Oxaliplatino My - Ev 1fl 50mg

Dettagli:
Nome:Oxaliplatino My - Ev 1fl 50mg
Codice Ministeriale:038097010
Principio attivo:Oxaliplatino
Codice ATC:L01XA03
Fascia:H
Prezzo:203.67
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Mylan Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Polvere per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

OXALIPLATINO MYLAN GENERICS

Formulazioni

Oxaliplatino My - Ev 1fl 50mg
Oxaliplatino My - Ev 1fl 100mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci antineoplastici, composti del platino.

Principi attivi

Oxaliplatino.

Eccipienti

Lattosio monoidrato.

Indicazioni

L'oxaliplatino, in associazione a 5-fluorouracile (5 FU) e acido folinico (AF), e' indicato nelle condizioni seguenti: terapia adiuvante delcancro al colon di stadio III (C di Duke) dopo completa resezione del tumore primario; terapia del cancro colorettale metastatico.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' all'oxaliplatino o al suo eccipiente lattosio monoidrato. Allattmento. Mielosoppressione antecedente l'inizio del primo ciclo, come evidenziato in condizioni basali da neutrofili <2x10^9 /l e/oconta piastrinica <100x10^9 /l. Neuropatia sensoriale periferica con incapacita' funzionale antecedente al primo ciclo. Funzionalita' renale gravemente compromessa (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min).

Posologia

La preparazione di soluzioni iniettabili di agenti citotossici deve essere effettuata da personale specializzato con approfondita conoscenzadei medicinali in uso, in condizioni che garantiscano l'integrita' de l medicinale, la protezione dell'ambiente e in particolare la protezione del personale che maneggia i medicinali, conformemente alle direttive ospedaliere. Tale preparazione necessita di un'area appositamente riservata. In tale area e' vietato fumare e consumare cibi o bevande. Posologia SOLO PER PAZIENTI ADULTI. La dose di oxaliplatino raccomandata nella terapia adiuvante e' di 85 mg/m^2 per via endovenosa con somministrazione ripetuta ogni due settimane per 12 cicli (6 mesi). La dosedi oxaliplatino raccomandata nella terapia del cancro colorettale met astatico e' di 85 mg/m^2 per via endovenosa con somministrazione ripetuta ogni 2 settimane. Il dosaggio somministrato deve essere adattato alla sua tollerabilita'. Somministrare sempre prima delle fluoropirimidine per es. 5-fluorouracile (5 FU). Somministrare sotto forma di infusione per via endovenosa della durata di 2-6 ore in 250-500 ml di soluzione glucosata al 5% (50 mg/ml) in modo da ottenere una concentrazionecompresa tra 0,2 mg/ml e 0,70 mg/ml; 0,70 mg/ml e' la concentrazione massima nella pratica clinica per una dose di oxaliplatino da 85 mg/m^2. L'oxaliplatino e' stato utilizzato principalmente in associazione a5-fluorouracile (5 FU) per infusione continua. Per lo schema terapeut ico di due settimane si utilizzavano regimi di 5-fluorouracile (5 FU) che combinavano bolo e infusione continua. Compromissione della funzionalita' renale: non e' stato studiato nei pazienti affetti da grave compromissione della funzionalita' renale. Nei pazienti affetti da moderata compromissione della funzionalita' renale e' possibile avviare la terapia alla normale dose raccomandata. I pazienti affetti da lieve disfunzione renale non necessitano di adattamento della dose. Insufficienza epatica: in uno studio di fase I che comprendeva pazienti affetti da vari gradi di compromissione della funzionalita' epatica, la frequenza e la gravita' dei disturbi epatobiliari sembravano essere correlati a una patologia progressiva e a test che evidenziavano una compromissione della funzionalita' epatica al basale. Durante lo sviluppo clinico, non e' stato effettuato alcun adattamento specifico della dose peri pazienti con risultati anomali nei test di funzionalita' epatica. A nziani: quando l'oxaliplatino e' stato utilizzato in monoterapia o in associazione a 5-fluorouracile (5 FU) nei pazienti di eta' superiore a65 anni non e' stato osservato alcun aumento di tossicita' grave. Di conseguenza, nel paziente anziano non e' necessario alcun adattamento specifico della dose. Modo di somministrazione: infusione endovenosa. La somministrazione di oxaliplatino non richiede iperidratazione. L'oxaliplatino, diluito in 250 - 500 ml di soluzione glucosata al 5% (50 mg/ml), in modo da fornire una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml, deve essere infuso per via venosa centrale o periferica in un arco di tempo compreso tra 2 e 6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve precedere sempre la somministrazione di 5-fluorouracile (5 FU). In caso di stravaso la somministrazione deve essere interrotta immediatamente. Istruzioni per l'uso: deve essere ricostituito e ulteriormente diluito prima dell'uso. Per ricostituire e quindi diluire il prodotto liofilizzato, deve essere utilizzato unicamente un diluente a base di soluzioneglucosata al 5% (50 mg/ml).

