Plasil - Iniet 5f 2ml 10mg/2ml
Dettagli:
Nome:Plasil - Iniet 5f 2ml 10mg/2mlCodice Ministeriale:020766010
Principio attivo:Metoclopramide Monocloridrato Monoidrato
Codice ATC:A03FA01
Fascia:A
Prezzo:1.89
Rimborso:1.4
Glutine:Senza glutine
Produttore:Sanofi Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:60 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Farmaci per i disturbi funzionali gastrointestinali - procinetici.
Principi attivi
Una fiala contiene metoclopramide monocloridrato monoidrato 10,5 mg (equivalente a 10 mg di sostanza anidra).
Eccipienti
Sodio metabisolfito; sodio cloruro; acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Popolazione adulta. Negli adulti e' indicato per: prevenzione di nausea e vomito postoperatori (Post Operative Nausea and Vomiting, PONV); trattamento sintomatico di nausea e vomito, inclusi nausea e vomito indotti da emicrania acuta; prevenzione di nausea e vomito indotti da radioterapia (Radiotherapy Induced Nausea and Vomiting, RINV). Popolazione pediatrica. Nei bambini di eta' compresa tra 1 e 18 anni e' indicatoper: prevenzione di nausea e vomito ritardati indotti da chemioterapi a (Chemotherapy Induced Nausea and Vomiting, CINV) come opzione di seconda linea; trattamento di nausea e vomito postoperatori (PONV) come opzione di seconda linea.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Emorragia gastrointestinale, ostruzione meccanica o perforazione gastrointestinale per le quali la stimolazione della motilita' gastrointestinale costituisca un rischio. Feocromocitoma confermato o presunto, a causa del rischio di episodi di grave ipertensione. Pazienti affetti da glaucoma. Storia di discinesia tardiva indotta da neurolettici ometoclopramide. Epilessia (aumento della frequenza e dell'intensita' delle crisi). Morbo di Parkinson. Associazione con levodopa o agonistidopaminergici. Storia nota di metemoglobinemia con metoclopramide o d i deficit di NADH citocromo b5 reduttasi. Uso nei bambini al di sotto di 1 anno di eta' a causa dell'aumentato rischio di disturbi extrapiramidali.
Posologia
La soluzione puo' essere somministrata per via endovenosa o intramuscolare. Le dosi endovenose devono essere somministrate per bolo lento (almeno 3 minuti). Tutte le indicazioni (pazienti adulti): per la prevenzione di nausea e vomito postoperatori (PONV) si raccomanda una dose singola di 10 mg. Per il trattamento sintomatico di nausea e vomito, inclusi nausea e vomito indotti da emicrania acuta e per la prevenzione di nausea e vomito indotti da radioterapia (RINV): la dose singola raccomandata e' di 10 mg, ripetibile per un massimo di 3 volte al giorno.La dose massima raccomandata e' di 30 mg o 0,5 mg/kg di peso corporeo . La durata del trattamento iniettabile deve essere la piu' breve possibile per poi passare alla somministrazione per via orale o rettale ilprima possibile. Tutte le indicazioni (pazienti pediatrici di eta' co mpresa tra 1 e 18 anni): da 0,1 a 0,15 mg/kg di peso corporeo, ripetibile fino a tre volte al giorno per via endovenosa. La dose massima in 24 ore e' di 0,5 mg/kg di peso corporeo. Eta' 1-3 anni (peso corporeo 10-14 kg): 1 mg fino a 3 volte al giorno; 3-5 anni (peso corporeo 15-19 kg): 2 mg fino a 3 volte al giorno; 5-9 anni (peso corporeo 20-29 kg): 2,5 mg fino a 3 volte al giorno; 9-18 anni (peso corporeo 30-60 kg): 5 mg fino a 3 volte al giorno; 15-18 anni (oltre 60 kg): 10 mg fino a 3 volte al giorno. La durata massima del trattamento e' di 48 ore per il trattamento di nausea e vomito determinati come postoperatori (PONV). La durata massima del trattamento e' di 5 giorni per la prevenzione di nausea e vomito ritardati indotti da chemioterapia (CINV). Si consiglia la somministrazione del farmaco alle dosi indicate. Modo di somministrazione: rispettare un intervallo minimo di 6 ore fra due somministrazioni. La fiala si apre senza limetta. Anziani: occorre considerare una riduzione della dose in base alla funzionalita' renale e epatica e alla suscettibilita' generale. Insufficienza renale: in pazienti con malattia renale in fase finale (Clearance della creatinina <= 15ml/min), la dose giornaliera deve essere ridotta del 75%. In pazienti con insufficienza renale da moderata a grave (Clearance della creatin ina 15-60 ml/min), la dose giornaliera deve essere ridotta del 50%. Insufficienza epatica: in pazienti con grave insufficienza epatica, la dose deve essere ridotta del 50%. Popolazione pediatrica: la metoclopramide e' controindicata in bambini di eta' inferiore a 1 anno.
