Mitoxantrone Acc - Ev15ml 2mg/Ml
Dettagli:
Nome:Mitoxantrone Acc - Ev15ml 2mg/MlCodice Ministeriale:043716075
Principio attivo:Mitoxantrone Cloridrato
Codice ATC:L01DB07
Fascia:H
Prezzo:207.71
Produttore:Accord Healthcare Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi, non congelare
Scadenza:18 mesi
Denominazione
MITOXANTRONE ACCORD 2 MG/ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Formulazioni
Mitoxantrone Acc - Ev 5ml 2mg/Ml
Mitoxantrone Acc - Ev10ml 2mg/Ml
Mitoxantrone Acc - Ev15ml 2mg/Ml
Categoria farmacoterapeutica
Antracicline e sostanze correlate.
Principi attivi
Mitoxantrone.
Eccipienti
Sodio cloruro, sodio acetato (E 262), acido acetico (E 260), acqua perpreparazioni iniettabili.
Indicazioni
Mitoxantrone Accord e' indicato nel trattamento del carcinoma metastatico della mammella, del linfoma non-Hodgkin e della leucemia acuta nonlinfocitica dell'adulto, da solo o in combinazione con altri agenti a ntineoplastici. E' indicato nel trattamento del dolore da cancro dellaprostata avanzato refrattario al trattamento ormonale, in combinazion e con basse dosi di corticosteroidi, qualora il trattamento analgesicoattuato sia insufficiente o non appropriato.
Controindicazioni / effetti secondari
Impiego in pazienti con grave depressione midollare; ipersensibilita' al mitoxantrone o ad uno qualsiasi degli eccipienti; allattamento; nonper uso intratecale; non per uso intra-arterioso.
Posologia
>>Adulti e anziani. Carcinoma della mammella metastatico, linfoma non-Hodgkin Monoterapia: la dose iniziale raccomandata di mitoxantrone nella monoterapia e' di 14 mg/m^2 di superficie corporea, in un'unica somministrazione per via endovenosa. Questa dose completa puo' essere ripetuta 21 giorni dopo la precedente somministrazione, qualora la conta leucocitaria e piastrinica abbia raggiunto dei livelli accettabili. Siraccomanda una dose iniziale inferiore (12 mg/m^2 o meno) nei pazient i con riserve inadeguate di midollo osseo dovute, ad esempio, a trattamenti chemioterapici precedenti o a condizioni generali precarie. Gli aggiustamenti della dose e i tempi delle successive somministrazioni devono essere determinati sulla base della valutazione clinica, a seconda della gravita' e della durata della mielosoppressione. Il mitoxantrone non deve essere somministrato a pazienti con una conta dei neutrofili < 1.500/mm^3 e/o delle piastrine < 25.000/mm^3. La tabella che segue serve da guida all'aggiustamento posologico nel trattamento del carcinoma metastatico della mammella in fase avanzata e del linfoma non-Hodgkin a seconda del nadir ematologico (che abitualmente si verifica 10 giorni circa dopo la somministrazione). Nadir (punto di massima depressione) dopo la precedente somministrazione. Leucociti (per mm^3): >1,500 e piastrine (per mm^3): >50,000, tempo recupero: <= 21 giorni, dopo recupero, ripetere la dose precedente. Leucociti: >1,500 e piastrine: >50,000, tempo recupero: > 21 giorni, sospendere fino a recupero, poi ripetere la dose precedente. Leucociti: <1,500 oppure piastrine: <50,000, tempo recupero: non definito, dopo recupero, diminuire di 2 mg/m^2 la dose precedente. Leucociti: >1,500 oppure piastrine: >50,000, tempo recupero: non definito, dopo recupero, diminuire di 4 mg/m^2 la dose precedente. Terapia in associazione: il mitoxantrone e' stato somministrato quale parte di una terapia d'associazione. Nel carcinoma metastatico della mammella, le associazioni di mitoxantrone con altri farmaci citotossici inclusi ciclofosfamide e 5-fluorouracile oppure metotressato e mitomicina C si sono dimostrate efficaci. Per informazioni sulle modifiche della posologia e sulla somministrazione si deve fare riferimento alla letteratura. In linea generale, quando il mitoxantroneviene impiegato in associazione chemioterapica con un altro farmaco c on effetti mielosoppressori, la dose iniziale di mitoxantrone deve essere ridotta di 2-4 mg/m^2 rispetto a quella raccomandata per l'uso in monoterapia. La dose successiva, come riportato nella tabella sopra, dipende dal grado e dalla durata della mielosoppressione. Leucemia acuta non linfocitica. Somministrazione in monoterapia in caso di recidiva: la dose raccomandata per indurre la remissione e' di 12 mg/m^2 di superficie corporea, in un'unica somministrazione giornaliera per via endovenosa per 5 giorni consecutivi (in totale 60 mg/m^2). Negli studi clinici in cui e' stato impiegato un dosaggio di 12 mg/m^2 al giorno per 5 giorni, i pazienti hanno ottenuto una remissione completa quale risultato del primo ciclo d'induzione. Terapia d'associazione: il mitoxantrone e' stato impiegato in regimi d'associazione per il trattamento della leucemia acuta non linfocitica (LANL). La maggior parte dell'esperienza clinica riguarda l'associazione di mitoxantrone con citarabina. Questa associazione ha avuto successo sia nel trattamento primario della LANL che nel caso di recidive. Per l'induzione in pazienti non precedentemente trattati, uno schema terapeutico efficace e' stato quello incentrato sulla somministrazione di 10-12 mg/m^2 e.v. di mitoxantrone per 3 giorni in associazione con citarabina 100 mg/m^2 e.v. per 7 giorni (per infusione continua). Quando ritenuto opportuno dal medico curante, questo regime e' stato seguito da una seconda induzione e da cicli di consolidamento. Negli studi clinici, la durata della terapia nei cicli d'induzione e consolidamento con mitoxantrone e' stata ridotta a 2 giorni e quella con citarabina a 5 giorni. In ogni caso, eventuali modifiche al sopracitato regime devono essere eseguite dal medico curante a seconda delle caratteristiche del singolo paziente. Efficace si e' dimostrata anche l'associazione di mitoxantrone ed etoposide neipazienti con recidiva o in quelli refrattari alla chemioterapia conve nzionale di prima linea. L'uso del mitoxantrone in associazione sia con etoposide che con altri agenti citotossici puo' dar luogo ad una piu' marcata mielosoppressione rispetto a quella del solo mitoxantrone. Gli aggiustamenti posologici, se del caso, devono essere eseguiti dal medico curante tenendo in considerazione tossicita', risposta e caratteristiche individuali del paziente. Cancro della prostata avanzato refrattario alla terapia ormonale: Sollievo del dolore da cancro della prostata refrattario alla terapia ormonale: 12 mg/m^2 somministrati per infusione endovenosa di breve durata, ad intervalli di 21 giorni in combinazione con 10 mg di prednisone per via orale. La seguente tabella e' suggerita come guida all'aggiustamento della dose nel trattamento del dolore da cancro alla prostata ormono-refrattario. Conta delle cellule ematiche prima della somministrazione successiva. Leucociti: > 3 x 10^9 /l e granulociti: > 1.5 x 10^9 /l e piastrine: > 150 x 10^9 /l, nessun aggiustamento della dose; leucociti: < 3 x 10^9 /l e granulociti: < 1.5 x 10^9 /l e piastrine: < 150 x 10^9 /l, differire di una settimana il ciclo successivo fino a quando non si raggiungono i valori richiesti. Conta delle cellule ematiche al nadir (10-14 giorni dopo la somministrazione). Granulociti: < 0.5 x 10^9 /l oppure piastrine: < 50 x10^9 /l, diminuire la dose di 2 mg/m^2; granulociti: > 1.0 x 10^9 /l e piastrine: > 100 x 10^9 /l, con minima tossicita' non-ematologica: aumentare la dose di 2 mg/m^2. Compromissione epatica: nei pazienti conalterazione dei test di funzionalita' epatica puo' essere necessario un aggiustamento posologico. Cautela deve essere esercitata anche nel trattamento dei pazienti con epatopatia. Danno renale: cautela deve essere adoperata nei pazienti nefropatici. Per informazioni su specificiregimi posologici si deve far riferimento ai dati della letteratura. Bambini e adolescenti: poiche' l'esperienza nell'uso del mitoxantrone nella leucemia pediatrica e' limitata, al momento non possono essere fornite raccomandazioni relative alla posologia in questa popolazione di pazienti. Modo di somministrazione: solo per uso endovenoso. Il prodotto deve essere diluito prima dell'uso. E' fondamentale evitare che il mitoxantrone venga a contatto con la cute, le mucose o gli occhi. Incaso di stravaso, la somministrazione deve essere immediatamente sosp esa e ripresa in un'altra vena. Le proprieta' non vescicanti del mitoxantrone riducono, tuttavia, al minimo il rischio di gravi reazioni locali in seguito a stravaso.
