Mirtazapina My - Fl14cpr Riv30mg
Dettagli:
Nome:Mirtazapina My - Fl14cpr Riv30mgCodice Ministeriale:036621112
Principio attivo:Mirtazapina
Codice ATC:N06AX11
Fascia:A
Prezzo:10.45
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Mylan Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:36 mesi
Denominazione
MIRTAZAPINA MYLAN GENERICS COMPRESSE
Formulazioni
Mirtazapina My - 14cpr Riv 30mg
Mirtazapina My - 30cpr Riv 30mg
Mirtazapina My - Fl14cpr Riv30mg
Mirtazapina My - Fl30cpr Riv30mg
Categoria farmacoterapeutica
Antidepressivi.
Principi attivi
Mirtazapina.
Eccipienti
Nucleo della compressa: lattosio anidro, amido di mais, silice anidra colloidale, idrossi-propilcellulosa a bassa sostituzione, magnesio stearato. Rivestimento: diossido di titanio (E 171), lattosio monoidrato,macrogol 4000, ipromellosa, ossido di ferro giallo (E172), ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro nero (E172).
Indicazioni
Episodi di depressione maggiore.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' alla mirtazapina o ad uno qualunque dei suoi eccipienti.
Posologia
Le compresse vanno deglutite intere senza masticarle, con sufficiente quantita' di liquidi. Possono essere assunte con o senza cibo. Adulti:la dose iniziale di mirtazapina e' normalmente di 15 mg alla sera, tu ttavia una dose iniziale di 30 mg puo' essere usata in casi particolari se clinicamente indicata. La dose di mantenimento e' di solito compresa tra 15 e 45 mg. Anziani: la dose raccomandata e' la stessa che pergli adulti. Negli anziani l'aumento della dose deve essere attuato co n cautela, sotto attenta supervisione per ottenere una risposta sicurae soddisfacente. Bambini ed adolescenti al sotto dei 18 anni di eta': la mirtazapina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambi ni e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Insufficienza renaleo epatica: l'eliminazione della mirtazapina puo' diminuire in pazient i con insufficienza renale o epatica. Cio' deve essere tenuto in considerazione quando si prescrive mirtazapina a queste categorie di pazienti o quando si deve valutare la risposta clinica. Per soddisfare le necessita' posologiche le compresse di mirtazapina sono disponibili in formulazioni da 15 mg, 30 mg e 45 mg. L'emivita di mirtazapina e' di 20-40 ore e pertanto mirtazapina puo' essere assunta una volta al giorno. Il farmaco deve essere assunto preferibilmente come dose singola subito prima di coricarsi. La dose giornaliera puo' anche essere suddivisa in 2 dosi separate assunte una al mattino ed una alla sera. La dose maggiore deve essere assunta alla sera. Il trattamento deve continuarefino a che il paziente rimane asintomatico per 4-6 mesi. Dopo di cio' il trattamento puo' essere interrotto gradualmente. Il trattamento co n una dose adeguata di solito porta ad una risposta positiva in 2-4 settimane. Se la risposta e' insufficiente la dose puo' essere aumentatafino al massimo di 45 mg. Se non si ottiene una risposta entro le suc cessive 2-4 settimane il trattamento deve essere interrotto gradualmente.
Conservazione
Conservare nella confezione originale. Blister: tenere i blister nellaconfezione esterna. Flacone: tenere il flacone ben chiuso.
