Novastan - Inf Fl2,5ml 100mg/Ml

Dettagli:
Nome:Novastan - Inf Fl2,5ml 100mg/Ml
Codice Ministeriale:037482015
Principio attivo:Argatroban
Codice ATC:B01AE03
Fascia:H
Prezzo:357.49
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Mitsubishi Tanabe Pharm.Eu.Ltd
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:36 mesi

Denominazione

NOVASTAN 100 MG/ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

Formulazioni

Novastan - Inf Fl2,5ml 100mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Antitrombotici, inibitori diretti della trombina.

Principi attivi

Argatroban.

Eccipienti

Sorbitolo (E 420i), etanolo anidro, acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Anticoagulazione in pazienti adulti con trombocitopenia di tipo II indotta da eparina, che richiedono una terapia antitrombotica per via parenterale. La diagnosi deve essere confermata mediante il test HIPAA (test dell'attivazione delle piastrine indotta da eparina) o da un test equivalente. Tuttavia, tale prova non deve ritardare l'inizio della terapia.

Controindicazioni / effetti secondari

Pazienti che presentano emorragie non controllate. Ipersensibilita' all'argatroban o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Insufficienza epatica grave.

Posologia

La dose iniziale per i pazienti adulti senza insufficienza epatica conHIT di tipo II deve essere di 2 mcg /kg/min, da somministrare sotto f orma di un'infusione continua. Prima della somministrazione, e' necessario interrompere la terapia con eparina e si deve determinare il valore basale di aPTT. In generale, la terapia si controlla attraverso il tempo di tromboplastina parziale attivato (aPTT). I test sugli effettianticoagulanti (incluso l'aPTT) raggiungono i livelli di steady-state tipicamente entro 1-3 ore dalla somministrazione. Il target range per l'aPTT allo steady-state e' di 1,5-3,0 volte il valore basale, ma non deve eccedere i 100 secondi. Puo' essere necessario adattare il dosag gio per ottenere l'aPTT voluto. Questo deve essere controllato due oredopo l'inizio dell'infusione allo scopo di controllare che il suo val ore rientri nel range terapeutico voluto. Successivamente, deve esserecontrollato almeno una volta al giorno. Dopo la somministrazione dell a dose iniziale, il dosaggio puo' essere adattato in base al decorso clinico del paziente fino a quando l'aPTT allo steady-state non rientrinel range terapeutico voluto (da 1,5 a 3,0 volte il valore basale ma non deve eccedere i 100 secondi). In caso di aumentati valori dell'aPTT (superiore a 3 volte quello basale o 100 secondi) e' necessario sospendere l'infusione fino a quando l'aPTT non ritorni entro un valore desiderato compreso fra 1,5 e 3 volte quello basale (tipicamente entro 2ore dalla sospensione dell'infusione) e quindi riprendere l'infusione ad una velocita' pari alla meta' di quella usata precedentemente. Con trollare nuovamente l'aPTT dopo 2 ore. La dose massima raccomandata e'di 10 mcg /kg/min. La durata massima consigliata per il trattamento e ' di 14 giorni, sebbene esista una limitata esperienza clinica con somministrazione del prodotto per tempi piu' lunghi. Il medicinale si presenta sotto forma di un concentrato (250 mg/2,5 ml) da diluire 100 volte prima dell'infusione, per ottenere una concentrazione finale di 1 mg/ml. Le raccomandazioni standard relative al dosaggio iniziale per l'uso in soggetti adulti si applicano anche ai pazienti anziani. Bambinied adolescenti (<18 anni di eta'): sono disponibili dati limitati pro venienti. In questa popolazione di pazienti la dose sicura ed efficaceo l'efficace target range per aPTT o il tempo di coagulazione attivat o (ACT) per il farmaco non sono stati definiti con precisione. Le raccomandazioni standard relative al dosaggio iniziale per l'uso in soggetti adulti si applicano anche ai pazienti con insufficienza renale. I dati riguardanti l'uso del medicinale in emodialisi sono limitati. Sulla base dei dati, la terapia puo' iniziare con un bolo iniziale (250 mcg /kg) seguito da un'infusione continua di 2 mcg /kg/min. L'infusione viene sospesa 1 ora prima della fine della procedura. Il target range per l'ACT e' 170-230 secondi (misurato con il dispositivo Haemotec). In pazienti gia' in trattamento con Novastan non e' necessario il bolo iniziale. La clearance del farmaco causata dalle membrane ad alto flusso usate in emodialisi ed emofiltrazione venovenosa continua e' risultata clinicamente irrilevante. Per i pazienti con insufficienza epaticadi grado moderato (Child Pugh Class B), si raccomanda un dosaggio ini ziale di 0,5 mcg/kg/min. L'aPTT deve essere controllato attentamente ela dose deve essere adattata secondo le indicazioni cliniche. E' cont roindicato nei pazienti con funzione epatica gravemente compromessa. Idati riguardanti l'uso di Novastan in pazienti con HIT di tipo II pos t intervento cardiaco e pazienti critici/pazienti in unita' di terapiaintensiva (ICU) con insufficienza sistemica (multipla) d'organo. Sull a base dei dati, la terapia puo' iniziare con una velocita' iniziale di infusione di 0,5 mcg /kg/min (massimo 10 mcg /kg/min) e adattata perottenere un range aPTT di 1,5-3,0 volte il valore basale (ma senza su perare i 100 secondi). In pazienti critici/pazienti in ICU con grave insufficienza (multipla) d'organo (valutato con SOFA-II, APACHE-II o scale analoghe) si raccomanda una dose di mantenimento minore. E' necessario tener conto dello stato clinico dei pazienti, ed in particolare delle alterazioni acute della funzionalita' epatica, e la velocita' di infusione deve essere accuratamente adattata in modo da mantenere l'aPTT nel range desiderato. Si raccomanda di aumentare la frequenza del monitoraggio per essere certi di raggiungere e mantenere i valori target di aPTT. Sono disponibili dati limitati riguardanti l'uso del farmaco in pazienti con HIT di tipo II sottoposti a intervento coronarico percutaneo. Sulla base dei dati, la terapia puo' essere iniziata con unadose in bolo di 350 mcg /kg nell'arco di 3-5 minuti seguita da una do se in infusione di 25 mcg /kg/min. L'ACT deve essere controllato 5 - 10 minuti dopo la somministrazione della dose in bolo. Se l'ACT e' superiore a 300 s si puo' proseguire con l'intervento. Se l'ACT e' al di sotto dei 300 s, deve essere somministrata un'ulteriore dose in bolo di150 mcg /kg, la velocita' di infusione va aumentata a 30 mcg /kg/min e l'ACT deve essere controllato dopo 5-10 minuti. Se l'ACT risulta superiore a 450 sec, la velocita' di infusione deve essere diminuita a 15mcg /kg/min, e devono essere controllati i valori dell'ACT dopo 5-10 minuti. Una volta raggiunto un ACT terapeutico di un valore tra 300 e 450 sec, proseguire la dose in infusione per tutta la durata dell'intervento. Le misurazioni dell'ACT sono state eseguite sia con il dispositivo Haemotec sia con Haemochrom. L'efficacia e la sicurezza del farmaco utilizzato in combinazione con inibitori della GPIIb/IIIa non e' stata stabilita. Non sono disponibili informazioni specifiche sul dosaggio per pazienti con insufficienza epatica sottoposti a PCI. Raccomandazioni d'uso per pazienti per i quali sia stato programmato il passaggio ad una terapia con anticoagulanti orali: l'uso di anticoagulanti orali (di tipo cumarinico) deve essere ritardato fino alla sostanziale risoluzione della trombocitopenia (piastrine>100 x 10^9 /l) onde evitareuna trombosi microvascolare associata alla cumarina e cancrena venosa a carico degli arti. Si deve iniziare con la dose di mantenimento pre vista, escludendo un dosaggio di attacco. Durante la somministrazione contemporanea con anticoagulanti orali, l'INR deve essere misurato quotidianamente.

