Ms Contin - 16cpr 30mg Rp
Dettagli:
Nome:Ms Contin - 16cpr 30mg RpCodice Ministeriale:025624026
Principio attivo:Morfina Solfato
Codice ATC:N02AA01
Fascia:A
Prezzo:9.23
Doping:Proibito solo in gara
Stupefacente:Tabella medicinali sez. D - DL 36 20/3/2014
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Mundipharma Pharmaceutic.Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNR - ricetta non ripetibile art.89 DL 219/06 (ex senza formalismi)
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rilascio prolungato
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +25 gradi, al riparo dalla luce e dall’umidità
Scadenza:36 mesi
Denominazione
MS CONTIN COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO
Formulazioni
Ms Contin - 16cpr 10mg Rp
Ms Contin - 16cpr 30mg Rp
Ms Contin - 16cpr 60mg Rp
Ms Contin - 16cpr 100mg Rp
Ms Contin - 16cpr 200mg Rp
Categoria farmacoterapeutica
Oppioidi.
Principi attivi
Morfina solfato.
Eccipienti
10 mg: lattosio anidro, idrossietilcellulosa, alcool cetostearilico, magnesio stearato, talco, opadry. MS Contin 30 mg: lattosio anidro, idrossietilcellulosa, alcool cetostearilico, magnesio stearato, talco, opadry OY-6708. 60 mg: lattosio anidro, idrossietilcellulosa, alcool cetostearilico, magnesio stearato, talco, opadry OY-3508. 100 mg: idrossietilcellulosa, alcool cetostearilico, magnesio stearato, talco, opadryOY-8215. 200 mg: idrossietilcellulosa, alcool cetostearilico, magnesi o stearato, talco, opadry OY-5970, polietilenglicole 400.
Indicazioni
Remissione dei dolori prolungati, gravi e ribelli che richiedono l'usoprolungato di narcotici.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; ipersensibilita' verso ogni sale di morfina; depressione respiratoria, ileo paralitico, ritardato svuotamento gastrico, stati ostruttividelle vie aeree (asma bronchiale), epatopatie acute; inoltre controin dicato in caso di aritmie cardiache, alcoolismo acuto, delirium tremens, aumento della pressione intracranica o cerebrospinale, depressione grave del SNC, traumatismi cranici, sospetto addome chirurgico; il farmaco non e' raccomandato nel periodo preoperatorio o nelle 24 ore successive ad un'operazione; il medicinale non e' raccomandato durante la gravidanza; contemporanea assunzione di inibitori delle monoamminoossidasi, ed entro due settimane dal trattamento con gli stessi.
Posologia
Due somministrazioni al giorno a distanza di 12 ore. Le compresse a rilascio prolungato devono essere ingerite intere, non suddivise in parti e non masticate. Il dosaggio deve essere adattato a ciascun pazientein funzione dell'intensita' del dolore e della precedente terapia ana lgesica. Di norma il trattamento del dolore con il farmaco inizia con 1 o 2 compresse a rilascio prolungato da 10 mg due volte al giorno, fatta eccezione per i soggetti anziani, debilitati, in cui la dose iniziale e' inferiore. L'aumento di intensita' dei dolori o l'assuefazione alla morfina richiedono un aumento del dosaggio somministrando compresse a rilascio prolungato da 10, 30, 60, 100 e 200 mg utilizzate da sole o in combinazione per ottenere l'effetto desiderato. Il passaggio terapeutico da altri preparati di morfina per via orale al trattamento sostitutivo con il farmaco viene generalmente attuato mantenendo lo stesso dosaggio globale giornaliero di morfina suddiviso in due somministrazioni: una ogni 12 ore. Nei pazienti ai quali viene somministrato ilmedicinale in sostituzione alla morfina per via parenterale, il dosag gio deve essere aumentato in modo da compensare la riduzione dell'effetto analgesico dovuto alla somministrazione per via orale. Generalmente e' necessario incrementare il dosaggio dal 50% al 100% circa. In tutti i pazienti il dosaggio va adattato individualmente. Dolore post operatorio: non e' consigliata l'assunzione delle compresse a rilascio prolungato nelle prime 24 ore successive all'intervento; in seguito viene suggerito, a giudizio medico, il seguente schema posologico: farmacoda 20 mg ogni 12 ore per i pazienti di peso inferiore a 70 kg; medici nale da 30 mg ogni 12 ore per i pazienti di peso superiore a 70 kg. Senecessario si possono effettuare somministrazioni supplementari di mo rfina per via parenterale, ponendo pero' particolare attenzione alla dose globale di morfina e tenendo presente l'effetto prolungato della morfina nella formulazione del medicinale. Come per tutti i preparati a base di morfina, il prodotto deve essere impiegato con cautela, dopogli interventi chirurgici, specie nei casi di addome acuto e dopo int erventi di chirurgia addominale. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del medicinale nei bambini non sono state ancora stabilite.
