Olprezide - 28cpr Riv 40mg+25mg

Dettagli:
Nome:Olprezide - 28cpr Riv 40mg+25mg
Codice Ministeriale:037109360
Principio attivo:Olmesartan Medoxomil/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09DA08
Fascia:A
Prezzo:23.46
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Menarini Internat. O.L.S.A
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:60 mesi

Denominazione

OLPREZIDE COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Olprezide - 28cpr Riv 40mg+12,5m
Olprezide - 28cpr Riv 40mg+25mg

Categoria farmacoterapeutica

Antagonisti dell'angiotensina II, associazioni.

Principi attivi

Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide.

Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina; iprolosa a bassa sostituzione; lattosio monoidrato; iprolosa; magnesio stearato. Rivestimento della compressa: talco; ipromellosa; titanio diossido (E 171); ferro (III) ossido giallo (E 172); ferro (III) ossido rosso (E 172).

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale; il farmaco 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg, associazioni fisse, sono indicati in pazienti adulti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 40 mg da solo.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad altre sostanze sulfonamide-derivate (poiche' idroclorotiazide e' un farmaco sulfonamide-derivato); compromissione della funzionalita'renale; ipopotassiemia refrattaria, ipercalcemia, iponatremia e iperu ricemia sintomatica; compromissione epatica di grado moderato e grave,colestasi e patologie biliari ostruttive; secondo e terzo trimestre d i gravidanza.

Posologia

Adulti: una compressa al di'. Il farmaco 40 mg/12,5 mg puo' essere somministrato in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 40 mg da solo. Il farmaco 40 mg/25 mg puo' essere somministrato in pazienti la cui pressione arteriosanon sia adeguatamente controllata dal farmaco 40 mg/12,5 mg, associaz ione fissa. Per facilita' d'uso, i pazienti che ricevono olmesartan medoxomil e idroclorotiazide in compresse separate possono passare al trattamento con compresse di 40 mg/12,5 mg o 40 mg/25 mg, contenenti le stesse quantita' di principi attivi. Il farmaco 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg possono essere assunti sia a digiuno che a stomaco pieno. Anziani (eta' uguale o superiore a 65 anni): e' raccomandata la stessa posologia dell'associazione utilizzata negli adulti. La pressione arteriosadeve essere attentamente monitorata. Alterata funzionalita' renale: i l medicinale e' controindicato in pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min). La dose massima di olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione della funzionalita' renale da lieve a moderata (clearance della creatinina 30-60 mL/min) e' di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al di', a causa della limitata esperienza con dosaggi piu' elevati in questo gruppo di pazienti, ed e' consigliato un monitoraggio periodico. Pertanto, il farmaco 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg sono controindicati in tutti gli stadi della compromissione renale. Alterata funzionalita' epatica: il prodotto 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg devono essere usati con cautela nei pazienti con compromissione epatica lieve. Si consiglia un attento monitoraggio della pressione arteriosa e della funzionalita' renale nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica che ricevano diuretici e/o altri farmaci antipertensivi. Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil e' di 10 mg una volta al giorno e la dose massima non deve superare i 20 mg una volta al giorno. Non vi e' esperienza dell'uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione della funzionalita' epatica. Il farmaco 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg non devono, pertanto, essere utilizzati in pazienti con compromissione della funzionalita' epatica moderata e grave, cosi' come in pazienti affetti da colestasi e ostruzione biliare. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del prodotto nei bambini e negli adolescentidi eta' inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dat i disponibili. Modo di somministrazione: la compressa deve essere deglutita con una sufficiente quantita' di liquido. La compressa non deve essere masticata e deve essere assunta ogni giorno alla stessa ora.

Conservazione

Questo farmaco non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.