Avvertenze
La mirtazapina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilita' (essenzialmente aggressivita', comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati subambini ed adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deveessere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di si ntomi suicidari. Per di piu', non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale. Durante il trattamento con mirtazapina e' stata riportata depressione midollare che solitamente si manifesta con granulocitopenia o agranulocitosi. Questo evento si manifesta piu' comunemente dopo 4-6 settimane di trattamento, ma in genere e' reversibile dopo l'interruzione del trattamento. Agranulocitosi reversibile e' pure stata riportata, come evenienza rara in studi clinici con mirtazapina. Il medico deve essere allertato da sintomi quali febbre, mal di gola, stomatite o altri sintomi di infezione. Se si manifestano tali sintomi, il trattamento deve essere sospeso e deve essere eseguita una conta delle cellule del sangue. Un'attenta scelta del dosaggio ed un adeguato monitoraggio sononecessari in pazienti con: epilessia o sindrome organica cerebrale; d all'esperienza clinica risulta che attacchi epilettici compaiono raramente in pazienti trattati con mirtazapina; insufficienza renale o epatica; malattie cardiache come disturbi della conduzione, angina pectoris o infarto recente del miocardio, nei quali devono essere prese le normali precauzioni e deve essere esercitata cautela quando si devono somministrare farmaci concomitanti; ipotensione. Come per altri antidepressivi si deve usare cautela quando si trattano pazienti con: disturbidella minzione, come ipertrofia prostatica (benche' non ci si debba a spettare l'insorgere di problemi poiche' la mirtazapina presenta solo una debole attivita' anticolinergica); glaucoma acuto ad angolo stretto ed aumentata pressione intra-oculare (anche in questo caso vi e' unascarsa probabilita' di avere problemi con mirtazapina grazie alla sua debole attivita' anticolinergica); diabete mellito. Il trattamento de ve essere interrotto se compare itterizia. Inoltre, come per gli altriantidepressivi si deve prendere in considerazione che: i sintomi psic otici possono peggiorare quando gli antidepressivi sono somministrati a pazienti con schizofrenia o altri disturbi psicotici; i pensieri paranoici possono venire intensificati. quando la fase depressiva della psicosi maniaco-depressiva deve essere trattata, puo' trasformarsi in una fase maniacale; a causa del rischio di suicidio, si deve consegnareal paziente solo un limitato quantitativo di compresse di mirtazapina , particolarmente all'inizio della terapia; benche' gli antidepressivinon diano assuefazione, un'interruzione improvvisa dopo una somminist razione a lungo termine, puo' causare nausea, cefalea e malessere, ansieta' e agitazione; i pazienti anziani sono spesso piu' sensibili specialmente alle reazioni avverse degli antidepressivi. Durante la sperimentazione clinica con mirtazapina l'incidenza di effetti indesiderati non e' stata superiore negli anziani rispetto ad altre fasce di eta', tuttavia finora l'esperienza e' limitata. La depressione e' associata con un aumentato rischio di pensieri suicidi, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Questo rischio persiste fino a quando non compare una significativa remissione. Poiche' il miglioramento puo' non comparire durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente monitorati fino a quando non compare un miglioramento. E' esperienza clinica generale che il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi del miglioramento. I pazienti con precedenti di eventi correlati al suicidio, quelli che presentano un rilevante grado di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento, sono noti per presentare un maggior rischio di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio e devono essere sottoposti ad attento monitoraggio durante il trattamento. Una meta-analisi di studi clinici condotti con farmaci antidepressivi controllati con placebo in pazienti adulti con disturbi psichiatrici ha mostrato un aumentato rischio di comportamenti suicidari nei pazienti con eta' inferiore ai 25 anni in trattamento con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Attenta supervisione dei pazienti in particolare di quelli ad alto rischio deve accompagnare la terapia specialmente all'inizio del trattamento ed in seguito a cambio della dose. I pazienti (e chi ne ha cura) devono essere allertati circa la necessita' di monitorare ogni peggioramento clinico, comportamento o pensieri suicidari ed insoliti cambiamenti nel comportamento e chiedere immediatamente assistenza medica se sono presenti tali sintomi. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficienza della lattasi di Lapp o con malassorbimento di glucosio o galattosio non devono assumere questo farmaco.
Interazioni
