Oxaliplatino Hos - Inf 100mg/20m
Dettagli:
Nome:Oxaliplatino Hos - Inf 100mg/20mCodice Ministeriale:038094025
Principio attivo:Oxaliplatino
Codice ATC:L01XA03
Fascia:H
Prezzo:407.23
Produttore:Hospira Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inf. a +25, in confezione originale
Scadenza:18 mesi
Denominazione
OXALIPLATINO HOSPIRA ITALIA 5 MG/ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Formulazioni
Oxaliplatino Hos - Inf 50mg 10ml
Oxaliplatino Hos - Inf 100mg/20m
Oxaliplatino Hos - Ev 200mg 40ml
Categoria farmacoterapeutica
Agenti antineoplastici, composti del platino.
Principi attivi
Un ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 5 mg di oxaliplatino. 10 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 50 mg di oxaliplatino. 20 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 100 mg di oxaliplatino. 40 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 200 mg di oxaliplatino.
Eccipienti
Acqua per preparazioni iniettabili, acido tartarico, idrossido di sodio (per correggere il pH).
Indicazioni
L'oxaliplatino in associazione con 5-fluorouracile (5-FU) e acido folinico (FA) e' indicato per il trattamento adiuvante del tumore al colonstadio III (C di Duke) dopo resezione completa del tumore primario; t rattamento del tumore colorettale metastatico. Oxaliplatino e' indicato solo negli adulti.
Controindicazioni / effetti secondari
L'oxaliplatino e' controindicato nei pazienti: con anamnesi di ipersensibilita' all'oxaliplatino o ai suoi eccipienti; che stanno allattandoal seno; che presentano mielosoppressione antecedente all'inizio del primo ciclo, evidenziata in condizioni basali da neutrofili <2 x10^9/le/o conta piastrinica <100 x10^9/l; che lamentano neuropatia sensoria le periferica con incapacita' funzionale antecedente al primo ciclo; con funzionalita' renale gravemente compromessa (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min).
Posologia
La preparazione delle soluzioni iniettabili di farmaci citotossici deve essere eseguita da personale specializzato appositamente formato cheabbia conoscenza del prodotto medicinale, in condizioni tali da garan tire l'integrita' del prodotto medicinale, la protezione dell'ambientee in particolare la protezione del personale che manipola i farmaci, conformemente alle direttive ospedaliere. E' necessaria una zona riservata per tale scopo. In questi locali e' vietato fumare, mangiare o bere. Riservato agli adulti. La dose raccomandata di oxaliplatino come trattamento adiuvante e' di 85 mg/m^2 ripetuta ogni 2 settimane per 12 cicli (6 mesi), per via endovenosa. La dose raccomandata di oxaliplatino nel trattamento del tumore colorettale metastatico e' di 85 mg/m^2 ripetuta ogni 2 settimane, per via endovenosa. La dose deve essere modificata in funzione della tollerabilita'. La somministrazione di oxaliplatino deve precedere sempre quella delle fluoropirimidine - ad es. 5-fluorouracile. L'oxaliplatino e' somministrato in infusione endovenosa della durata di 2-6 ore, in 250-500 ml di una soluzione glucosata al5% (50 mg/ml) per ottenere una concentrazione compresa tra 0,2 mg/ml e 0,70 mg/ml; 0,70 mg/ml rappresenta la concentrazione massima nella pratica clinica per una dose di oxaliplatino di 85 mg/m^2. L'oxaliplatino e' stato utilizzato prevalentemente in regimi di associazione con l'infusione continua di 5-fluorouracile. Per il trattamento ogni due settimane, sono stati usati dosaggi di 5-fluorouracile che hanno associato bolo e infusione continua. Soggetti con compromissione della funzione renale: l'oxaliplatino non e' stato studiato in pazienti con compromissione della funzione renale di grado severo. Nei pazienti con compromissione della funzione renale di grado lieve, il trattamento puo' iniziare con la dose normalmente raccomandata. Non e' necessario modificare la dose nei pazienti con compromissione della funzione renale di grado lieve. Soggetti con compromissione della funzione epatica: Negli studi di fase I che includevano pazienti con diversi gradi di compromissione