Avvertenze

Nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione di sodio causate da dosi elevate di diuretici, ridotto apporto sodico con la dieta, diarrea o vomito, puo' verificarsi ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose. Correggere tali condizioni prima di iniziare il trattamento.Nei pazienti il cui tono vascolare e la cui funzionalita' renale dipe ndano principalmente dall'attivita' del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con medicinali che intervengano su questo sistema e' stato associato a ipotensione acuta, iperazotemia, oliguria o, in rari casi, insufficienza renale acuta. Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale, o stenosi dell'arteria afferente al singolo rene funzionante, trattati con medicinali che intervengano sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, esiste un rischio aumentato di grave ipotensione e insufficienza renale. Non impiegare il farmaco in pazienti con severa compromissione della funzionalita' renale. La dosemassima di olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione della funzionalita' renale da lieve a moderata e' di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al di'. Tuttavia, in questi pazienti somministrare ilfarmaco 20 mg /12,5 mg e 20 mg/25 mg con cautela e si raccomanda di c ontrollare periodicamente i livelli sierici di potassio, creatinina edacido urico. Nei pazienti con compromissione della funzionalita' rena le puo' verificarsi iperazotemia associata all'uso dei diuretici tiazidici. Se si evidenzia una progressiva compromissione renale, e' necessaria una attenta rivalutazione della terapia, prendendo in considerazione la sospensione del diuretico. Pertanto, il farmaco 40 mg/12,5 mg e40 mg/25 mg sono controindicati in tutti gli stadi della compromissio ne renale. Non esiste esperienza di somministrazione del farmaco in pazienti sottoposti di recente a trapianto renale. Non vi e' al momento esperienza con olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione grave della funzionalita' epatica. Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose massima di olmesartan medoxomil e' di 20 mg una volta al giorno. Inoltre, lievi alterazioni del bilancio idro-elettrolitico durante la terapia con tiazidi possono indurre coma epatico in pazienti con alterata funzionalita' epatica o epatopatia progressiva. L'uso del farmaco 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg e', pertanto, controindicato in pazienti con compromissione della funzionalita' epatica da moderata a grave, colestasi e ostruzione biliare. Bisogna esercitare cautelain pazienti con compromissione della funzionalita' epatica di grado l ieve. Si raccomanda particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. I pazienti con aldosteronismo primario non rispondono generalmente ai farmaci antipertensivi che agiscano mediante l'inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l'uso del medicinale non e' raccomandato in questi pazienti. La terapia con tiazidi puo' alterare la tolleranza al glucosio. Nei pazienti diabetici possono essere richiesti aggiustamenti posologici dell'insulina o degli ipoglicemizzanti orali. Un diabete mellito latente puo' diventare manifesto durante la terapia con tiazidi. L'aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi e' un noto effetto indesiderato associato alla terapia con diuretici tiazidici. In alcuni pazienti che ricevono la terapia tiazidica puo' verificarsi iperuricemia o manifestarsi gotta. Effettuare periodiche determinazioni degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati. Le tiazidi, inclusa idroclorotiazide, possono causare squilibrio idrico o elettrolitico. Segni di allarme di squilibrio idrico o elettrolitico sono secchezza delle fauci, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore o crampi muscolari, stanchezza muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea o vomito. Ilrischio di ipopotassiemia e' maggiore in pazienti con cirrosi epatica , in pazienti con diuresi rapida, in pazienti che ricevano inadeguato apporto orale di elettroliti ed in pazienti che ricevano terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH. Al contrario, a causa dell'antagonismo dei recettori dell'angiotensina II (AT-1) di olmesartan medoxomil, puo' manifestarsi iperpotassiemia, specialmente in presenza di compromissione della funzionalita' renale e/o insufficienza cardiaca e diabete mellito. Si raccomanda un adeguato controllo del potassio sierico nei pazienti a rischio. Somministrare i diuretici risparmiatori di potassio, i supplementi di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio e gli altri medicinali che possono indurre incremento dei livelli sierici del potassio (come l'eparina) in concomitanza all'assunzionedel farmaco. Non vi e' evidenza che olmesartan medoxomil riduca o pre venga l'iponatremia indotta da diuretici. Il deficit di cloruri e' generalmente lieve e, di solito, non richiede trattamento. Le tiazidi possono ridurre l'escrezione urinaria del calcio e causare lieve ed intermittente incremento del calcio sierico in assenza di disturbi noti delmetabolismo del calcio. Una ipercalcemia puo' essere una manifestazio ne di un iperparatiroidismo occulto. Sospendere le tiazidi prima di effettuare esami di funzionalita' paratiroidea. E' stato dimostrato che le tiazidi aumentano l'escrezione urinaria di magnesio, con possibile ipomagnesemia. Nei pazienti edematosi, esposti ad alte temperature atmosferiche puo' verificarsi iponatremia da diluizione. La cosomministrazione di litio ed il farmaco non e' raccomandata. L'effetto antipertensivo del medicinale e' alquanto inferiore nei pazienti di razza nera. L'idroclorotiazide contenuta in questo medicinale potrebbe determinarepositivita' di alcuni test antidoping. Non iniziare la terapia con an tagonisti del recettore dell'angiotensina II durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorreread un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettoredell'angiotensina II. Quando viene diagnosticata una gravidanza, inte rrompere il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Nei pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cerebrovascolare ischemica, la riduzione eccessiva della pressione arteriosa puo' causare infarto miocardico o ictus. Reazioni di ipersensibilita' ad idroclorotiazide possono insorgere in pazienti con o senza anamnesi di allergia o asma bronchiale, ma sono piu' probabili con tali riscontri anamnestici. E' stata riportata esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico con l'impiego di diuretici tiazidici. Questo medicinale contiene lattosio.