Interazioni farmacodinamiche: la mirtazapina non deve essere somministrata in combinazione con i MAO inibitori o entro due settimane dalla fine del trattamento con queste sostanze. La mirtazapina puo' aumentarel'effetto sedativo delle benzodiazepine e di altri sedativi. Si racco manda cautela se questi medicinali vengono prescritti in associazione a mirtazapina. La mirtazapina puo' aumentare l'effetto depressivo sul sistema nervoso centrale dell'alcool. I pazienti devono quindi essere avvisati di evitare l'uso di bevande alcoliche. Se un altro farmaco che agisce sulla serotonina (ad es. SSRI) viene usato assieme alla mirtazapina, c'e' il rischio di interazione che puo' portare alla sindrome da serotonina. Dall'esperienza di "post- marketing" risulta che la sindrome da serotonina compare molto raramente nei pazienti trattati con mirtazapina da sola o in associazione con SSRI. Se l'associazione e' considerata terapeuticamente necessaria, le modifiche del dosaggio devono essere fatte con cautela e deve essere mantenuto un monitoraggio sufficientemente attento per la comparsa di segnali che indicano l'inizio di una sovra-stimolazione serotoninergica. Nessun effetto clinico rilevante o modifiche della farmacocinetica sono state osservate nell'uomo durante il trattamento contemporaneo con mirtazapina e litio. Interazioni farmacocinetiche: la mirtazapina e' quasi completamente metabolizzata dal CYP2D6 e CYP3A4 ed in minor misura dal CYP1A2. Uno studio di interazione in volontari sani ha dimostrato che la paroxetina, un inibitore del CYP2D6, non ha influenza sulla farmacocinetica della mirtazapina allo "steady state". L'associazione del ketoconazolo potente inibitore del CYP3A4 ha aumentato i livelli plasmatici di picco e l'AUC della mirtazapina rispettivamente di circa il 40 e 50%. Si raccomanda cautela nella contemporanea somministrazione di mirtazapina con potenti inibitori del CYP3A4 quali gli inibitori dell'HIV-proteasi, farmaci anti-fungini contenenti azoli, eritromicina e nefazodone. La carbamazepina che induce il CYP3A4, aumenta la clearance della mirtazapina di circa 2 volte e quindi riduce i suoi livelli plasmatici del 45-60%. Se la carbamazepina o un'altra sostanza che induce il metabolismo del farmaco (come la rifampicina o la fenitoina), viene associata alla mirtazapina puo' essere necessario aumentarne la dose. Se viene interrotto il trattamento con questi farmaci, puo' essere necessario ridurre la dose di mirtazapina. Nella somministrazione concomitante con cimetidina,la biodisponibilita' della mirtazapina puo' essere aumentata di oltre il 50%. Puo' essere necessario ridurre la dose di mirtazapina all'ini zio di un trattamento concomitante con cimetidina o aumentarla quando viene sospesa la terapia con cimetidina. Studi in vitro suggeriscono che la mirtazapina e' un inibitore competitivo molto debole del CYP1A2,2D6 e 3A4. In studi di interazione in vivo mirtazapina non ha modific ato la farmacocinetica di risperidone o paroxetina (substrati del CYP2D6), di carbamazepina (substrato del CYP3A4), di amitriptilina o cimetidina. Mirtazapina alla dose di 30 mg una volta al giorno, ha causato un modesto ma significativo aumento dell'International Normalized Ratio (INR) in soggetti trattati con warfarin. Poiche' a dosi piu' elevatedi mirtazapina non puo' essere escluso un effetto piu' pronunciato, s i consiglia un controllo del tempo di protrombina in caso di trattamento concomitante con mirtazapina e warfarin.
Effetti indesiderati
I pazienti depressi presentano numerosi sintomi che sono associati conlo stato della malattia stessa. Pertanto e' a volte difficile stabili re quali sintomi provengono dalla malattia stessa e quali sono una conseguenza del trattamento con mirtazapina. Patologie del sangue e del sistema linfatico. Rari: depressione midollare acuta (eosinofilia, granulocitopenia, agranulocitosi, anemia aplastica e trombocitopenia). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: aumento dell'appetito e del peso. Disturbi psichiatrici. Rari: incubi, mania, agitazione, confusione, allucinazioni, ansia, insonnia; frequenza non nota: ideazione suicidiaria, comportamento suicidiario. Patologie del sistema nervoso. Comuni: sonnolenza (che pu? portare ad una alterata concentrazione), di solito compare durante le prime settimane di trattamento.(NB: la riduzione della dose di solito non porta a minor sedazione ma pu? compromettere l'effetto antidepressivo), capogiri, cefalea; rari: attacchi epilettici, tremore, mioclono, parestesia, sindrome delle gambe senza riposo. Patologie vascolari. Rari: ipotensione (ortostatica)/sincope. Patologie gastrointestinali. Non comuni: nausea; rari: secchezza delle fauci, diarrea. Patologie epatobiliari. Rari: aumento dell'attivit? delle transaminasi sieriche. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Rari: esantema. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Rari: artralgia/mialgia. Disordini generali. Comuni: edema locale o generalizzato con conseguente aumento di peso; rari: affaticamento. Benche' la mirtazapina non provochi dipendenza, l'esperienza post-marketing mostra che l'interruzione improvvisa del trattamento dopo somministrazione a lungo termine puo', a volte, portare asintomi da astinenza. La maggior parte delle reazioni da astinenza so no lievi e si risolvono spontaneamente. Tra i vari sintomi riportati, nausea, ansia ed agitazione sono i piu' frequenti. Anche se sono statiriportati come sintomi da astinenza si deve tener conto che questi si ntomi possono essere correlati con la malattia di base.
Gravidanza e allattamento
Studi sugli animali non hanno mostrato effetti teratogeni o tossicita'riproduttiva di rilevanza clinica. Il rischio potenziale per la donna non e' conosciuto. Mirtazapina non deve essere usata in gravidanza a meno che sia chiaramente indicata e dopo un' attenta valutazione del rischio/beneficio. Dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso di inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs) in gravidanza, in particolare nella tarda gravidanza, puo' aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (IPPN). Sebbene nessuno studio abbia analizzato la possibile associazione tra IPPN e trattamento con mirtazapina, questo rischio potenziale non puo' essere escluso, tenendo conto del meccanismo d'azione correlato (aumento delle concentrazioni di serotonina). Benche' esperimenti sugli animali mostrino chela quantita' di mirtazapina escreta nel latte e' molto piccola, l'uso di mirtazapina nelle madri che allattano non e' raccomandato poiche' non sono disponibili dati sul latte materno.