Conservazione

Questo medicinale non necessita di alcuna particolare condizione di conservazione.

Avvertenze

L'oxaliplatino deve essere riservato unicamente ai reparti specializzati di oncologia medica e deve essere somministrato sotto il controllo di un medico oncologo qualificato. Poiche' i dati di sicurezza nei pazienti con funzionalita' renale moderatamente compromessa sono limitati, la sua somministrazione deve essere subordinata ad una accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio per il singolo paziente. In questi casi si deve monitorare molto attentamente la funzionalita' renalee la dose deve essere aggiustata in base alla tossicita'. I pazienti con anamnesi di manifestazioni allergiche ad altri prodotti contenentiplatino devono essere osservati per l'eventuale comparsa di sintomi a llergici. In caso di comparsa di reazioni di tipo anafilattico all'oxaliplatino, interrompere immediatamente l'infusione e iniziare un trattamento sintomatico appropriato. Una nuova somministrazione di oxaliplatino e' controindicata. In caso di stravaso di oxaliplatino, l'infusione deve essere immediatamente interrotta e si deve iniziare l'abitualetrattamento sintomatico locale. La neurotossicita' dell'oxaliplatino deve essere monitorata attentamente, in particolare nel caso di associazione con altri farmaci che presentano una tossicita' neurologica specifica. Un esame neurologico deve essere effettuato prima di ogni somministrazione e periodicamente in seguito. Nei pazienti che hanno presentato disestesia faringolaringea acuta durante o nelle ore che seguonol'infusione di 2 ore, la successiva somministrazione di oxaliplatino deve essere effettuata in 6 ore. In caso di comparsa di sintomi neurologici (parestesia, disestesia), la dose di oxaliplatino deve essere aggiustata in funzione della durata e della gravita' di questi sintomi, con le seguenti raccomandazioni: nel caso in cui i sintomi durino piu'di sette giorni e siano dolorosi, la dose seguente di oxaliplatino de ve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (nel metastatico) o 75 mg/m^2 (nell'adiuvante). Se la parestesia, senza disturbo funzionale, persiste fino all'inizio del ciclo seguente, la dose seguente di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (nel metastatico) o 75 mg/m^2 (nell'adiuvante). Nel caso in cui la parestesia con disturbo funzionale persista fino all'inizio del ciclo seguente, il trattamento deve essere interrotto. Nel caso in cui si constati un miglioramento dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento, se ne puo' considerare la ripresa. I pazienti devono essere informati in modo adeguato riguardo al rischio di persistenza dei sintomi di neuropatia sensoriale periferica dopo il termine della terapia. Parestesie moderate localizzate o parestesieche possono interferire con le attivita' funzionali possono persister e fino a 3 anni dopo il termine della terapia nell'adiuvante. La tossicita' gastrointestinale, che si manifesta sotto forma di nausea e vomito, giustifica un trattamento antiemetico profilattico e/o terapeutico. Diarrea/vomito di grado severo possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e compromissione della funzione renale, in particolar modo in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile (5 FU). In casi isolati e' stata riportata pancreatite. In caso di presentazione di tossicita' di tipo ematologico (neutrofili < 1,5x10^9 /l o piastrine < 50x10^9 /l), la somministrazione del ciclo seguente di terapia deve essere ritardato fino al ritorno dei valori ematologici a livelliaccettabili. Eseguire un emocromo con formula leucocitaria prima di i niziare il trattamento e prima di ogni nuovo ciclo. I pazienti devono essere informati in modo adeguato riguardo al rischio di diarrea/vomito, mucosite/stomatite e neutropenia dopo somministrazione di oxaliplatino e 5-fluorouracile (5 FU) in modo da poter contattare con urgenza il medico che li ha in cura per un adeguato trattamento. In caso di comparsa di mucosite/stomatite con o senza neutropenia, il ciclo seguentedeve essere ritardato fino a che la mucosite/stomatite non sara' di g rado 1 o inferiore e/o fino a che la conta dei neutrofili sia di 1,5x10^9 /l. Per l'oxaliplatino somministrato in associazione a 5-fluorouracile (5 FU)(con o senza acido folinico (AF)), bisogna effettuare l'usuale aggiustamento di dose in relazione alla tossicita' del 5-fluorouracile (5 FU). In caso di comparsa di diarrea di grado 4 (WHO), neutropenia di grado 3-4 (neutrofili < 1,0x10^9 /l), trombocitopenia di grado 3-4 (piastrine < 50x10^9 /l), la dose di oxaliplatino va ridotta da 85a 65 mg/m^2 (nel metastatico) o 75 mg/m^2 (nell'adiuvante), oltre all a riduzione necessaria della dose di 5-fluorouracile (5 FU). In caso di sintomi respiratori inspiegabili, quali tosse non produttiva, dispnea, crepitii o infiltrati polmonari radiologici, si deve interrompere il trattamento con oxaliplatino fino a quando ulteriori indagini polmonari escludano una malattia polmonare interstiziale o fibrosi polmonare. In caso di test di funzionalita' epatica con risultati anomali o ipertensione portale non chiaramente risultante da metastasi epatiche, sideve prendere in considerazione la possibilita' di casi molto rari di disturbo vascolare epatico indotto dal farmaco. Per l'uso nella donna in stato di gravidanza. Negli studi preclinici su oxaliplatino sono s tati osservati effetti genotossici. Pertanto, il paziente maschio in terapia con oxaliplatino deve essere avvertito di non concepire durantela terapia e fino a 6 mesi dopo il termine della stessa, e di informa rsi relativamente alla possibilita' di conservazione dello sperma prima della terapia, perche' l'oxaliplatino puo' avere un effetto negativosulla capacita' di concepimento che potrebbe essere irreversibile. Du rante la terapia con oxaliplatino, la donna non deve avviare una gravidanza e deve fare uso di un metodo contraccettivo efficace.

