinica come misur a dell'effetto di clopidogrel sono rimaste essenzialmente immodificateconfrontando il trattamento combinato e i rispettivi mono-trattamenti . Con una dose di carico di 300 mg o 600 mg di clopidogrel, l'AUCt,ss e la Cmax,ss di dabigatran erano aumentate di circa il 30-40%. ASA: laco- somministrazione di ASA e di 150 mg di dabigatran etexilato due v olte al giorno puo' aumentare il rischio di ogni tipo di sanguinamentodal 12% al 18% e 24% con 81 mg e 325 mg di ASA rispettivamente. FANS: a causa del rischio di emorragia, soprattutto con FANS con emivita di eliminazione >12 ore, si raccomanda la stretta osservazione di segni di sanguinamento. EBPM: l'uso concomitante di EBPM non e' stato valutato in modo specifico. Dopo il passaggio da un trattamento di 3 giorni con 40 mg di enoxaparina somministrati una volta giorno per via s.c., 24 ore dopo la somministrazione dell'ultima dose di enoxaparina l'esposizione a dabigatran era lievemente inferiore rispetto a quella successiva alla somministrazione di dabigatran etexilato da solo. E' stata osservata una maggiore attivita' anti-FXa/FIIa dopo la somministrazionedi dabigatran etexilato preceduta dal pre-trattamento con enoxaparina rispetto al trattamento con dabigatran etexilato da solo. I risultati di altri test di attivita' anti-coagulante correlata a dabigatran non erano modificati in modo significativo dal pre-trattamento con enoxap arina. Interazioni legate al profilo metabolico di dabigatran etexilato e dabigatran: dabigatran etexilato e dabigatran non sono metabolizzati dal sistema del citocromo P450 e non hanno effetti in vitro sugli enzimi umani del citocromo P450. Non sono attese interazioni con medicinali correlati e dabigatran. Inibitori della P-gp: la co- somministrazione con forti inibitori della P-gp e' probabile che determini un aumento delle concentrazioni plasmatiche di dabigatran. Se non diversamente prescritto in modo specifico, e' richiesto uno stretto controllo clinico quando dabigatran sia co-somministrato con forti inibitori della P-gp. Il ketoconazolo somministrato per via sistemica, la ciclosporina, l'itraconazolo, il tacrolimus e il dronedarone sono controindicati. Gli altri inibitori potenti della P-gp devono essere utilizzati con cautela. Ketoconazolo: ketoconazolo dopo una dose singola orale di 400 mg ha aumentato i valori totali di AUC0-infin e Cmax di dabigatran rispettivamente del 138% e del 135%, e rispettivamente del 153% e del 149%, dopo dosi multiple orali di 400 mg di ketoconazolo una volta al giorno. Il tempo al picco, l'emi-vita terminale e il tempo medio di permanenza non sono stati alterati dal ketoconazolo. L'uso concomitante con ketoconazolo sistemico e' controindicato. Dronedarone: l'uso concomitante con dronedarone e' controindicato. Amiodarone: considerando la lunga emivita di amiodarone, la potenziale interazione con il farmaco puo' perdurare per settimane dopo la sospensione di amiodarone. Ridurre la dose a 150 mg 1 volta al giorno (2 cps da 75 mg) se siano trattati contemporaneamente con dabigatran etexilato e amiodarone. Chinidina: ridurre la dose a150 mg assunti 1 volta al giorno (2 cps da 75 mg) se siano trattati contemporaneamente con dabigatran etexilato e con chinidina. Verapamil: e' richiesto un attento controllo clinico quando dabigatran e' co-somministrato con verapamil. Nei pazienti con funzionalita'renale normale dopo l'intervento chirurgico di sostituzione di anca o ginocchio, ridurre la dose del farmaco a 150 mg (2 cps da 75 mg) 1 vo lta al giorno. Nei pazienti con compromissione renale moderata, valutare una riduzione della dose del farmaco a 75 mg al giorno. Non e' stata osservata un'interazione significativa quando verapamil e' stato somministrato 2 ore dopo l'assunzione di dabigatran etexilato. Claritromicina: quando la claritromicina (500 mg due volte al giorno) e' stata somministrata in associazione a dabigatran etexilato in volontari sani,e' stato osservato un aumento dell'AUC di circa il 19% e della Cmax d i circa il 15% senza alcuna conseguenza sulla sicurezza clinica. Tuttavia, nei pazienti in trattamento con dabigatran, non puo' essere esclusa un'interazione clinicamente significativa quando associato a claritromicina. Effettuare un controllo quando dabigatran etexilato e' associato alla claritromicina. I seguenti potenti inibitori della P-gp non sono stati studiati clinicamente, ma e' atteso un effetto simile a quello del ketoconazolo: itraconazolo, tacrolimus e ciclosporina, che sono controindicati. Non sono disponibili dati per posaconazolo, il cui uso in associazione non e' raccomandato. Induttori della P-gp: evitare la co-somministrazione di un induttore della P-gp, puo' ridurre le concentrazioni di dabigatran. Rifampicina: la pre- somministrazione dell'induttore rifampicina ad una dose di 600 mg 1 volta al giorno per 7 giorni ha ridotto il picco totale di dabigatran e l'esposizione totale. L'effetto induttore era diminuito determinando un'esposizione a dabigatran vicina al valore di riferimento entro il settimo giorno successivo alla sospensione del trattamento con rifampicina. Dopo ulteriori 7 giorni non sono stati osservati incrementi della biodisponibilita'. Altri medicinali che influiscono sulla P-gp: gli inibitori della proteasiquali ritonavir e le sue associazioni con altri inibitori della prote asi influiscono sulla P-gp; non sono raccomandati. Substrato della P-gp. Digossina: in pazienti sani non sono state osservate n? modifiche sulla digossina n? alterazioni cliniche significative dell'esposizione a dabigatran. Uso concomitante di SSRI o con SNRI: gli SSRI e gli SNRIhanno incrementato il rischio di sanguinamento in tutti i gruppi di t rattamento dello studio RE-LY. Pantoprazolo: il trattamento concomitante con PPI non ha manifestato di ridurre l'efficacia del farmaco. Ranitidina: la somministrazione di ranitidina non ha effetti clinicamente rilevanti sull'assorbimento di dabigatran.