Conservazione
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
Avvertenze
Disturbi neurologici: si possono verificare disturbi extrapiramidali, in particolare nei bambini e nei giovani adulti e/o con l'uso di dosi elevate. Queste reazioni si verificano in genere all'inizio del trattamento e possono verificarsi dopo una singola somministrazione. La metoclopramide deve essere immediatamente sospesa in caso di sintomi extrapiramidali. Questi effetti sono generalmente del tutto reversibili dopo l'interruzione del trattamento ma possono richiedere un trattamento sintomatico (benzodiazepine nei bambini e/o farmaci anticolinergici e antiparkinsoniani negli adulti). Deve essere rispettato l'intervallo di tempo di almeno 6 ore fra due somministrazioni anche in caso di vomito e rigetto della dose, al fine di evitare casi di sovradosaggio. Il trattamento prolungato con metoclopramide puo' causare discinesia tardiva, potenzialmente irreversibile, in particolare negli anziani. La durata del trattamento non dovrebbe superare i 3 mesi a causa del rischio di discinesia tardiva. Il trattamento deve essere interrotto se compaiono sintomi di discinesia tardiva. E' stata segnalata la sindrome neurolettica maligna con metoclopramide in associazione ai neurolettici come anche in monoterapia con metoclopramide. In caso di sintomi di sindrome neurolettica maligna, la metoclopramide deve essere interrotta immediatamente e deve essere istituito il trattamento adeguato. Occorre particolare cautela in pazienti con patologie neurologiche concomitanti e in pazienti trattati con altri farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale. I sintomi del morbo di Parkinson possono essere esacerbati dalla metoclopramide. Metemoglobinemia: e' stata riportata metemoglobinemia possibilmente correlata al deficit di NADH citocromo b5 reduttasi. In tali casi, la metoclopramide deve essere interrotta immediatamente e permanentemente e devono essere adottate appropriate misure (come il trattamento con blu di metilene). Patologie cardiache: sonostati riferiti gravi effetti cardiovascolari indesiderati, inclusi ca si di collasso circolatorio, grave bradicardia, arresto cardiaco e prolungamento dell'intervallo QT a seguito di somministrazione di metoclopramide iniettabile, in particolare per via endovenosa. Si deve prestare particolare cautela nella somministrazione di metoclopramide, in particolare per via endovenosa agli anziani, a pazienti con disturbi della conduzione cardiaca (compreso il prolungamento dell'intervallo QT),a pazienti con squilibrio elettrolitico non corretto, bradicardia e a pazienti che assumono altri farmaci noti per prolungare l'intervallo QT. Le dosi endovenose devono essere somministrate in bolo lento (almeno della durata di 3 minuti) al fine di ridurre il rischio di effetti avversi (p. es., ipotensione, acatisia). Insufficienza renale e epatica: nei pazienti con insufficienza renale o con grave insufficienza epatica, si raccomanda una riduzione del dosaggio. La somministrazione endovenosa del farmaco deve avvenire lentamente, nel tempo di almeno treminuti. Le fiale contengono sodio metabisolfito; tale sostanza puo' p rovocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi. Il possibile incremento dei livelli di prolattina dovrebbe essere attentamente considerato,in particolare nei pazienti affetti da tumore al seno o da adenoma ip ofisario secernente prolattina. E' sconsigliato l'uso concomitante della metoclopramide con bevande alcoliche.