Conservazione

Tenere la fiala nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Le soluzioni diluite non devono essere esposte alla luce solare diretta. Non congelare.

Avvertenze

Il farmaco provoca un'aumentata tendenza generale alle emorragie. Una diminuzione inspiegabile nei valori dell'ematocrito, una diminuzione della pressione del sangue o qualsiasi altro sintomo apparentemente senza causa deve fare pensare ad un episodio emorragico. Usare con estrema cautela nelle malattie e nelle altre circostanze in cui vi sia un rischio maggiore di emorragia. Queste situazioni particolari comprendonoil trattamento per una grave ipertensione; la retinopatia diabetica; il periodo immediatamente successivo ad una puntura lombare; l'anestesia spinale; gli interventi chirurgici maggiori, specialmente sul cervello, il midollo spinale o gli occhi; gli stati ematologici associati ad una maggiore tendenza alle emorragie quali malattie del sangue congenite o acquisite e le lesioni dell'apparato gastrointestinale come le ulcere. Prima della somministrazione del prodotto e' necessario sospendere tutti gli anticoagulanti con somministrazione parenterale. In caso di inizio di terapia dopo la sospensione di una terapia con eparina,e' necessario lasciare trascorrere tempo sufficiente tale da consenti re l'abbassamento del valore di aPTT prima di intraprendere la terapia(circa 1-2 ore). E' necessaria particolare prudenza nel somministrare il farmaco a pazienti con malattie epatiche, iniziando da una dose pi u' bassa e aumentandola con attenzione fino a raggiungimento del livello di anticoagulazione desiderato. Inoltre, al termine dell'infusione nel paziente con insufficienza epatica, possono essere necessarie piu'di 4 ore per una completa reversione degli effetti anticoagulanti a c ausa della diminuita clearance dell'argatroban. Si consiglia la determinazione dei valori dell'aPTT per controllare l'infusione. Sebbene altri test di coagulazione nel plasma, fra cui il tempo di protrombina (PT, espresso come International Normalized Ratio (INR)), il tempo di coagulazione attivato (ACT) ed il tempo di trombina (TT) siano influenzati dalla somministrazione, i range terapeutici per tali esami non sonostati definiti. Anche le concentrazioni plasmatiche dell'argatroban s i correlano bene con gli effetti anticoagulanti. L'uso contemporaneo con anticoagulanti orali puo' tradursi in un allungamento del PT (INR) oltre quello prodotto dagli anticoagulanti da soli. Contiene etanolo. Un paziente con un peso di 70 kg che riceve la dose massima quotidianaraccomandata (10 mcg /kg/min) ricevera' una dose di circa 4g di etano lo al giorno. Questo medicinale contiene sorbitolo. I pazienti con unarara intolleranza ereditaria al fruttosio non devono utilizzare quest o medicinale. Non esiste un antidoto specifico per questo medicinale.

