Pioglitazone Act - 28cpr 15mg
Dettagli:
Nome:Pioglitazone Act - 28cpr 15mgCodice Ministeriale:041901024
Principio attivo:Pioglitazone Cloridrato
Codice ATC:A10BG03
Fascia:A
Prezzo:10
Rimborso:10
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Actavis Italy Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Farmaci usati nel diabete, farmaci che riducono il glucosio ematico, escluse le insuline.
Principi attivi
Pioglitazone (come cloridrato).
Eccipienti
Carmellosa calcica, idrossipropilcellulosa, lattosio monoidrato, magnesio stearato.
Indicazioni
E' indicato nel trattamento del diabete mellito di tipo 2 in monoterapia in pazienti adulti (in particolare pazienti sovrappeso) non adeguatamente controllati dalla dieta e dall'esercizio fisico per i quali il trattamento con metformina e' inappropriato a causa di controindicazioni o intolleranza. E' anche indicato in combinazione con insulina nei pazienti adulti con diabete mellito di tipo 2 che non raggiungono un sufficiente controllo glicemico con insulina, per i quali l'uso di metformina e' inappropriato a causa di controindicazioni o intolleranza. Dopo l'inizio della terapia, i pazienti devono essere rivalutati dopo 3-6 mesi per verificare l'adeguatezza della risposta al trattamento (adesempio, la riduzione della HbA1c). Nei pazienti che non rispondono a deguatamente, il trattamento con pioglitazone deve essere interrotto. Alla luce dei potenziali rischi di una terapia prolungata, i prescrittori devono confermare, in occasione delle visite successive, che i benefici del trattamento con pioglitazone siano mantenuti.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Insufficienza cardiaca o storia di insufficienza cardiaca (NYHA stadi da I a IV). Insufficienza epatica. Chetoacidosi diabetica. Carcinoma della vescica in fase attiva o anamnesi positiva per carcinoma della vescica. Ematuria macroscopica di natura non accertata.
Posologia
>>Posologia. Il trattamento con pioglitazone puo' essere iniziato con una dose iniziale di 15 mg o 30 mg una volta al giorno. La dose puo' essere aumentata gradualmente fino a 45 mg una volta al giorno. In combinazione con insulina, la dose in uso di insulina puo' essere mantenuta all'inizio del trattamento con pioglitazone. Se i pazienti riferiscono ipoglicemia, la dose di insulina deve essere ridotta. >>Popolazionispeciali. Anziani: non e' necessario alcun aggiustamento della dose; i medici devono iniziare il trattamento con la dose piu' bassa disponibile ed aumentarla gradualmente, in particolare quando pioglitazone viene utilizzato in combinazione con insulina. Insufficienza renale: none' necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con funzion alita' renale compromessa (clearance della creatinina > 4 ml/min). Nonsono disponibili informazioni su pazienti in dialisi, pertanto in tal i pazienti pioglitazone non deve essere usato. Insufficienza epatica: non utilizzare il pioglitazone in pazienti con insufficienza epatica. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di pioglitazone neibambini e negli adolescenti con eta' inferiore ai 18 anni non sono st ate ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. >>Modo di somministrazione. Le compresse di pioglitazone vengono assunte per via orale una volta al giorno con o senza cibo. Le compresse devono essere inghiottite con un bicchiere d'acqua.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
Avvertenze
Pioglitazone puo' causare ritenzione idrica che puo' esacerbare o precipitare una insufficienza cardiaca. Quando vengono trattati pazienti che presentano almeno un fattore di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca congestizia (es. precedente infarto del miocardio, malattia coronarica sintomatica o anziani), iniziare il trattamento con lapiu' bassa dose disponibile e aumentare la dose gradualmente. Osserva re i pazienti relativamente a segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso o edema; particolarmente quelli con una ridotta riserva cardiaca. Sono stati riportati casi di insufficienza cardiaca quando pioglitazone e' stato usato in combinazione con insulina o in pazienti con storia di insufficienza cardiaca. Osservare i pazienti rispetto a segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso ed edema quando pioglitazone e' usato in combinazione con insulina. Poiche' sia insulina che pioglitazone sono associati a ritenzione idrica, l'associazione puo' aumentare il rischio di edema. Sospendere pioglitazonese si manifesta qualsiasi deterioramento dello stato cardiaco. In uno studio in pazienti di eta' <75 anni con diabete mellito di tipo 2 e p reesistente