Interazioni
Associazioni controindicate. Levodopa o agonisti dopaminergici e metoclopramide si antagonizzano vicendevolmente. Associazioni da evitare: l'alcol potenzia l'effetto sedativo della metoclopramide. Associazioni da tenere in considerazione: a causa dell'effetto procinetico della metoclopramide, l'assorbimento di alcuni farmaci puo' risultare alterato. Anticolinergici e derivati della morfina: gli anticolinergici e i derivati della morfina potrebbero entrambi avere effetto antagonista verso la metoclopramide sulla motilita' del tratto digerente. Farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale (derivati della morfina, ansiolitici, antistaminici H1 sedativi, antidepressivi sedativi, barbiturici, clonidina e farmaci correlati): gli effetti sedativi dei farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale e della metoclopramide risultano potenziati. Neurolettici: la metoclopramide potrebbe avere un effetto additivo con altri neurolettici nel caso di disordini extrapiramidali. Farmaci serotoninergici: l'utilizzo di metoclopramide con farmaci serotoninergici come gli SSRI puo' aumentare il rischio di sindrome serotoninergica. Digossina: la metoclopramide potrebbe ridurre la biodisponibilita' della digossina. E' necessario un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di digossina. Ciclosporina: la metoclopramide aumenta la biodisponibilita' della ciclosporina (C max del 46% ed esposizione del 22%). E' necessario un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di ciclosporina. Le conseguenze cliniche sono incerte. Mivacurio e sussametonio L'iniezione di metoclopramide puo' prolungare la durata del blocco neuromuscolare (tramite inibizione delle colinesterasi plasmatiche). Forti inibitori del CYP2D6: i livelli di esposizione della metoclopramide aumentano, quando somministrata in concomitanza a forti inibitori del CYP2D6 come fluoxetina e paroxetina. Benche' la significativita' clinica sia incerta, i pazienti dovrebbero essere monitorati per reazioni avverse. Cisplatino: alcune osservazioni riportano, con metoclopramide, un aumento della tossicita' renale del cisplatino. Insulina: riducendo il transito intestinale anche del cibo, il trattamento con metoclopramide puo' richiedere un aggiustamento deldosaggio di insulina nel diabete. La metoclopramide inoltre riduce gl i effetti dell'apomorfina sul S.N.C.
Effetti indesiderati
Frequenze reazioni avverse: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, <1/10), non comune (>= 1/1.000, <1/100), raro (>= 1/10.000, <1/1.000),molto raro (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoiet ico. Non nota: metemoglobinemia, che puo' essere correlata al deficit di NADH citocromo b5 reduttasi, in particolare nei neonati, sulfemoglobinemia, principalmente con la somministrazione concomitante di elevate dosi di prodotti medicinali che rilasciano zolfo. Patologie cardiache. Non comune: bradicardia, in particolare con la formulazione endovenosa; non nota: arresto cardiaco, che si verifica poco dopo l'uso iniettabile, e che puo' essere conseguente a bradicardia; blocco atrioventricolare, arresto sinusale in particolare con la formulazione endovenosa; prolungamento dell'intervallo QT dell'elettrocardiogramma; torsade de pointes. Patologie endocrine. Non comune: amenorrea, iperprolattinemia; raro: galattorrea; non nota: ginecomastia. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita'; non nota: reazione anafilattica(incluso shock anafilattico in particolare con la formulazione endove nosa). Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza; comune: disturbi extrapiramidali (in particolare in bambini e giovani adultie/o quando si superano le dosi raccomandate, anche in seguito alla so mministrazione di una singola dose del farmaco), parkinsonismo, acatisia; non comune: distonia, discinesia, riduzione del livello di coscienza; raro: convulsioni in particolare in pazienti epilettici; non nota:discinesia tardiva che puo' essere persistente, durante o dopo tratta mento prolungato, in particolare nei pazienti anziani, sindrome neurolettica maligna. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione; non comune: allucinazioni; raro: stato confusionale; non nota: ideazione suicidaria. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, in particolare con la formulazione endovenosa, non nota: shock, sincope dopo la somministrazione per via iniettabile, ipertensione acuta nei pazienti con feocromocitoma. Le seguenti reazioni, talvolta associate, si manifestano piu' frequentemente quando vengono somministrate dosi elevate. Sintomi extrapiramidali: distonia acuta e discinesia, sindrome parkinsoniana, acatisia, anche dopo la somministrazione di una singola dose del farmaco, in particolare nei bambini e nei giovani adulti. Sonnolenza, riduzione del livello di coscienza, confusione, allucinazioni. Le fiale contengono sodio metabisolfito; tale sostanza puo' provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
Gravidanza e allattamento
Una vasta quantita' di dati su donne in gravidanza (piu' di 1.000 esiti di esposizione) indica assenza di tossicita' malformativa e fetotossicita'. Se clinicamente necessario, la metoclopramide puo' essere utilizzata durante la gravidanza. A causa delle proprieta' farmacologiche (come per altri neurolettici), in caso di somministrazione di metoclopramide alla fine della gravidanza, non si puo' escludere la sindrome extrapiramidale nel neonato. La metoclopramide dovrebbe essere evitata alla fine della gravidanza. Se si utilizza la metoclopramide, si deve istituire un monitoraggio neonatale. La metoclopramide e' escreta nel latte materno a bassi livelli. Non si possono escludere reazioni avverse nel bambino allattato al seno. Pertanto la metoclopramide non e' raccomandata durante l'allattamento al seno. Si deve prendere in considerazione l'interruzione della metoclopramide nelle donne che allattano al seno.