Conservazione
Flaconcino chiuso e prodotto diluito: non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Non refrigerare o congelare.
Avvertenze
Il mitoxantrone e' un principio attivo citotossico che deve essere utilizzato sotto la supervisione di uno specialista in oncologia che disponga di attrezzature adeguate per il monitoraggio clinico e laboratoristico durante e dopo il trattamento. Al pari degli altri agenti citotossici, il mitoxantrone deve essere maneggiato con cautela. Durante il trattamento deve essere praticato un regolare monitoraggio dei parametri clinici, ematologici e biochimici. E' necessario che siano eseguitiregolarmente esami emocromocitometrici completi durante il trattament o. In base ai risultati di tali esami possono rendersi necessari aggiustamenti posologici. Il farmaco non e' indicato per iniezione sottocutanea, intramuscolare o intra-arteriosa. Non vi e' esperienza con la somministrazione di mitoxantrone per vie di somministrazione diverse rispetto a quella endovenosa. A seguito di iniezione intra-arteriosa sonostati riportati casi di neuropatia loco/regionale, alcuni irreversibi li. Non deve essere somministrato per iniezione intratecale. A seguitodi iniezione intratecale sono stati riportati casi di neuropatia e di neurotossicita', sia centrale che periferica. Questi casi hanno compr eso convulsioni che portavano al coma e a gravi postumi neurologici, eparalisi con disfunzioni intestinali e della vescica. In presenza di pancitopenia e infezioni gravi floride, si raccomanda cautela nell'usodi mitoxantrone. Le infezioni devono essere trattate prima di iniziar e il trattamento con mitoxantrone. Il mitoxantrone deve essere utilizzato con cautela nei pazienti mielosoppressi o in condizioni generali precarie. Si consiglia di eseguire con maggiore frequenza l'esame emocromocitometrico, prestando particolare attenzione al numero dei neutrofili. Nei soggetti precedentemente trattati con chemioterapia o radioterapia estese o in quelli debilitati, la mielosoppressione puo' essere piu' grave e prolungata. Sono stati riportati casi di alterazioni della funzione cardiaca, tra cui insufficienza cardiaca congestizia e riduzione della frazione d'eiezione ventricolare sinistra. La maggior parte di questi problemi cardiaci riguardava pazienti precedentemente trattati con derivati antraciclinici o con radioterapia mediastinica/toracica o affetti da cardiopatie pre-esistenti. Si raccomanda, quindi, chei pazienti appartenenti a queste categorie siano trattati con mitoxan trone a regime e dosaggio citotossico pieno. Comunque si richiede un'attenzione ancora maggiore in questi pazienti e di eseguire accurati e regolari esami della funzione cardiaca fin dall'inizio del trattamento. Un'attenzione particolare deve essere poi riservata ai pazienti trattati precedentemente con la dose cumulativa massima di antracicline (ad es. doxorubicina e daunorubicina). Poiche' l'esperienza relativa ai trattamenti di lunga durata con il mitoxantrone e' al momento limitata, si consiglia d'effettuare esami della funzione cardiaca anche nei pazienti che non presentano fattori di rischio identificabili quando nelcorso della terapia si sia raggiunta una dose cumulativa del farmaco superiore a 160 mg/m^2. Un'attenta supervisione e' consigliata nel trattamento dei pazienti con insufficienza epatica grave, edema, ascite oversamento pleurico. Nei pazienti con danno epatico e' necessario oss ervare cautela. Contenuto di sodio per iniezione: 10 mg/5 ml, 0,739 mmol di sodio e 20 mg/10 ml, 1.478 mmol di sodio. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalita' renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio. I pazienti devono essere informati cheil mitoxantrone puo' conferire alle urine una colorazione blu-verde f ino a 24 dopo la somministrazione. Occasionalmente e' stata segnalata una colorazione blu della pelle e delle unghie. In casi molto rari si puo' verificare una colorazione blu reversibile delle sclere. Nel trattamento della leucemia puo' verificarsi iperuricemia in conseguenza della rapida lisi delle cellule tumorali provocata dal mitoxantrone. Monitorare pertanto i livelli sierici di acido urico e instaurare un trattamento ipouricemizzante prima di iniziare la terapia antileucemica. Le infezioni sistemiche devono essere trattate contemporaneamente alla terapia con mitoxantrone o immediatamente prima del suo inizio. L' immunizzazione puo' essere inefficace se eseguita durante la terapia con mitoxantrone. Evitare l'immunizzazione con vaccini virali vivi. Le pazienti in eta' fertile e i loro partner devono essere informati della necessita' di evitare gravidanze e di utilizzare adeguati metodi contraccettivi durante tutta la terapia e per almeno 6 mesi dopo il termine della stessa.