della funzione epatica, la frequenza e la gravita' delle malattie epatobiliari sembravano correlate al progredire della malattia e all'alterazione dei valori basali del test di funzionalita' epatica. Durante lo sviluppo clinico, non e' stato necessario alcun aggiustamento specifico della dose per i pazienti con test della funzionalita' epatica anormale. Soggetti anziani: non si e' osservato alcun aumento di tossicita' grave quando l'oxaliplatino e' stato usato da solo o in associazione a 5-fluorouracile, nei pazienti con piu' di 65 anni. Di conseguenza, non e' richiesto nessun adattamento specifico della dose per i pazienti anziani. Popolazione pediatrica: non vi sono indicazioni rilevanti sull'oxaliplatino nei bambini. L'efficacia di oxaliplatino come agente singolo nelle popolazioni pediatriche con tumori solidi non e' stata stabilita. Modo di somministrazione: l'oxaliplatino e' somministrato per infusione endovenosa. La somministrazione di oxaliplatino nonrichiede iperidratazione. L'infusione di oxaliplatino, diluito in 250 -500 ml di soluzione glucosata al 5% (50 mg/ml) cosi' da ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml, deve essere effettuata o pervia venosa periferica o per via venosa centrale per una durata di 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve precedere sempre quella di 5-fl uorouracile. In caso di stravaso, la somministrazione deve essere interrotta immediatamente. Istruzioni per l'uso: l'oxaliplatino deve essere diluito prima dell'uso,. Per diluire la soluzione concentrata di soluzione per infusione, utilizzare solo glucosio 5%.
Conservazione
Conservare al di sotto dei 25 gradi C. Prodotto medicinale confezionato per la vendita: conservare il flacone nella sua confezione originaleper proteggerlo dalla luce. Non congelare.
Avvertenze
L'uso di oxaliplatino deve essere riservato ai reparti specializzati di oncologia e la sua somministrazione deve avvenire sotto il controllodi un medico oncologo qualificato. Funzionalita' renale: per la limit ata conoscenza sulla sicurezza d'uso in pazienti con funzionalita' renale lievemente compromessa, il trattamento deve essere valutato solo dopo attento esame del rapporto rischio/beneficio per il paziente. In questi casi, la funzionalita' renale deve essere attentamente controllata e il dosaggio deve essere regolato in funzione della tossicita'. Anamnesi positiva di reazioni allergiche: i pazienti con anamnesi di manifestazioni allergiche ad altri prodotti contenenti platino devono essere tenuti sotto osservazione per l'eventuale comparsa di sintomi allergici. In caso di comparsa di manifestazioni di tipo anafilattico interrompere immediatamente l'infusione e iniziare un trattamento sintomatico appropriato. In questi pazienti e' controindicata una nuova somministrazione di oxaliplatino. Stravaso: in caso di stravaso di oxaliplatino, l'infusione deve essere interrotta immediatamente e si deve iniziare un trattamento sintomatico locale. Neurotossicita': la neurotossicita' da oxaliplatino deve essere monitorata attentamente, in particolare nelle associazioni con farmaci che presentano una specifica tossicita' neurologica. Un esame neurologico deve essere effettuato prima di ogni somministrazione e periodicamente in seguito. Disestesia laringofaringea: nei pazienti che presentano disestesia laringofaringea acuta,durante o nelle ore che seguono l'infusione di due ore, la somministr azione successiva di oxaliplatino deve essere effettuata in sei ore. Sintomi neurologici: in caso di comparsa di sintomi neurologici (parestesie, disestesie), la dose di oxaliplatino deve essere aggiustata in funzione della durata e della gravita' di questi sintomi, con le seguenti raccomandazioni: nel caso in cui i sintomi durino piu' di 7 giorni e siano dolorosi, la dose di oxaliplatino per il trattamento successivo deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (quando viene utilizzato nel tumore colorettale metastatico) o a 75 mg/m^2 (quando viene utilizzato come adiuvante); se le