Plasil - 24cpr 10mg

Dettagli:
Nome:Plasil - 24cpr 10mg
Codice Ministeriale:020766046
Principio attivo:Metoclopramide Monocloridrato Monoidrato
Codice ATC:A03FA01
Fascia:C
Prezzo:7.5
Glutine:Senza glutine
Produttore:Sanofi Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

PLASIL 10 MG COMPRESSE

Formulazioni

Plasil - 24cpr 10mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci per i disturbi funzionali gastrointestinali - procinetici.

Principi attivi

Metoclopramide monocloridrato monoidrato 10,5 mg (equivalente a 10 mg di sostanza anidra).

Eccipienti

Gomma guar; metilcellulosa; etilcellulosa; silice colloidale idrata; amido di patate; magnesio stearato; pentaeritritolo.

Indicazioni

Popolazione adulta. Negli adulti e' indicato per: prevenzione di nausea e vomito ritardati indotti da chemioterapia (CINV); prevenzione di nausea e vomito indotti da radioterapia (RINV); trattamento sintomaticodi nausea e vomito, inclusi nausea e vomito indotti da emicrania acut a. La metoclopramide puo' essere utilizzata in associazione con analgesici orali per migliorare l'assorbimento degli analgesici nell'emicrania acuta. Popolazione pediatrica. Nei bambini di eta' compresa tra 1 e18 anni e' indicato per: prevenzione di nausea e vomito ritardati ind otti da chemioterapia (CINV) come opzione di seconda linea.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Emorragia gastrointestinale, ostruzione meccanica o perforazione gastrointestinale per le quali la stimolazione della motilita' gastrointestinale costituisca un rischio. Feocromocitoma confermato o presunto, a causa del rischio di episodi di grave ipertensione. Pazienti affetti da glaucoma. Storia di discinesia tardiva indotta da neurolettici ometoclopramide. Epilessia (aumento della frequenza e dell'intensita' delle crisi). Morbo di Parkinson. Associazione con levodopa o agonistidopaminergici. Storia nota di metemoglobinemia con metoclopramide o d i deficit di NADH citocromo b5 reduttasi. Uso nei bambini al di sotto di 1 anno di eta' a causa dell'aumentato rischio di disturbi extrapiramidali.

Posologia

Tutte le indicazioni (pazienti adulti): la dose singola raccomandata e' di 10 mg, ripetibile per un massimo di 3 volte al giorno. La dose giornaliera massima raccomandata e' di 30 mg o 0,5 mg/kg di peso corporeo. La durata massima raccomandata del trattamento e' di 5 giorni. Prevenzione di nausea e vomito ritardati indotti da chemioterapia (CINV) (pazienti pediatrici di eta' compresa tra 1 e 18 anni): la dose raccomandata e' da 0,1 a 0,15 mg/kg di peso corporeo, ripetibile fino a tre volte al giorno per via orale. La dose massima in 24 ore e' di 0,5 mg/kg di peso corporeo. Eta' 1-3 anni (peso corporeo 10-14 kg): 1 mg fino a 3 volte al giorno; 3-5 anni (peso corporeo 15-19 kg): 2 mg fino a 3 volte al giorno; 5-9 anni (peso corporeo 20-29 kg): 2,5 mg fino a 3 volte al giorno; 9-18 anni (peso corporeo 30-60 kg): 5 mg fino a 3 volte al giorno; 15-18 anni (oltre 60 kg): 10 mg fino a 3 volte al giorno.La durata massima del trattamento e' di 5 giorni per la prevenzione d i nausea e vomito ritardati indotti da chemioterapia (CINV). Si consiglia la somministrazione del farmaco alle dosi indicate, preferibilmente prima dei pasti. Le compresse non sono adatte all'utilizzo nei bambini con peso inferiore a 61 kg. Altre forme farmaceutiche/dosaggi possono essere piu' appropriate per la somministrazione in questa popolazione. Modo di somministrazione: rispettare un intervallo minimo di 6 orefra due somministrazioni, anche in caso di vomito o rigetto della dos e. Anziani: occorre considerare una riduzione della dose in base alla funzionalita' renale e epatica e alla suscettibilita' generale. Insufficienza renale: in pazienti con malattia renale in fase finale (Clearance della creatinina <= 15 ml/min), la dose giornaliera deve essere ridotta del 75%. In pazienti con insufficienza renale da moderata a grave (Clearance della creatinina 15-60 ml/min), la dose giornaliera deve essere ridotta del 50%. Insufficienza epatica: in pazienti con grave insufficienza epatica, la dose deve essere ridotta del 50%. Altre formefarmaceutiche/dosaggi possono essere piu' appropriati per la somminis trazione in queste popolazioni specifiche. Popolazione pediatrica: la metoclopramide e' controindicata in bambini di eta' inferiore a 1 anno. Questa formulazione non e' adatta per la somministrazione in questa popolazione.