malattia macrovascolare maggiore, pioglitazone o placebo sono stati aggiunti alla terapia antidiabetica e cardiovascolare in corso fino a 3,5 anni. Questo studio ha mostrato un aumento nelle segnalazioni di insufficienza cardiaca, tuttavia cio' non ha comportato un aumento nella mortalita' in questo studio. Valutare la combinazione con l'insulina negli anziani, a causa dell'aumento del rischio di insufficienza cardiaca grave. Alla luce dei rischi correlati all'eta' (in particolare carcinoma della vescica, fratture ed insufficienza cardiaca), considerare il bilancio tra i rischi ed i benefici accuratamente neglianziani sia prima che durante il trattamento. In una metanalisi su st udi clinici controllati i casi di carcinoma della vescica sono stati segnalati piu' frequentemente con pioglitazone rispetto ai gruppi di controllo. Anche i dati epidemiologici disponibili suggeriscono un lieveaumento del rischio di carcinoma della vescica nei pazienti diabetici trattati con pioglitazone, in particolare nei pazienti trattati per p eriodi piu' prolungati e con i dosaggi cumulativi piu' alti. Non puo' essere escluso un possibile rischio dopo trattamenti a breve termine. Valutare i fattori di rischio per il carcinoma della vescica prima di iniziare il trattamento (tra cui l'eta', fumo, esposizione ad alcune sostanze usate in ambienti lavorativi o chemioterapici quali ciclofosfamide oppure precedente radioterapia con esposizione dell'area pelvica). Indagare qualunque ematuria macroscopica prima di iniziare la terapia con pioglitazone. I pazienti devono consultare immediatamente il medico se dovesse insorgere ematuria macroscopica o altri sintomi quali disuria o urgenza della minzione. Durante l'esperienza post-marketing raramente e' stata riportata disfunzione epatocellulare. Si raccomanda di sottoporre i pazienti trattati a monitoraggio periodico degli enzimi epatici. Controllare gli enzimi epatici prima di iniziare la terapiacon pioglitazone in tutti i pazienti. Non iniziare la terapia in pazi enti con aumentati livelli basali degli enzimi epatici (ALT > 2,5 volte il limite superiore della norma) o con qualsiasi evidenza di malattia epatica. Dopo l'inizio della terapia con pioglitazone, si raccomandadi monitorare gli enzimi epatici periodicamente secondo necessita' cl inica. Se i livelli di ALT sono aumentati di 3 volte il limite superiore della norma durante la terapia con pioglitazone, rivalutare i livelli degli enzimi epatici appena possibile. Se i livelli di ALT rimangono > 3 volte il limite superiore della norma, interrompere la terapia. Se qualche paziente manifesta sintomi che suggeriscono disfunzione epatica (che possono includere nausea inspiegabile, vomito, dolore addominale, affaticamento, anoressia e/o urine scure) controllare gli enzimiepatici. La decisione se continuare il trattamento deve essere guidat a dal giudizio clinico in attesa delle valutazioni di laboratorio. Se si manifesta ittero, sospendere il medicinale. Negli studi clinici si e' evidenziato aumento di peso dose correlato, che puo' essere dovuto ad accumulo di adipe e in qualche caso associato a ritenzione idrica. In alcuni casi l'aumento di peso puo' essere un sintomo di insufficienza cardiaca, quindi monitorare attentamente il peso. Il controllo della dieta fa parte del trattamento del diabete. I pazienti devono seguire rigorosamente una dieta a calorie controllate. E' stata osservata una lieve riduzione dell'emoglobina media (riduzione relativa del 4%) e dell'ematocrito (riduzione relativa del 4,1%) durante la terapia con pioglitazone, consistente in emodiluizione. Modifiche simili sono stateosservate in pazienti trattati con metformina (riduzione relativa del l'emoglobina 3-4% e dell'ematocrito 3,6-4,1%) ed in misura minore in quelli trattati con sulfonilurea e insulina (riduzione relativa dell'emoglobina 1-2% e dell'ematocrito 1-3,2%) in studi comparativi controllati con pioglitazone. Come conseguenza dell'aumentata sensibilita' all'insulina, i pazienti che ricevono pioglitazone in duplice o triplice terapia orale con una sulfonilurea o in duplice terapia con insulina possono essere a rischio di ipoglicemia dose- correlata, e puo' essere necessaria una riduzione nella dose della sulfonilurea o dell'insulina.Sono stati riportati casi post-marketing di nuova insorgenza o peggio ramento di edema maculare diabetico, con diminuzione della acuita' visiva. Molti di questi pazienti hanno manifestato edema periferico concomitante. Non e' chiaro se esista o meno un'associazione diretta tra pioglitazone ed edema maculare, ma i medici devono fare attenzione alla possibilita' di