parestesie, senza disturbo funzionale, persistono fino all'inizio del ciclo seguente, la dose di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (quando viene utilizzato nel tumore colorettale metastatico) o a 75 mg/m^2 (quando viene utilizzato come adiuvante); nel caso in cui le parestesie con disturbo funzionale persistano fino all'inizio del ciclo seguente, il trattamento deve essere interrotto; nel caso in cui si constati un miglioramento dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento, se ne puo' considerare la ripresa. Neuropatia sensoriale periferica: il paziente deve essere informato del rischio di sintomi persistenti di neuropatia sensoriale periferica dopola fine del trattamento. Parestesie localizzate moderate o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali possono persister e fino a 3 anni dopo la fine del trattamento nel caso di utilizzazionecome adiuvante. Sindrome da Leucoencefalopatia Posteriore Reversibile (RPLS): casi di Sindrome da Leucoencefalopia Posteriore Reversibile s ono stati segnalati in pazienti trattati con oxaliplatino in chemioterapia di combinazione. RPLS e' una condizione neurologica rara, reversibile, con evoluzione rapida che puo' comprendere convulsioni, ipertensione, cefalea, confusione, cecita', e altri disturbi visivi e neurologici. La diagnosi di RPLS si basa sulla conferma da immagini del cervello, preferibilmente MRI (Immagini da Risonanza Magnetica). Tossicita' gastrointestinale: le manifestazioni di tossicita' gastrointestinale, quali nausea e vomito, giustificano un trattamento antiemetico profilattico e/o terapeutico. Diarrea/vomito di grado severo possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e di 5-fluorouracile. Tossicita' ematologica: in caso di tossicita' ematologica, ritardare il ciclo seguente di terapia fino al ritorno a valori accettabili. Eseguire un emocromo con formula leucocitaria prima di iniziare il trattamento con oxaliplatino e prima di ogni nuovo ciclo. I pazienti devono essere informati in modo adeguato riguardo il rischio di diarrea/vomito, mucositi/stomatiti e neutropenia dopo somministrazione di oxaliplatino/5-fluorouracile in modo da poter contattare con urgenza il proprio medico per un adeguato trattamento. Se si verificano mucositi/stomatiti con o senza neutropenia, il trattamento successivo deve essere rimandato fino a che si ha un miglioramento delle mucositi/stomatiti che diventano di grado 1o meno e/o fino a che la conta dei neutrofili non sia >=1,5 x10^9/l. Nelle associazioni di oxaliplatino e di 5-fluorouracile (con o senza acido folinico), bisogna comunque effettuare l'usuale aggiustamento di dose in relazione alla tossicita' del 5-fluorouracile. In caso di comparsa di diarrea di grado 4, di neutropenia di grado 3 o 4 o di trombocitopenia di grado 3 o 4, bisogna ridurre la dose di oxaliplatino da 85 a 65 mg/m^2 (quando viene utilizzato nel tumore colorettale metastatico) o a 75 mg/m^2 (quando viene utilizzato come adiuvante), in aggiunta alla riduzione della dose di 5-fluorouracile. Sintomi respiratori: in caso di sintomi respiratori inspiegabili, quali tosse non produttiva, dispnea, crepitii o infiltrati polmonari radiologici, si deve interrompere il trattamento con oxaliplatino fino a quando ulteriori indagini polmonari escludano una malattia polmonare interstiziale oppure la fibrosi polmonare. Tossicita' epatica: in caso di valori della funzionalita' epatica al di fuori della norma o di ipertensione portale, che chiaramente non dipendono dalle metastasi epatiche, e' opportuno considerare i rari casi di malattie vascolari epatiche indottedal farmaco.
Interazioni
Non si e' osservata nessuna modifica del livello di esposizione al 5-fluorouracile nei pazienti che hanno ricevuto un'unica dose di 85 mg/m^2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile. In vitro , non si e' osservata nessuno spiazzamento significativo del legame proteico di oxaliplatino con i seguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel, e sodio valproato.