Interazioni

Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della suatossicita' sono stati riportati durante la cosomministrazione di liti o con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e, raramente, con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Inoltre, la clearance renale del litio e' ridotta dalle tiazidi e, di conseguenza, il rischio di tossicita' da litio puo' essere aumentato. Pertanto, l'uso del farmaco e di litio in associazione non e' raccomandato. Nel caso si ritenga necessario l'uso concomitante, si raccomanda un attento controllo dei livelli sierici di litio. Baclofene: puo' verificarsi potenziamento dell'effetto antipertensivo. I FANS possono ridurre l'effetto antipertensivo dei diuretici tiazidici e degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II. In alcuni pazienti con compromissione della funzionalita' renale, la cosomministrazione concomitante di antagonisti del recettore dell'angiotensina II e di inibitori della cicloossigenasi puo' determinare ulteriore deterioramento della funzionalita' renale, compresa la possibile insufficienza renale acuta, usualmente reversibile. Somministrare tale associazione con cautela, specialmente nei pazienti anziani. Idratare i pazienti e considerare il controllo della funzionalita' renale dopo l'inizio del trattamento concomitante e periodicamente nel corso di questo. Amifostina: puo' verificarsi potenziamento dell'effetto antipertensivo. L'effetto ipotensivo causato dal farmaco puo' essere aumentato dall'impiego concomitante di altri medicinali antipertensivi. Alcool, barbiturici, stupefacenti o antidepressivi: puo' verificarsi potenziamento dell'ipotensione ortostatica. >>Olmesartan medoxomil. L'impiego concomitante di diuretici risparmiatori di potassio puo' causare un aumento del potassio sierico. Qualora vengano prescritti medicinali in grado di agire sui livelli di potassio in associazione al farmaco, si consiglia il controllo dei livelli plasmatici di potassio. Dopo il trattamento con antiacidi e' stata osservata una modesta riduzione della biodisponibilita' di olmesartan. Olmesartan medoxomil non ha effetti significativi sulla farmacocinetica o sullafarmacodinamica del warfarin o sulla farmacocinetica della digossina. La cosomministrazione di olmesartan medoxomil e pravastatina non dete rmina effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica delle due sostanze in soggetti sani. Olmesartan non possiede effetti inibitori clinicamente rilevanti sugli enzimi del citocromo P450 umano 1A1/2, 2A6,2C8/9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4 in vitro, mentre gli effetti di induzione sul citocromo P450 del ratto sono minimi o assenti. >>Idroclorotiazid e. L'effetto di deplezione di potassio indotto dall'idroclorotiazide puo' essere potenziato dalla cosomministrazione di altri medicinali associati a perdita di potassio e ipopotassiemia. Pertanto, tale uso concomitante non e' raccomandato. I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici di calcio per diminuzione della sua eliminazione. L'assorbimento di idroclorotiazide viene compromesso in presenza di resine a scambio anionico. L'ipopotassiemia o l'ipomagnesemia indotta da tiazidici possono favorire la comparsa di aritmie cardiache indotte da digitale. Si raccomanda di effettuare il controllo periodico del potassio sierico e dell'ECG quando il farmaco viene cosomministrato con medicinali che risentono delle alterazioni della potassiemia, o con i seguenti medicinali che possono indurre torsioni di punta, in quanto l'ipopotassiemia e' un fattore predisponente per le torsioni di punta: antiaritmici di classe Ia; antiaritmici di classe III; alcuni antipsicotici; altri (ad esempio bepridile, cisapride, difemanile, eritromicina ev, alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina ev). L'effetto dei miorilassanti non depolarizzanti puo' essere potenziato dall'idroclorotiazide. Aumento della biodisponibilita' dei diuretici tiazidici dovuto a riduzione della motilita' gastrointestinale e della velocita' di svuotamento gastrico. Il trattamento con un diuretico tiazidico puo' influenzare la tolleranza al glucosio. Possono essere richiesti aggiustamenti posologici dei medicinali antidiabetici. Impiegare la metformina con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta dalla possibile insufficienza renale funzionale legata ad idroclorotiazide. L'effetto iperglicemizzante dei beta bloccanti e del diazossido puo' essere aumentato dalle tiazidi. L'effetto delle amine pressorie puo' essere ridotto. Puo' essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali uricosurici, poiche' idroclorotiazide puo' aumentare il livello sierico dell'acido urico. Puo' essere necessario un aumento del dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. La cosomministrazione di un diuretico tiazidico puo' aumentare l'incidenza di reazioni da ipersensibilita' ad allopurinolo. Le tiazidi possono aumentare il rischio di reazioni avverse da amantadina. Le tiazidi possono ridurre l'escrezione renale di medicinali citotossici e potenziare iloro effetti mielosoppressivi. In caso di somministrazione di alte do si di salicilati, idroclorotiazide puo' aumentare l'effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale. Sono stati segnalati casi isolati di anemia emolitica con l'uso concomitante di idroclorotiazide e metildopa. Il trattamento concomitante con ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze simil- gottose. La cosomministrazione di tetracicline e tiazidici incrementa il rischio di aumento dei livelli di urea indotto da tetracicline. Questa interazione probabilmente non si verifica con doxiciclina.