Conservazione
Conservare in luogo asciutto, al di sotto di 25 gradi C, al riparo dalla luce.
Avvertenze
Come tutti gli stupefacenti la morfina deve essere somministrata con cautela e in dosi ridotte in pazienti con: storia di abuso della sostanza; aumentata pressione intracranica; ipotensione con ipovolemia; patologie del tratto biliare; pancreatite; ridotta funzionalita' renale edepatica; grave malattia polmonare cronica ostruttiva; scompenso cardi aco destro grave; asma bronchiale grave; depressione respiratoria. Il rischio maggiore derivato da un eccesso di oppiacei e' la depressione respiratoria. Inoltre la morfina deve essere somministrata con cautelae in dosi ridotte in pazienti anziani o debilitati, in presenza di, i potiroidismo, ipertrofia prostatica, stenosi uretrale, morbo di Addison. La morfina puo' diminuire la soglia convulsiva nei pazienti con storia di epilessia. Le compresse a rilascio prolungato non vanno somministrate in caso di potenziale ileo paralitico. Nei casi di ileo paralitico sospetto o manifesto durante il trattamento la somministrazione del farmaco deve essere immediatamente sospesa. Analogamente a tutti i preparati di morfina il medicinale non deve essere somministrato nelle 24 ore precedenti l'intervento a pazienti sottoposti a cordotomia o adaltri trattamenti chirurgici del dolore. Se in seguito viene di nuovo instaurata la terapia con il prodotto, il dosaggio deve essere adatta to alle nuove necessita' post-operatorie. Si possono manifestare assuefazione e dipendenza. Non e' consigliato l'uso del medicinale nei bambini. Il paziente puo' sviluppare tolleranza al farmaco attraverso l'uso cronico e richiedere progressivamente dosi piu' elevate per mantenere il controllo del dolore. L'uso prolungato di questo prodotto puo' condurre ad una dipendenza fisica, e puo' svilupparsi sindrome da astinenza a causa di una brusca interruzione della terapia. Quando un paziente non richieda piu' la terapia con morfina, e' consigliabile diminuire gradualmente la dose per prevenire sintomi da astinenza. La morfina ha un profilo di abuso simile agli altri oppioidi forti. La morfina puo' essere oggetto di abuso da parte di persone con problemi di abuso latenti o manifesti. E' stato riportato essere raro lo sviluppo della dipendenza psicologica agli oppioidi analgesici in pazienti con dolore trattati correttamente. Comunque, non sono disponibili dati per stabilire la reale incidenza della dipendenza psicologica in pazienti con dolore cronico. Il prodotto deve essere utilizzato con particolare cautela in pazienti con storia di abuso di alcool o farmaci. L'uso concomitante di alcool e farmaco potrebbe aumentare gli effetti indesiderati del prodotto; l'uso concomitante deve essere evitato. In caso di nauseae vomito, il medicinale puo' essere facilmente associato ad antiemeti ci fenotiazinici. Si deve comunque tenere presente che la morfina potenzia l'azione dell'alcool, dei tranquillanti, anestetici, ipnotici e sedativi il cui uso contemporaneo va pertanto in linea di massima evitato o attuato, con grande prudenza e a dosaggi ridotti. Come per tutti i preparati a base di morfina e' possibile l'insorgenza di costipazione, che puo' essere trattata con lassativi appropriati. Non e' consigliato l'uso del medicinale nei bambini. Le compresse a rilascio prolungato devono essere ingerite intere e non devono essere rotte, masticate o triturate. La somministrazione di compresse di morfina a rilascio prolungato rotte, masticate o triturate porta ad un rapido rilascio e assorbimento di una dose potenzialmente fatale di morfina. L'abuso di forme orali tramite somministrazione parenterale puo' determinare gravi eventi avversi che possono risultare fatali. Il farmaco 10 mg, 30 mg, 60 mg contengono lattosio. Un'iperalgesia che non risponde ad ulteriori aumenti del dosaggio di morfina solfato puo' verificarsi, molto raramente, soprattutto ad alte dosi. In questi casi puo' essere necessariauna riduzione di dosaggio o un cambio di oppioide.