Interazioni
L'associazione con altri farmaci provvisti di attivita' mielosoppressiva puo' aumentare la mielotossicita' del mitoxantrone e/o quella dei composti somministrati contemporaneamente. La combinazione di mitoxantrone e farmaci potenzialmente cardiotossici (ad es. altre antracicline)aumenta la cardiotossicita'. Gli inibitori della topoisomerasi II, tr a cui il mitoxantrone, in associazione con altri farmaci antineoplastici e/o con la radioterapia, sono stati associati allo sviluppo di leucemia mieloide acuta (LMA) o sindrome mielodisplastica (SMD). Se eseguita durante la terapia con mitoxantrone l'immunizzazione puo' essere inefficace.
Effetti indesiderati
La frequenza degli eventi avversi e' determinata come di seguito: molto comune (>=1/10),comune (da >=1/100 a<1/10), non comune (da >= 1/1000a < 1/100), raro (da >= 1/10,000 a<= 1/1000), molto raro(da <=1/10,00 0), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Piu' del 10% dei pazienti puo' accusare degli effetti indesiderati. La mielosoppressione rappresenta un effetto indesideratodose-limitante del mitoxantrone. La mielosoppressione puo' essere piu ' grave e prolungata nei pazienti trattati in precedenza con chemioterapia o radioterapia. Durante l'uso di mitoxantrone nel trattamento delcancro alla prostata ormone-resistente, si possono verificare numeros i altri effetti ematologici indesiderati. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: neutropenia. L'aumento della dose in considerazione dei fenomeni ematologici prossimi al nadir ha portato a neutropenia di grado 4 nel 54% dei pazienti. Febbre neutropenica si e' manifestata nel 14% dei pazienti. Mielosoppressione e ipoplasia midollare. Leucopenia transitoria con i valori piu' bassi 10-13 giorni dopo il trattamento (leucopenia grave nel 6% dei casi), anemia, granulocitopenia, alterazione della conta leucocitaria; comune: trombocitopenia con unvalore <50x10^9 /l si manifesta nel 4% dei pazienti. Patologie cardia che. Molto comune: alterazioni transitorie dell'elettrocardiogramma (ECG) dopo un trattamento a lungo termine, aritmia; comune: riduzione asintomatica di frazione di eiezione ventricolare sinistra (2,6% con unadose cumulativa di 140 mg/m^2), insufficienza cardiaca, dolore al pet to, insufficienza cardiaca congestizia dopo trattamento a lungo termine (2,6% con una dose cumulativa di 140 mg/m^2), bradicardia sinusale. La funzione cardiaca deve essere monitorata nei pazienti che hanno assunto dosi cumulative di mitoxantrone >160 mg/m^2. I pazienti precedentemente trattati con antracicline o altri farmaci oncolitici cardiotossici e/o radioterapia mediastinica e che sono affetti altresi' da una patologia cardiovascolare sottostante, corrono un rischio maggiore di sviluppare una malattia cardiaca. Le segnalazioni post-marketing hanno evidenziato la cardiotossicita' del trattamento con il mitoxantrone a dosi cumulative inferiori a 100 mg/m^2; non nota: sono stati segnalaticardiomiopatia e infarto miocardico. Patologie dell'occhio. Non comun e: e' stata segnalata la colorazione blu reversibile della sclera; nonnota: congiuntivite. Patologie gastrointestinali. Molto comune: lieve nausea e vomito in circa il 50% dei pazienti (grave nell'1% dei casi) , stomatite, diarrea, dolore addominale. Costipazione, mucosite, alterazione del gusto. Non comune: sanguinamento gastrointestinale; non nota: pancreatite. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: febbre; comune: affaticamento, edema; non comune: reazioni allergiche (es. esantema, dispnea, ipotensione); non nota: e' stata segnalata flebite nella sede di iniezione, Debolezza. Patologie epatobiliari. Comune: epatotossicita', aumento dei valori degli enzimi epatici (ALAT). Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattiche (tra cui shock anafilattico). Infezioni einfestazioni. Molto comune: infezioni, infezioni del tratto respirato rio superiore, infezioni del tratto urinario; comune: polmonite, sepsi, rinite; non nota: infezioni opportunistiche. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non nota: ematomi. Sia durante la mono-chemioterapia con mitoxantrone che durante la chemioterapia combinata sono stati osservati rari casi di sindrome da lisi tumorale (caratterizzata da iperuricemia, iperpotassiemia, iperfosfatemia e ipocalcemia). Nei pazienti leucemici, il quadro degli effetti indesiderati e' generalmente simile, sebbene vi sia un aumento sia della frequenza sia della gravita' specialmente della stomatite e della mucosite. Tra i pazienti con sclerosi disseminata trattati con mitoxantrone si sono verificati due decessi improvvisi per i quali non e' noto se esista una relazione causale con l'uso del mitoxantrone. Esami diagnostici. Molto raro: variazione ponderale. Disturbi del metabolismo e della nutrizione.Comune: anoressia (perdita dell'appetito); non nota: iperuricemia. Tu mori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Nonnota: leucemia acuta. Gli inibitori della topoisomerasi II, incluso i l mitoxantrone, in associazione con altri agenti antineoplastici e/o radioterapia sono stati associati allo sviluppo di leucemia mieloide acuta (LMA) o a sindrome mielodisplastica (SMD). Patologie del sistema nervoso. Comune: sono stati segnalati effetti neurologici indesiderati aspecifici quali capogiri, sonnolenza, neurite, convulsioni, lievi parestesie, cefalea. Disturbi psichiatrici. Non comune: ansia, confusione. Patologie renali e urinarie. Molto comune: aumento della concentrazione di urea nel sangue; comune: alterazione della colorazione delle urine entro 24 ore dalla somministrazione, nefrotossicita', aumento dei livelli della creatinina sierica e dell' azoto plasmatico. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: amenorrea (puo' essere prolungata e corrispondere ad una menopausa precoce). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: rinite; non comune: dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: alopecia di grado I-II in circa il 50% dei pazienti (l'alopecia grave e' rara); comune: eruzione cutanea, eritemi; non comune: colorazione blu della pelle e delle unghie; non nota: sono stati segnalati alterazioni ungueali (ad es. onicolisi, distrofia ungueale), stravaso sulla sede d'infusione che possono esitare in eritema, edema, dolore, brucioree/o colorazione blu della cute. Lo stravaso puo' indurre una necrosi dei tessuti con una conseguente necessita' di rimozione del tessuto danneggiato e innesto cutaneo. Patologie vascolari. Molto comune: emorragie; comune: ipotensione.
Gravidanza e allattamento
Il mitoxantrone puo' essere genotossico. Pertanto si raccomanda agli uomini trattati con mitoxantrone di non procreare durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo. Inoltre, si consiglia di chiedere informazionisulla crio-conservazione dello sperma prima di iniziare la terapia a causa della possibilita' di infertilita' irreversibile conseguente alla terapia con mitoxantrone. Non esistono studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza. Gli studi preclinici hanno dimostrato tossicita' riproduttiva, mutagenicita' e carcinogenicita' indicative diun rischio potenziale per l'uomo. Per quanto riguarda la teratogenici ta', gli studi su animali sono insufficienti e il rischio potenziale per l'uomo non e' noto. Il mitoxantrone non deve essere somministrato alle gestanti in particolare durante il primo trimestre della gravidanza. Se il medicinale viene somministrato in gravidanza o se la pazienteincorre in una gravidanza durante la terapia, la paziente deve essere informata dei potenziali pericoli per il feto. Le donne in eta' ferti le e i loro partner devono essere informati della necessita' di evitare gravidanze e di utilizzare adeguati metodi contraccettivi durante laterapia e per almeno 6 mesi dopo che questa e' terminata. Il mitoxant rone e' escreto nel latte materno umano e concentrazioni significativedel farmaco (18 ng/ml) sono state osservate fino a 28 giorni dopo l'u ltima somministrazione. A causa della possibilita' di gravi reazioni avverse nei neonati, il mitoxantrone e' controindicato durante l'allattamento. L'allattamento deve essere sospeso prima d'iniziare la terapia. L'allattamento e' pertanto controindicato.