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse piu' comunemente riportate in corso di trattamentocon il farmaco 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg sono cefalea, capogiri ed affaticamento. L'idroclorotiazide puo' causare o aggravare una deplezione di liquidi che puo' condurre a squilibrio elettrolitico. Ulteriorireazioni avverse riportate con l'associazione fissa di olmesartan med oxomil e idroclorotiazide ai dosaggi inferiori di 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg possono essere potenziali reazioni avverse ad il farmaco 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg. Le reazioni avverse osservate con il medicinale negli studi clinici, negli studi di sicurezza post-autorizzazione e le segnalazioni spontanee sono riportate nella tabella sottostante, cosi' come le reazioni avverse indotte dai singoli principi attivi olmesartan medoxomil e idroclorotiazide basate sul profilo di sicurezza noto di queste sostanze. Per classificare la frequenza delle reazioni avverse e' stata impiegata la seguente terminologia: molto comune (>= 1/10); comune (>=1/100 a <1/10); non comune (>=1/1000 a <1/100); rara (>=1/10000 a <1/1000), molto rara (<1/10000). >>Medicinale. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperuricemia. Patologie del sistema nervoso. Rara: disturbi della coscienza; comune: capogiri/sensazione di testa vuota, cefalea; non comune: capogiri posturali, sonnolenza, sincope. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione, ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune:dolore addominale, diarrea, nausea, vomito. Patologie della cute e de l tessuto sottocutaneo. Rara: edema angioneurotico, orticaria; non comune: eczema, eruzione cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: artralgia, mal di schiena, spasmi muscolari, mialgie, dolore alle estremita'. Patologie renali e urinarie. Rara: insufficienza renale acuta; non comune: ematuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, dolore toracico, affaticamento, edemaperiferico; non comune: debolezza; rara: malessere. Esami diagnostici . Non comune: aumento dei livelli di alanina aminotransferasi, aumentodei livelli di aspartato aminotransferasi, ipercalcemia, ipercreatini nemia, iperglicemia, iperlipidemia, ipopotassiemia, iperpotassiemia, aumento dei livelli di gamma glutamil transferasi; rara: riduzione dei valori di ematocrito, riduzione dei valori di emoglobina, iperazotemia, iperuricemia. >>Olmesartan. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rara: iperpotassemia; comune: ipertrigliceridemia, iperuricemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri/sensazione di testa vuota, cefalea. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie cardiache. Non comune: angina pectoris. Patologie vascolari. Rara: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: bronchite, tosse, faringite, rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addomina, diarrea, dispepsia, gastroenterite, nausea; non comune: vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: dermatite allergica, esantema, prurito, eruzionecutanea, orticaria; rara: edema angioneurotico. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artrite, mal di schiena, dolori scheletrici; non comune: mialgie; rara: spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie. Comune: ematuria, infezioni urinarie;rara: insufficienza renale acuta, insufficienza renale. Patologie del l'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia, edema facciale, malessere; comune: dolore toracico, affaticamento, sintomi simil-influenzali, dolore, edema periferico; rara: letargia. Esami diagnostici. Rara: ipercreatininemia;comune: aumento dei livelli di creatinfosfochinasi, aumento dei livel li dell'urea plasmatica, aumento degli enzimi epatici. >> HCTZ. Infezioni e infestazioni. Rara: scialoadeniti. Patologie del sistema emolinfopoietico. Rara: anemia aplastica, depressione midollare, anemia emolitica, leucopenia, neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: anoressia; comune: glicosuria, ipercalcemia, ipocloremia, ipopotassemia, ipomagnesemia, iponatriemia, iperamilasemia, iperglicemia; molto comune: ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperuricemia; molto rara: alcalosi ipocloremica. Disturbi psichiatrici. Rara: apatia, depressione, irrequietezza,disturbi del sonno. Patologie del sistema nervoso. Comune: stato conf usionale, capogiri/sensazione di testa vuota; rara: convulsioni, cefalea, parestesie; non comune: perdita di appetito. Patologie dell'occhio. Non comune: peggioramento di miopia preesistente; rara: riduzione della lacrimazione, offuscamento transitorio della vista, xantopsia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Rara: vertigini. Patologie cardiache. Rara: aritmie cardiache. Patologie vascolari. Rara: embolia, angioite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea), trombosi; non comune: ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: distress respiratorio; rara: dispnea, polmonite interstiziale, edema polmonare. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, stipsi, diarrea, irritazione gastrica, meteorismo, nausea, vomito; molto rara: ileo paralitico; rara: pancreatite. Patologie epato-biliari. Rara: colecistite acuta, ittero (ittero colestatico intraepatico). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Rara: reazioni anafilattiche cutanee, reazioni cutanee simil-lupus eritematoso, riesacerbazione di lupus eritematoso cutaneo, Necrolisi epidermicatossica; non comune: eritema, reazioni di fotosensibilita', prurito, porpora, eruzione cutanea, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Rara: debolezza muscolare, paresi. Patologie renali e urinarie. Rara: nefrite interstiziale, disfunzione renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Rara: febbre. Esami diagnostici. Comune: ipercreatininemia, aumento dei livelli dell'urea plasmatica. Sono stati riferiti casi singoli di rabdomiolisi in associazione temporale con l'assunzione di bloccanti del recettore dell'angiotensina II.