Effetti indesiderati
Frequenze eventi avversi: molto comuni (>1/10), comuni (>1/100 a <=1/10), non comuni (> 1/1000 a < 1/100), rari (> 1/10000 a <1/1000), moltorari (<1/10000) non note. Infezioni ed infestazioni. Molto comuni: in fezione; comuni: rinite, infezione delle prime vie aeree, sepsi neutropenica. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comuni: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia; comuni: neutropenia febbrile; rari: trombocitopenia autoimmune, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Molto comuni: allergia/reazione allergica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comuni: anoressia, alterazioni della glicemia, ipokalemia, alterazioni dei livelli delsodio; comuni: disidratazione; non comuni: acidosi metabolica. Disord ini psichiatrici. Comuni: depressione, insonnia; non comuni: nervosismo. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comuni: neuropatia sensoria periferica, disturbi del sensorio, disgeusia, mal di testa; comuni: capogiri, neurite motoria, meningismo; rari: disartria, sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile. Patologie dell'occhio. Comuni: congiuntivite, disturbi visivi; non comuni: perdita della vistatransitoria (reversibile dopo interruzione della terapia); rari: calo transitorio della acutezza visiva, compromissione del campo visivo, n eurite ottica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: ototossicita'; rari: sordita'. Patologie vascolari. Molto comuni: epistassi; comuni: emorragia, vampate, trombosi venosa profonda, embolia polmonare. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comuni: dispnea, tosse; comuni: singhiozzi; rari: malattia polmonare interstiziale, fibrosi polmonare. Patologie gastrointestinali. Molto comuni:nausea, diarrea, vomito, stomatite/mucosite, dolore addominale, costi pazione; comuni: dispepsia -reflusso gastroesofageo, emorragia rettale, emorragia gastrointestinale; non comuni: ileo paralitico, ostruzioneintestinale; rari: colite, compresa diarrea da clostridum difficile, pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto comune: aumento degli enzimi epatici, aumento della bilirubina ematica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: disordini cutanei, alopecia; comuni: esfoliazione cutanea (ad es. sindrome mano e piede), rash eritematoso, rash, iperidrosi, alterazioni delle unghie. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comuni: dolore alla schiena; comuni: artralgia, dolore osseo. Patologie renali e urinarie. Comuni: disuria, disordini della frequenza della minzione, ematuria, aumento della creatinina ematica. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Molto comuni: stanchezza, feb bre, astenia, dolore, reazioni nel sito di iniezione, rigidita'. Esamidiagnostici. Molto comuni: aumento delle fosfatasi alcaline nel sangu e, aumento della lattato deidrogenasi nel sangue, aumento del peso corporeo (trattamento adiuvante); comuni: calo del peso corporeo (trattamento tumore metastatico). Patologie epatobiliari. Molto rare (< 1/10.000): sindrome ostruttiva epatica sinusoidale, anche nota come malattiaepatica veno-occlusiva oppure manifestazioni patologiche correlate a tali alterazioni epatiche, compresa l'epatite peliosica, l'iperplasia degenerativa nodulare, la fibrosi perisinusoidale. Le manifestazioni cliniche possono essere l'ipertensione portale e/o l'aumento delle transaminasi. Patologie renali ed urinarie. Molto rare (< 1/10.000): necrosi tubulare acuta, nefrite interstiziale acuta e insufficienza renale acuta. E' indicata la profilassi e/o il trattamento con antiemetici potenti. Diarrea/vomito di grado severo possono causare disidratazione, ileo-paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare dopo trattamento combinato di oxaliplatino e di 5- fluorouracile. Sistema nervoso: la tossicita' dose-limitante dell'oxaliplatino e' di tipo neurologico. Si tratta di una neuropatia sensoriale periferica caratterizzata da disestesie e/o parestesie delle estremita' accompagnate o meno da crampi, spesso scatenate dal freddo. La durata