Physioneal - 40 Gl 5sa 2lt 3,86%
Dettagli:
Nome:Physioneal - 40 Gl 5sa 2lt 3,86%Codice Ministeriale:037175217
Principio attivo:Glucosio (Destrosio) Monoidrato/Sodio Cloruro/Calcio Cloruro Biidrato/Magnesio Cloruro Esaidrato/Sodio Bicarbonato/Sodio Lattato
Codice ATC:B05DB
Fascia:C
Prezzo:215.75
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Baxter Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Soluzione per dialisi peritoneale
Contenitore:Sacca
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non inferiore a + 4 gradi centigradi
Scadenza:24 mesi
Formulazioni
Physioneal - 40 Gl 2,5lt 3,86%+l
Physioneal - 40 Gl 5sa 2lt 3,86%
Categoria farmacoterapeutica
Peritoneale dialitico.
Indicazioni
Ogniqualvolta debba essere impiegata la dialisi peritoneale, compresi: insufficienza renale acuta e cronica; grave ritenzione idrica; grave squilibrio elettrolitico; farmaco-intossicazione da sostanze dializzabili quando non sia disponibile una alternativa terapeutica piu' adeguata. Essendo a base di bicarbonato/lattato e avendo un pH fisiologico, sono particolamente indicate nei pazienti in cui le soluzioni contenenti solo tampone lattato provocano durante l'infusione dolore addominale o fastidio in seguito.
Controindicazioni / effetti secondari
Non vi sono controindicazioni assolute alla dialisi peritoneale.
Posologia
Solo per somministrazione intraperitoneale. Adulti e anziani: in media da 4 a 8 scambi di dialisi peritoneale al giorno; il volume da infondere dipende dalla corporatura del paziente ed in genere varia da 2,0 a 2,5 litri. Pazienti pediatrici, da neonati prematuri ad adolescenti: il beneficio deve essere bilanciato rispetto ai rischi di effetti indesiderati. Se utilizzato in questa categoria di pazienti, il volume di riempimento deve essere adattato in funzione del peso corporeo [solitamente 900-1100 ml/m2 (35-45 ml/kg) per scambio]. Per evitare il rischio di grave disidratazione, di ipovolemia e per minimizzare la perdita di proteine, e' consigliabile scegliere la soluzione per dialisi peritoneale con la piu' bassa osmolarita' compatibile con la rimozione di liquido desiderata per ogni scambio. Dopo aver tolto la sacca protettiva, rompere immediatamente il frangibile situato fra le due camere per miscelare le due soluzioni. Attendere fino a che la camera superiore si sia completamente svuotata nella camera inferiore. Mescolare dolcemente premendo con ambedue le mani le pareti della camera inferiore. La soluzione intraperitoneale deve essere infusa entro 24 ore dalla miscelazione.
Avvertenze
Non deve essere usata per infusione endovenosa. Non e', in genere, consigliabile l'impiego della dialisi peritoneale in presenza di: gravi patologie a carico della parete addominale (ad es. infezioni della pelle o ustioni, interventi chirurgici recenti, ernia); gravi patologie a carico della cavita' addominale (ad es. asciti, ileo, aderenze, perforazione dell'intestino, alterazioni diaframmatiche, tumori e gravidanza avanzata); grave insufficienza respiratoria; malnutrizione o gravi alterazioni del metabolismo lipidico. In pazienti con iperparatiroidismo secondario, deve essere attentamente valutato il rapporto rischio/beneficio dell'impiego di una soluzione per dialisi con calcio alla concentrazione di 1,25 mmol/l poiche' potrebbe aggravare l'iperparatiroidismo. Deve essere tenuta una accurata registrazione del bilancio idrico ed il peso corporeo del paziente deve essere attentamente monitorato per evitare iper- ed ipo-idratazione con gravi conseguenze che comprendono scompenso cardiaco congestizio, ipovolemia e shock. Durante la dialisi peritoneale si possono avere perdite di proteine, aminoacidi, vitamine idrosolubili e altri farmaci che possono richiedere una terapia sostitutiva. In pazienti con insufficienza renale, devono essere periodicamente valutati la concentrazione sierica degli elettroliti (in particolare bicarbonato, potassio, calcio e fosfato), la chimica del sangue (incluso l'ormone paratiroideo) ed i parametri ematologici. In pazienti con diabete, i livelli della glicemia devono essere monitorati e deve essere aggiustato il dosaggio dell'insulina o di altri farmaci per l'iperglicemia. In pazienti con livelli plasmatici di ione bicarbonato superiori a 30 mmol/l, e' necessario valutare il rischio di una eventuale alcalosi metabolica in rapporto al beneficio del trattamento con questo prodotto.
Interazioni
La concentrazione ematica dei medicinali dializzabili puo' ridursi durante una dialisi; deve essere preso in considerazione un possibile reintegro delle eventuali perdite. Devono essere attentamente monitorati i livelli plasmatici di potassio in pazienti in terapia con glucosidi cardiaci poiche' vi e' il rischio di intossicazione digitalica; puo' rendersi necessario un supplemento di potassio.
Effetti indesiderati
Sperimentazioni cliniche. Possono essere dovuti sia alla procedura che alla soluzione. Frequenze: comuni (>1/100 <1/10), non comuni (>1/1000 <1/100). Metaboliche e nutrizionali. Comune: alcalosi, iperglicemia, ipercalcemia, ipokalemia, ultrafiltrazione ridotta; non comune: aumento pCO2, acidosi lattica, ipervolemia. Sistema cardiovascolare. Comune: ipertensione. Corporeo generale. comune: dolore addominale; non comune: astenia, brividi, emicrania, peritonite. Sistema nervoso. Non comune: vertigine. Reazioni dovutie alla procedura: dolore addominale, sanguinamento, peritonite (seguita da dolore addominale, dializzato torbido e talvolta febbre), infezione sul tessuto attorno al catetere (sintomi dell'infiammazione: arrossamento e secrezione); blocco del catetere, ileo, dolore alle spalle, ernia della cavita' addominale. Reazioni dovute alla soluzione per dialisi peritoneale hanno una incidenza minore di quelli dovuti alla procedura ed includono: debolezza, svenimento, stanchezza, crampi muscolari, mal di testa, sintomi a carico dell'apparato respiratorio associati ad edema polmonare e squilibrio elettrolitico (ad esempio ipokalemia, ipocalcemia).
Gravidanza e allattamento
Non vi e' esperienza clinica sull'impiego del medicinale in gravidanza ed allattamento ne' sono disponibili dati da studi nell'animale; deve quindi essere valutato il rapporto rischio/beneficio.