Interazioni

L'uso contemporaneo di agenti antipiastrinici, trombolitici ed altri anticoagulanti puo' fare aumentare il rischio di emorragie. Anticoagulanti orali: le interazioni farmacocinetiche fra il medicinale e warfarin (singola dose orale da 7,5 mg) non sono state dimostrate. Tuttavia, l'uso contemporaneo (dose orale iniziale di 5-7,5 mg seguita da una dose orale di 2,5-6 mg/die per 6-10 giorni) si traduce in un aumento delvalore dell'International Normalized Ratio (INR). Trombolitici, antip iastrinici ed altri agenti: La sicurezza e l'efficacia di del prodottoassociato a trombolitici non sono state stabilite. Non sono stati val utati i rischi derivanti da interazioni con l'argatroban. E' necessario essere prudenti quando si introducono contemporaneamente altri medicinali. Poiche' contiene etanolo, non si puo' escludere un'interazione con metronidazol o con disulfiram.

Effetti indesiderati

Le principali reazioni indesiderate sono costituite dalle complicazioni emorragiche. Infezioni e infestazioni. Non comune (>=1/1000, <1/100): infezioni, infezioni delle vie urinarie. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune (>=1/100, <1/10): anemia. Non comune: disturbi della coagulazione, trombocitopenia, leucopenia. Disturbi del metabolismoe della nutrizione. Non comune: anoressia, ipoglicemia, iponatriemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: stati confusionali. Patologie del sistema nervoso. Non comune: vertigini, cefalea, sincope, ictus, ipotonia, disturbi del linguaggio. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della vista. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: sordita'. Patologie cardiache. Comune: fibrillazione atriale, tachicardia, arresto cardiaco, infarto del miocardio, aritmia sopraventricolare, effusione pericardica, tachicardia ventricolare, ipertensione, ipotensione. emorragie. Non comune: trombosi, flebite, tromboflebite, tromboflebite superficiale della gamba, shock, ischemia periferica, embolia periferica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: ipossia, embolia polmonare, dispnea, emorragia polmonare, effusione pleurica, singhiozzo. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea. Non comune: vomito, stipsi, diarrea, gastrite, emorragia gastrointestinale, melena, disfagia, disturbi a carico della lingua. Patologie epatobiliari. Non comune: anomalie della funzione epatica, iperbilirubinemia, insufficienza epatica, epatomegalia, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: porpora. Non comune: rash cutaneo, aumentata sudorazione dermatite bollosa, alopecia, disturbi cutanei, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: debolezza muscolare, mialgia. Patologie renali eurinarie. Non comune: ematuria, insufficienza renale. Patologie siste miche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune:febbre, dolore, spossatezza, reazioni nel sito di applicazione, reazi oni nel sito di somministrazione, edema periferico. Esami diagnostici.Non comune: diminuzione dei valori della protrombina e del fattore di coagulazione, aumento del tempo di coagulazione, dei valori dell'amin otransferasi aspartato, dell'aminotransferasi alanina, della fosfatasialcalina ematica e della deidrogenasi lattica ematica. Traumatismo, a vvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: secrezione dalla ferita.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso in donne in gravidanza. L'effetto dell'argatroban sulla funzione riproduttiva e' stato studiato soltanto in parte in studi su animali poiche' ragioni tecniche consentono soltanto un'esposizione limitata. L'aumentato rischio di emorragiapuo' rappresentare un rischio della terapia durante la gravidanza. Il farmaco contiene etanolo. Un paziente con un peso di 70 kg che riceve la dose massima quotidiana raccomandata (10 mcg /kg/min) ricevera' un a dose di circa 4g di etanolo al giorno. Il prodotto deve essere utilizzato durante la gravidanza soltanto in caso di evidente necessita'. Non sono disponibili informazioni che riguardano il passaggio dell'argatroban nel latte materno. Gli studi condotti sugli animali utilizzandoargatroban radiomarcato hanno dimostrato che la radioattivita' raggiu nge valori piu' elevati nel latte che nel sangue materno. L'allattamento al seno durante il trattamento non e' raccomandato.