di questi sintomi, che usualmente regrediscono tra un ciclo e l'altro, aumenta con il numero dei cicli di trattamento. La comparsa di dolore e/o di un disturbo funzionale indicano, infunzione della durata dei sintomi, la necessita' di modificare il dos aggio e/o addirittura di interrompere il trattamento. Il disturbo funzionale comprende difficolta' nell'esecuzione dei movimenti fini ed e' una possibile conseguenza della compromissione sensoriale. Nella maggioranza dei casi, la sintomatologia neurologica migliora oppure si ha un recupero totale interrompendo il trattamento. Nel gruppo adiuvante del tumore del colon- retto, 6 mesi dopo il completamento del trattamento, l'87% dei pazienti non riportava alcun sintomatologia lieve. Nei controlli fino a 3 anni dopo, circa il 3% dei pazienti lamentavano o parestesie localizzate persistenti di lieve intensita' oppure parestesieche potevono interferire con le attivita' funzionali. Sono state ripo rtate reazioni neurosensoriali acute. Queste reazioni insorgono entro alcune ore dalla somministrazione e spesso sono scatenate dall'esposizione al freddo. Normalmente si possono manifestare come parestesie transitorie, disestesia e ipoestesie. Una sindrome acuta di disestesia faringolaringea si manifesta nell'1-2% dei pazienti, ed e' caratterizzata da sensazioni soggettive di disfagia o dispnea/sensazione di soffocamento, senza evidenze oggettive di turbe respiratorie (senza cianosi oipossia) o di laringospasmo o broncospasmo (senza stridore o sibilo). Sebbene in questi casi siano stati somministrati antistaminici e bron codilatatori, anche senza trattamento i sintomi sono rapidamente reversibili. Il prolungamento della durata dell'infusione facilita la riduzione dell'incidenza di questi sintomi. Gli altri sintomi riportati occasionalmente comprendono spasmi della mandibola/spasmi muscolari/contrazioni involontarie muscolari/contrazione muscolare brusca/mioclono, coordinamento anomalo/andatura anomala/atassia/disturbi del portamento,costrizione alla gola o al torace/pressione/fastidio/dolore. In aggiu nta, possono essere associate disfunzioni ai nervi cranici oppure manifestarsi come eventi isolati come ptosi, diplopia, afonia/disfonia, stridore della voce, a volte descritta come paralisi delle corde vocali,sensazione anomala alla lingua o disartria, a volte descritta come af asia, nevralgia del trigemino/dolore facciale/dolore oculare, ridotta acutezza visiva, disturbi del campo visivo. Durante la terapia con oxaliplatino sono stati segnalati altri sintomi neurologici come disartria, perdita del riflesso tendineo profondo e segno di Lhermitte. Sono stati segnalati casi isolati di neurite ottica.
Gravidanza e allattamento
Non sono finora disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego dell'oxaliplatino in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno evidenziato una tossicita' sul sistema riproduttivo. Ne consegue che l'oxaliplatino non e' raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile che non adottato efficaci metodi anticoncezionali. L'uso di oxaliplatino deve essere valutato solo dopo attenta conoscenza da parte della paziente del rischio per il feto e solo dopo aver ottenuto il suoconsenso. Le donne non devono restare incinta nel corso del trattamen to con oxaliplatino e devono usare un efficace metodo anticoncezionale. Con oxaliplatino sono stati osservati effetti genotossici negli studi preclinici. I pazienti di sesso maschile trattati con oxaliplatino devono quindi essere avvisati di non concepire un figlio durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo la sua conclusione e di informarsi sullaconservazione dello sperma prima di iniziare il trattamento. Devono e ssere adottati appropriati metodi anticoncezionali durante e al termine del trattamento, nei 4 mesi successivi per le donne e nei 6 mesi successivi per gli uomini. Non e' stata studiata l'escrezione nel latte materno. L'oxaliplatino e' controindicato durante l'allattamento al seno. L'oxaliplatino puo' avere un effetto negativo sulla fertilita' che potrebbe essere irreversibile.