Gravidanza e allattamento

Olmesartan medoxomil: l'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza nonha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un lie ve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II, un simile rischio puo' esistere per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestreinduce tossicita' fetale e tossicita' neonatale. Se dovesse verificar si esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto antagonisti del recettore dell'angiotensina II devono essereattentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Idroclorotiaz ide: l'esperienza sull'uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, e' limitata. Gli studi condotti su animali sono insufficienti. L'idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo di azione farmacologico dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere impiegata nell'edemagestazionale, nell'ipertensione gravidica o pre-eclampsia a causa del rischio di deplezione del volume plasmatico e ipoperfusione placentar e, senza effetti favorevoli sul decorso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere impiegata per l'ipertensione essenziale in donne incinte eccetto quelle rare situazioni in cui nessun altro trattamentopossa essere usato. >>Allattamento. Olmesartan medoxomil: poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso del medicinale durante l'all attamento, esso non e' raccomandato e si devono preferire terapie alternative con un miglior comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento specialmente in caso di allattamento a neonati o prematuri. L'idroclorotiazide e' escreta nel latte umano in piccole quantita'. Alti dosaggi di tiazidi, che causano intensa diuresi, possono inibire la produzione di latte. L'uso del prodotto non e' raccomandato durante l'allattamento. Se si usa il farmaco durante l'allattamento le dosi devono essere mantenute piu' basse possibile.