Interazioni
Gli effetti depressivi della morfina sono aumentati dai farmaci depressivi del SNC, per esempio altri oppiacei, anestetici, sedativi, ipnotici, barbiturici, fenotiazine, gabapentin, idrati di cloralioe alcool. In generale gli effetti della morfina possono essere antagonizzati da agenti acidificanti e potenziati da agenti alcalinizzanti. L'effetto analgesico della morfina e' potenziato da anfetamine, cloropromazina e metocarbamolo. La morfina puo' aumentare l'attivita' della cumarina e di altri anticoagulanti. Effetti interattivi quali depressione respiratoria, ipotensione, sedazione profonda o coma possono risultare se tali medicinali vengono assunti in combinazione con le usuali dosi di morfina. La morfina non deve essere somministrata in concomitanza agli inibitori della monoaminoossidasi o nelle due settimane successive a tale terapia. gli inibitori MAO (compreso la procarbazina idrocloridrato), pirazolidone, antistaminici, betabloccanti e alcoolici potenziano gli effetti depressivi della morfina. L'alcool potrebbe aumentare gli effetti farmacodinamici del medicinale; l'uso concomitante deve essere evitato.
Effetti indesiderati
Le seguenti frequenze sono la base per valutare gli effetti indesiderati: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100 e <= 1/10); non comune (>= 1/1000 e <=1/100); raro (> 1/10.000 e <= 1/1000); molto raro (<=1/10.000); non noto. Gli effetti indesiderati elencati di seguito sono classificati per distretto corporeo in accordo alla loro incidenza (comune o non comune). Gli effetti indesiderati comuni hanno un'incidenza >=1% mentre gli effetti indesiderati non comuni hanno un'incidenza <1%. Disturbi del sistema immunitario. Non comuni: reazione allergica, reazione anafilattica, reazione anafilattoide. Disturbi psichiatrici. Comuni: confusione, insonnia, alterazioni del pensiero; non comuni: agitazione, dipendenza, disforia, euforia, allucinazioni, alterazioni del tono dell'umore. Patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalea, contrazioni muscolari involontarie, sonnolenza; non comuni: convulsioni, ipertonia, parestesia, sincope, vertigini; non nota: iperalgesia, pressione endocranica aumentata. Patologie dell'occhio. Non comuni: miosi, alterazioni della vista. Patologie vascolari. Non comuni: vampate al viso, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comuni: broncospasmo, riduzione della tosse; non comuni: edema polmonare,depressione respiratoria. Patologie gastrointestinali. Molto comune: stipsi, nausea; comuni: dolore addominale, anoressia, secchezza delle fauci, dispepsia, vomito; non comuni: ileo, alterazioni del gusto. Patologie epatobiliari. Non comuni: dolore alle vie biliari, aumento degli enzimi epatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: iperidrosi, rash; non comuni: orticaria. Patologie renali e urinarie. Non comuni: ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comuni: amenorrea, calo della libido, disfunzioni erettili. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: astenia, prurito; non comuni: tolleranza,sindrome d'astinenza, malessere, edema periferico. La segnalazione de lle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento
Il farmaco non e' raccomandato in gravidanza. Il medicinale deve essere somministrato solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto. Il prodotto non e' consigliato durante l'allattamento perche' la morfina e' escreta nel latte materno. Sintomi da astinenza possono essere osservati nel neonato da madri sottoposte a trattamento cronico. L'uso di questo prodotto deve essere evitato nella massima misura possibile in pazienti in gravidanza o che allattano.