Nurofen Influen Raffredd - 24cpr
Dettagli:
Nome:Nurofen Influen Raffredd - 24cprCodice Ministeriale:034246025
Principio attivo:Ibuprofene/Pseudoefedrina Cloridrato
Codice ATC:R01BA52
Fascia:C
Prezzo:12.49
Doping:Proibito solo in gara
Glutine:Senza glutine
Produttore:Reckitt Benckiser H.(It.) Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OTC - libera vendita art.96 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco da banco
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Denominazione
NUROFEN INFLUENZA E RAFFREDDORE 200 MG + 30 MG COMPRESSE RIVESTITE
Formulazioni
Nurofen Influen Raffredd - 12cpr
Nurofen Influen Raffredd - 24cpr
Categoria farmacoterapeutica
Farmaci antinfiammatori ed antireumatici.
Principi attivi
Ibuprofene.
Eccipienti
Fosfato tricalcico, sodio carbossimetilcellulosa, cellulosa microcristallina, povidone, metilidrossipropilcellulosa, magnesio stearato, talco, coloranti: E 104, E 110, E 171.
Indicazioni
Adulti e adolescenti oltre i 12 anni per il trattamento dei sintomi del raffreddore e dell'influenza quali congestione nasale e sinusale, dolori, febbre, mal di gola, mal di testa.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti affetti da ulcera peptica. Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia / ulcera peptica ricorrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Soggetti che hanno mostrato in precedenza reazioni di ipersensibilita' (quali poliposi nasale,asma, rinite, angioedema o orticaria) conseguenti all'impiego di ibup rofene, acido acetilsalicilico o altri analgesici, antipiretici, altriantinfiammatori non-steroidei (FANS). Grave insufficienza renale, epa tica o cardiaca. Pazienti con malattie cardio-vascolari serie, tachicardia, ipertensione, angina pectoris, ipertiroidismo, diabete, feocromocitoma, glaucoma, sindrome prostatica. Gravidanza. Allattamento. Bambini al di sotto dei 12 anni. Pazienti che assumono o hanno assunto nei 14 giorni precedenti inibitori della monoamino-ossidasi (IMAO).
Posologia
Solo per un breve periodo di trattamento. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile necessaria per controllare i sintomi. Nel caso l'uso del medicinale sia necessario per piu' di 3 giorni negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico. Adulti e adolescenti oltre i 12 anni: la dose iniziale e' 1-2 compresse al giorno, poi, se necessario, 1-2 compresse ogni 4 ore. Non superare la dose di 6 compresse nelle 24ore. Nell'anziano non sono richieste modifiche della posologia consig liata tranne nei pazienti con alterazioni renali o epatiche per i quali e' necessario adattare individualmente la posologia. Modo di somministrazione: uso orale.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.
Avvertenze
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. Altri FANS: l'uso deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Evitare l'uso contemporaneo di due o piu' analgesici, antipiretici, antinfiammatori non-steroidei, in quanto cio' comporta un aumento del rischio di effetti indesiderati. L'impiego di FANS deve essereattentamente valutato nei pazienti affetti da disturbi della coagulaz ione in quanto e' possibile una riduzione della coagulabilita'. Lo stesso dicasi per i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali, perla possibilita' di un potenziamento dell'effetto anticoagulante. Sicu rezza gastrointestinale: come per tutti gli antinfiammatori, il farmaco non va assunto se il paziente e' affetto da ulcera o disturbi gastrici. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti cheassumono basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che pos sono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali. Pazienti con una storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l' acido acetilsalicilico. Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono il prodotto, il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche' tali condizioni possono essere esacerbate. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: cautela e' richiesta (discutere con il proprio medico o farmacista) prima di iniziare il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiche' in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). Ingenerale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. <= 1200 mg/die) siano associati ad un aumento del ris chio di infarto del miocardio. Reazioni cutanee: gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il medicinale deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. Patologie respiratorie: in pazienti con asma bronchiale o malattie allergiche in atto o pregresse puo' insorgere broncospasmo. Non assumere il prodotto nei casi di asma e allergia all' acido acetilsalicilico se non dopo aver consultato il medico. LESe malattia mista del connettivo: in caso di lupus eritematoso sistemi co e di malattia mista del connettivo puo' portare ad un aumentato rischio di meningite asettica. Funzionalita' renale: insufficienza renale, in quanto la funzionalita' renale puo' essere compromessa. Negli adolescenti disidratati esiste il rischio di alterazione della funzionalita' renale. Funzionalita' epatica: disfunzioni epatiche. Fertilita' femminile compromessa: da usare con cautela in combinazione con antiipertensivi inclusi i bloccanti neuronali adrenergici e i beta bloccanti. Da usare con cautela con altri agenti simpaticomimetici come decongestionanti, soppressori dell'appetito e psico-stimolanti anfetaminici. Dausare con cautela in caso di ipereccitazione. Se si manifestano alluc inazioni; irrequietezza o disturbi del sonno durante la somministrazione del medicinale, l'utilizzo del medicinale deve essere interrotto. Anziani: i pazienti anziani presentano una maggiore frequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolare emorragia e perforazione gastrointestinale che possono essere fatali.