edema maculare se i pazienti riferiscono disturbi della acuita' visiva; considerare l'opportunita' di una appropriata visitaoftalmologica. E' stata osservata un'aumentata incidenza di fratture ossee nelle donne, ma non negli uomini. Considerare il rischio di fratture nella terapia a lungo termine nelle donne trattate con pioglitazone. Come conseguenza dell'aumentata azione dell'insulina, il trattamento in pazienti con sindrome dell'ovaio policistico puo' causare la ripresa dell'ovulazione. Queste pazienti possono essere a rischio di gravidanza. Le pazienti devono essere consapevoli del rischio di gravidanza e se la paziente desidera intraprendere una gravidanza o se interviene una gravidanza, interrompere il trattamento. Usare con cautela durante la somministrazione concomitante di inibitori (es. gemfibrozil) o induttori (es. rifampicina) del citocromo P450 2C8. Monitorare attentamente il controllo glicemico. Considerare l'aggiustamento della dose di pioglitazone all'interno della posologia raccomandata o modifiche nel trattamento del diabete. Contiene lattosio.
Interazioni
Studi di interazione hanno dimostrato che pioglitazone non ha alcun effetto rilevante ne' sulla farmacocinetica ne' sulla farmacodinamica didigossina, warfarin, fenprocumone e metformina. La co-somministrazion e di pioglitazone con sulfoniluree non sembra influenzare la farmacocinetica della sulfonilurea. Studi condotti nell'uomo suggeriscono che non vi sia induzione del principale citocromo inducibile P450, 1A, 2C8/9 e 3A4. Studi in vitro non hanno evidenziato alcuna inibizione di alcun sottotipo del citocromo P450. Non sono attese interazioni con medicinali metabolizzati da tali enzimi, ad es. contraccettivi orali, ciclosporina, calcio antagonisti e inibitori della HMGCoA reduttasi. La co-somministrazione di pioglitazone con gemfibrozil (un inibitore del citocromo P450 2C8) ha comportato un aumento di 3 volte dell'AUC di pioglitazone. Poiche' e' possibile un aumento degli eventi avversi dose-correlati, puo' essere necessario diminuire la dose di pioglitazone quando gemfibrozil e' somministrato in concomitanza. Si deve considerare unattento monitoraggio del controllo glicemico. La co-somministrazione di pioglitazone con rifampicina (un induttore del citocromo P450 2C8) ha comportato una diminuzione del 54% dell'AUC di pioglitazone. Puo' essere necessario aumentare la dose di pioglitazone quando la rifampicina e' somministrata in concomitanza. Si deve considerare un attento monitoraggio del controllo glicemico.
Effetti indesiderati
Le reazioni avverse riportate in misura maggiore (> 0,5%) rispetto al placebo e in piu' di un caso isolato in pazienti che ricevevano pioglitazone in studi in doppio-cieco sono sotto elencate secondo la terminologia MedDRA per classe sistemica organica e frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di incidenza e di gravita'. >>Monoterapia. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni delle vie aeree superiori; non comune: sinusite. Patologie del sistema nervoso. Comune: ipo-estesia; non comune: insonnia. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi visivi; non nota: edema maculare. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: carcinoma della vescica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee. Esamidiagnostici. Comune: aumento ponderale; non nota: aumento della amino transferasi. >>Associazione con metformina. Infezioni ed infestazioni.Comune: infezioni delle vie aeree superiori; non comune: sinusite. Pa tologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: ipo-estesia, cefalea; non comune: insonnia. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi visivi; non nota: edema maculare.Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: carcinoma della vescica. Patologie gastrointestinali. Non comune: flatulenza. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee, artralgia. Patologie renali eurinarie. Comune: ematuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e de lla mammella. Comune: disfunzione erettile. Esami diagnostici. Comune:aumento ponderale; non nota: aumento della aminotransferasi. >>Associ azione con sulfonilurea. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni delle vie aeree superiori; non comune: sinusite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipoglicemia, aumento dell'appetito. Patologie del sistema nervoso. Comune: ipo-estesia, capogiro; non comune: cefalea, insonnia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi; non nota: edema maculare. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: carcinoma della vescica. Patologie gastrointestinali. Comune: flatulenza. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: sudorazione. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee. Patologie renali e urinarie. Non comune: glicosuria, proteinuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Noncomune: affaticamento. Esami diagnostici. Comune: aumento ponderale; non comune: aumento della lattico- deidrogenasi; non nota: aumento della aminotransferasi. >>Associazione con metformina e sulfonilurea. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni delle vie aeree superiori; non comune: sinusite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: ipo-estesia; non comune: insonnia. Patologie dell'occhio. Non nota: edema maculare. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: carcinoma della vescica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee, artralgia. Esami diagnostici. Comune: aumento ponderale, aumento della creatina fosfochinasi nel sangue; non nota: aumento della aminotransferasi. >>Con insulina. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni delle vieaeree superiori, bronchite; non comune: sinusite. Disturbi del metabo lismo e della nutrizione. Comune: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: ipo-estesia; non comune: insonnia. Patologie dell'occhio. Non nota: edema maculare. Patologie cardiache. Comune: insufficienza cardiaca. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipicompresi). Non comune: carcinoma della vescica. Patologie respiratori e, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee, artralgia, dolore alla schiena. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: edema. Esami diagnostici. Comune: aumento ponderale; non nota: aumento della aminotransferasi. >>Ulteriori informazioni. I disturbi visivi sono stati riportati principalmente all'inizio del trattamento e sono correlati alle modifiche della glicemia dovuti ad un'alterazione temporanea della turgidita' e dell'indice di rifrazione del cristallino. I casi di edema sono stati generalmente da lievi a moderati e di solito non hanno richiesto l'interruzione. L'incidenza di segnalazioni di insufficienza cardiaca riportate con il trattamento con pioglitazone e' stata la stessa osservata nei gruppi trattati con placebo, metformina e sulfonilurea, ma era aumentata quando pioglitazone e' stato utilizzato in terapia di combinazione con insulina. In uno studio di outcome su pazienti con malattia macrovascolare maggiore preesistente, l'incidenza di insufficienza cardiaca grave e' stata piu' alta con pioglitazone rispetto al placebo, quando aggiunti ad una terapia che includeva insulina. Tuttavia, cio' non ha comportato un aumento nella mortalita' in questo studio. Raramente e' stata riportata insufficienza cardiaca durante la commercializzazione di pioglitazone, ma piu' frequentemente quando e' stato usato incombinazione con insulina o in pazienti con storia di insufficienza c ardiaca. Un'incidenza piu' elevata di fratture e' stata osservata nelle donne trattate con pioglitazone, ma non negli uomini. Negli studi clinici con pioglitazone, l'incidenza dell'aumento dell'ALT di 3 volte ilimiti superiori della norma e' stata uguale al placebo ma inferiore a quella osservata nei gruppi di confronto trattati con metformina o sulfonilurea. I livelli medi degli enzimi epatici sono diminuiti con iltrattamento con pioglitazone. Nell'esperienza post-marketing si sono manifestati rari casi di aumento degli enzimi epatici e di disfunzioneepatocellulare. Sebbene in casi molto rari siano stati riportati even ti fatali, la relazione causale non e' stata stabilita.
Gravidanza e allattamento
>>Gravidanza. Non sono disponibili dati adeguati sull'uomo per determinare la sicurezza di pioglitazone durante la gravidanza. Studi condotti sull'animale con pioglitazone hanno evidenziato un rallentamento dello sviluppo del feto. Questa osservazione e' stata attribuita all'azione di pioglitazone nel diminuire l'iperinsulinemia materna e all'aumentata insulino-resistenza che si verifica durante la gravidanza riducendo quindi la disponibilita' dei substrati metabolici per la crescita del feto. La rilevanza di un simile meccanismo nell'uomo non e' chiara e pioglitazone non deve essere usato in gravidanza. >>Allattamento. Pioglitazone e' stato ritrovato nel latte di ratti in allattamento. Non e' noto se pioglitazone passi nel latte materno. Quindi, pioglitazone non deve essere somministrato in donne in allattamento. >>Fertilita'. Negli studi sulla fertilita' nell'animale non e' stato osservato alcuneffetto sulla copulazione, sulla fecondazione o sull'indice di fertil ita'.