Effetti indesiderati
Frequenze effetti indesiderati: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (>= 1/10.000); non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, calo dell'emoglobina; non comune: trombocitopenia, calo dell'ematocrito. Disturbi del sistema immunitario. Noncomune: ipersensibilita' al medicinale, prurito, rash cutaneo; raro: reazione anafilattica, angioedema, orticaria; non nota: broncospasmo. Patologie del sistema nervoso. Non comune: emorragia intracranica. Patologie vascolari. Non comune: ematoma, emorragia, emorragia dalle ferite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: epistassi; non comune: emottisi. Patologie gastrointestinali. Comune: emorragia gastrointestinale, dolore addominale, diarrea, dispepsia, nausea; non comune: emorragia rettale, emorragia emorroidale, ulcera gastrointestinale, gastroesofagite, malattia da reflusso gastroesofageo, vomito,disfagia. Patologie epatobiliari. Comune: funzionalita' epatica alter ata/testi di funzionalita' epatica alterati; non comune: aumento dell'alanina aminostrasferasi, aumento dell'aspartato aminotrasferasi, aumento degli enzimi epatici, iperbilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: emorragia cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: emartrosi. Patologie renali e urinarie. Comune: emorragia genitourinaria; non comune: ematuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: emorragia al sito di iniezione, emorragia al sito di inserzione del catetere, sanguinamento. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: emorragia al sito di incisione, emorragia traumatica, emorragia post- procedurale, anemia post-operatoria, suppurazione post-procedurale, secrezione dalle ferite. Procedure mediche e chirurgiche. Raro: drenaggio della ferite, drenaggio post-procedurale. Reazioni avverse di sanguinamento durante ilperiodo di trattamento di prevenzione di TEV nei due studi clinici pr incipali, in accordo alla dose: sanguinamento maggiore, qualsiasi sanguinamento. Le definizioni di reazioni avverse di sanguinamento maggiore erano le seguenti: sanguinamento fatale; sanguinamento clinicamente manifesto ed associato ad un calo di emoglobina >= 20 g/l (corrispondente a,24 mmoli/l) entrambi in eccesso rispetto a quanto atteso; sanguinamento clinicamente manifesto in eccesso rispetto a quanto atteso e che ha richiesto una trasfusione >= 2 unita' di eritrociti o di sangue intero in eccesso rispetto a quanto atteso; sanguinamento sintomatico retroperitoneale, intracranico, intraoculare o intraspinale; sanguinamento che abbia richiesto la sospensione del trattamento; sanguinamentoche abbia richiesto un nuovo intervento. E' stato richiesto un test o ggettivo per un sanguinamento retroperitoneale (scansione agli ultrasuoni o Tomografia Computerizzata (TC)) e per un sanguinamento intraspinale (TC o Risonanza Magnetica per Immagini).
Gravidanza e allattamento
Le donne in eta' fertile devono evitare la gravidanza durante il trattamento con dabigatran etexilato. E' disponibile un limitato numero di dati riguardanti l'uso di dabigatran etexilato in donne in gravidanza.Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riprod uttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il farmaco non deve essere utilizzato durante la gravidanza se non quando chiaramente necessario. Non vi sono dati clinici riguardanti gli effettidi dabigatran sui lattanti durante l'allattamento. L'allattamento dev e essere sospeso durante il trattamento con il prodotto. Non sono disponibili dati nell'uomo. Negli studi condotti sugli animali e' stato osservato un effetto sulla fertilita' femminile in forma di diminuzione degli impianti e aumento di perdite pre-impianto ad una dose di 70 mg/kg (esposizione plasmatica 5 volte superiore rispetto a quella dei pazienti). Non sono stati osservati altri effetti sulla fertilita' femminile. Non e' stata riscontrata alcuna influenza sulla fertilita' maschile. A dosi tossiche per le madri (esposizione plasmatica da 5 a 10 volte superiore rispetto a quella dei pazienti), nei ratti e nei conigli e' stato osservato un calo del peso corporeo del feto e della vitalita' embriofetale con aumento delle modificazioni fetali. Negli studi pree post-natali e' stato osservato un aumento della mortalita' fetale a dosi che erano tossiche per le madri (una dose corrispondente ad un'e sposizione plasmatica 4 volte superiore rispetto a quella dei pazienti).