Conservazione

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

Avvertenze

Disturbi neurologici: si possono verificare disturbi extrapiramidali, in particolare nei bambini e nei giovani adulti e/o con l'uso di dosi elevate. Queste reazioni si verificano in genere all'inizio del trattamento e possono verificarsi dopo una singola somministrazione. La metoclopramide deve essere immediatamente sospesa in caso di sintomi extrapiramidali. Questi effetti sono generalmente del tutto reversibili dopo l'interruzione del trattamento ma possono richiedere un trattamento sintomatico (benzodiazepine nei bambini e/o farmaci anticolinergici e antiparkinsoniani negli adulti). Deve essere rispettato l'intervallo di tempo di almeno 6 ore fra due somministrazioni, anche in caso di vomito e rigetto della dose, al fine di evitare casi di sovradosaggio. Iltrattamento prolungato con metoclopramide puo' causare discinesia tar diva, potenzialmente irreversibile, in particolare negli anziani. La durata del trattamento non dovrebbe superare i 3 mesi a causa del rischio di discinesia tardiva. Il trattamento deve essere interrotto se compaiono sintomi di discinesia tardiva. E' stata segnalata la sindrome neurolettica maligna con metoclopramide in associazione ai neuroletticicome anche in monoterapia con metoclopramide. In caso di sintomi di s indrome neurolettica maligna, la metoclopramide deve essere interrottaimmediatamente e deve essere istituito il trattamento adeguato. Occor re particolare cautela in pazienti con patologie neurologiche concomitanti e in pazienti trattati con altri farmaci che agiscono sul sistemanervoso centrale. I sintomi del morbo di Parkinson possono essere esa cerbati dalla metoclopramide. Metemoglobinemia: e' stata riportata metemoglobinemia possibilmente correlata al deficit di NADH citocromo b5 reduttasi. In tali casi, la metoclopramide deve essere interrotta immediatamente e permanentemente e devono essere adottate appropriate misure (come il trattamento con blu di metilene). Patologie cardiache Sonostati riferiti gravi effetti cardiovascolari indesiderati, inclusi ca si di collasso circolatorio, grave bradicardia, arresto cardiaco e prolungamento dell'intervallo QT a seguito di somministrazione di metoclopramide iniettabile, in particolare per via endovenosa. Si deve prestare particolare cautela nella somministrazione di metoclopramide, in particolare per via endovenosa agli anziani, a pazienti con disturbi della conduzione cardiaca (compreso il prolungamento dell'intervallo QT),a pazienti con squilibrio elettrolitico non corretto, bradicardia e a pazienti che assumono altri farmaci noti per prolungare l'intervallo QT. Le dosi endovenose devono essere somministrate in bolo lento (almeno della durata di 3 minuti) al fine di ridurre il rischio di effetti avversi (p. es., ipotensione, acatisia). Insufficienza renale e epatica: nei pazienti con insufficienza renale o con grave insufficienza epatica, si raccomanda una riduzione del dosaggio. Il possibile incremento dei livelli di prolattina dovrebbe essere attentamente considerato, in particolare nei pazienti affetti da tumore al seno o da adenoma ipofisario secernente prolattina. E' sconsigliato l'uso concomitante della metoclopramide con bevande alcoliche.