Interazioni
Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi delreuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia g astrointestinale. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale. Il prodotto non deve essere assunto daipazienti in trattamento con inibitori delle monoaminossidasi e per i 14 giorni successivi alla cessazione di tale trattamento. Il prodotto puo' potenziare l'effetto di altri agenti simpaticomimetici, come i decongestionanti. L'effetto della pseudoefedrina potrebbe essere ridottodalla guanetidina, reserpina e dalla metildopa e potrebbe essere infl uenzato dagli antidepressivi triciclici. A sua volta la pseudoefedrinapuo' ridurre l'effetto della guanetidina e puo' aumentare la possibil ita' di aritmie in pazienti digitalizzati, o in pazienti che assumono anticolinergici (inclusi antidepressivi triciclici) o chinidina. Diuretici, ACE inibitori e Antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possonoridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. I n alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasipuo' portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reve rsibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono il prodotto in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell'angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministratacon cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono ess ere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante. Acido acetilsalicilico: puo' aumentare il rischio di reazioni avverse. Dati sperimentali indicano che l'ibuprofene puo' inibire gli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene. Altri FANS inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2: l'usoconcomitante di due o piu' FANS deve essere evitato in quanto potrebb e aumentare il rischio di eventi avversi. Glucosidi cardiaci: i FANS possono peggiorare l'insufficienza cardiaca, ridurre il VGF (velocita' di filtrazione glomerulare) e livelli plasmatici di glucosidi. Litio: esistono dimostrazioni della possibilita' di un potenziale aumento deilivelli di litio nel sangue. Metotrexato: esistono dimostrazioni dell a possibilita' di un aumento dei livelli plasmatici di metotrexato. Ciclosporine: aumentano il rischio di nefrotossicita'. Mifepristone: i FANS non possono essere somministrati per gli 8-12 giorni successivi allla somministrazione di mifepristone in quanto i FANS possono ridurre l'effetto del mifepristone. Tacrolimus: possibile aumento del rischio di nefrotossicita' quando i FANS vengono somministrati con il tacrolimus. Zidovudina: aumentato rischio di tossicita' ematologica quando i FANS vengono utilizzati in concomitanza con la Zidovudina. Esistono dimostrazioni di aumentato rischio di emartrosi ed ematoma in pazienti emofilici sieropositivi per l'HIV se trattati contemporaneamente con zidovudina e ibuprofene. Antibiotici chinolonici: dati provenienti dagli studi animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono avere un rischio aumentato di sviluppare convulsioni. Alcaloidi della segale cornuta (ergotamina e metisergide): aumento del rischio di ergotismo. Inibitori dell'appetito (anoressizzanti) e psicostimolanti simil anfetamine: rischio di ipertensione. Ossitocina: rischio di ipertensione
Effetti indesiderati
L'elenco dei seguenti effetti indesiderati comprende quelli che sono stati osservati durante il trattamento con ibuprofene a dosaggi da automedicazione (fino ad un massimo di 1200mg al giorno) e con simpaticomimetici compresi pseudoefedrina per brevi periodi di somministrazione. Gli effetti indesiderati associati con la somministrazione di ibuprofene e simpaticomimetici come la pseudoefedrina sono elencate a seguire secondo la classificazione per sistemi ed organi e la frequenza. Per la frequenza dell'insorgenza degli effetti indesiderati, vengono utilizzate le seguenti espressioni: molto comune ( >= 1/10); comune ( >= 1/100, <1/10); non comune ( >= 1/1000, <1/100); raro ( >= 1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravita'. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: reazioni di ipersensibilita' caratterizzate da orticaria e prurito; molto raro: disturbi ematopoietici, gravi reazioni di ipersensibilita'. I sintomi possono essere: rigonfiamento del volto, della linguae della laringe, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafilassi, angio edema o shock grave). Disturbi psichiatrici. Non noti: insonnia, ansia, irrequietezza, agitazione, allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Non comune: mal di testa, tremori; molto raro: meningite asettica. Patologie cardiache. Non noto: insufficienza cardiaca ed edema, tachicardia, dolore toracico, aritmia, palpitazioni. Patologie vascolari. Non noto: ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non noto: reattivita' del sistema respiratorio comprendente asma,broncospasmo o dispnea. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolo ri addominali, nausea e dispepsia; raro: diarrea, flatulenza, costipazione e vomito; molto raro: ulcera peptica, perforazione o emorragia gastrointestinale, melena, ematemesi, a volte fatale, in particolare negli anziani, stomatiti ulcerative, ulcerazioni della bocca, gastrite; non noto: secchezza della bocca, esacerbazione di colite e del morbo diCrohn. Patologie epatobiliari. Molto raro: disturbi epatici. Patologi e della cute e del tessuto sottocutaneo. Non noto: iperidrosi; non comune: eruzioni cutanee; molto raro: possono verificarsi reazioni bollose includenti sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme e Necrolisi Tossica Epidermica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non noto: debolezza muscolare. Patologie renali e urinarie. Molto raro: grave insufficienza renale; non noto: ritenzioneurinaria. Patologie sitemiche e condizioni relative alla sede di somm inistrazione. Non noto: irritabilita', sete. Esami diagnostici. Molto raro: diminuizione del livello dell'emoglobina nel sangue. Descrizionedi alcuni effetti indesiderati. 1) Esempi di disturbi ematopoietici i ncludono anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia e agranulocitosi. I primi sintomi sono febbre, mal di gola, ulcere superficiali della bocca, sintomi simil-influenzali, grave sensazione di spossatezza, sanguinamento inspiegabile ed ecchimosi. 2)Reazioni di ipersensibilita': queste reazioni comprendono reazioni allergiche non specifiche e anafilassi, reattivita' del tratto respiratorio che comprende asma, peggioramento dell'asma, broncospasmo o dispnea o diverse patologie cutanee quali varie eruzioni cutanee, prurito, orticaria, porpora, angioedema e molto raramente dermatiti bollose ed esfoliative che includono necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson ed eritema multiforme, reazioni di cross reattivita' con la pseudoefedrina. 3) La patogenesi della meningite asettica indotta da farmaci non e' completamente conosciuta. Tuttavia i dati disponibili sulla meningite asettica correlata alla somministrazione di FANS inducono a pensare ad una reazione immune di ipersensibilita' (dovuta a una temporanea relazione conl'assunzione del medicinale e la scomparsa di sintomi dopo la sospens ione del trattamento). Da notare, singoli casi di sintomi di meningiteasettica (come torcicollo, mal di testa, nausea, vomito, febbre e dis orientamento) sono stati osservati durante il trattamento con ibuprofene in pazienti con disordini autoimmuni (come lupus eritematoso sistemico, malattia mista del connettivo). 4) Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, particolarmente ad alte dosi (2400 mg al giorno) e per trattamenti a lungo termine, puo' essere associato con un lieve aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). 5) Gastrointestinali:gli eventi avversi piu' comunemente osservati sono di natura gastroin testinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani. 6)Specialmente nel corso di lunghi trattamenti, associata ad un aumento dell'urea sierica ed edema. Comprende anche necrosi papillare. Si pos sono manifestare intolleranza gastrointestinale, emorragie, sudorazione, vertigini, dolore precordiale, difficolta' nella minzione e insonnia.
Gravidanza e allattamento
Il prodotto non va impiegato durante la gravidanza e l'allattamento. Gravidanza: l'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui eranostati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durant e il periodo organogenetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza,tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporr e Il feto a: - tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); - disfunzione renale che puo' progredire a insufficienza renale con oligo-idroamnios; La madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: - possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; - inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Esiste la possibilita' di una associazione tra l'insorgenza di anomalie fetali e assunzione di pseudoefedrina nel primo trimestre di gravidanza. Allattamento: nonostante l'ibuprofene sia presente nel latte materno in concentrazioni molto basse, la pseudoefedrina viene secreta nel latte in quantita' significative; per questo il prodotto non deve essere impiegato durante l'allattamento. Fertilita': come per altri FANS, l'uso del farmaco puo' alterare la fertilita' femminile per effetto sull'ovulazione. Pertanto non e' raccomandato in donne che desiderino concepire.