Interazioni

Non si e' osservata alcuna modifica nel livello di esposizione a 5-fluorouracile (5 FU) nei pazienti che hanno ricevuto un'unica dose di 85 mg/m^2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile (5 FU). In vitro non si e' osservato alcuno spiazzamento significativo del legame proteico dell'oxaliplatino con i seguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel e sodio valproato.

Effetti indesiderati

Gli eventi avversi piu' frequenti di oxaliplatino in associazione a 5-fluorouracile/acido folinico (5 FU/AF) sono stati di tipo gastrointestinale, ematologico e neurologico. Complessivamente, tali eventi avversi sono stati piu' frequenti e gravi con l'oxaliplatino in associazionea 5 FU/AF che non con 5 FU/AF in monoterapia. Le frequenze riportate nella tabella che segue risultano da sperimentazioni cliniche sia nel trattamento metastatico che nell'adiuvante e dall'esperienza dopo l'immissione in commercio. Le frequenze indicate nella tabella che segue sono state definite utilizzando la seguente conversione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro(>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non noto (dai dati di sponibili non e' possibile effettuare una stima). >>Infezioni e infestazioni. Molto comune: infezione; Comune: rinite, infezione del tratto respiratorio superiore, neutropenia febbrile /sepsi neutropenica. >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia; Raro: trombocitopenia immunoallergica, anemia emolitica. >>Disturbi del sistema immunitario. Molto comune: allergie/reazioni allergiche. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia, anomalie della glicemia, ipokaliemia, anomalie dei livelli del sodio; Comune: disidratazione; Noncomune: acidosi metabolica. >>Disturbi psichiatrici. Comune: depressi one, insonnia; Non comune: nervosismo. >>Patologie del sistema nervoso. Molto comune: neuropatia sensoriale periferica, disturbi sensoriali,disgeusia, cefalea; Comune: capogiri, nevrite motoria, meningismo; Ra ro: disartria. >>Patologie dell'occhio. Comune: congiuntivite, disturbi visivi; Raro: riduzione transitoria dell'acuita' visiva, disturbi del campo visivo, neurite ottica. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: ototossicita'; Raro: sordita'. >>Patologie vascolari.Molto comune: epistassi; Comune: emorragia, arrossamento, trombosi ve nosa profonda, embolia polmonare. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Moto comune: dispnea, tosse; Comune: singhiozzo; Raro: polmonite interstiziale, fibrosi polmonare. >>Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, diarrea, vomito, stomatite/mucosite, dolore addominale, stipsi; Comune: dispepsia, reflusso gastroesofageo, emorragia rettale; Non comune: ileo, ostruzione intestinale; Raro: colite, compresa la diarrea da Clostridium difficile. >>Patologie della cutee del tessuto sottocutaneo. Molto comune: disturbi cutanei, alopecia; Comune: esfoliazione della cute (per es. sindrome palmo-plantare), es antema eritematoso, eruzione cutanea, iperidrosi, disturbi alle unghie. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico del tessuto connettivo. Molto comune: dolorabilita' alla schiena; Comune: artralgia, dolore alle ossa. >>Patologie renali e urinarie. Comune: ematuria, disuria, anomalia nella frequenza della minzione. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: spossatezza, febbre, astenia, dolore, reazioni al sito di somministrazione. >>Esamidiagnostici. Molto comune: aumento degli enzimi epatici, aumento nell a fosfatasi alcalina ematica, aumento nei livelli di bilirubina ematica, aumento nei livelli di lattato deidrogenasi; Comune: aumento nei livelli di creatinina ematica, calo ponderale. Patologie epatobiliari. Molto raro (<=1/10.000): sindrome da ostruzione sinusoidale epatica, o manifestazioni patologiche correlate a tale disturbo epatico, tra cui peliosi epatica, iperplasia rigenerativa nodulare e fibrosi perisinusoidale. Le loro manifestazioni cliniche possono essere ipertensione portale e/o aumento delle transaminasi. Molto raro (<= 1/10.000): pancreatite. Patologie renali e urinarie. Molto raro (<= 1/10.000): nefropatia tubulo-interstiziale acuta che porta a insufficienza renale acuta. Diarrea/vomito di grado severo possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolar modo in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile (5 FU). Sistema nervoso. Latossicita' che limita la somministrazione di oxaliplatino e' di tipo neurologico. Si tratta di una neuropatia sensoriale periferica caratterizzata da disestesia e/o parestesia delle estremita' accompagnata o meno da crampi, spesso scatenata dal freddo. Questi sintomi si verificano nel 95% dei pazienti trattati. La comparsa di dolore e/o di un disturbo funzionale forniscono delle indicazioni, a seconda della durata dei sintomi, per aggiustare la dose o perfino per interrompere il trattamento. Tale disturbo funzionale comprende difficolta' nell'esecuzionedi movimenti fini ed e' una possibile conseguenza della compromission e sensoriale. Il rischio di comparsa di sintomi persistenti per una dose complessiva di 850 mg/m^2 (10 cicli) e' del 10% circa, e per una dose complessiva di 1020 mg/m^2 (12 cicli) e' del 20% circa. Nella maggior parte dei casi la sintomatologia neurologica migliora o scompare del tutto con l'interruzione del trattamento. Sono state riferite manifestazioni neurosensoriali acute. Queste reazioni iniziano entro poche ore dalla somministrazione e spesso si verificano con l'esposizione al freddo. Solitamente si manifestano come parestesia transitoria, disestesia e ipoestesia. Nell'1% e nel 2% dei pazienti si presenta una sindrome acuta di disestesia faringolaringea, caratterizzata da sensazioni soggettive di disfagia o dispnea/sensazione di soffocamento, senza evidenze oggettive di turbe respiratorie o di laringospasmo o broncospasmo. Il prolungamento dell'infusione aiuta a ridurre l'incidenza di questa sindrome. Occasionalmente sono stati osservati altri sintomi, tra cui spasmo mandibolare/spasmo muscolare/contrazioni muscolari involontarie/tensione muscolare/mioclono, anomalie della coordinazione/anomaliedell'andatura/atassia/disturbi dell'equilibrio, oppressione/compressi one/malessere/dolore toracico o alla gola. Inoltre, sono possibili disfunzioni del nervo craniale in associazione o anche come eventi isolati sotto forma di ptosi, diplopia, afonia/disfonia/raucedine, a volte descritta come paralisi delle corde vocali, sensazione di anomalia in sede linguale o disartria, a volte descritta come afasia, nevralgia deltrigemino/dolore al viso /dolore agli occhi, diminuzione dell'acuita' visiva, disturbi del campo visivo. Sono stati riferiti casi isolati d i neurite ottica.

Gravidanza e allattamento

Non sono finora disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego dell'oxaliplatino in gravidanza. Negli studi animali e' stata osservata una tossicita' riproduttiva. Pertanto, si sconsiglia l'impiego di oxaliplatino durante la gravidanza e nella donna in eta' fertile che non faccia uso di misure contraccettive. L'uso di oxaliplatino deve essere preso in considerazione unicamente dopo aver informato in modo adeguato la paziente sul rischio per il feto e con il consenso della pazientestessa. E' necessario che i pazienti facciano uso di appropriati meto di contraccettivi durante la terapia e dopo la cessazione della stessaper un periodo di 4 mesi per la donna e di 6 mesi per l'uomo. Non e' stata studiata l'escrezione nel latte materno. L'oxaliplatino e' controindicato durante l'allattamento. L'oxaliplatino puo' avere un effettonegativo sulla capacita' di concepimento.