Interazioni

Associazioni controindicate. Levodopa o agonisti dopaminergici e metoclopramide si antagonizzano vicendevolmente. Associazioni da evitare. L'alcol potenzia l'effetto sedativo della metoclopramide. Associazioni da tenere in considerazione. A causa dell'effetto procinetico della metoclopramide, l'assorbimento di alcuni farmaci puo' risultare alterato. Anticolinergici e derivati della morfina: gli anticolinergici e i derivati della morfina potrebbero entrambi avere effetto antagonista verso la metoclopramide sulla motilita' del tratto digerente. Farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale (derivati della morfina, ansiolitici, antistaminici H1 sedativi, antidepressivi sedativi, barbiturici, clonidina e farmaci correlati): gli effetti sedativi dei farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale e della metoclopramide risultano potenziati. Neurolettici: la metoclopramide potrebbe avere un effetto additivo con altri neurolettici nel caso di disordini extrapiramidali. Farmaci serotoninergici: l'utilizzo di metoclopramide con farmaci serotoninergici come gli SSRI puo' aumentare il rischio di sindrome serotoninergica. Digossina: la metoclopramide potrebbe ridurre la biodisponibilita' della digossina. E' necessario un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di digossina. Ciclosporina: la metoclopramide aumenta la biodisponibilita' della ciclosporina (Cmax del 46% ed esposizione del 22%). E' necessario un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di ciclosporina. Le conseguenze cliniche sono incerte. Mivacurio e sussametonio: l'iniezione di metoclopramide puo' prolungare la durata del blocco neuromuscolare (tramite inibizione delle colinesterasi plasmatiche). Forti inibitori del CYP2D6: i livelli di esposizione della metoclopramide aumentano, quando somministrata in concomitanza a forti inibitori del CYP2D6 come fluoxetina e paroxetina. Benche' la significativita' clinica sia incerta, i pazienti dovrebbero essere monitorati per reazioni avverse. Cisplatino: alcune osservazioni riportano, con metoclopramide, un aumento della tossicita' renale del cisplatino. Insulina: riducendo il transito intestinale anche del cibo, il trattamento con metoclopramide puo' richiedere un aggiustamento deldosaggio di insulina nel diabete. La metoclopramide inoltre riduce gl i effetti dell'apomorfina sul S.N.C.

Effetti indesiderati

Frequenza reazioni avverse: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico.Non nota: metemoglobinemia, che puo' essere correlata al deficit di N ADH citocromo b5 reduttasi, in particolare nei neonati, sulfemoglobinemia, principalmente con la somministrazione concomitante di elevate dosi di prodotti medicinali che rilasciano zolfo. Patologie cardiache. Non nota: bardicardia, in particolare con la formulazione endovenosa; non nota: arresto cardiaco, che si verifica poco dopo l'uso iniettabile, e che puo' essere conseguente a bradicardia; blocco atrioventricolare, arresto sinusale in particolare con la formulazione endovenosa; prolungamento dell'intervallo QT dell'elettrocardiogramma; torsade de pointes. Patologie endocrine. Non comune: amenorrea, iperprolattinemia; raro: galattorrea; non nota: ginecomastia. Patologie gastrointestinali.Comune: diarrea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia. Disturbi del sistema immunitari o. Non comune. ipersensibilita'; non nota. reazione anafilattica (incluso shock anafilattico in particolare con la formulazione endovenosa. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza; comune: disturbi extrapiramidali (in particolare in bambini e giovani adulti e/o quando si superano le dosi raccomandate, anche in seguito alla somministrazione di una singola dose del farmaco), parkinsonismo, acatisia; noncomune: distonia, discinesia, riduzione del livello di coscienza; rar o: convulsioni in particolare in pazienti epilettici; non nota: discinesia tardiva che puo' essere persistente, durante o dopo trattamento prolungato, in particolare nei pazienti anziani, sindrome neurolettica maligna. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione; non comune: allucinazioni; raro: stato confusionale; non nota: ideazione suicidaria. Patologie vascolari. Comune. ipotensione, in particolare con la formulazione endovenosa; non nota: shock, sincope dopo la somministrazione pervia iniettabile, ipertensione acuta nei pazienti con feocromocitoma. Le seguenti reazioni, talvolta associate, si manifestano piu' frequentemente quando vengono somministrate dosi elevate. Sintomi extrapiramidali: distonia acuta e discinesia, sindrome parkinsoniana, acatisia, anche dopo la somministrazione di una singola dose del farmaco, in particolare nei bambini e nei giovani adulti. Sonnolenza, riduzione del livello di coscienza, confusione, allucinazioni. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo.

Gravidanza e allattamento

Una vasta quantita' di dati su donne in gravidanza (piu' di 1.000 esiti di esposizione) indica assenza di tossicita' malformativa e fetotossicita'. Se clinicamente necessario, la metoclopramide puo' essere utilizzata durante la gravidanza. A causa delle proprieta' farmacologiche (come per altri neurolettici), in caso di somministrazione di metoclopramide alla fine della gravidanza, non si puo' escludere la sindrome extrapiramidale nel neonato. La metoclopramide dovrebbe essere evitata alla fine della gravidanza. Se si utilizza la metoclopramide, si deve istituire un monitoraggio neonatale. La metoclopramide e' escreta nel latte materno a bassi livelli. Non si possono escludere reazioni avverse nel bambino allattato al seno. Pertanto la metoclopramide non e' raccomandata durante l'allattamento al seno. Si deve prendere in considerazione l'interruzione della metoclopramide nelle donne che allattano al seno.